Harpaceas presenta Tekla Structures 2019

Harpaceas presenta Tekla Structures 2019

Harpaceas presenta Tekla Structures 2019 per il mercato italiano, la nuova versione del software BIM (Building Information Modeling) leader al mondo per la progettazione costruttiva di strutture in acciaio, in cemento armato prefabbricato e gettato in opera,  prodotto da Trimble Solutions, società finlandese del gruppo Trimble.

Tekla Structures offre vantaggi lungo tutto l’arco della filiera, dall’ingegneria delle costruzioni alla produzione, dall’approvvigionamento alla costruzione.

Tekla Structures 2019 offre miglioramenti e nuove funzionalità che garantiscono flussi di lavoro più fluidi, un controllo più preciso e una migliore produttività. Tra le numerose novità introdotte sono stati apportati miglioramenti sulle geometrie per la realizzazione di elementi curvi, come piatti piegati e scale, oltre a nuove funzionalità automatizzate per l’estrazione di disegni dal modello BIM e per l’esportazione verso la fase produttiva di  elementi prefabbricati.

Il “Bridge Creator”, la nuova estensione di Tekla Structures 2019, offre una serie di nuove funzioni organizzate in modo logico dal “Bridge Designer”, per la modellazione e l’armatura di ponti.

Per strutture realizzate in cemento armato gettato in opera: è stato migliorato il flusso di lavoro per la gestione dei getti, semplificandone la creazione e l’estrazione della loro quantità. Anche lo strumento “Casseforme” è stato aggiornato e semplificato per una modellazione più precisa ed accurata.

Tra le altre novità la possibilità di esportazione verso Revit®, attraverso la gestione diretta del file“rvt®”, e lo strumento “Design-to-Cost”, che permette una veloce valutazione economica delle strutture prefabbricate.

Il continuo sviluppo fatto da Trimble sul software Tekla Structures e l’impegno nell’innovazione permettono all’azienda di focalizzarsi sulla possibilità di fornire soluzioni innovative che possano trasformare il settore dell’ingegneria strutturale e quello delle costruzioni.

Per saperne di più e per scaricare la versione Tekla 2019, visita il sito www.tekla.com/2019.

Trimble Buildings: Tekla Structures è una delle soluzioni software all'interno del portfolio di Trimble Buildings, una parte del settore Engineering and Construction di Trimble, focalizzata su soluzioni Design-Build-Operate (DBO) che ottimizzano il completo ciclo di vita degli edifici. Trimble trasforma e accresce la produttività dei propri clienti, riducendo gli sprechi e ottimizzando tempo e budget, con potenti soluzioni che semplificano la comunicazione e la collaborazione. Utilizzate in oltre 150 paesi in tutto il mondo, le soluzioni Trimble Buildings stanno trasformando il modo di progettare, realizzano e gestiscono edifici e infrastrutture.

Harpaceas, inizialmente orientata nella proposta di soluzioni informatiche nell’ambito del calcolo strutturale, comprende oggi i settori della progettazione architettonica e dell’ingegneria civile, impiantistica e geotecnica, della project collaboration e del construction data management. Il portfolio si è quindi ampliato con tutti i servizi per l’implementazione del BIM e di formazione specialistica per tutti coloro che operano nel settore delle costruzioni.

BIMSummit 2019

BIMSummit 2019

Esperienze e Trends verso la Digitalizzazione – 4a edizione

Harpaceas organizza il convegno BIMSummit 2019, la quarta edizione dell’evento che dal 2013 si pone come il punto di riferimento sull’evoluzione del BIM in Italia, in un mercato dove la digitalizzazione è ormai un dato di fatto.

Fin dalla prima edizione il BIMSummit è stato l’appuntamento per illustrare le tendenze e gli sviluppi del BIM e della digitalizzazione. In questo quarto appuntamento verrà posto un particolare focus sulla gestione della grande quantità di dati e informazioni che la digitalizzazione produce. Esperti internazionali presenteranno esperienze e metodi per affrontare questa sfida che sarà decisiva nel prossimo futuro.

La sfida che riguarderà gli operatori sarà quella di trasferire il BIM dal computer al cantiere, consapevoli che il BIM contribuisce all’evoluzione del settore della progettazione e soprattutto delle costruzioni. La transizione dall’analogico al digitale non è solo un passaggio di fase ma una vera e propria rivoluzione, ormai partita, all’interno di tutta la filiera.
Il mercato delle costruzioni, su scala mondiale, vede notevoli investimenti soprattutto in infrastrutture strategiche, mentre nel nostro paese viviamo una congiuntura in cui il sistema imprenditoriale e professionale del settore delle costruzioni sta cercando di capire quali siano le possibilità di sviluppo di un mercato che ha vissuto appieno una crisi strutturale di lungo termine. Nel 2017 l’importo complessivo dei bandi di progettazione BIM oriented è stato di 36 milioni di Euro, nel 2018 il valore è cresciuto a 246 milioni di euro per 291 bandi: dati che rappresentano una buona reattività del mercato.

Al tavolo dei relatori del BIMSummit 2019 siederanno esperti nazionali ed internazionali, rappresentanti della committenza pubblica e privata, delle società di ingegneria, delle imprese di costruzione e dei general contractor, tra le più importanti del nostro paese e non solo. Pietro Baratono, Provveditore alle OOPP di Lombardia ed Emilia Romagna parlerà di criticità e prospettive del DM560/2017. Il tema della gestione dei dati sarà trattato da Martin Weigand - Product Manager della Wienerberger AG e da Rolf Jerving, CEO di dRofus.
Saranno inoltre presenti alcune aziende che presenteranno le loro testimonianze sull’utilizzo del BIM: CMB porterà l’esperienza di un General Contractors BIM oriented; I.CO.P illustrerà i vantaggi del BIM per un’impresa di costruzioni; il Consorzio Engeko illustrerà come il BIM sia strategico per una società di Ingegneria; QC Terme parlerà di come il BIM sia una opportunità per la committenza.

Partendo dalla BIM Vision di Harpaceas verrà anche illustrata la proposta Harpaceas per l’implementazione del BIM: un metodo per essere operativi e per saper governare con efficacia la trasformazione verso la digitalizzazione dei metodi e delle informazioni.

