Deumidificazione umidità di risalita in villa privata (Agro Romano – Roma)

Deumidificazione umidità di risalita in villa privata (Agro Romano – Roma)

La deumidificazione dell’umidità di risalita risulta essere un intervento particolarmente delicato. Se non fatto correttamente, infatti, l’umidità continuerà a risalire le murature per effetto della capillarità, con le conseguenze del caso. Ecco perché le deumidificazioni dei muri devono essere realizzate da specialisti deumidificatori, con esperienza professionale.


Deumidificazione umidità di risalita in villa privata: la situazione dell’edificio

Una squadra di operatori è al lavoro per deumidificare i muri di una villa privata, ubicata nell’Agro Romano (Roma). L’edificio, in mattoni, è particolarmente segnato dall’umidità di risalita: presenta sui muri perimetrali intonaco gonfiato o in alcuni punti totalmente deteriorato. Inoltre, sulla zoccolatura esterna sono evidenti i segni del distacco, provocato dall’umidità di risalita.


Deumidificazione umidità di risalita in villa privata: l’intervento con barriera chimica deumidificante

L’intervento di deumidificazione dell’umidità di risalita consiste nel forare l’intero perimetro dell’abitazione, a circa 35/40 centimetri da terra e con interasse tra un foro e l’altro pari a 10 centimetri. In ogni foro poi si posizionano packer in nylon multiforo (valvole di non ritorno) alle quali si connetterà una pistola che, con la pressione di una pompa, inietterà nel muro l’idrorepellente Dws 1000. L’iniezione a pressione consentirà di imbibire tutta la sezione del muro compromesso dall’umidità di risalita, creando una barriera chimica che bloccherà il fenomeno della risalita per capillarità dell’umidità. Per sempre.

 

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Deumidificazione: ecco il preventivo online

Deumidificazione: ecco il preventivo online

Deumidificazione: ecco il preventivo online
Quanto costa la deumidificazione dei muri colpiti da umidità di risalita? È una domanda ricorrente per chi, come noi, si occupa da più di 40 anni di deumidificazione. Per rispondere in maniera rapida ed esaustiva, abbiamo ideato un sistema di preventivazione online, totalmente gratuito, che permette al cliente di conoscere i costi della deumidificazione da noi praticata.

Deumidificazione: il funzionamento del sistema di preventivo online
Conoscere i prezzi della deumidificazione è diventata un’operazione semplicissima: bisogna e compilare gli spazi vuoti con i dati anagrafici, residenza e recapiti. Si deve poi indicare la tipologia di materiale con cui è costruito il muro colpito dall’umidità di risalita. La scelta è variegata: arenaria, blocchetti di tufo, calcarenite, concio di tufo, materiale duro, materiale tenero, muro a sacco, muro romano, pietra, poroton, roccia. Gli step successivi riguardano l’inserimento della lunghezza e dello spessore del muro umido da trattare. La prima misura è espressa in metri, la seconda in centimetri. Importante: Dry Wall System, essendo un’azienda strutturata, con specialisti di massimo livello in deumidificazioni, non si occupa della realizzazione di microinterventi al di sotto dei 20 metri lineari. In fase di compilazione, è possibile allegare anche delle fotografie, in modo tale da permettere ai tecnici di valutare se quanto inserito nel preventivo di deumidificazione sia a tutti gli effetti corretto. Dopodiché non resta che cliccare il tasto “simula preventivo”. Nel giro di qualche secondo riceverete in email il preventivo per la deumidificazione del vostro edificio, con prezzo e specifiche (controllare anche nella casella spam, per sicurezza). Chi vorrà potrà sottoscrivere direttamente il preventivo di deumidificazione e trasformarlo in ordine lavori, previa conferma da parte degli uffici e sopralluogo. Si ricorda inoltre che l’intervento di deumidificazione del muro beneficia del recupero fiscale in 10 anni.

