Dissesto idrogeologico, 7 miliardi di euro stanziati per interventi di messa in sicurezza del territorio nazionale

Dissesto idrogeologico, 7 miliardi di euro stanziati per interventi di messa in sicurezza del territorio nazionale

L’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha pubblicato il primo rapporto ReNDiS. Tale rapporto fornisce i dati degli interventi sullo stato di dissesto presente su tutto il territorio italiano ed il quadro dei finanziamenti richiesti per il risanamento.

Il ReNDiS, ovvero il Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo, rappresenta la piattaforma nazionale utile a monitorare tutti gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico. Nel rapporto sono presenti tutti gli interventi finanziati dal 1999 ad oggi. È emerso che in 20 anni il Ministero dell’Ambiente della tutela del Territorio e del Mare ha stanziato quasi 7 miliardi di euro per i suddetti interventi, finanziando oltre 6 mila progetti. Dal rapporto emerge che le categorie d’intervento maggiormente sovvenzionate sono per alluvioni e frane.
La piattaforma è costituita da due sezioni. Nella prima vi è il monitoraggio degli interventi già finanziati a partire dal 1999, nella seconda è incentrata sugli interventi per cui è stato richiesto il finanziamento, ma non ancora programmata l’attuazione.

Dalla prima sezione si evince che le regioni con il maggior importo finanziato sono:
• Sicilia, 789 milioni di euro per 542 interventi;
• Toscana, 602 milioni di euro per 602 interventi;
• Lombardia, 589 milioni di euro per 544 interventi;
• Calabria, 453 milioni di euro per 528 interventi.

Dal rapporto è sempre possibile evincere che tali interventi presentano tempi medi di attuazione di circa 5 anni.
Dalla seconda sezione invece, risultano altre 7.800 le proposte progettuali per cui è stato richiesto il finanziamento. Tali proposte ad oggi attive nella piattaforma hanno un importo complessivo di oltre 26 miliardi di euro, che equivale ad una stima approssimata del fabbisogno teorico per la messa in sicurezza dell’intero territorio nazionale.

Attualmente le regioni con il maggior numero di richieste attive sono:
• Campania, 5,6 miliardi per 1.192 progetti;
• Calabria, 1,7 miliardi per 872 progetti;
• Abruzzo, 1,6 miliardi per 764 progetti;
• Sicilia, 2,2 miliardi per 748 progetti;
• Puglia, 2,4 miliardi per 481 progetti;
• Veneto, 2,3 miliardi per 243 progetti.

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Stanziati 8 milioni di euro per la mappatura dell'amianto negli edifici pubblici

Stanziati 8 milioni di euro per la mappatura dell'amianto negli edifici pubblici

Il Ministero dell'Ambiente ha stanziato 8 milioni di euro per effettuare opere di ricognizione e digitalizzazione degli atti sulle bonifiche d'amianto sugli edifici pubblici.


Il Ministero ha firmato con Invitalia una convenzione che avrà inizio il primo gennaio 2021 per la mappatura degli edifici pubblici che contengono amianto e la digitalizzazione e catalogazione degli atti sulle bonifiche. Per tali attività si prevede una durata di 63 mesi.
Questa iniziativa si inserisce tra i progetti sull'amianto come attività continuativa del progetto Asbesto 2,0. Si ricorda che questo progetto, finanziato dal Ministero nel 2017 e nel 2018, prevedeva la definizione di una metodologia di indagine in grado di identificare gli edifici con presenza di amianto nelle coperture, a partire dalle scuole.
La nuova convenzione, dunque in continuità, ha l'obiettivo di sistematizzare la mappatura delle coperture degli edifici pubblici contenenti amianto, in modo da rendere accessibili i dati agli addetti ai lavori mediante un unico applicativo informatico.
Inoltre, verrà effettuata la digitalizzazione dell'archivio cartaceo della Direzione Risanamento Ambientale, in modo tale da semplificare il controllo della documentazione.
Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa si è espresso a riguardo affermando che: “Potenziare gli interventi di risanamento ambientale dalle bonifiche dei siti inquinati alla rimozione dell’amianto, è tra le priorità dell’azione di governo. Gli 8 milioni di euro per la mappatura degli edifici che contengono amianto e la digitalizzazione dell’archivio della Direzione ministeriale che si occupa di bonifiche sono uno strumento utile nell’ambito delle azioni di risanamento del territorio e del coordinamento e disponibilità dei dati, punto di partenza per interventi mirati”.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, assegnati 853,81 milioni di euro

Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, assegnati 853,81 milioni di euro

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto che assegna fondi pari ad 853,81 milioni di euro per la riqualificazione urbana di Regioni, Città  Metropolitane e grandi Comuni.

Questi potranno dunque presentare, entro marzo 2021, progetti per riqualificare ed incrementare il patrimonio residenziale, rigenerare il tessuto socio-economico, incrementare la sicurezza urbana e rifunzionalizzare gli spazi e gli immobili pubblici. Tutte queste attività hanno lo scopo di migliorare l'aggregazione sociale e la qualità della vita dei cittadini.
A tale bando posso dunque partecipare Regioni, Città Metropolitane, Comuni capoluogo di provincia, la Città di Aosta e i Comuni con più di 60.000 abitanti. Sono escluse dal bando la Regione Trentino Alto Adige e le province autonome di Trento e Bolzano, con i relativi Comuni.
Per ogni proposta ammessa al programma è riconosciuto un contributo massimo di 15 milioni euro e per ogni soggetto proponente è posto un numero di proposte presentabili pari a 3.

Il bando finanzia dunque:
• interventi di rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici non utilizzati, dismessi e degradati, anche destinati a usi temporanei;
• interventi per incrementare l'accessibilità e la sicurezza degli edifici che degli spazi, le dotazioni territoriale e i servizi di prossimità;
• interventi di riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica, incrementando gli alloggi di edilizia residenziale sociale, compresi la realizzazione e l’acquisto di alloggi da utilizzare a rotazione per le assegnazioni temporanee;
• interventi di completamento dei lavori su immobili già in passato soggetti a finanziamento pubblico;
• interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, ristrutturazione urbanistica;
• interventi di nuova costruzione, che possono essere ammessi a finanziamento solo in maniera residuale e per specifiche operazioni di densificazione;
• interventi di auto-recupero;
• interventi coerenti con quelli del Programma integrato di edilizia residenziale sociale;
• interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dai sismi 2016-2017.