Harpaceas, inizialmente orientata nella proposta di soluzioni informatiche nell’ambito del calcolo strutturale, comprende oggi i settori della progettazione architettonica e dell’ingegneria civile, impiantistica e geotecnica, della project collaboration e del construction data management. Il portfolio si è quindi ampliato con tutti i servizi per l’implementazione del BIM e di formazione specialistica per tutti coloro che operano nel settore delle costruzioni.

Rehau a ISH: #EXPECTMORE!

Rehau a ISH: #EXPECTMORE!

Un invito ad aspettarsi di più: con questo motto, REHAU, azienda leader nello sviluppo di sistemi per il risparmio energetico e massimo comfort abitativo, si presenta alla fiera ISH di Francoforte dove, dall’11 al 15 marzo, esporrà in anteprima mondiale le sue più recenti soluzioni impiantistiche per il settore idro-termosanitario e per la climatizzazione efficiente degli edifici. Su una superficie totale di 570 mq, i visita-tori della manifestazione fieristica potranno infatti scoprire le tante novità dell’azienda e toccare con mano i suoi ampiamente collaudati sistemi, attraverso un’accattivante esposizione di prodotto alternata a veri e propri show di dimostrazione, in scena ogni ora presso lo stand aziendale.

Disposto su due livelli, lo stand B60 – Pad. 5.0 sarà organizzato in quattro aree tematiche per guidare i visitatori alla scoperta delle nuove soluzioni REHAU che completano l’offerta di sistemi innovativi per la climatizzazione e per l’impiantistica. Nell’area “Comfort&Living”, ampio spazio sarà dedicato ai sistemi di riscaldamento/raffrescamento radiante ed ai collettori di distribuzione, con particolare focus sulla regola-zione con la nuova generazione di termostati NEA Smart; nell’area “Water&Safety”, che raggrupperà le soluzioni per installazioni professionali RAUTITAN ed i sistemi di scarico domestico rinforzato ed inso-norizzato RAUPIANO PLUS, i riflettori saranno invece puntati su diverse novità, tra cui la nuova gamma di raccordi senza piombo RAUTITAN RX +, ideali per garantire l’igiene dell’acqua potabile.  

Non mancheranno, inoltre, spazi dedicati alle prove pratiche come l’area "Smart Installation", dove i visitatori potranno verificare in prima persona la semplicità di collegamento offerta dai collettori, dalla tecnologia di montaggio RAUPIANO PLUS o ancora dal sistema di collegamento brevettato a manicotto autobloccante REHAU, per cui sono previste dimostrazione dal vivo e la possibilità di testare in antepri-ma le novità riguardanti l’attrezzatura RAUTOOL. Infine, nell’area “Digital Services”, l’azienda presente-rà le varie soluzioni software messe a disposizione della propria clientela, consentendo in particolare di sperimentare la progettazione tramite BIM con l’ausilio di occhiali per realtà virtuale.

REHAU a ISH…#EXPECTMORE!
Stand B60 – Pad. 5.0

Edilizia del futuro: elevata sostenibilità, progettazione avanzata e macchinari di qualità

Edilizia del futuro: elevata sostenibilità, progettazione avanzata e macchinari di qualità


Entro il 2030 si assisterà ad una crescita del volume di produzione di edifici. Il settore delle costruzioni sarà messo di fronte ad una nuova sfida: andare sempre di più verso un'ottica di green building.

Secondo alcune stime, entro il 2030 si assisterà ad una crescita di circa l’85% del volume di produzione di edifici. L’edilizia del futuro punterà ad una maggiore sostenibilità, che potrà essere raggiunta anche grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale ed a macchinari sempre più avanzati ed efficienti.

L’obiettivo, sarà quello di arrivare a ridurre notevolmente i costi di costruzione e di gestione, i consumi energetici ed idrici, nonché le emissioni inquinati, che stanno mettendo profondamente a rischio la salute del pianeta e dell’uomo.

Per riuscire in tale intento si punterà tutto sulla modularità e sull’impiego della progettazione digitale, al fine di minimizzare gli errori e di operare in tempi brevi. Tra i materiali più gettonati per quanto riguarda le costruzioni, saranno, probabilmente, il legno e l’acciaio, ma non è da escludere che verranno proposte soluzioni innovative e rispettose dell’ambiente.

La necessità di cantieri sempre più organizzati

Ovviamente, per riuscire in tale ambizioso intento, sarà necessario riuscire a realizzare cantieri sempre più organizzati, in cui i compiti saranno divisi in maniera efficace, così da ridurre i tradizionali tempi previsti per l’edificazione e la costruzione di strutture. L’intento, come già ricordato, in precedenza sarà quello di sprecare meno energie e risorse.

Di fatto, ciò comporterà ancora di più la necessità di utilizzare macchinari di qualità, in grado di compiere i diversi lavori efficacemente e senza causare sospensioni o ritardi. Di certo, non potranno mancare gru, escavatori e pale meccaniche, e nemmeno macchine per il trasporto ed il sollevamento dei carichi e piattaforme aeree.

Che dire poi degli accessori per le macchine da cantiere? Sicuramente, verranno utilizzate benne per miniescavatori, in grado di sollevare detriti, rifiuti, terra, sabbia e quant’altro, ma anche pinze per la movimentazione di rottami. Con tutta probabilità, vista la richiesta di una sempre maggiore efficienza, emergeranno soprattutto le ditte in grado di assicurare prodotti destinati a durare nel tempo, ma soprattutto in grado di garantire performance elevate.

Il Building Information Modeling (BIM)

Uno strumento che si dice risulterà molto utile nel campo dell’edilizia, è il Building Information Modeling, che consentirà l’ottimizzazione della pianificazione, della realizzazione e della gestione di costruzioni, tramite l’impiego di un software appositamente studiato. Tale sistema, attraverso l’elaborazione dei dati raccolti, permetterà di visualizzare la costruzione come un modello tridimensionale e di simulare una serie di parametri, così da riuscire a migliorare la logistica e le tempistiche ed abbassare i costi previsti.

Tuttavia, tra i vantaggi del BIM, che è la vera espressione dell’edilizia del futuro, vi sarà anche la minimizzazione degli errori di progettazione, che spesso portano ad attuare sprechi e ad allungare i tempi di realizzazione degli edifici e delle costruzioni. Dunque, nulla verrà lasciato al caso, ma sarà tutto progettato nei minimi dettagli. Se le previsioni dovessero effettivamente rivelarsi corrette, probabilmente il futuro dell’uomo e dell’ambiente sarà migliore.