Il perché dell’introduzione del preventivo online gratuito per le deumidificazioni
Dar la possibilità a tutti di conoscere i prezzi della deumidificazione dei muri umidi è un’operazione di grande trasparenza che solo una solida azienda come Dry Wall System, leader nel mercato delle deumidificazioni - in special modo quelle legate all’umidità di risalita (o umidità ascendente) - può fare. Il cliente ha così modo di farsi un’idea indicativa della spesa da sostenere. L’unica cosa che quest’ultimo dovrà tenere a mente è che non tutti gli operatori della deumidificazione intervengono nella stessa maniera… Dry Wall System risolve i problemi di umidità di risalita (o umidità ascendente) in maniera definitiva con il sistema più efficace, che permette il rilascio anche di una garanzia decennale: la barriera chimica. Il plus riguarda il fatto che l’azienda, attiva in tutto il territorio italiano e con 4 sedi (Nettuno – Roma, Settala – Milano, Cassola – Vicenza, Settesorelle – Piacenza), usa materiali e prodotti propri (e che in alcuni casi vende a imprese applicatrici certificate nella deumidificazione dei muri umidi). Per procedere alla simulazione di un preventivo online sulla deumidificazione


www.drywallsystem.it

Che cos’è l’umidità di controspinta? Come si risolve?

Che cos’è l’umidità di controspinta? Come si risolve?

Infiltrazione laterale su parete controterra? Come si risolve?

Le murature di un edificio possono manifestare segni di umidità. Le cause del fenomeno, come si sa, possono essere diverse: umidità da condensa, umidità di risalita, umidità derivante da infiltrazioni per un danno meccanico subito dalla struttura o dall’assenza dell’impermeabilizzazione.

Le infiltrazioni laterali in pareti controterra
Può succedere che a causa della presenza di acqua nel terreno, determinata dall’innalzamento della falda acquifera oppure da abbondanti piogge, possano originarsi delle infiltrazioni in un edificio. Le pareti interrate o seminterrate, a contatto con la terra (appunto pareti controterra), se prive di un’adeguata impermeabilizzazione o lesionate in qualche punto, finiscono per accogliere acqua e compromettere i locali interni. Tale condizione, se prolungata nel tempo, renderà i locali invivibili alle persone e provocherà danni alla loro salute.

Come si manifesta l’umidità di controspinta su pareti controterra
Le infiltrazioni, che quindi determinano l’umidità di controspinta, possono manifestarsi in zone localizzate o sull’intera superficie, con macchie e bagnamenti. Ciò dipende in special modo dal materiale di costruzione: se la muratura è in pietrame la controspinta laterale bagnerà l’intero muro, se la muratura è in calcestruzzo le aree bagnate si concentreranno nelle riprese di getto e nelle fessure.

Come risolvere il problema
Esistono soltanto due metodi efficaci per risolvere, in maniera definitiva, il problema delle infiltrazioni da controspinta laterale:
– Scavare, rimuovere tutta la terra e intervenire all’esterno dei muri, creando una impermeabilizzazione degli stessi (procedimento lungo e costoso);
– Iniettare nelle pareti con infiltrazioni delle resine idroespansive e idroreattive che vadano a creare uno strato impermeabilizzante tra la parete stessa e il terreno (procedimento rapido, di un paio di giorni, e a un costo meno impattante rispetto al precedente).

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Crepe nei muri preoccupanti: il caso risolto con iniezioni nel terreno in una villa a Dortmund

Crepe nei muri preoccupanti: il caso risolto con iniezioni nel terreno in una villa a Dortmund

Quando sulle pareti di un edificio compaiono crepe nei muri è importante definire l’origine e la pericolosità delle lesioni e del dissesto. La presenza di crepe, nella migliore delle ipotesi può essere conseguenza dell'usura nel tempo di intonaci e tinteggi, disagi tutt’al più estetici che non richiedono interventi di consolidamento. In altri casi le crepe nei muri possono essere il sintomo ultimo di un cedimento strutturale e/o del terreno di fondazione, con conseguente rischio per la stabilità dell’edificio.