Sono finanziate anche le spese tecniche relative alle fasi di progettazione, di verifica, validazione, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, collaudo, relative alla realizzazione dell’intervento oggetto della proposta e previste nel quadro economico; e le spese relative agli imprevisti per un massimo del 10 % del costo totale dei lavori.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Rigenerazione urbana, in arrivo un Fondi da 500 milioni

Rigenerazione urbana, in arrivo un Fondi da 500 milioni

Si è avviata la videoconferenza della Commissione Ambiente del Senato per l'istituzione di un Fondo da 500 milioni di euro annui per le spese di rigenerazione urbana.

Tali fondi saranno dunque destinati per le spese di progettazione, gli studi fattibilità e la realizzazione dei relativi lavori per la rigenerazione urbana. Nel disegno di legge di rilevante importanza risultano essere il riuso delle aree già urbanizzate, la limitazione al consumo di suolo, la riduzione dei consumi e l'adozione del Piano nazionale per la rigenerazione urbana.
Per far si che la rigenerazione urbana avvenga i singoli Comuni dovranno elaborare dei Piani Comunali, in conformità con quanto emanato dai Piani Nazionali. Per i Comuni che non abbiano le risorse per effettuare gli interventi richiesti dal Piano, la progettazione di questi avverrà tramite concorso di progettazione o concorso di idee. Tali concorsi saranno suddivisi in due livelli, il primo per permettere l'acquisizione dell'idea progettuale, il secondo per ottenere il progetto di fattibilità tecnica ed economica.
Il Fondo di 500 milioni messo a disposizione dal disegno di legge decorrerà dall'anno 2020 fino all'anno 2039 e saranno destinate ogni anno a distinte attività, quali:
• rimborso di spese di progettazione degli interventi previsti nei Piani comunali di rigenerazione urbana;
• finanziamento delle spese per la redazione degli studi di fattibilità;
• finanziamento delle opere di rigenerazione urbana;
• finanziamento delle spese per la demolizione delle opere incongrue;
• ristrutturazione del patrimonio pubblico esistente.

Per quanto concerne le Regioni, queste dovranno adottare una serie di iniziative per il recupero di edifici esistenti, la delocalizzazione di edifici, il cambio di destinazione d'uso e la demolizione di edifici.
Per agevolare le amministrazioni il disegno di legge prevede delle deroghe sulle altezze massime consentite, sulle distanze minime e previa valutazione urbanistica, una riduzione della dotazione obbligatoria dei parcheggi delle unità immobiliari fino al 10%.
Per il controllo delle operazioni di rigenerazione urbana verrà istituita una cabina di regia nazionale, formata da rappresentanti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, del Ministero per i beni e le attività culturali, del Ministero dell’economia e delle finanze, delle Regioni e Province Autonome.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Assegnati 320 milioni di euro per interventi straordinari di ristrutturazione sulle scuole

Assegnati 320 milioni di euro per interventi straordinari di ristrutturazione sulle scuole

Il Ministero dell'Istruzione ha stanziato 320 milioni di euro alle Regioni per interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico nelle scuole.



Sulla Gazzetta Ufficiale è stato così pubblicato il DM 72/2020 che ripartisce l'importo complessivo di euro 320.000.000,00 per interventi di edilizia scolastica. Questo è suddiviso tra  le  regioni  per  il  finanziamento  di interventi di edilizia  scolastica  ricompresi  nella  programmazione triennale nazionale 2018-20 del primo piano di interventi. Tale primo piano, per l'ammontare di 510 milioni di euro, è stato finanziato a maggio scorso.

La suddivisione dei fondi tra le regioni è:
Abruzzo:             11.032.723,63 euro
Basilicata:             6.104.688,36 euro
Calabria:             17.318.854,84 euro
Campania:              32.190.459,87 euro
Emilia Romagna:         20.387.478,91 euro
Friuli Venezia Giulia:    7.928.822,04 euro
Lazio:                26.385.648,73 euro
Liguria:             7.126.559,83 euro
Lombardia:             41.989.804,22 euro
Marche:            10.008.774,78 euro
Molise            3.3913512,46 euro
Piemonte:            21.513.653,32 euro
Puglia:             21.174.884,04 euro
Sardegna:             11.003.081,24 euro
Sicilia:             29.459.756,29 euro
Toscana:            19.515.775,86 euro
Umbria:             7.106.115,90 euro
Valle d'Aosta:         1.715.804,16 euro
Veneto:             24.645.601,52 euro

Gli enti locali sono dunque, autorizzati ad avviare le procedure di  gara  per  l'affidamento  dei  successivi livelli di progettazione e per l'esecuzione dei lavori. Il  termine entro il quale devono essere  affidati  i  lavori  è stabilito per gli interventi il cui importo  lavori  è  inferiore  alla soglia di rilevanza comunitaria è di dodici  mesi  decorrenti dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, ovvero entro settembre 2021; e per gli interventi di nuova costruzione o di importo pari o superiore alla soglia di rilevanza comunitaria è di diciotto mesi decorrenti dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, ovvero entro marzo 2022.
Le risorse assegnate ad ogni Regione possono essere revocate nel caso di mancato rispetto dei termini o qualora l'intervento finanziato con il presente decreto risulti assegnatario di altro finanziamento nazionale o comunitario per le stesse  finalità o i cui lavori risultino avviati prima della data di emanazione del  presente decreto.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

3,1 miliardi di euro per la messa in sicurezza e l'efficientamento energetico delle scuole, come sono assegnati?

3,1 miliardi di euro per la messa in sicurezza e l'efficientamento energetico delle scuole, come sono assegnati?

Con la pubblicazione del  DPCM 7 luglio 2020, che attua quanto previsto dall’articolo 1, commi 63 e 64, della Legge 27 dicembre 2019, sono stati definiti i criteri di assegnazione delle risorse per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, messa in sicurezza ed efficientamento energetico nelle scuole. Tali fondi sono destinati a Comuni, Provincie, Città Metropolitane e Regioni.