E' partita la rivoluzione del BIM nei lavori pubblici

E' partita la rivoluzione del BIM nei lavori pubblici

Nel IV trimestre del 2018 sale al 30% del valore delle gare di progettazione; era il 3% nel 2017.
I dati diffusi dal Centro studi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dal Cresme.

E’ partita la rivoluzione del BIM (Building Information Modeling) e, in alcuni casi, prima ancora della sua obbligatorietà. Nel 2018 l’ammontare delle gare di progettazione in BIM è, infatti,  salito a 246 milioni di euro, contro i soli 36 milioni nel 2017, registrando una crescita pari a 8 volte e una forte accelerazione nel quarto trimestre quando si sono toccati gli 80 bandi per 163 milioni di euro. L’analisi del numero di bandi in BIM mostra che si è passati da circa 30 procedure nel biennio 2015-2016 a 99 iniziative nel 2017 e poi a  291 procedure nel 2018, il triplo rispetto al 2017. Lo scenario della crescita del BIM non sembra, quindi,  essere dovuto solo alla sua obbligatorietà, quanto piuttosto alla consapevolezza che si tratta di uno strumento che contribuisce all’evoluzione del settore della progettazione e soprattutto delle costruzioni.

E’ quanto emerge dai dati diffusi dal Centro studi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dal Cresme. Nel primo semestre 2018, inoltre,  la percentuale del valore delle progettazioni in BIM sul totale dei bandi di progettazione è stata del 12%; nel secondo semestre del 20%; nel quarto trimestre del 30%.

Sul fronte della committenza, nel 2018 si distinguono le Amministrazioni pubbliche centrali per numero di gare  (172, per un importo di 82,7 milioni di euro, su 291 gare totali) e le Regioni per importo (9 gare per 35,5 milioni di euro). Si distinguono anche i gestori di servizi pubblici: con 22 gare e 71,5 milioni di euro svolgono un ruolo importante nella crescita del BIM.  Circa i Comuni, sono 31, per 12,5 milioni di euro, quelli che hanno scelto il BIM.

Nell’ambito delle Amministrazioni centrali spicca l’Agenzia territoriale del Demanio; tra le Regioni spiccano i 6 bandi dall’ammontare di 32,6 milioni indetti dalla Regione Campania e il bando dell’importo di 235mila euro dalla Regione Basilicata per i servizi di progettazione per il completamento, adeguamento ed ampliamento del Presidio Ospedaliero Villa D'Agri, 1° stralcio funzionale. L’ Anas si segnala tra i gestori dei servizi pubblici.  

Per quanto  riguarda la distribuzione territoriale per macro area, si registra una domanda diffusa su tutto il territorio nazionale (sono rappresentate tutte le macro aree geografiche), ma con un ruolo importante del Sud con 94 bandi e 87,2 milioni di euro messi in gara.

Convegno Ponte Morandi: storia, tecnica, innovazione

Convegno Ponte Morandi: storia, tecnica, innovazione

Il 31 gennaio scorso si è tenuto al Politecnico di Torino il Convegno “Ponte Morandi: storia, tecnica, innovazione”. Organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Torino con la collaborazione di Harpaceas, Trimble Italia e lo studio Masera Engineering  di Torino.
Con il Patrocinio del Politecnico di Torino e del Responsible Risk Resilience Centre, ha visto la partecipazione di oltre 400 persone, grazie al tema di stringente attualità ed al parterre di relatori di altissimo profilo.
Non l’analisi di un crollo, ma l’analisi del Ponte. Questo lo scopo del convegno, che ha posto al centro l’ingegneria e la tecnica di uno dei ponti d’Italia e d’Europa più affascinanti e ricchi di storia. Il convegno ha focalizzato la figura ingegneristica di Riccardo Morandi, una tra le più rappresentative dell’Italia di metà ‘900. Riccardo Morandi, l’innovatore della tecnica, il precursore del cemento armato, il pensatore delle grandi opere d’Italia del secondo dopo guerra, raccontato analizzando una delle sue opere più significative: il ponte di Genova.
Si è voluto porre al centro del convegno l’analisi del patrimonio esistente che rappresenta, sempre più, un aspetto di punta dell’ingegneria delle strutture italiana. Saper conoscere ed interpretare il patrimonio esistente diviene sempre più fondamentale per la figura dell’ingegnere di “oggi”. Il convegno è stato un vero e proprio  percorso di conoscenza profonda dell’opera.
Si sono ripercorse le evoluzioni tecnico-normative inerenti alla progettazione e la realizzazione dei ponti dagli anni ’60 sino ai giorni nostri. Con i diversi interventi tecnici dei relatori, si sono percorsi i diversi step di analisi di un’opera storica così complessa, cercando di capire il pensiero ingegneristico di Morandi.
Partendo dall’analisi dei progetti originali, dai calcoli svolti a mano da Riccardo Morandi, dallo studio della relazione tecnica originale del ponte, dai concetti di durabilità e robustezza strutturale e i dettagli costruttivi dell’epoca, sino ad arrivare ai giorni nostri con le simulazioni più sofisticate come quelle in campo aerodinamico, comprendendo così a fondo l’ingegneria di un ponte così tanto affascinante.

Dopo i saluti del prof. Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino si sono susseguiti gli interventi di alcuni rappresentando del mondo accademico e non solo, tra i più esperti in materia di ponti e grandi strutture: il Prof. Rosario Ceravolo – professore associato di Tecnica delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica del Politecnico di Torino, del Prof. Mario Alberto Chiorino – professore emerito di Tecnica delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica del Politecnico di Torino e del Prof. Mario Petrangeli – allievo dell’Ing. Morandi e docente di Costruzioni di Ponti presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma dal 1976 al 2010. Attualmente è Presidente della società di Ingegneria “Mario Petrangeli e Associati s.r.l.”
Uno sguardo sulla storia, sui disegni originali e sugli archivi è stato presentato da Flavia Lorello – dell’Archivio Centrale dello Stato, curatrice della sezione Riccardo Morandi e dalla prof.ssa Marzia Marandola, biografa di Riccardo Morandi e ricercatrice presso l’Università degli Studi di ROMA "La Sapienza".
Ing. Davide Masera ha poi presentato una ricerca attraverso la quale si è messo in evidenza il processo progettuale e costruttivo del ponte sul Polcevera ed infine l’Ing. Andrea Dari, editore di Ingenio, ha condotto una interessante tavola rotonda intervistando i relatori ed alcuni rappresentati del pubblico.

