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Il nuovo volto degli studi di architettura ed ingegneria dopo la pandemia

Da un'elaborazione dati condotta dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) durante il periodo burrascoso appena trascorso della pandemia, il comparto con il maggiore incremento di volume d'affari risulti essere quello delle "Attività degli studi di architettura e ingegneria - collaudi e analisi tecniche". Dai dati emerge che, per l'anno di imposta 2020, su 22 settori produttivi solo le attività professionali, scientifiche e tecniche hanno registrato un forte incremento delle attività.  Nello specifico, si registra un incremento del 45,7% dovuto anche alla propensione degli studi professionali a riprendere in mano i piccoli e i grandi lavori lasciati in sospeso durante il primo lockdown e alla loro capacità di cercare nuove commissioni anche in ambito pubblico attraverso i bandi di gara.


A confermare questo dato positivo è anche un'indagine condotta dal CNI, Centro Studi Consiglio Nazionale Ingegneri, che mostra come per molti studi professionali la domanda di consulenze e progettazione ha subito una certa accelerazione. Questo fattore potrebbe essere la conseguenza degli effetti dei Bonus, in particolare Superbonus 110%, che hanno incentivato l'avvio di misure straordinarie per il recupero e l'efficientamento del patrimonio edilizio. In questo periodo, le attività di riqualificazione risultano essere, infatti, prerogativa degli studi di ingegneria e architettura, che in pochissimo tempo sono riusciti ad avere una forte spinta evolutiva del 40%.

Tra gli altri effetti della cris e le consequenziali norme di contrastoi, registrati nel 2020, c'è indubbiamente la presa di coscienza collettiva sulle tematiche sensibili come l'ambiente e lo sviluppo sostenibile. Questioni come l'efficientamento energetico degli edifici, della loro messa in sicurezza in chiave antisismica, del recupero e del risanamento del patrimonio edilizio e della rigenerazione urbana sono stati posti al centro del dibattito pubblico e al centro dell'attenzione dei professionisti del settore come appunto ingegneri ed architetti. Infatti, il comparto SIA, ovvero dei Servizi di Ingegneria ed architettura, ha mostrato un'interessante capacità di reazione al periodo pandemico, specie durante il lockdown, investendo il tempo in formazione e partecipazione a gare indette dalle pubbliche amministrazioni. Due rilevazioni del Centro Studi CNI sugli iscritti all'Albo identificava un atteggiamento proattivo tra i professionisti, predisposti ad approfittare della crisi per acquisire nuove commesse e sviluppare nuovi progetti e soluzioni mai proposti prima.

Ne è venuto fuori un rilevante capitale di competenze, oltre alle qualità intrinseche del professionista come la flessibilità, o la capacità di adattarsi alle situazioni, oppure la capacità di procacciare nuovi clienti e nuove commissioni. Tutto questo ha resituito un volto nuovo degli studi di ingegneria architettura, una lezione di "resilienza" con molti aspetti interessanti. Gli studi di progettazione si sono dimostrati determinati e resilienti nell'affrontare la crisi, questo significa che il settore dell'ingegneria e architettura ha rappresentato un comparto fondamentale e decisivo evitando che la crisi fosse ancora più profonda.

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