E’ proprio il caso di una prestigiosa villa residenziale a Dortmund, in Germania. Circa venti anni fa il proprietario dell’immobile, aveva osservato le prime preoccupanti lesioni diffuse in una porzione dell'abitazione. Negli ultimi mesi il quadro fessurativo aveva subito un ulteriore importante peggioramento, fino a raggiungere delle ampiezze di 3 - 4 cm. Solo a questo punto il proprietario evidentemente preoccupato ha verificato l’esistenza di un cedimento differenziale del terreno e ha affidato l’intervento di consolidamento in fondazione a GEOSEC, azienda specializzata nell'iniezione di resine espandenti e micropali presso infissi.


Rilievo e progetto preliminare
L'intervento di consolidamento è iniziato con una serie di attente indagini geotecniche e geofisiche, che hanno messo in evidenza le scarse caratteristiche dei terreni di fondazione posti sotto alla costruzione, con un’evidente riduzione della portanza. Per ricercare le possibili cause del cedimento sono state eseguite indagini al contorno ed in particolare anche sugli impianti di raccolta delle acque potabili e meteoriche. Tramite video ispezione è stato dunque possibile confermare la presenza di una perdita importante alle condotte interrate limitrofe alla struttura di fondazione, perdita oltretutto già rilevata dalle immagini di tomografia della resistività elettrica del terreno.
Il team di intervento GEOSEC, composto da geologi e ingegneri specializzati nei consolidamenti del terreno, ha studiato la miglior strategia d'azione seguendo l'innovativo approccio scientifico - geotecnico del metodo GEOSEC® ed stato quindi effettuato un monitoraggio e un’analisi computerizzata del terreno ricostruendo un modello numerico 3D delle principali caratteristiche del volume significativo interessato dal dissesto.
Inoltre è stato condotto un rilievo complessivo del quadro fessurativo all’immobile oltre che della presenza di cedimenti differenziali verticali diffusi. Conseguentemente il progettista locale ha optato per il consolidamento dei terreni di fondazione mediante iniezioni mirate di resina espandente e controllata GEOSEC®.



L'intervento esecutivo con iniezione di resine espandenti
Il procedi¬mento brevettato GEOSEC® consente di intervenire in modo preciso, rapido, mirato, mini-invasivo e risolutivo sulla sicurezza e la stabilità dell’edificio grazie all’iniezione di speciali resine eco compatibili sempre sotto il controllo della tomografia di resistività 4D live.


La resina da iniezione
Per questi speciali interventi di consolidamento del terreno, GEOSEC inietta una resina poliuretanica espandente a celle chiuse denominata MAXIMA PU-Harz. Questa resina soddisfa i requisiti indicati dalle norme tedesche per la valutazione degli effetti sul suolo e sulle acque sotterranee. I test sono stati effettuati dal DIBt Deutsches Institut für Bautechnik oltre che dall’Istituto Giordano di Rimini conformemente alle norme Italiane ed europee condivise e vigenti. Ne consegue che le resine utilizzate rispettano ambiente e acque sotterranee senza produrre effetti inquinanti.



La tomografia Elettrica 4D live
Si tratta di una moderna tecnica di indagine del terreno per immagini 3D ripetitive nel tempo. In modo del tutto non invasivo le misure geofisiche vengono effettuate con dispositivi multi elettrodici allineando sul terreno dei particolari sensori (trasmettitori e ricevitori) e collegandoli tra loro con cavi multipolari connessi ad una centralina elettronica di misura, detta georesistivimetro multicanale. Le misure raccolte dallo strumento restituiscono così valori di resistività elettrica a differenti profondità e partecipano alla costruzione di vantaggiosi modelli numerici 3D e 4D del volume significativo di terreno indagato sotto al fabbricato, grazie ad un apposito calcolatore. Il risultato finale è quindi una sequenza di immagini ad alta risoluzione di tomografia 4D, opportunamente elaborata da un sofisticato software di calcolo la cui interpretazione deve necessariamente essere demandata ad un tecnico specializzato.



