Bonus Ristrutturazione: si può ottenere per un immobile in comodato?
L'Agenzia delle Entrate torna a fare chiarezza sui requisiti per accedere alla detrazione fiscale per i lavori di riqualificazione edilizia, il cosiddetto bonus ristrutturazione. Tra i temi più dibattuti vi è la possibilità di richiedere il beneficio fiscale per lavori eseguiti su un immobile concesso in comodato gratuito.
Il dubbio: lavori su immobile in comodato gratuito
Un caso concreto è stato posto alla rubrica "Fisco Oggi" da un contribuente. Egli ha spiegato che sua moglie è proprietaria di un'abitazione concessa in comodato gratuito alla sorella. Nonostante l'immobile sia in comodato, i coniugi desiderano avviare lavori di ristrutturazione, sostenendo personalmente le spese, e hanno chiesto se ciò consenta loro di beneficiare del bonus ristrutturazione.
Come funziona il bonus ristrutturazione?
L'Agenzia delle Entrate ha ribadito i criteri normativi per l'accesso alla detrazione fiscale. La possibilità di richiedere il bonus ristrutturazione è estesa anche ai familiari conviventi del proprietario dell'immobile, tra cui:
- il coniuge
- i parenti entro il terzo grado
- gli affini entro il secondo grado
Tuttavia, per beneficiare del bonus, devono essere soddisfatte due condizioni fondamentali:
1. Convivenza: il familiare richiedente deve convivere con il proprietario dell'immobile.
2. Disponibilità dell'immobile: l'immobile da ristrutturare deve essere a disposizione sia del proprietario sia del familiare convivente.
Se l'immobile è concesso in comodato gratuito, come nel caso descritto, viene meno la disponibilità diretta dell'immobile da parte del proprietario e del familiare convivente. Di conseguenza, non è possibile accedere alla detrazione per i lavori eseguiti su tale immobile.
Le modifiche future del bonus ristrutturazione
Attualmente, il bonus ristrutturazione consente una detrazione del 50% su un massimo di 96.000 euro di spesa, ma sono previste modifiche per gli anni futuri.
Secondo quanto stabilito nel disegno di legge di bilancio:
- Per lavori sull'abitazione principale, l'aliquota rimarrà al 50% nel 2025, scendendo al 36% nel 2026 e nel 2027.
- Per lavori su seconde case o immobili diversi, l'aliquota sarà del 36% nel 2025 e del 30% nel 2026 e nel 2027.
Inoltre, per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 75.000 euro, il tetto massimo delle spese detraibili sarà calcolato considerando il numero di figli e l'eventuale presenza di figli con disabilità.
Il caso degli immobili concessi in comodato gratuito chiarisce l'importanza di rispettare i requisiti di convivenza e disponibilità per accedere al bonus ristrutturazione. La normativa, pur essendo in vigore da anni, continua a suscitare interrogativi, ma le risposte fornite dall'Agenzia delle Entrate rappresentano un utile punto di riferimento per i contribuenti che intendono avviare lavori di riqualificazione edilizia.
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