Harpaceas nasce nel 1990 a Milano, grazie ad un gruppo di ingegneri forti di significative esperienze progettuali maturate presso lo studio d’ingegneria Finzi & Associati e presso la società di sviluppo software e analisi strutturale CEAS, per proporsi al settore delle costruzioni come partner tecnologico di eccellenza.

L’attività di Harpaceas, inizialmente orientata nella proposta di soluzioni informatiche nell’ambito del calcolo strutturale, si è rapidamente ampliata andando a coprire i settori della progettazione architettonica e dell’ingegneria civile, impiantistica e infrastrutturale. Oggi Harpaceas si pone come il primo BIM expert italiano, grazie alla stretta collaborazione con i partner internazionali con cui collabora da oltre vent’anni. L’offerta si è quindi ampliata con tutti i servizi per l’implementazione del BIM. L’organico, composto da oltre 50 persone tra dipendenti e collaboratori, è costituito in larga parte da professionisti provenienti dal settore architettonico e ingegneristico. Harpaceas può vantare un parco clienti in Italia superiore alle 6.000 unità all’interno del quale sono presenti le più importanti realtà appartenenti alla filiera delle costruzioni.

Processi innovativi digitali per le Costruzioni. Una giornata dedicata ai professionisti

Processi innovativi digitali per le Costruzioni. Una giornata dedicata ai professionisti

I processi innovativi digitali per le Costruzioni, saranno il tema centrale dell’ imperdibile giornata dedicata ai professionisti del comparto, organizzata dall’Università IUAV di Venezia e CSPFea.

L’evento si terrà venerdì 8 febbraio 2019 presso il Palazzo Badoer a Venezia, uno degli storici edifici dello IUAV, dalle ore 10.15 alle ore 16.30.

Il monitoraggio e la raccolta dei dati attraverso i SAPR (Droni), il BIM impiegato nella gestione dell’iter di progettazione, costruzione e manutenzione delle opere, la diffusione dell’automazione e robotica nei processi produttivi, sono solo alcuni degli strumenti tecnologici frutto della ricerca e dello sviluppo, che stanno segnando il cambiamento del settore secondario.

Le innovazioni, hanno rivoluzionato la nostra quotidianità e raggiunto tutti i settori. Tuttavia, gli investimenti nei processi innovativi digitali per le costruzioni, nella ricerca e sviluppo, negli anni passati sono stati minori rispetto a quelli di altri comparti, quali quello automobilistico e aerospaziale. Dal rapporto ANCE [2017], è emerso che nel decennio 2005-2014, tra i diversi settori dell’economia, le costruzioni hanno occupato l’ultimo posto, con il più basso grado di digitalizzazione ed una correlata decrescita nella produttività.

Seppure con ritardo, quello delle costruzioni sta adottando nuovi sistemi per la gestione dei processi, affinché la pianificazione del progetto risulti il meno possibile discordante con la realtà operativa.

È proprio grazie alle innovazioni, che le società di progettisti e di costruzioni sono riusciti a spingersi oltre, trovando soluzioni ottimali a problemi che senza l’aiuto della tecnologia, non si sarebbero potuti risolvere nei tempi e nei modi attuali. D’altronde, le grandi opere sono sempre più complesse, di dimensioni maggiori e le necessità crescenti di avere costruzioni efficienti ed eco sostenibili, rendono desueto il tradizionale modo di progettare e di pensare.

La valutazione del rischio sismico, idrogeologico e ambientale attraverso l’uso di software avanzati, consente di intervenire preventivamente. Il monitoraggio dello stato di conservazione degli edifici e delle infrastrutture esistenti, è un’altro campo dove l’indispensabile supporto dell’innovazione consente di raccogliere, quindi archiviare le informazioni necessarie per definire piani di manutenzione programmati.

Corso BIM Coordinator, 35 CFP - Milano

Corso BIM Coordinator, 35 CFP - Milano

Il corso ha l’obiettivo di fornire gli elementi essenziali per il bagaglio di conoscenze di un BIM Coordinator, utili anche per affrontare un eventuale esame di certificazione ICMQ per il suddetto Esperto BIM. Oltre ad una solida base introduttiva, verranno affrontate diverse tematiche legate al BIM come processo: dagli aspetti normativi, alle soluzioni software, all’interoperabilità aperta e ai documenti chiave; elementi imprescindibili per chi conduce attività di coordinamento all’interno di un progetto sviluppato in maniera digitalizzata.
Nelle due giornate relative alla parte pratica si effettuerà un analisi dettagliata dell’attività di controllo e validazione dei modelli BIM, e della loro verifica rispetto ad alcune normative individuate come esempio del processo. E’ prevista una formazione teorico-pratica sul software Solibri Model Checker nel quale si affronteranno i temi relativi alle Revisioni dei Modelli, alla Verifica della rispondenza a specifiche esigenze e norme progettuali ed alla Comunicazione delle incongruenze rilevate.

CERTIFICAZIONE ICMQ
Il corso è preparatorio all’esame per il conseguimento della Certificazione ICMQ per il ruolo di BIM Coordinator.

Clicca qui per conoscere il programma di ciascuna giornata, ulteriori dettagli e compilare il modulo di iscrizione.

3TI PROGETTI ottiene la certificazione BIM

3TI PROGETTI ottiene la certificazione BIM

3TI PROGETTI, società leader del mercato dell’ingegneria italiana, ha conseguito la certificazione BIM (Building Information Modeling) per le attività di progettazione architettonica, strutturale, impiantistica e infrastrutturale di opere civili rilasciata da ICMQ, Istituto di certificazione che sta promuovendo la diffusione della certificazione in questo settore.