La precisione ed accuratezza di misura di questa metodologia di indagine dà la possibilità ai tecnici GEOSEC di analizzare il terreno di fondazione e capire dapprima le cause che hanno portato alla comparsa di crepe nei muri o di crepe nelle pavimentazioni. Ma la tomografia di resistività 4D trova il suo pieno compimento e assoluto vantaggio rispetto alle soluzioni concorrenti proprio durante l’iniezione delle resine espandenti. La diagnostica per immagini funziona come un occhio elettronico che guarda sotto alla costruzione in modalità ripetitiva e sequenziale. Questo permette ai tecnici GEOSEC di verificare proprio l’azione delle resine espandenti e dunque il corretto consolidamento del terreno, grazie al rilievo ripetitivo delle variazioni delle proprietà geofisiche del sottosuolo in corso d’opera. La procedura (iterativa) di risoluzione consente di arrivare ad una stima della distribuzione delle resistività reali nel mezzo investigato che si traduce in una immagine grafica di efficace comprensione, sempre aggiornata in tempo quasi reale. Così i tecnici di cantiere possono vantaggiosamente decidere come modificare direttamente sul posto le iniezioni per il miglioramento del progetto preliminare, secondo un approccio tecnico indicato dal Metodo brevettato GEOSEC nel pieno rispetto delle prescrizioni del metodo osservazionale previsto dalle nuove Norme tecniche sulle Costruzioni (NTC2018).



L’intervento di consolidamento del terreno
L'area ha interessato cir¬ca 11,10 metri lineari di fondazione continua con quota d'appoggio a circa -0,6 metri dal piano di calpestio ma con un quadro fessurativo davvero importante.
Il progetto prelimina¬re è stato ottenuto dall’indagine geofisica ERT (unica stazione di rilievo a 48 elettrodi cross hole) integrata da 3 prove penetrometriche dinamiche. Le indagini hanno confermato la forte eteroge¬neità dello spessore dei primi 2,00 metri di terreno, con l'individuazione di argille limose umide dalle scarse qualità meccaniche. Successivamente sono stati definiti in modo mirato i punti e le relative profondità di iniezione delle resine.
Grazie alle acquisi¬zioni delle immagini tomografiche intermedie e sequenziali, è stato possibile osservare rapidamente l’omogeneizzazione della distribuzione della resistività elettrica, tra zone ce¬devoli e zone più stabili prese a riferimento fino a validazione finale del lavoro.
Sono stati effettuati ben 12 fori per un totale di 36 iniezioni su tre livelli sovrapposti, dal piano campagna (- 0,7 metri, -1.1 metri, -1,6 metri) con un consumo di circa 470 Kg di resina espandente.


Il servizio tecnico GEOSEC
Siamo a disposizione dei progettisti dei committenti mediante assistenza tecnica gratuita specializzata sia in fase di istruzione dei progetti che in fase di esecuzione dei lavori. Lo staff GEOSEC è in grado di eseguire le indagini geofisiche e geotecniche necessarie con strumentazioni proprie, oltre che di elaborare modellazioni numeriche interpretative delle risultanze diagnostiche ed anche previsionali dei risultati attesti post iniezione.

Per qualsiasi informazione, per ricevere materiale tecnico informativo, per richiedere la visita di un tecnico GEOSEC è possibile contattare l’azienda a questo indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure chiamare il numero verde 800.045.645  - www.geosec.it

Classic Blue 2020: il colore per la casa

Classic Blue 2020: il colore per la casa

Il 2020 è l’anno della ricerca della calma e del recupero della fiducia in noi stessi e nel prossimo.

Chi lo dice? Pantone: ogni anno, gli esperti di colore del Pantone Color Institute, analizzano le condizioni socio-economiche per capire quale possa essere la tonalità che più riflette e influenza gli stili di vita del momento e asseconda le tendenze globali del colore.

