Infrastrutture: da ENEA tecnologie innovative per la sicurezza di ponti e viadotti

Infrastrutture: da ENEA tecnologie innovative per la sicurezza di ponti e viadotti

Tecnologie innovative a costi ridotti per individuare rapidamente elementi di degrado su ponti e viadotti. Sono alcune delle proposte che l’ENEA ha lanciato oggi nel corso del convegno “Monitoraggio e valutazione di ponti e viadotti - Stato dell’arte e prospettive”, a sei mesi esatti dal crollo del viadotto Polcevera a Genova. Alcuni fra i massimi esperti del settore hanno partecipato all’evento a Roma, che si proponeva di individuare soluzioni per la salvaguardia e la manutenzione preventiva di queste infrastrutture strategiche.
Per il check-up di ponti e viadotti, ENEA propone il sistema dell’interferometria radar, basato su uno strumento simile a una macchina fotografica, in grado di misurare le vibrazioni di una campata, di una pila di un viadotto o di un ponte anche da remoto. L’interferometria radar fornisce la possibilità di effettuare misurazioni dinamiche praticamente su tutte le strutture e, in base ai rilievi ottenuti, definire una scala di priorità sia per gli approfondimenti sperimentali che per gli interventi da realizzare. I costi di misurazione sono notevolmente ridotti rispetto alle tecniche tradizionali e consentono ai tecnici di eseguire un lavoro di elaborazione e interpretazione dati di notevole precisione pur senza accedere alla struttura.

Per il rilievo continuo del comportamento dei ponti, l’ENEA propone sensori a fibra ottica in grado di eseguire a costi accessibili un monitoraggio anche con un elevato numero di punti di rilevazione. Questo sistema può rappresentare il punto di partenza per un progetto/processo di prevenzione su ponti e viadotti che, in base ai risultati del monitoraggio continuo, favorisca una manutenzione preventiva in tempo reale.
“I crolli di ponti e viadotti che si sono verificati negli ultimi anni suggeriscono che, come le persone, anche le strutture hanno bisogno di check-up programmati. Oggi siamo in grado di controllarle di continuo grazie a sistemi di monitoraggio avanzati che consentono di individuare danneggiamenti già nella loro fase iniziale. Le tecnologie offrono la possibilità di rimediare in tempo, prima che il degrado si aggravi e richieda interventi più pesanti e costosi” spiega Paolo Clemente del laboratorio ENEA di “Tecnologie per la dinamica delle strutture e la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico”.
L’ENEA ha sviluppato competenze ultratrentennali nel monitoraggio statico e sismico dei ponti attraverso strumentazioni all’avanguardia, come nel caso delle analisi effettuate sul Ponte all’Indiano di Firenze, sul viadotto di accesso a Civita di Bagnoregio (VT) e sulla passerella pedonale di Forchheim (Baviera). L’Agenzia è impegnata anche nell’adeguamento sismico di tali costruzioni, mediante tecnologie basate sull’utilizzo di sistemi di isolamento e dissipazione,  particolarmente idonee nella salvaguardia di strutture esistenti come, ad esempio, il ponte in cemento armato precompresso e pile in muratura sul fiume Reno a Marzabotto (BO).

Storie di architetti e architetture 2019

Storie di architetti e architetture 2019

Un progetto di Ceramiche Refin a cura di Emanuele Piccardo

Ceramiche Refin continua il percorso di promozione del dibattito e confronto progettuale con un nuovo calendario di eventi del ciclo “Storie di architetti e architetture” , volto a celebrare alcuni tra i più importanti anniversari che ricadono nel 2019.

“Storie di architetti e architetture” si pone l’obiettivo di valorizzare noti architetti del Novecento attraverso una serie di conferenze e visite esclusive alle più significative architetture italiane.
Le conferenze, a cura del critico di architettura Emanuele Piccardo, si terranno a partire dal mese di marzo presso Refin Studio, l’importante spazio istituzionale di Ceramiche Refin a Milano. Parallelamente agli incontri il progetto prevede un palinsesto di visite esclusive ad invito all’interno di importanti architetture solitamente non aperte al pubblico. Questo consente un rapporto diretto con le architetture e i loro committenti o attuali proprietari.

Conferenze
Il 2019 è un anno ricco di celebrazioni di architetti e architetture. Il progetto vuole focalizzare l’attenzione su protagonisti assoluti della storia dell’architettura come Paolo Soleri, Giancarlo De Carlo, Vittoriano Viganò e la fondazione della discoteca radicale Space Electronic a Firenze ad opera del gruppo 9999.