“È motivo di grande soddisfazione aver ottenuto questo riconoscimento – commenta Alfredo Ingletti, Presidente della società - in primo luogo perché testimonia in maniera oggettiva il livello di competenza raggiunto da 3TI PROGETTI in ambito BIM, in secondo luogo perché possiamo vantarci oggi di essere tra i primi ad aver ottenuto questa importante attestazione, dopo essere stati tra i pionieri in Italia nell’utilizzo di questa nuova modalità progettuale.”.
Si tratta di un attestato di grande importanza perché permette a 3TI PROGETTI di essere già in linea con i dettami legislativi (Decreto n. 560/2017, cosiddetto Decreto BIM) che prevede, a partire dal 2019, l’obbligo per le Stazioni Appaltanti di prevedere l’utilizzo del Building Information Modeling per tutti i lavori di importo superiore a cento milioni e progressivamente, fino al 2025, anche per gli appalti di scaglioni di importo inferiori fino a riguardare tutto il sistema dei lavori pubblici.
“Fin dagli esordi del BIM in Italia – aggiunge Ingletti – abbiamo creduto nelle grandi potenzialità di questa nuova modalità progettuale, e nell’importanza di avere le competenze per poter cogliere le opportunità che i mercati, soprattutto quelli esteri, dove 3TI PROGETTI è particolarmente attiva, potevano offrire. Anche per tale ragione abbiamo voluto investire importanti risorse sia nell’acquisizione di nuove tecnologie, sia nella formazione di professionisti specializzati. Ciò ci ha portato oggi a una già consolidata esperienza, maturata in Italia, dalla progettazione dell’Ospedale di La Spezia alla progettazione del nuovo porto Offshore di Venezia, all’estero dalla progettazione della metropolitana di Doha al masterplan del nuovo aeroporto di Al Taif in Arabia Saudita”.


L’Ente Certificatore ICMQ, nel corso dell’Audit tenuto presso la sede di 3TI PROGETTI, ha potuto verificare l’altissimo livello di applicazione del sistema BIM raggiunto, riguardante sia le competenze acquisite dai progettisti e la formazione da loro effettuata, sia la strumentazione informatica.
“Abbiamo illustrato a ICMQ – spiega Franca Francescucci, Bim Manager di 3TI PROGETTI – il nostro sistema BIM finalizzato principalmente a rendere il lavoro più efficiente e con meno errori, attraverso metodi standardizzati che garantiscono la gestione dei dati e il controllo del progetto in ogni suo elemento, sia a livello progettuale che documentale. Ciò ci consente, oltre a produrre disegni e modelli tridimensionali, anche di ottimizzare i tempi fornendo al cliente un’unica risorsa per documentare, spiegare e comunicare una soluzione progettata. A meno di specifiche necessità contrattuali o richieste dei clienti, i modelli vengono prodotti a seconda delle diverse discipline (architettura, strutture, impianti) e specialistiche (progettazione antincendio, progettazione acustica, illuminotecnica, bioclimatica ecc.) seguendo procedure interne ormai consolidate, che coincidono con i requisiti richiesti dai clienti”.
“Le quotidiane verifiche – aggiunge Roberta Di Stefano, Responsabile tecnico del settore Building di 3TI PROGETTI – ci permettono di ridurre al minimo le problematiche di interferenza tra le discipline e costituiscono un vantaggio assoluto in termini di garanzia di qualità del prodotto finale.
Una volta elaborati i modelli 3D, se contrattualmente richiesto, si procede alla fase 4D (sequenza dei tempi), 5D (stima dei costi), e infine al record modeling.
Un metodo di lavoro che, indipendentemente dai ruoli specifici, responsabilità ed esperienza all’interno del team, vede ogni risorsa coinvolta attivamente nel progetto ed a conoscenza delle priorità e degli obiettivi che si prefigge di raggiungere. All’interno del nostro studio, l’intero processo BIM si traduce in una solida ed efficiente gestione delle fasi di progettazione, costruzione e consegna del progetto, attraverso una costante implementazione dei modelli, per garantire, nel rispetto delle tempistiche contrattuali, un alto standard di qualità”.

Esame per la certificazione “BIM Coordinator” – Milano

Esame per la certificazione “BIM Coordinator” – Milano

La certificazione ICMQ per i nuovi esperti BIM: l’esame per BIM Coordinator

Il prossimo 12 luglio 2018, presso gli uffici di Harpaceas, è prevista una sessione d’ esame per “BIM Coordinator”, la figura che coordina i BIM Specialist coinvolti nel progetto per garantire l’applicazione degli standard e dei processi. Inoltre sviluppa e aggiorna i contenuti BIM (librerie e standard).

Harpaceas ha ottenuto il rilascio della qualifica ai fini della valutazione delle competenze degli “Esperti BIM” per i software Tekla Structures (progettazione strutturale), Allplan (progettazione architettonica) e Novapoint (progettazione infrastrutturale).

ICMQ certifica le figure professionali in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024. La certificazione delle competenze documenta che una persona possiede determinate conoscenze, abilità e competenze descritte dalle norme di riferimento, dalle leggi o dai documenti dell’organismo di certificazione.

Perché certificarsi?   La certificazione è lo strumento più idoneo per garantire agli operatori di filiera (committenti, fornitori, imprese) che il professionista svolga la sua attività nel rispetto dei criteri verificati e riconosciuti da un organismo di certificazione di terza parte indipendente, consentendo al professionista di:

  • qualificare la propria offerta sul mercato, distinguendosi dai competitor;
  • avere un accesso privilegiato nei rapporti con la committenza in ambito nazionale e internazionale;
  • dimostrare, in caso di controversie, di aver operato con adeguata competenza e professionalità;
  • promuovere la propria figura attraverso un pubblico registro presente nel sito web ICMQ.

Per maggiori informazioni contatta Harpaceas al Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Esame per la certificazione “BIM Manager” – Milano

Esame per la certificazione “BIM Manager” – Milano

La certificazione ICMQ per i nuovi esperti BIM: l’esame per BIM Manager

Il prossimo 17 maggio 2018, presso gli uffici di Harpaceas, è prevista una sessione d’ esame per “BIM Manager”, la figura professionale esperta nella definizione delle modalità e standard di gestione e coordinamento dei contenuti informativi a livello di Organizzazione o di singola commessa, fungendo da interfaccia fra la struttura di Project Management, gli specialisti di disciplina e i team di lavoro operativi.

Perché certificarsi? La certificazione è lo strumento più idoneo per garantire agli operatori di filiera (committenti, fornitori, imprese) che il professionista svolga la sua attività nel rispetto dei criteri verificati e riconosciuti da un organismo di certificazione di terza parte indipendente. Il professionista, attraverso la certificazione potrà:

• Qualificare la propria offerta sul mercato, distinguendosi dai competitor;

• Avere un accesso privilegiato nei rapporti con la committenza in ambito nazionale e internazionale;

• Dimostrare, in caso di controversie, di aver operato con adeguata competenza e professionalità;

• Promuovere la propria figura attraverso un pubblico registro presente nel sito web ICMQ.