Le risorse saranno distribuite per un limite massimo di 90 milioni di euro per ciascuno per gli anni 2020 e 2021 e per un limite massimo di 225 milioni di euro per ciascuno per gli anni dal 2022 al 2034, per un totale di 3,1 miliardi di euro. Queste sono assegnate sulla base del numero di studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado presenti in ciascuna provincia e città metropolitana, nella misura del 50% e del numero di numero edifici pubblici adibiti ad uso scolastico per scuole secondarie di secondo grado presenti nelle province e città metropolitane, nella misura del 50%.
Gli importi spettanti alle province e alle città metropolitane, sulla base dei criteri appena citati, sono definiti con decreto del Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
Dopo quaranta giorni dall'adozione del decreto, le province e le città metropolitane sono  tenute a presentare al Ministero dell'istruzione l'elenco degli interventi che intendono realizzare nei limiti delle risorse a ciascuna spettante. È assegnata priorità agli interventi:
• nell'ambito della programmazione triennale 2018-2020;     
• nell'ambito degli interventi resisi necessari a seguito di verifiche di vulnerabilità sismica già espletate sugli edifici ricadenti nelle zone sismiche 1 e 2;
• nell'ambito degli interventi resisi necessari a seguito delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti;
• nell'ambito di ulteriori interventi urgenti per garantire l'agibilità delle scuole e il diritto allo studio in ambienti sicuri.
Le erogazioni delle risorse sono disposte direttamente dalla Direzione generale competente del Ministero dell'istruzione in favore degli enti locali beneficiari e saranno suddivise fino al 20% del finanziamento, a richiesta dell'ente locale beneficiario e la restante parte sulla base degli stati di avanzamento lavori e delle spese maturate dall'ente, debitamente certificati dal  Responsabile unico del procedimento, fino al raggiungimento del 90% della spesa complessiva al netto del ribasso di gara. Il residuo 10% è liquidato a seguito dell'avvenuto collaudo e/o del certificato di regolare esecuzione.
Le risorse assegnate sono revocate nel caso di mancato rispetto dei termini di aggiudicazione fissati con  il  decreto del  Ministro dell'istruzione e nel caso di violazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50 accertate a seguito di attività di monitoraggio. È prevista la revoca anche nel caso in cui l'intervento finanziato risulti assegnatario di altro finanziamento nazionale, regionale o comunitario per le stesse finalità.

 

a cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Umbria, indagini di microzonazione sismica, la regione stanza oltre un milione di euro

Umbria, indagini di microzonazione sismica, la regione stanza oltre un milione di euro

La Giunta regionale ha destinato 1.219.000 euro per lo svolgimento di azioni per la riduzione del rischio sismico per le aree più soggette ai fenomeni sismici.

Tale finanziamento è stato destinato ad un totale di 47 comuni, attraverso un apposito bando di manifestazione di interesse.
Tali comuni sono: Amelia, Attigliano Avigliano Umbro, Baschi, Bettona, Calvi dell’Umbria, Cascia, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Collazzone, Costacciaro, Fabro, Fossato di Vico, Fratta Todina, Giano dell’Umbria, Giove, Gualdo Cattaneo, Gubbio, Lisciano Niccone, Lugnano in Teverina, Magione, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Montecastrilli, Montecchio, Montefalco, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Narni, Norcia, Orvieto, Otricoli, Paciano, Passignano Sul Trasimeno, Penna in Teverina, Perugia, Preci, San Gemini, San Venanzo, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Spoleto, Terni, Todi, Torgiano, Umbertide.
La Regione Umbria afferma che tale operazione consentirà a tutti i 47 comuni di disporre di microzonazioni sismiche di estremo dettaglio per i capoluoghi e per le principali località. Tutti i comuni inoltre, dispongono già di analisi territoriali sul rischio sismico, messe a disposizione dalla Sezione geologica regionale, per l’utilizzo ai fini urbanistici e di protezione civile.
Il responsabile delle microzonazioni sismiche e della geologia della Regione Umbria, Andrea Motti, afferma che negli ultimi 30 anni sono state svolte molte attività di microzonazione sismica che indicano le aree in cui si hanno localmente amplificazioni delle forze sismiche generate dai terremoti ed i risultati sono utilizzati per progettare in maniera corretta gli edifici in aree non soggette a frane o crolli generati dai terremoti. Inoltre, Motti afferma che l'utilità di tali strumenti di conoscenza è un dato di fatto che si è riscontrato con dati oggettivi anche durante gli eventi sismici del 2016 e che le intensità macrosismiche rilevate (ICM) in Umbria sono più basse, diffuse e uniformi, rispetto a quanto ci si poteva attendere, con valori inferiori di 0.5 fino a 3 gradi di intensità macrosismica.
In un analisi effettuata prendendo a riferimento l’estensione completa dei 3 comuni umbri della zona epicentrale (Norcia, Preci Cascia), si è rilevato che l'intensità sismica è di almeno 1 grado inferiore rispetto a quanto ci si poteva attendere con le forze sismiche registrate dalle strumentazioni sismiche. Ciò è dovuto agli interventi di riduzione del rischio sismico realizzati nel corso degli ultimi 30 anni.
Attualmente la Sezione geologica regionale sta sviluppando ulteriori strumenti di analisi che permetteranno una valutazione geologica, a scala regionale e locale, ancora più approfondita.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Impresa sicura: contributi alle imprese per l’acquisto di DPI

Impresa sicura: contributi alle imprese per l’acquisto di DPI

A seguito dell'emergenza sanitaria da COVID-19 e al fine di sostenere la continuità in sicurezza dei processi produttivi delle imprese, vengono rimborsate alle imprese le spese sostenute per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI).

Il Bando per l’accesso al rimborso delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (c.d. Bando Impresa sicura) è finalizzato a sostenere la continuità in sicurezza dei processi produttivi delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale a seguito dell'emergenza sanitaria da COVID-19.

La dotazione finanziaria complessiva è di 50 milioni di euro, i quali sono stati trasferiti dall’INAIL a Invitalia ai sensi dell’art. 43, comma 1, del D.L. 17/03/2020, n. 18 (c.d. Decreto Cura Italia).