Paolo Soleri, torinese, allievo di F.L.Wright si trasferisce in America nel 1946 per realizzare la sua utopia di costruire la città autonoma di  Arcosanti nel deserto dell’Arizona, estrema sintesi del rapporto tra architettura ed ecologia in antitesi con il mercato.  

Giancarlo De Carlo, genovese, membro del Team X e del New Brutalism è  stato un protagonista nel dopoguerra a partire dal recupero architettonico e urbanistico della città di Urbino, dalla elaborazione dei Piani regolati del 1966 e del 1994 fino al progetto delle sedi universitarie nei palazzi rinascimentali, grazie al progetto politico elaborato dal rettore Carlo Bo.

Vittoriano Viganò, architetto milanese,  anche lui appartenente al New Brutalism, interpreta l’architettura come un fatto sociale che si materializza nel progetto dell’Istituto Marchiondi per la riabilitazione di giovani in difficoltà. Viganò trova in André Bloc, scultore-direttore de L’Architecture d’Aujourd’hui, un suo  grande estimatore che diventerà committente della famosa Villa La Scala sul Lago di Garda.

Lo Space Electronic, l’unica discoteca-piper radicale ancora attiva, viene aperta nel febbraio 1969 da Fabrizio Fiumi e Carlo Caldini del gruppo di architetti radicali 9999

Visite alle residenze
Per rendere omaggio a De Carlo e Viganò, sono previste le visite a Ca’ Romanino, sui colli urbinati, e alla Villa “La Scala” a San Felice del Benaco sul Lago di Garda.
La prima residenza è l’unica casa privata disegnata da Giancarlo De Carlo, progettata nel 1968 per il filosofo Livio Sichirollo, assessore all’urbanistica di Urbino.

Villa “La Scala” fu invece realizzata da Vittoriano Viganò per l’artista e direttore della rivista L’Architecture d’aujourd’hui André Bloc. Inoltre saranno organizzate anche le visite al complesso di residenze di vacanza Torre del Mare, realizzato nel 1954 a Bergeggi, sulla riviera ligure, dall’architetto Mario Galvagni e  alla  Fabbrica Ceramica Artistica Solimene progettata da Paolo Soleri nel 1954 a Vietri sul Mare.

Tutti gli eventi, organizzati con la sponsorizzazione di NCS Colour Centre Italia Srl, saranno rivolti ad architetti e professionisti del progetto e daranno diritto a crediti formativi professionali.

 

Calendario eventi su invito per professionisti

Conferenze  c/o Refin Studio Milano

07 marzo 2019  h. 17:00
“Paolo Soleri. Dall’inizio al deserto.”
 2 CFP

interventi di:

Federica Doglio –  Architetto, NABA
Luigi Spinelli - Architetto, Politecnico di Milano
Emanuele Piccardo  - Critico di architettura, direttore di archphoto.it

Moderatore:  Fulvio Irace

04  aprile 2019 h. 17:00
“Giancarlo De Carlo. Progettare il centro storico.”
2 CFP

interventi di:

Franco Bunčuga – Architetto
Tiziana Fuligna – Storica dell’arte
Francesca Gasparetto – Conservatore beni culturali
Emanuele Piccardo  - Critico di architettura, direttore di archphoto.it

Moderatore:  Simona Bordone

09 maggio 2019 h. 17:00
“Vittoriano Viganò: il principio del non finito come scelta di vita.”
2 CFP

interventi di:

Ugo La Pietra – Architetto, artista
Anna Rita Emili - Architetto, Scuola di Architettura e Design, Unicam

Moderatore: Emanuele Piccardo

10 ottobre 2019 h. 17:00
“Radical Disco: Space Electronic.”
 Interventi in fase di definizione
 CFP richiesti


Visite residenze
Valide per 1 CFP con autocertificazione

24 maggio 2019 - Urbino
Cà Romanino di Giancarlo de Carlo

07 giugno 2019 – Bergeggi (SV)
Torre del Mare di Mario Galvagni

21 giugno 2019 – San Felice del Benaco (BS)
Villa la Scala di Vittoriano Viganò

05 luglio 2019 – Vietri sul Mare (SA)
Ceramiche Solimene  di Paolo Soleri

 

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Hotel-isola sostenibile

Hotel-isola sostenibile

Si tratta di Kudadoo Maldives, un’isola privata a Lhaviani, Maldive,
dove è stato costruito uno spettacolare hotel di lusso che è anche sostenibile ed efficiente:
il suo tetto infatti è dotato di pannelli solari.