Harpaceas ha ottenuto da ICMQ la qualifica di Organismo di Valutazione (OdV) per certificare le figure professionali "Esperti BIM": BIM Manager, BIM Coordinator, BIM Specialist (per i software Tekla Structures per la progettazione strutturale, Allplan per la progettazione architettonica e Novapoint per la progettazione infrastrutturale).

ICMQ certifica le figure professionali in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024, è una certificazione che garantisce che il professionista sia qualificato a esercitare funzioni professionali definite da una normativa di riferimento, in termini di conoscenze, abilità e competenze.

Per maggiori informazioni contatta Harpaceas al Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Tekla Structures in Tour: Udine - Padova - Verona

Tekla Structures in Tour: Udine - Padova - Verona

Tre incontri, in collaborazione con Hilti, azienda internazionale che offre dal software, ai prodotti e strumenti per il lavoro in cantiere, dai servizi di formazione, riparazione, ai test e consulenza, agli operatori dell'edilizia e con Trimble l’azienda che sta trasformando il modo in cui il mondo lavora offrendo prodotti e servizi che collegano il mondo reale con quello digitale. Le principali tecnologie di posizionamento, modellazione, connettività e analisi dei dati consentono ai clienti di migliorare produttività, qualità, sicurezza e sostenibilità. Tre incontri per scoprire Tekla Structures, il software BIM leader al mondo per la progettazione costruttiva e oltre (LOD E per UNI 11337), sviluppato da Trimble Solutions. La soluzione BIM per l’ingegneria strutturale, per ogni tipo di struttura: acciaio, cemento armato gettato in opera e cemento armato prefabbricato. Tekla Structures è aperto al collegamento via IFC con i più diffusi software di calcolo strutturale (Midas ®, SAP 2000 ® ecc.) oltre che con i principali software di modellazione BIM (Allplan ®, Revit ®, Archicad ® ecc.). Un software per gestire la commessa dall’offerta alla progettazione, dalla produzione alla costruzione. Sarà inoltre l’occasione di vedere Tekla Structures all’opera, con strutture raccontate dai progettisti che le hanno realizzate.


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Tekla Structures 2018

Tekla Structures 2018

Più veloce, più controllo, flusso di lavoro più efficiente.


Harpaceas presenta Tekla Structures 2018 per il mercato italiano, la nuova versione del software BIM (Building Information Modeling) leader al mondo per la progettazione costruttiva prodotto da Trimble Solutions, società finlandese del gruppo Trimble.

"Sviluppiamo soluzioni software che portano ad una maggiore efficienza per i nostri clienti, nel loro lavoro quotidiano", ha affermato Ville Rousu, Responsabile dello sviluppo di Tekla Structures. "L'attenzione di Trimble sull'avanzamento della tecnologia nell'intero workflow BIM, dalla progettazione alla fabbricazione e alla costruzione, ci consente di fornire soluzioni BIM che contribuiscono alla trasformazione del settore dell'edilizia e delle costruzioni."
Tekla Structures 2018 offre processi di modellazione 3D più veloci, dettagli più precisi, un migliore controllo delle modifiche, una produzione più rapida di disegni e miglioramenti in termini di efficienza legati al flusso di lavoro.
I miglioramenti apportati alla produzione dei disegni includono una più veloce revisione e una ancora maggiore flessibilità nell'aggiunta di contenuti personalizzati. Il workflow collaborativo dalla progettazione al dettaglio e alla fabbricazione non è mai stato così efficiente, indipendentemente dal materiale utilizzato, acciaio, cemento armato prefabbricato e gettato in opera.
Con Tekla Structures 2018 è ora possibile collegare le nuvole di punti ai modelli BIM. Nella costruzione, le nuvole di punti sono principalmente utilizzate in progetti di ristrutturazione per definire l'edificio o la struttura da ristrutturare. Possono inoltre essere utilizzate per ottenere la posizione esatta di apparecchiature, delle condutture o dell'ambiente esistente che devono essere presi in considerazione in cantiere.

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La digitalizzazione e il BIM per il recupero dello Stadio Flaminio di Roma

La digitalizzazione e il BIM per il recupero dello Stadio Flaminio di Roma

Il piano di conservazione è stato reso possibile grazie al finanziamento erogato dalla Getty Foundation

Harpaceas, azienda leader per la promozione e diffusione in Italia della metodologia BIM (Building Information Modeling), ha siglato un accordo di collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica dell’Università La Sapienza per lo sviluppo di un piano di conservazione finalizzato al recupero dello Stadio Flaminio di Roma.

Il programma di ricerca, dal titolo “Lo Stadio Flaminio di Pier Luigi e Antonio Nervi a Roma: un piano di conservazione interdisciplinare”, è stato approvato con delibera del 1 giugno 2017 e sarà sviluppato da un team di specialisti nei vari settori disciplinari coinvolti nella ricerca, sotto la supervisione di un comitato scientifico internazionale.
Il Dipartimento, sotto la guida del prof. Francesco Romeo, al fine di sviluppare un piano di conservazione per lo stadio Flaminio di Roma, si avvale della collaborazione di Harpaceas per la fornitura di supporto tecnico informatico per la realizzazione dei modelli digitali dell’opera.  Nello specifico Harpaceas metterà a disposizione del personale del Dipartimento, il software BIM Tekla Structures per la realizzazione del modello digitale delle strutture in cemento armato dello stadio Flaminio. Lo staff di Harpaceas fornirà inoltre assistenza tecnica specialistica. Il software BIM Tekla Structures è leader al mondo per leader al mondo per la progettazione strutturale, prodotto da Trimble Solutions, società finlandese del gruppo Trimble. Anche per il recupero di strutture esistenti con forme di particolare complessità, come quelle dello Stadio Flaminio, Tekla Structures consente di digitalizzare la struttura, modellando sia le parti gettate in opera sia quelle prefabbricate. Il software permette anche la modellazione parametrica dell’armatura. Grazie alle sue funzionalità Tekla Structures consente di produrre automaticamente dal modello BIM tutte le informazioni contenute nelle strutture, compresi i disegni e le liste di armatura.
Il piano di conservazione è stato reso possibile grazie al finanziamento erogato dalla Getty Foundation, una delle istituzioni internazionali più prestigiose che sostengono la ricerca sull’arte, l’architettura e la conservazione, nel quadro dell’iniziativa di sovvenzione internazionale Keeping it Modern.