Sono ammissibili al rimborso le spese, non inferiori a 500 euro, sostenute dalle imprese successivamente al 17/03/2020 per l’acquisto di DPI le cui caratteristiche tecniche rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa.

Il rimborso è concesso, nei limiti delle risorse disponibili, nella misura del 100% delle spese ammissibili, nel limite massimo di 500 euro per ciascun addetto dell’impresa cui sono destinati i DPI e, comunque, fino a un importo massimo per impresa di 150.000 euro.

Le domande di rimborso devono essere presentate in modalità telematica in 3 fasi:
FASE 1: dal 11/05/2020 al 18/05/2020 le imprese possono inviare la prenotazione del rimborso attraverso lo sportello informatico dedicato https://prenotazione.dpi.invitalia.it/
FASE 2: Invitalia pubblicherà l’elenco di tutte le imprese che hanno inoltrato la prenotazione, in ordine cronologico. Nell’elenco saranno comunicate sia le prenotazioni ammesse a presentare domanda di rimborso che le prenotazioni risultate non ammissibili
FASE 3: dal 26/05/2020 al 11/06/2020 le imprese ammesse potranno compilare la domanda di rimborso.

Sul sito di Invitalia si informa che si procederà con i versamenti entro il mese di giugno 2020.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Innovazione: ENEA 21 progetti di sviluppo per 1 milione di euro in partnership con imprese

Innovazione: ENEA 21 progetti di sviluppo per 1 milione di euro in partnership con imprese

Vaccini genetici, soluzioni avanzate per l’edilizia green e l’efficienza energetica, sensoristica hi-tech e anche un motore a idrogeno per barche: sono alcuni dei 21 progetti approvati dall’ENEA per sviluppare tecnologie innovative, che potranno accedere ai finanziamenti disponibili sul Fondo di investimenti interno del cosiddetto Proof of Concept.  Nell’insieme i progetti potranno disporre di 1 milione di euro, con un raddoppio rispetto ai 500 mila euro dello scorso anno, quando ne furono finanziati 16.

I progetti sono sviluppati in collaborazione con una o più imprese e vengono selezionati,  a seguito di una manifestazione di interesse, da un’apposita commissione costituita da esperti ENEA e di IBAN, l’Associazione Italiana dei Business Angels. Il fondo di investimento ENEA è stato costituito nel 2018 e, ad oggi, ha contribuito a finanziare 37 progetti con circa 1,67 milioni di euro, a fronte degli oltre 170 presentati.

“Il Fondo nasce per supportare lo sviluppo di tecnologie innovative ENEA, in partnership con imprese interessate a condividere il rischio dell’investimento; noi non eroghiamo finanziamenti alle aziende, ma investiamo in specifici progetti per avvicinare al mercato nostre tecnologie, in partnership con imprese che hanno manifestato l’interesse a svilupparle insieme a noi”, sottolinea il Presidente ENEA Federico Testa.

Nel dettaglio, il progetto sui vaccini genetici prevede la realizzazione di una piattaforma contro agenti infettivi, potenziati da sequenze di DNA vegetale sulla base di un brevetto sviluppato da ENEA con IFO/IRE (Istituti Fisioterapici Ospitalieri/Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma) da sviluppare con Takis srl, azienda biotech italiana specializzata nel settore dei vaccini genetici all’interno del Tecnopolo di Roma. ENEA investirà 50mila euro e l’approccio seguito potrebbe essere utilizzato in futuro per rispondere rapidamente a possibili epidemie causate da patogeni virali, anche sconosciuti.

Un altro progetto riguarda un sistema low cost per il monitoraggio e il controllo del processo di compostaggio a livello domestico. Si chiama ‘Compostino’, è sviluppato nel centro di ricerche ENEA della Casaccia e si avvale di un network di sensori di controllo e monitoraggio dei parametri del compost, di un sistema di sonde costruite con stampanti 3D e di una rete di trasmissione wireless dei dati. Tramite i sensori, Compostino acquisisce dati quali temperatura, emissioni (CO2 e ammoniaca), ma anche umidità e PH del compost e li trasmette via bluetooth a un database remoto. Il progetto prevede una partnership con Acea, la multiutility  romana che sempre in questo settore ha già all’attivo ‘SmartComp’,  un’iniziativa in partnership con ENEA e Università della Tuscia, per lo sviluppo del compostaggio diffuso presso le grandi utenze (centri commerciali, mense, aeroporti e stazioni) che hanno necessità di gestire grandi quantità di rifiuti organici.

Il Fondo ENEA per il Proof of Concept è uno dei tre ‘pilastri’ della Knowledge Exchange Strategy, la strategia lanciata da ENEA nel Piano Triennale 2018-2020 per rafforzare il trasferimento tecnologico alle imprese. Gli altri due pilastri sono gli accordi con i Fondi di venture capital, come quello firmato recentemente con MITO Technology, e il Knowledge Exchange Program (KEP), realizzato in collaborazione con le associazioni di categoria CNA, Confapi, Confartigianato, Confindustria e Unioncamere.

Il KEP dà alle aziende la possibilità di iscriversi gratuitamente al portale kep.enea.it che raccoglie tecnologie, competenze e infrastrutture ENEA suddivise per specifiche aree tematiche: energia, beni culturali, diagnostica avanzata, strumenti medicali, biotecnologie e agroindustria e sicurezza delle infrastrutture critiche.

Le imprese che aderiscono al programma vengono contattate da un Knowledge Exchange Officer (KEO), un ricercatore ENEA esperto in trasferimento tecnologico, in grado di individuare soluzioni innovative ‘su misura’ per l’impresa che ha aderito, ed organizzare visite ai laboratori e incontri diretti con i ricercatori dell’Agenzia con competenze specialistiche. In cinque mesi hanno aderito al programma – che segue il modello di esperienze di successo come l’Industrial Liaison Program del MIT di Boston – circa 100 imprese, prevalentemente per i settori energia e diagnostiche avanzate, e sono in via di perfezionamento le prime partnership per lo sviluppo di progetti.

Piano operativo sport e periferie: approvata la graduatoria dei progetti finanziati

Piano operativo sport e periferie: approvata la graduatoria dei progetti finanziati

Con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 19/12/2019 è stata approvata la graduatoria finale dei progetti presentati nell'ambito del Bando Sport e Periferie.