Il complesso è stato progettato dallo studio di architettura di
New York Yuji Yamazaki Architecture (YYA). Il tutto è stato pensato per rendere l’hotel il più possibile eco-compatibile.


L'hotel è composto da diverse villette situate su banchi di sabbia, dove è possibile scegliere tra alloggi con una o due camere.
Ogni villetta ha un piano aperto con letto king-size, soggiorno, bagno esterno, mobili fatti a mano, pavimenti in rovere della Tasmania,
“sistema di raffreddamento ecologico”, grande terrazza privata al’'aperto con vista sul mare, piscina privata e persino un maggiordomo personale.


Se stai pensando di prendere le valigie e di visitare l’hotel, devi però sapere che
il costo per notte è di 4.000 dollari (circa 3.500 euro) e che la domanda è così alta che nel 2019 è già al completo.



  

Da piattaforma petrolifera a hotel alimentato dalle maree, il progetto firmato Krasojević

Da piattaforma petrolifera a hotel alimentato dalle maree, il progetto firmato Krasojević

Lo studio dell’architetto inglese presenta un nuovo progetto dedicato alla connessione tra ambiente costruito e fonti rinnovabili

Potrebbe nascere nelle acque della Corea del Sud il futuristico hotel alimentato dal mare

Da simbolo di inquinamento a vessillo di sostenibilità.
Questo il destino, disegnato da alcuni architetti, per la riconversione di una delle piattaforme petrolifere nelle acque della Corea del Sud. Ci troviamo in prossimità dell’isola di Jeju, situata nello Stretto di Corea.
È questo il luogo scelto da Margot Krasojević Architecture, studio di architettura con sede a Londra e a Pechino, per il loro nuovo e futuristico progetto edilizio offshore. Utilizzando la piattaforma petrolifera come supporto strutturale, gli architetti hanno disegnato un hotel faro energeticamente indipendente. La Krasojević non è nuova ai connubi tra architettura e fonti rinnovabili, e anche in questo caso ripropone l’idea di sfruttare il movimento di maree e correnti per rendere la struttura offgrid.
L’energia elettrica prodotta dovrebbe servire non solo ad alimentare l’edificio ma anche a far funzionare un sistema di dissalazione interno per la produzione di acqua potabile.

“L’hotel faro di Krasjević – spiega Designboom – mira a integrare l’energia rinnovabile nel processo di progettazione”, grazie a diverse turbine idrocinetiche “avvolte” intorno al nucleo principale della struttura. “Oltre a generare la propria energia, l’hotel offrirà opportunità di volontariato per gli ospiti che potranno impegnarsi nello studio della biodiversità e in altre iniziative sostenibili. Il progetto intende essere un’esperienza di viaggio unica e rivoluzionaria, offrendo una gamma di attività off-grid”.

L’interno avrà tre sezioni principali: le camere degli ospiti, un ampio atrio e varie aree sociali. Il design sarà composto da più volumi fluidi realizzati con superfici di alluminio stratificate e una serie di sezioni in ETFE, polimero termoplastico trasparente in grado di resistere ad agenti esterni e carichi applicati. Questi materiali sono stati scelti non solo per la loro durata, ma anche per il peso estremamente leggero. In caso di emergenza o onde anomale, le sezioni si potrebbero dividere e galleggiare. La stanza del faro vero e proprio, che si trova in cima all’edifico, avrà una lanterna di vetro Fresnel che proietterà raggi di luce verso il mare. La luce rifratta attraverserà anche l’interno dell’hotel, creando un’atmosfera vibrante e piena di luce.