Attraverso lo studio della psicologia e un’analisi elle influenze provenienti da intrattenimento, spettacolo, industria, moda, viaggi, tecnologie e design, Pantone ha elaborato il colore dell’anno 2020:  Classic Blue.

PANTONE 19-4052 Classic Blue è una tonalità di blu intramontabile e duratura, elegante nella sua semplicità.
Le qualità rassicuranti di questa tipologia di blu offrono la promessa di protezione, mettendo in evidenza il nostro desiderio di una base affidabile e stabile da cui partire.


Classic Blue declinato nel mondo delle finiture

Offrendo la promessa di protezione PANTONE 19-4052 Classic Blue è un favorito pervasivo per la casa e per l’arredamento di interni. La casa infatti è il luogo “protetto” per eccellenza, dove ci riposiamo e dove ricerchiamo le condizioni di maggiore protezione. Creando una base stabile da cui partire, PANTONE 19-4052 Classic Blue, se utilizzato sapientemente, è in grado di infondere fiducia creativa agli abitanti della casa. Questa tonalità quindi è in grado di  trasformare lo spazio abitato in un luogo di rassicurante serenità, lontano dagli sviluppi drammatici del mondo che ci circonda. Attraverso combinazioni di colori e dichiarazioni tonali declinate per ciascun ambiente, Classic Blue è il colore ideale per la progettazione di ambienti domestici, e in particolare di camere da letto e salotti.

Qualche consiglio: il colore è molto scuro, pertanto consigliamo di non abusare, e di sceglierlo con accostamenti di tonalità diverse, magari non eccedendo. Ideale ospite di questa tonalità sono le pareti del salotto opposte adiacenti a fonti di luce naturali. Sconsigliamo di usarlo sulla parete con finestre perché in contro luce scurirebbe molto, così come su pareti opposte alle fonti di luce, che sono quelle che garantiscono una maggiore luminosità degli ambienti .Classic Blue è facilmente applicabile su tanti materiali, trame e finiture diversi, PANTONE 19-4052 Classic Blue è un blu affidabile che può portarti in diverse direzioni esprimendo tradizione ed eleganza, oltre a inaspettata audacia. Con le palette proposte da Pantone, perché non giocare con ulteriori fantasiosi effetti decorativi ?

 

 

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Umidità, macchie e muffe sui muri. Come eliminare la condensa.

Umidità, macchie e muffe sui muri. Come eliminare la condensa.

Per eliminare la condensa bisogna prima capire che cosa è e come si forma.

La sensazione di freddo che si avverte dipende in larga misura dalla temperatura dell’aria, ma anche dall’umidita’ dei muri, dei pavimenti e dei soffitti che ci circondano.
La temperatura che si avverte e’ la Temperatura Operante, ma per avere la sensazione di tepore occorre che anche le pareti, i soffitti ed il pavimento non siano freddi.
Per dare un’idea 1 mc di aria satura, a livello del mare contiene 4 grami di acqua a 0°, quasi 10 grammi a 10°, 18 grammi a 20°, 32 grammi a 30°, 55 grammi a 40° e quasi 95 grammi a 50°.
In pratica si puo’ dire che l’acqua presente nell’aria rimane vapore sino a che la sua quantita’ resta nei limiti previsti per quel livello di umidita’, quando la supera, si deposita sulla superficie più fredda; come quando si prende la bottiglia dell’acqua dal frigorifero.

A creare l'aria umidca contribuiscono vari fattori, quali, la presenza di esseri viventi persone, animali e piante oltre alla produzione di vapore dalla normale attivita’ connessa alla vita quotidiana, come la cottura di cibi (con cappe filtranti), uso di bagni e docce etc.
Si puo’ infatti quantificare la produzione di oltre 10 litri di acqua al giorno immessa nell’aria di un’abitazione.
Oltre a quanto sopra contribuiscono anche altri fattori alla formazione di condensa come per esempio le moderne tecniche costruttive che riducono molto la fase di traspirazione di muri, intonaci, soffitti, solette e piastrelle. A questo si aggiunga l’effetto coibentante dei materiali isolanti utilizzati che, se da una parte sono utili per evitare l’ingresso del freddo dall’altra non consentono un adeguato scambio dell'aria con l’esterno. Le gocce di condensa che si formano sui vetri sono un segnale che il problema c’è e occorre porvi rimedio.