Ai sensi dell'art. 1, comma 362, della L. 27/12/2017, n. 205, è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2018 al fine di attribuire natura strutturale al Fondo "Sport e Periferie", istituito dall'articolo 15, comma 1, del D.L. 25/11/2015, n. 185.

Le risorse del suddetto Fondo sono finalizzate ai seguenti interventi:
a) ricognizione di impianti sportivi esistenti su tutto il territorio nazionale;
b) realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi finalizzati all’attività agonistica, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane;
c) diffusione di attrezzature sportive con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti;
d) completamento e adeguamento di impianti sportivi esistenti da destinare all’attività agonistica nazionale e internazionale.

Ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 31/10/2018, che aveva individuato le modalità di gestione delle risorse del fondo, con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 19/12/2019, è stata approvata la graduatoria finale per il 2018 dei progetti presentati.

La graduatoria include gli interventi oggetto di finanziamento e gli interventi non finanziati con l’indicazione del punteggio totalizzato.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Assegnati 2 miliardi di euro ai comuni per efficientamento energetico e sviluppo sostenibile

Assegnati 2 miliardi di euro ai comuni per efficientamento energetico e sviluppo sostenibile

I contributi relativi agli anni 2021, 2022, 2023 e 2024 per la realizzazione di opere pubbliche finalizzate all'efficientamento energetico ed allo sviluppo territoriale sostenibile sono stati assegnati ai comuni con il Decreto del Ministero dell'interno del 30/01/2020. Le somme ripartite ammontano a 2 miliardi di euro.

Con il Decreto del Ministero dell'interno del 30/01/2020, sono stati attribuiti ai comuni, per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024, i contributi per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di:
- efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all'efficientamento dell'illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità, nonché interventi per l'adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l'abbattimento delle barriere architettoniche.

In applicazione dell'art. 1, comma 30, della L. 27/12/2019, n. 160 (Legge di bilancio 2020), i contributi, nel limite complessivo di 500 milioni di euro annui, sono attribuiti, in base alla quota stabilita per fascia di popolazione, negli importi indicati negli allegati da A) a G) al Decreto.

I comuni beneficiari dei contributi sono tenuti ad iniziare l'esecuzione dei lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro il 15 settembre di ogni anno, pena la revoca dell'assegnazione.

I contributi sono erogati dal Ministero dell'interno agli enti beneficiari:
- per il 50%, previa verifica dell'avvenuto inizio (entro il 15 settembre di ogni anno) dell'esecuzione dei lavori, e
- per il restante 50% previa trasmissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Fondi per rigenerazione urbana, sviluppo sostenibile e infrastrutturale e reti ciclabili

Fondi per rigenerazione urbana, sviluppo sostenibile e infrastrutturale e reti ciclabili

La Legge di bilancio 2020 prevede lo stanziamento di risorse per i comuni finalizzati ad investimenti in progetti di rigenerazione urbana, di sviluppo sostenibile e infrastrutturale e di sviluppo delle reti ciclabili urbane.

La Legge di bilancio 2020 - L. 27/12/2019, n. 160, pubblicata nella G.U. del 30/12/2019, n. 304 ed in vigore dal 01/01/2020 - prevede l’assegnazione ai comuni, per ciascuno degli anni dal 2021 al 2034, di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale, nel limite complessivo di 150 milioni di euro per l'anno 2021, di 250 milioni di euro per l'anno 2022, di 550 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024 e di 700 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034.
Con successivo decreto saranno individuati i criteri e le modalità di riparto, nonché le modalità di recupero ed eventuale riassegnazione delle somme non utilizzate.

Inoltre, nello stato di previsione del Ministero dell'interno è istituito un fondo per investimenti a favore dei comuni, con una dotazione di 400 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034. Il fondo è destinato al rilancio degli investimenti per lo sviluppo sostenibile e infrastrutturale del Paese, in particolare nei settori di spesa dell'edilizia pubblica, inclusi manutenzione e sicurezza ed efficientamento energetico, della manutenzione della rete viaria, del dissesto idrogeologico, della prevenzione del rischio sismico e della valorizzazione dei beni culturali e ambientali.
Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri saranno individuati i criteri di riparto e le modalità di utilizzo delle risorse, nonché le modalità di recupero ed eventuale riassegnazione delle somme non utilizzate.

Allo scopo di cofinanziare interventi finalizzati alla promozione e al potenziamento di percorsi di collegamento urbano destinati alla mobilità ciclistica, è istituito poi, nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane, con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. Il Fondo finanzia il 50% del costo complessivo degli interventi di realizzazione di nuove piste ciclabili urbane posti in essere da comuni ed unioni di comuni.
Con successivo decreto saranno definite le modalità di erogazione ai comuni e alle unioni di comuni delle risorse del Fondo, nonché le modalità di verifica e controllo dell'effettivo utilizzo da parte dei comuni e delle unioni di comuni delle risorse erogate. I comuni e le unioni di comuni, all'atto della richiesta di accesso al Fondo, devono comunque dimostrare di aver approvato in via definitiva strumenti di pianificazione dai quali si evinca la volontà dell'ente di procedere allo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana.

 

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
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Fondo salva opere: nuovi termini per istanze, certificazioni e riparto delle risorse 2019 e 2020

Fondo salva opere: nuovi termini per istanze, certificazioni e riparto delle risorse 2019 e 2020

Con Decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti del 19/12/2019, sono stati fissati nuovi termini per la presentazione delle istanze, la trasmissione delle certificazioni ed il riparto delle risorse relative alle annualità 2019 e 2020 del Fondo salva opere.

I. L'art. 47, comma 1-bis, del D.L. 34/2019 prevede che, al fine di garantire il rapido completamento delle opere pubbliche e di tutelare i lavoratori, è istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un fondo denominato "Fondo salva opere”.

Il Fondo è alimentato dal versamento di un contributo pari allo 0,5% del valore del ribasso offerto dall’aggiudicatario:
- delle gare di appalti pubblici di lavori, nel caso di importo a base d’appalto pari o superiore a euro 200.000;
- delle gare di servizi e forniture, nel caso di importo a base d’appalto pari o superiore a euro 100.000.