fonte:rinnovabili.it

Il genio dell’architettura Alessandro Mendini sarà sepolto qui

Il genio dell’architettura Alessandro Mendini sarà sepolto qui

Sarà sepolto a Villafranca, nella tomba di famiglia, l’architetto Alessandro Mendini, morto lunedì a Milano, dove era nato, cresciuto e diventato designer di fama internazionale per marchi come Alessi, Cartier, Swatch, Swarowski, Venini, Zanotta e Artemide. Mendini aveva radici villafranchesi. Era figlio, infatti, di Vincenzo Mendini, noto avvocato di Villafranca la cui casa natale era in corso Vittorio Emanuele II, all’incirca di fronte a palazzo Galeotti. Vincenzo, imparentato con un’altra famiglia storica villafranchese, gli Spellini, sposò Fulvia Di Stefano, il cui padre, Francesco, eresse nel 1930 il nobile palazzotto di via Giorgio Jan, a Milano, per sé e per ciascuno dei figli, con i rispettivi mariti delle figlie: l’ingegnere novarese Antonio Boschi di Marieda e l’avvocato veronese Mendini di Fulvia (oggi il palazzo è sede della Casa museo d’arte Boschi-Di Stefano). Fu così che la famiglia Mendini si trasferì a Milano dove nel 1931 nacque Alessandro. Laureatosi in architettura al Politecnico di Milano nel 1959, Mendini è stato architetto, designer, creativo, artista a tutto tondo, tra i rinnovatori, negli anni Settanta, del design italiano. Ha posto la sua firma su pezzi d’arredo che hanno fatto la storia dell’interior design, come la sua poltrona Proust del 1978, o in ambito architettonico su edifici come le Fabbriche Alessi di Omegna o il Byblos art hotel Amistà di Verona, lasciando la sua traccia sulla Torre Paradiso di Hiroshima in Giappone o al museo di Groningen in Olanda e in Corea. Mendini ha collaborato con lo studio Alchimia e fondato, con il fratello Francesco, l’Atelier Mendini. Ha diretto la rivista Domus e ne ha fondate altre, come Modo nel 1977 e Ollo nel 1988. Tra i riconoscimenti ricevuti, si annoverano il Compasso d’oro per il design nel 1979, nel 1981 la nomina a Chevalier des Art in Francia e l’onorificenza Architectural league di New York. Nel 2003, inoltre, alla Triennale di Milano, l’Atelier Mendini ha ricevuto la medaglia d’oro all’architettura italiana per il progetto della metropolitana di Napoli, e nel 2006 il Villegiature awards per il Byblos art hotel di Verona. Mendini in gioventù ha sempre mantenuto i contatti con Villafranca, dove il padre si recava nelle festività e in occasione della ricorrenza dei morti. Negli ultimi anni le sue visite si erano diradate, ma non i ricordi delle sue radici. Al punto che venerdì, come annunciano le figlie Fulvia ed Elisa, la salma sarà trasportata da Milano a Villafranca dove sarà tumulata nella tomba di famiglia a fianco dei genitori, Vincenzo e Fulvia lì sepolti. Il funerale sarà, invece, celebrato nella chiesa di Santa Francesca Romana alle 14.45. Prima la salma sarà ospitata alla Triennale di Milano dalle 10 alle 13.30.

Stand Portatili per allestimenti fieristici su misura

Stand Portatili per allestimenti fieristici su misura

Gli stand portatili di Studio Stands si distinguono dalle tradizionali strutture fieristiche preallestite per diverse caratteristiche come un facile allestimento e trasporto, design innovativi, espandibilità e personalizzazione rinnovabile.

 

Sul sito stand-portatile.com vengono presentate varie soluzioni con strutture, allestimenti e materiali diversi (Pop Up, Stand Textile Frame, Americana, Twist&Lock, etc). Nonostante l'ampia gamma di modelli tutti gli stand sono caratterizzati dagli stessi vantaggi:

Facile montaggio
Gli stand portatili possono essere montati con facilità senza l'intervento di allestitori professionisti. Sono molteplici le modalità di montaggio in base al modello: cornici in alluminio textile frame, moduli a incastro per le strutture wave, apertura semplificata per gli stand pop-up, etc.

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Point Zero

Point Zero

Il negozio si ispira al bianco dei paesaggi innevati del Canada. L’obiettivo è quello di evocare nel cliente un’esperienza invernale anche in un paese come il Messico, in modo contemporaneo, minimalista e astratto. Utilizzando materiali ordinari si è cercato di creare un risultato straordinario.
La geometria del negozio si basa sul simbolo dell’infinito perché, in architettura, ci sono illimitate possibilità di creare e ispirare. La forma organica dello spazio crea un’esperienza fluida di movimento per il cliente all’interno del negozio.
La sinuosità degli interni è messa ancor più in risalto dal concept illuminotecnico. Una grande vetrina interna fa da fulcro all’impianto radiale dello store, un cilindro al cui interno la sospensione Brooklyn Round di Panzeri illumina il gruppo di manichini enfatizzando la circolarità della pianta.