Webinar tecnico: Verifica di conformità del modello BIM al livello di dettaglio: LOD Checking

Webinar tecnico: Verifica di conformità del modello BIM al livello di dettaglio: LOD Checking

Nella progettazione BIM è importante considerare l’utilizzo a cui verrà sottoposto il modello digitale, nelle varie discipline, sia durante le differenti fasi del processo di progettazione e realizzazione che, successivamente, nella gestione del manufatto edilizio.


Nelle diverse fasi, i modelli resi interoperabili consentono una progettazione integrata che garantisce sia il corretto coordinamento degli elementi tipici di ciascuna disciplina, che l’estrazione di dati, le informazioni utili per la costruzione e la manutenzione dell’edificio.

Questo controllo trova un suo riferimento nel livello di verifica LV3 (Verifica indipendente, formale e sostanziale) citato dalla norma UNI11337.

L’applicazione del LOD Checking dimostra, quindi, la possibilità di ottenere una procedura automatica per la verifica dei componenti del modello digitale 3D, in modo che essi soddisfino i requisiti richiesti da ciascuna fase di realizzazione dell’opera e rendano possibile e completo l’uso del modello in relazione all’obiettivo di ciascuna fase (BIM Uses/Model Uses).

I principali vantaggi del controllo automatizzato

    Creazione di database di regole di verifica
    Interoperabilità con modelli di diverse discipline
    Trasmissione semplificata delle eventuali incongruenze evidenziate
    Computo metrico degli elementi immessi

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Edilizia del futuro

Edilizia del futuro

Edilizia del futuro: la tecnologia a servizio del green building

Prefabbricazione, circolarità e riduzione dei consumi sono i trend dell'edilizia del futuro, raggiungibili grazie a digitalizzazione e innovazione

Entro il 2030 è prevista una crescita dell’85% del volume di produzione di edifici. Questo pone il settore delle costruzioni davanti a una sfida: come soddisfare questa domanda in costante aumento con la necessità di ridurre l’impatto ambientale del costruito, andando sempre più verso un’ottica di green building? Molto probabilmente sarà la tecnologia e tutte le innovazioni che sono state sviluppate negli ultimi anni a trasformare il settore in chiave smart e sostenibile. Vediamo quali sono i trend più interessanti e promettenti che caratterizzeranno l’edilizia del futuro.

I trend dell’edilizia del futuro

1. Costruzione industrializzata

Prefabbricazione, modularità e processi off-site, che ibridano la manifattura con l’edilizia, spostando la parte della catena del valore dal cantiere alla fabbrica, saranno sicuramente le tendenze che caratterizzeranno sempre più l’edilizia del futuro. Quando il processo costruttivo avviene in fabbrica, i materiali possono essere gestiti con maggiore efficienza, con processi di assemblaggio più precisi e con un minor spreco di risorse.

La pre-lavorazione del materiale e l’assemblaggio di tutti i componenti per l’edilizia in un ambiente controllato consentono di sviluppare un processo costruttivo molto più snello, riducendo i costi, anche energetici, del cantiere.

2- Edilizia circolare

Il settore dell’edilizia, oltre ad essere uno dei più energivori, è anche responsabile della produzione di enormi quantitativi di scarti e rifiuti. L’edilizia del futuro dovrà affrontare sempre più la necessità di ridurre questi sprechi e di investire in logiche e processi che vadano in un’ottica di circolarità. Alcuni strumenti digitali per la progettazione edile stanno aprendo la strada a un modello di costruzione più circolare, dove i materiali hanno una vita più lunga e a fine vita vengono riutilizzati o perlomeno riciclati. In alcuni paesi, soprattutto in Europa, l’industria sta trattando sempre più gli edifici come delle ‘banche di materiali’, diffondendo a tutta la filiera tutte le informazioni necessarie per conoscere e tracciare con precisione il quantitativo e la tipologia dei materiali utilizzati, pianificando anche i processi di razionalizzazione e recupero durante l’intero processo.

Alcune grandi aziende, come la Royal BAM, stanno già arrivando a simulare lo smantellamento degli edifici, grazie all’implementazione di modelli di Virtual Design and Construction (VDC), una tendenza che probabilmente si diffonderà sempre più nei prossimi anni.

3- Sempre maggiore diffusione della progettazione in BIM

Il Building Information Modeling (BIM) è uno strumento che consente l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite l’aiuto di un software ad hoc. Raccogliendo, combinando e collegando digitalmente tutti i dati rilevanti di un progetto costruttivo, il software consente di visualizzare la costruzione come un modello tridimensionale e di simulare una serie di parametri, ottenendo non soltanto una perfetta integrazione del processo ma anche una forte riduzione in termini di costi, logistica e tempistiche. Fra i principali vantaggi del BIM, vera espressione dell’edilizia del futuro, ci sono: una riduzione dei costi del ciclo di vita, una minimizzazione degli errori di progettazione, un’ottimizzazione della gestione dei progetti e un supporto per la progettazione sostenibile.

4- Riduzione dell’impatto ambientale

L’edilizia del futuro va in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità, necessaria in un settore fra i più energivori al mondo. Quantificare i risparmi energetici e di materiali sta diventando un imperativo e i nuovi strumenti digitali sono un valido alleato per muoversi in questa direzione. Per il futuro ci si aspetta che il machine learning così come l’intelligenza artificiale saranno alla base di strumenti in grado di suggerire in modo automatico le scelte da implementare per ottenere una riduzione di costi, materiali, consumi energici e idrici ed emissioni inquinanti.

fonte green.it

Decreto BIM in vigore dal 27 gennaio

Decreto BIM in vigore dal 27 gennaio

L'obbligo all'utilizzo dei metodi e strumenti elettronici di modellazione decorre dal 1° gennaio 2019 per le opere di importo pari o superiore a 100 milioni di euro, e poi via via per importi minori a decorrere dagli anni successivi al 2019 fino alle opere sotto 1 milione di euro, per le quali il termine decorre dal 1° gennaio 2025

Entra in vigore sabato 27 gennaio il decreto BIM - in attuazione dell'art.23, comma 13, del Codice Appalti, che definisce le modalità e i tempi di introduzione dell'obbligatorietà dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l'edilizia e le infrastrutture nelle stazioni appaltanti, per razionalizzare le attività di progettazione e le relative verifiche.