Le risorse del Fondo sono destinate a soddisfare, nella misura massima del 70%, i crediti insoddisfatti dei sub-appaltatori, dei sub-affidatari e dei sub-fornitori nei confronti dell’appaltatore ovvero, nel caso di affidamento a contraente generale, dei suoi affidatari, sub-fornitori, subappaltatori, sub-affidatari, quando questi sono assoggettati a procedura concorsuale, nei limiti della dotazione del Fondo.

II. Il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 12/11/2019, n. 144, ha adottato il Regolamento che disciplina i criteri di assegnazione delle risorse e le modalità operative del Fondo salva opere, istituito in applicazione delle disposizioni di cui ai commi da 1-bis a 1-septies, dell'art. 47, del D.L. 30/04/2019, n. 34 (c.d. Decreto Crescita), come convertito dalla L. 28/06/2019, n. 58.

In particolare, il Decreto disciplina la procedura di accesso alle risorse del Fondo e le modalità di erogazione delle risorse.

I soggetti aventi diritto chiedono l’accesso alle risorse del Fondo con istanza presentata all’amministrazione aggiudicatrice, da inviare con posta elettronica certificata, compilata secondo il modello di cui all’Allegato A al Decreto. L’istanza di accesso alle risorse del Fondo è corredata della documentazione attestante l’esistenza, l’esigibilità, l’importo del credito nei confronti dell’appaltatore, del contraente generale o dell’affidatario del contraente generale, insoluto alla data di presentazione dell’istanza.

I soggetti ai quali è presentata l’istanza, certificano l’importo del credito anche avvalendosi di atti e documenti nella disponibilità propria o del contraente generale, al quale sono tenuti a farne richiesta. La certificazione, redatta secondo il modello di cui all’Allegato B al Decreto, è trasmessa al Ministero e all’istante dall’amministrazione aggiudicatrice ovvero dal contraente generale, o dall’amministrazione affidante a contraente generale, con posta elettronica certificata.

III. Il Decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti del 19/12/2019, ha ridefinito la tempistica per la presentazione delle istanze, la trasmissione delle certificazioni ed il riparto delle risorse relative alle annualità 2019 e 2020 del Fondo salva opere.

In particolare, per i crediti di cui all'articolo 47, comma 1-quinquies, del D.L. 34/2019, e relativamente alle risorse stanziate per l'anno 2019:
- i creditori presentano, entro il 24/01/2020, l'istanza di accesso alle risorse del Fondo;
- le amministrazioni aggiudicatrici alle quali è presentata l’istanza, trasmettono al Ministero la certificazione del credito entro il 14/02/2020;
- è predisposto un unico piano di ripartizione entro il 06/03/2020.

In relazione alle risorse destinate per l'anno 2020 dall'articolo 47, comma 1-quinquies, del D.L. 34/2019, la Direzione generale per l'edilizia statale e per gli interventi speciali, in base alla certificazione rilasciata a seguito della presentazione dell' istanza per l'anno 2019, predispone il piano di ripartizione entro il 01/04/2020.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
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Contributi alle imprese del centro Italia per la messa in sicurezza di immobili ad uso produttivo

Contributi alle imprese del centro Italia per la messa in sicurezza di immobili ad uso produttivo

Con ordinanza del Commissario straordinario per la ricostruzione nei territori del centro Italia colpiti dagli eventi sismici del 24/08/2016, sono stati riaperti i termini per le domande dei contributi dell'INAIL per la messa in sicurezza di immobili e impianti ad uso produttivo.

L’agevolazione diretta alle imprese consiste in un contributo in conto capitale corrispondente al 70% della spesa ritenuta ammissibile.
Sono ammessi alle agevolazioni gli interventi di cui alle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) vigenti, finalizzati a garantire la sicurezza dei lavoratori, relativi ad immobili destinati ad attività di impresa e/o produttiva. Si tratta di interventi di:
a) rafforzamento locale effettuati sulla base di un progetto redatto ai sensi delle NTC vigenti;
b) miglioramento sismico effettuati sulla base di un progetto redatto ai sensi delle NTC vigenti;
c) messa in sicurezza dei componenti non strutturali e degli impianti.

L'Ord. P.C.M. 24/04/2018, n. 54, ha indicato i soggetti beneficiari delle agevolazioni, gli interventi e le spese ammissibili, le modalità di presentazione delle domande e di concessione dei contributi, i relativi controlli.

L'Ord. P.C.M. 10/07/2019, n. 82, in vigore dal 17/072019, ha poi disposto che i soggetti richiedenti che intendano usufruire dei contributi per le tipologie di interventi previste dall’Ord. P.C.M. 24/04/2018, n. 54, in possesso dei requisiti soggettivi ivi previsti, i quali non abbiano già presentato domanda per i medesimi interventi o che abbiano presentato domanda di contributo solo per il rafforzamento locale e non per il miglioramento sismico degli edifici, debbano inviare, entro il 30 Settembre 2019, una istanza preliminare di interesse a presentare la domanda di contributo.

Sulla base del numero delle istanze preliminari di interesse pervenute e dell’entità economica dei relativi interventi, il Commissario procederà all’emanazione di apposita ordinanza nella quale saranno fissate le percentuali di contribuzione sulla spesa ammissibile, gli importi massimi finanziabili nonché le eventuali integrazioni sulle domande già presentate.

 

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
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Campania: formazione di un Elenco di professionisti tecnici per lavori fino a 100 mila euro

Campania: formazione di un Elenco di professionisti tecnici per lavori fino a 100 mila euro

Con l’Avviso si intende procedere alla formazione di due Elenchi di Professionisti, da costituirsi ai sensi dell'articolo 157 del D. Leg.vo 50/2016 (Codice appalti), per l’eventuale affidamento nel corso del triennio 2019-2021, di servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria, nonché di servizi attinenti alla progettazione ed esecuzione delle opere (compresi rilievi topografici, indagini geologiche e archeologiche), coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione, Ufficio direzione lavori, collaudo, verifiche della progettazione ed altri servizi tecnici, di importo inferiore a 100 mila euro.