RIMEDI AL PROBLEMA DELLA CONDENSA
Evidentemente se un ambiente risulta umido occorre ridurre la fonte di umidità. Ma fondamentale è : creare il ricambio dell'aria o far sfogare fuori l'aria satura e con CO2.

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Involucro del futuro: per risparmiare partiamo dalle nostre case

Involucro del futuro: per risparmiare partiamo dalle nostre case

Sap Sistemi, azienda da sempre attenta alle esigenze del mercato in termini di risparmio energetico e di comfort abitativo, ha voluto proporre in questo testo e in progetti futuri, soluzioni per le chiusure edili del futuro.
Gli edifici dovranno essere sempre più autonomi e in grado di fornire ai loro abitanti il sostentamento nutritivo ed energetico. Impianti di raccolta e depurazione dell'acqua saranno posti in copertura per garantire il fabbisogno idrico dei nuovi sistemi di produzione agricola urbana, le urban farm, vere e proprie coltivazioni agricole all'interno degli edifici.
Ma non solo, l'integrazione impiantistica e tecnologica renderà le nostre case delle macchine “vive”, in grado di autoregolarsi per garantire il benessere degli abitanti e tutto funzionerà esclusivamente grazie all'energia da fonti rinnovabili. Le unità abitative potranno essere riconfogirate, grazie a sistemi robotici, in modo flessibile e personalizzato in modo da ottimizzare l'offerta abitativa in funzione alla domanda.
La robotizzazione permetterà inoltre una manutenzione dei sistemi di facciata, l'edificio potrà interagire con l'ambiente esterno, purificando l'aria o accumulando energia.
Facciate parametriche, facciate fotovoltaiche, rivestimenti fotocatalitici, trattamenti per sistemi autopulenti, questi alcune delle proposte Sap per l'involucro edilizio moderno.
Inoltre sono sempre più numerosi i materiali o i componenti edilizi in grado di supportare celle solari e quindi capaci di generare energia sfruttando la radiazione del sole. Non fa eccezione il vetro, con l'integrazione di moduli fotovoltaici all'interno di vetri stratificati o mediante l'applicazione di film trasparenti in grado di generare energia pur consentendo il passaggio della luce. Tra le altre proposte della ricerca si possono poi citare i dispositivi di ventilazione automatica integrati agli infissi che, grazie alla presenza di scambiatori di calore, permettono un adeguato ricambio d'aria senza eccessive dispersioni o ancora l'accoppiamento del vetro con materiali PMC (Phase Change Materials) in grado di accumulare calore nelle ore di soleggiamento e di rilasciarlo durante le ore notturne cambiando fase, da solido a liquido.
Ma l'innovazione passa soprattutto attraverso i meccanismi di gestione e di controllo degli involucri. Gruppi di sensori e centraline computerizzate sono in grado di regolare l'orientamento, l'apertura o la posizione degli elementi di facciata per massimizzarne l'efficienza energetica dell'edificio.
Ancora più innovativi sono i due sistemi di “facciata reattiva”. Il primo è formato da elementi modulari di involucro in grado di ridurre gli inquinamenti dell'aria tramite reazioni fotocalitiche. Il secondo è un sistema di facciata con microalghe che, grazie alla fotosintesi, si moltiplicano generando ossigeno e producendo biomassa che può essere a sua volta convertita in energia.
Serramenti    speciali, sistemi    domotici    avanzati,    frangisole integrati in facciate, queste solo alcune delle proposte Sap per l'involucro edilizio contemporaneo. Già oggi molte di queste soluzioni sono disponibili.