Il decreto, firmato lo scorso 1° dicembre da Graziano Delrio, è stato poi pubblicato il 12 gennaio scorso sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ed entra in vigore decorsi quindici giorni dalla data di pubblicazione sul sito del MIT.

Ricordiamo, però, che nonostante l'entrata in vigore, i primi 'effetti' della nuova normativa si avranno solo a partire dal 2019. L'obbligo dell'utilizzo dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione decorre infatti dal 1° gennaio 2019 per le opere di importo pari o superiore a 100 milioni di euro, e poi via via per importi minori a decorrere dagli anni successivi al 2019 fino alle opere di importo inferiore a 1 milione di euro, per le quali il termine decorre dal 1° gennaio 2025.

Vengono disciplinati anche gli adempimenti preliminari delle stazioni appaltanti, che dovranno adottare un piano di formazione del proprio personale, un piano di acquisizione o di manutenzione di hardware e software di gestione dei processi decisionali e informativi e un atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione, i gestori dei dati e la gestione dei conflitti.

E' previsto l'utilizzo di piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non proprietari da parte delle stazioni appaltanti ed è definito l'utilizzo dei dati e delle informazioni prodotte e condivise tra tutti i partecipanti al progetto, alla costruzione e alla gestione dell'intervento.

Il decreto prevede, già dall’entrata in vigore, l'utilizzo facoltativo dei metodi e degli strumenti elettronici specifici per le nuove opere e per interventi di recupero, riqualificazione o varianti, da parte delle stazioni appaltanti che abbiano ottemperato agli adempimenti preliminari.

Convegno OICE sul d.m. 560/2017 e presentazione del Rapporto OICE 2017 sui bandi BIM

Convegno OICE sul d.m. 560/2017 e presentazione del Rapporto OICE 2017 sui bandi BIM

SAVE THE DATE - Convegno OICE sul d.m. 560/2017 e presentazione del Rapporto OICE 2017 sui bandi BIM

Il 14 febbraio 2018 a Roma, presso l'Auditorium Carlo Donat Cattin, Via Rieti 11/13, dalle 10,30 alle 13,30 verrà presentato il Report OICE 2017 sui bandi pubblici per progettazione in BIM emessi lo scorso anno, un'analisi quantitativa e qualitativa su 86 procedure di gara emesse dalle stazioni appaltanti italiane.

Nel corso dell'evento, introdotto dal Presidente OICE Gabriele Scicolone, un rappresentante del Ministero delle Infrastrutture * illustrerà i contenuti del "decreto BIM" n. 560/2017 che entrerà in vigore il 28 gennaio 2018 e si applicherà a partire dal primo gennaio 2019.

A seguire il il Prof. Giuseppe Di Giuda del Politecnico di Milano illustrerà l'esperienza di un progetto pubblico realizzato in BIM (Scuola di Melzo) e alcuni Associati OICE presenteranno significativi progetti realizzati in BIM in Italia o all'Estero.

Il coordinamento dei lavori e del dibattito, sarà assicurato dall' Ing. Antonio Vettese delegato OICE all'Innovazione, Digitalizzazione e Industry 4.0,

Seguirà il programma dettagliato dell'evento.

Gli interessati a partecipare all'evento sono invitati a registrarsi al seguente https://www.oice.it/partecipazione

* È stato invitato l'Ing. Pietro Baratono, Provveditore alle oo.pp. di Lombardia e Emilia-Romagna e presidente della Commissione che ha redatto la proposta di decreto (poi n. 560/2017).

Decreto BIM: pubblicato sul sito del MIT il DM 560, dal 28 gennaio in vigore

Decreto BIM: pubblicato sul sito del MIT il DM 560, dal 28 gennaio in vigore

In attuazione dell’articolo 23, comma 13, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, “Codice dei contratti pubblici”, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha adottato il decreto n. 560 del 1 dicembre 2017 che definisce le modalità e i tempi di progressiva introduzione, da parte delle stazioni appaltanti, delle amministrazioni concedenti e degli operatori economici, dell’obbligatorietà dei metodi e degli strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche.

Il decreto entra in vigore decorsi 15 giorni dalla data di pubblicazione sul sito del MIT, quindi il 28 gennaio 2018.

Possiamo quindi pensare che, almeno dal punto di vista formale, sia confortante l’introduzione del DM perchè permette al nostro Paese di assumere una posizione di vantaggio rispetto a molti altri paesi europei; non dimentichiamo inoltre, che attraverso la Norma UNI 11337:2017, non richiamata dal DM, possiamo fregiarci di un consistente “corpus” normativo in via di completamento. Ci sono insomma tutte le premesse per consentire al comparto delle costruzioni di fare un passo deciso e consapevole verso un nuovo modo di concepire, realizzare e gestire il nostro patrimonio costruito.

Esame per la certificazione “BIM Coordinator”

Esame per la certificazione “BIM Coordinator”

La certificazione ICMQ per i nuovi esperti BIM: l’esame per BIM Coordinator

ICMQ certifica le figure professionali in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024. La certificazione delle competenze documenta che una persona possiede determinate conoscenze, abilità e competenze descritte dalle norme di riferimento, dalle leggi o dai documenti dell’organismo di certificazione.   Perché certificarsi?   La certificazione è lo strumento più idoneo per garantire agli operatori di filiera (committenti, fornitori, imprese) che il professionista svolga la sua attività nel rispetto dei criteri verificati e riconosciuti da un organismo di certificazione di terza parte indipendente, consentendo al professionista di:

  • qualificare la propria offerta sul mercato, distinguendosi dai competitor;
  • avere un accesso privilegiato nei rapporti con la committenza in ambito nazionale e internazionale;
  • dimostrare, in caso di controversie, di aver operato con adeguata competenza e professionalità;
  • promuovere la propria figura attraverso un pubblico registro presente nel sito web ICMQ.

Harpaceas ha ottenuto il rilascio della qualifica ai fini della valutazione delle competenze degli “Esperti BIM” per i software Tekla Structures (progettazione strutturale), Allplan (progettazione architettonica) e Novapoint (progettazione infrastrutturale).   Il prossimo 18 gennaio 2018, presso gli uffici di Harpaceas, è prevista una sessione d’ esame per “BIM Coordinator”, la figura che coordina i BIM Specialist coinvolti nel progetto per garantire l’applicazione degli standard e dei processi. Inoltre sviluppa e aggiorna i contenuti BIM (librerie e standard).

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