L’acquisizione delle candidature avviene esclusivamente in modalità telematica tramite la piattaforma del portale gare della Regione Campania, raggiungibile all’indirizzo: http://pgt.regione.campania.it

Le domande, corredate della documentazione richiesta (autocertificazioni, curriculum ed elenco servizi), dovranno pervenire entro le ore 13:00 del 31/07/2019.

L’Elenco di Professionisti sarà suddiviso in 2 sezioni in relazione all’importo:
- Sezione 1: fascia d’importo inferiore a 40.000,00 euro al netto di oneri fiscali e previdenziali;
- Sezione 2: fascia d’importo pari o superiore a 40.000,00 euro al netto di oneri fiscali e previdenziali.
Le suddette sezioni saranno suddivise per tipologia di servizio ed è consentita l’iscrizione in una o entrambe le Sezioni.

Soggetti ammessi a presentare domanda di iscrizione nell’Elenco
Sono ammessi a presentare la domanda i soggetti di cui all’articolo 46, comma 1 del D. Leg.vo 50/2016, e in particolare:
- i professionisti singoli o associati;
- le società di professionisti;
- le società di ingegneria;
- i prestatori di servizi di ingegneria e architettura, prestatori di servizi archeologici e geologici stabiliti in altri Stati membri;
- i raggruppamenti temporanei;
- i consorzi stabili di società di professionisti e di società di ingegneria, anche in forma mista.

Requisiti per l’iscrizione nell’Elenco
I soggetti interessati all’iscrizione devono possedere i seguenti requisiti:
Requisiti generali:
- insussistenza di cause di esclusione, ai sensi dell’articolo 80 del D. Leg.vo 50/2016;
- per le persone fisiche: possesso di titolo (laurea, diploma, abilitazione) necessario in relazione ai servizi da espletare;
- per le persone giuridiche: iscrizione alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura;
- per le società di professionisti e di ingegneria, per i consorzi stabili e i raggruppamenti temporanei di professionisti: i requisiti di cui agli articoli 2, 3, 4 e 5 del D. Min. Infrastrutture e Trasporti 263/2016.

Requisiti economico-finanziari:
- realizzazione, nel quinquennio antecedente la data di pubblicazione dell’avviso, di un fatturato globale per i servizi di ingegneria e architettura nei settori e categorie nelle quali si chiede l’iscrizione, o analoghi, per un importo globale almeno pari all’importo massimo della fascia nella quale si chiede l’iscrizione, cioè pari a euro 40.000,00 per l’iscrizione nella prima fascia e pari a euro 100.000,00 per l’iscrizione nella seconda fascia.

 

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
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La Scuola Innovativa di Renzo Piano

La Scuola Innovativa di Renzo Piano

Il sogno diverrà realtà grazie ad uno stanziamento di ben 6.800.000 euro per la realizzazione del progetto di Scuola Innovativa dell'Arch. Renzo Piano

Queste le parole del Sindaco di Sora, Roberto De Donatis: «Care cittadine e cittadini, esco soddisfatto da Palazzo Giustiniani con una notizia che darà lustro alla nostra città proiettandola oltre i confini nazionali.

Il Senatore a vita Arch. Renzo Piano, che ha donato l’innovativo Progetto sperimentale di una scuola da realizzarsi a Sora, ha illustrato i particolari alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, del Capo di Gabinetto del MIUR D.ssa Sabrina Bono e della D.ssa Simona Montesarchio, a capo della Direzione generale per gli interventi in materia di edilizia scolastica, gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale, del Capo Dipartimento di Casa Italia Dott. Roberto Marino.

Il sogno diverrà quindi realtà grazie ad uno stanziamento di ben 6.800.000 euro: 5.800.000 euro saranno erogati da parte del MIUR e 1.000.000 euro da parte del Dipartimento di Casa Italia.

Alla presenza delle maggiori testate giornalistiche italiane, come il Sole 24ore, ed internazionali, tra le quali the New York Post, il progetto ha suscitato grande attenzione: per la qualità progettuale, per l’innovatività delle soluzioni tecniche oltre che per la trasparenza del procedimento che ha visto il coinvolgimento attivo della popolazione.

Un prototipo destinato ad influenzare le future modalità di progettare e vivere l’ambiente urbano, rispondendo con maggior sicurezza alle sfide che la fragilità del territorio ci impone di affrontare in maniera sistemica.

La città di Sora può guardare al futuro con maggior serenità, speranza ma sopratutto orgoglio di essere protagonista di un cambiamento di paradigma che fino a qualche anno fa sembrava solo un sogno.

Oggi si scrive un pezzo di storia, Sora c’è!»

Edilizia scolastica, in arrivo 4,2 milioni dallo Stato

Edilizia scolastica, in arrivo 4,2 milioni dallo Stato

Fondi a Camerana, Clavesana, Cherasco, San Damiano Macra, Villafalletto, Diano, Rossana, Vicoforte, Villanova Solaro e Cuneo

In arrivo 4,2 milioni per la provincia di Cuneo: si tratta di fondi statali destinati all’edilizia scolastica e in una nota l’assessore regionale Alberto Valmaggia spiega che si tratta di una «fase di perfezionamento» di una seconda tranche di contributi che risalgono al 2015. Erano stati 115 i Comuni piemontesi che avevano ottenuto i fondi nella prima tranche, e adesso se ne aggiungeranno altri 38, di cui 10 nella Granda.

Si tratta di Camerana (riqualificazione scuola per 200 mila euro), Clavesana (lavori sulla scuola dell’infanzia, 395 mila), Cherasco (costruzione nuova scuola per 800 mila euro), San Damiano Macra (interventi sulle scuole comunali, 80 mila euro), Villafalletto (ristrutturazione della scuola media, 415 mila euro), Diano d’Alba (ristrutturazione scuola dell’infanzia per 714 mila euro), Rossana (riqualificazione scuola primaria, 255.000 euro), Vicoforte (riqualificazione scuola elementare per 360 mila euro) e Villanova Solaro (riqualificazione energetica della scuola per 347 mila euro). Fondi anche alla Provincia per lavori all’Itis «Delpozzo» di Cuneo per un importo di 700 mila euro.

I beneficiari dovranno consegnare la documentazione del progetto esecutivo appaltato entro il 15 marzo. Ancora Valmaggia: «La Granda vedrà finanziati 10 interventi, di cui 8 in Comuni con meno di 5 mila residenti. Un’attenzione particolare per il territorio e il futuro di chi vive la scuola ogni giorno in prima linea: gli alunni e gli insegnanti».

fonte: lastampa.it

Edilizia scolastica. Sbloccati molti fondi per le scuole di tutta Italia

Edilizia scolastica. Sbloccati molti fondi per le scuole di tutta Italia

Il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha firmato tutti i decreti che mettono a disposizione un miliardo di euro in totale per l’edilizia scolastica.

A questi fondi si aggiungono anche quelli stanziati dalla nuova programmazione nazionale triennale 2018-2020, che ammontano a 1,7 miliardi.

I fondi sono dedicati alla manuntenzione, alla sicurezza e alle misure di prevenzione. Stanziamenti per 321 milioni sono stati assegnati a province e città metropolitane per interventi sull’adeguamento sismico e la messa in sicurezza degli istituti.

Le risorse sono state ripartite tra 18 regioni in varia misura, si va dai 4 milioni del Molise ai 48 milioni della Campania.

Altri finanziamenti sono stati riservati a cinque regioni del Sud con un apposito bando Pon: 350 milioni destinati alle sole regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia per riqualificare edifici scolastici riguardo all’ adeguamento sismico, la messa in sicurezza, le misure antincendio, gli interventi per agibilità.

A queste somme si aggiungono anche altre risorse esclusivamente dedicate alla messa in sicurezza sismica delle scuole: 26,4 milioni di euro per interventi di adeguamento sismico in Italia e di 10 milioni di euro dedicati alle scuole del Centro Italia.

Altri fondi arrivano anche per finanziare la prevenzione: oltre 110 milioni di euro. La quasi totalità delle risorse – pari a 105 milioni – finanzierà una nuova campagna di indagini sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici. Altri 7,5 milioni serviranno a pagare le indagini diagnostiche mirate su solai e controsoffitti, per prevenire i crolli.

Stanziamenti sono previsti anche per gli edifici scolastici di nuova costruzione, ma qui contribuisce in gran misura l’INAIL, che metterà a disposizione 150 milioni per tre anni (2018-2020) in conto investimenti per realizzare poli per l’infanzia.Le risorse sono state distribuite in 19 regioni, la quota maggiore è per la Lombardia (24,3 milioni), la minore è prevista per la Valle d’Aosta con 910mila euro.

Sbloccata anche un’iniziativa di finanza immobiliare per la realizzazione di otto nuove scuole, tra i progettisti Renzo Piano e Mario Cucinella.

24 agosto 2017 - 9:49 - Giulia Boffa

Amatrice: si riparte con il Polo della Ristorazione

Amatrice: si riparte con il Polo della Ristorazione

Inaugurata sabato 29 luglio, il nuovo Polo della Ristorazione di Amatrice progettato da Stefano Boeri Architetti. L’opera, prima tappa del progetto “Amate Amatrice” finalizzato all’aiuto delle popolazioni colpite dal sisma dello scorso agosto, è stata resa possibile grazie ai fondi – circa 8 milioni di euro, di cui 5 milioni impegnati nella costruzione del Polo – raccolti da Corriere della Sera e TgLa7 attraverso l’iniziativa solidale “Un aiuto subito. Terremoto Centro Italia 6.0”, con il contributo fondamentale delle aziende dalla filiera del legno friulana.

Con il Polo della Ristorazione si completa l’iniziativa di solidarietà che restituisce alla comunità della città laziale una nuova piazza, «un posto in cui gustare i prodotti tipici. Ma anche un posto in cui incontrarsi, per giocare e stare insieme, in uno spazio polifunzionale aperto, con una grande vetrata con vista sulle montagne». Parola dell’architetto Boeri, che sul sito ha realizzato la mensa scolastica inaugurata lo scorso dicembre e consegnata alla popolazione ad aprile, insieme a un bar e altri sette ristoranti che daranno lavoro a più di 100 cittadini di Amatrice e dintorni per rilanciare l’economia del territorio.

Un modello da esportare nelle altre zone terremotate? «Sì – conferma l’architetto – è una formula valida per tutte le zone colpite da un’emergenza o da una crisi perché si basa su un incontro virtuoso tra privato e pubblico, pragmatismo, una visione chiara del futuro di questi territori così fragili. E' fondamentale metterein campo  un'architettura nuova, che sia in grado di consolidare quello che è già stato costruito e dare sicurezza a chi deve e dovrà convivere con il rischio sismico».

Il Polo, che occupa una superficie di 2.500 mq, si articola in un insieme di strutture realizzate con elementi modulari prefabbricati in legno massiccio di abete con elementi di tamponamento in larice, materiali e tecnologie forniti dalla Filiera del legno del Friuli Venezia Giulia e dall’ATI DomusGaia e Legnolandia che hanno provveduto alla costruzione. La piazza si integra nel territorio grazie a uno spazio centrale con verde, sedute, illuminazione e un “bosco artificiale”, un’installazione di 350 colonne di legno ideato dallo studio Boeri. Inoltre tutti gli edifici sono dotati di grandi vetrate che affacciano sui Monti della Laga, ristabilendo una connessione visiva con il paesaggio, come prima del disastro.

È un momento di svolta per Amatrice, un primo passo nella ricostruzione del tessuto urbano ma anche della comunità che potrà trovare nel Polo un nuovo punto di incontro e un luogo sicuro per far incontrare e giocare i bambini. Un intervento importante per due motivi: il primo è che crea aggregazione perché ricostruisce la comunità prima ancora degli edifici, e in secondo luogo riparte dal genius loci di quel territorio, quello legato alla gastronomia. «Ancora più importante, si riparte soprattutto dal lavoro – afferma Boeri – che è il vero collante tra la gente e il suo territorio ed è la condizione essenziale per convincere le famiglie e cittadini a tornare nei luoghi che sono stati così tragicamente trasfigurati dal terremoto». Ma ad oggi sono ancora molti gli interventi necessari, decine i cantieri aperti (38 quelli registrati ad aprile dal Corriere). La raccolta fondi promossa da Corriere della Sera e TgLa7 prosegue su unaiutosubito.org.

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