Negozio: Point Zero.
Dove: Centro Comercial Paseo Interlomas (Huixquilucan, México).
Architetto e progettista: AXD Arquitectos (Axel Duhart).
Prodotto: Brooklyn Round

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Mobilspazio, stile italiano per il mercato mondiale

Mobilspazio, stile italiano per il mercato mondiale

Presente in 40 Paesi, l'azienda marchigiana trasferisce nei propri concept di prodotto l'armonia delle forme e dei colori che caratterizzano il paesaggio italiano.

Sul mercato dal 1982, da oltre vent'anni Mobilspazio si è specializzata nella  produzione di arredi e mobili per il settore alberghiero e turistico.
L'attenzione per idettagli, lo stile tipicamente italiano e l'alta qualità delle rifiniture fanno si che i prodotti firmati Mobilspazio siano la scelta ideale per arredare alberghi, residence, bed&breakfast e strutture per l'accoglienza turistica in generale. I nostri mobili - spiegano i titolari Simone e Stefano Strologo - sono prodotti nella nostra sede, direttamente e in ogni minimo dettaglio. Per questo sono certificati l00% Made in ltaly.

UN MARCHIO PER 40 PAESI
Grazie a un team preparato ed entusiasta, un servizio di progettazione innovativo e un'assistenza attenta e dedicata, Mobilspazio è oggi presente in oltre 40 Paesi del mondo.

QUALITÀ A PORTATA DI MANO
Ma non è tutto. Per toccare con mano la qualità dei nostri prodotti - ricordano i fratelli Strologo - e anche per apprezzame lo spessore, il design e le modalità di produzione, ospitiamo all'interno del nostro stabilimento una fiera permanente del mobile, dove sono stati ricreati e arredate in ogni dettaglio oltre quindici ambientazioni suddivise tra camere di hotel e monolocali. L'obiettivo è creare spazi efficienti e funzionali che siano al contempo empatici. Dalle sedute ai tavoli, dai divani agli accessori, i designer lavorano per creare ambientazioni armoniose e coerenti.

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NTC 2018 - circolare esplicativa del MIT per operatori costruzioni

NTC 2018 - circolare esplicativa del MIT per operatori costruzioni

La circolare esplicativa pubblicata in Gazzetta ufficiale intende fornire agli operatori del settore indicazioni sulle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) 2018 al fine di favorire una più corretta, agevole e diffusa applicazione della nuova normativa.

E' stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’11 febbraio 2019 la circolare del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) n. 7 del 21 gennaio 2019 con le istruzioni per l’applicazione dell’aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) 2018.

Entrate in vigore il 22 marzo 2018, le nuove norme sono andate a sostituire la versione precedente di dieci anni prima (NTC 2008). Il documento normativo definisce, tra le altre cose:

  • criteri generali tecnico-costruttivi per progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici e loro consolidamento;
  • criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni;
  • indagini su terreni e rocce, criteri generali e precisazioni tecniche per progettazione, esecuzione e collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione;
  • criteri generali e precisazioni tecniche per progettazione, esecuzione e collaudo di opere speciali;
  • protezione delle costruzioni dagli incendi.

Il documento ha lo scopo di fornire agli operatori del settore, e in particolare ai progettisti, opportuni chiarimenti, indicazioni ed elementi informativi per una più agevole e univoca applicazione delle norme.

 

Scarica l'allegato qui in basso.

Bando corso di coordinatore sicurezza in fase di progettazione

Bando corso di coordinatore sicurezza in fase di progettazione

La Facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza di Roma in collaborazione con il cefmectp di roma e provincia
Organizza il bando "corso di coordinatore della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione ai sensi della normativa vigente"
a.a. 2018-2019 2° semestre.

Selezione di 60 (sessanta) studenti iscritti alla Facoltà di Architettura, Sapienza Università di Roma, al 5° anno e successivi o 2° e successivi dei seguenti corsi:
- corso di laurea magistrale a ciclo unico in architettura
- corso di laurea magistrale in architettura (restauro)

Scarica il bando in allegato

E' partita la rivoluzione del BIM nei lavori pubblici

E' partita la rivoluzione del BIM nei lavori pubblici

Nel IV trimestre del 2018 sale al 30% del valore delle gare di progettazione; era il 3% nel 2017.
I dati diffusi dal Centro studi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dal Cresme.

E’ partita la rivoluzione del BIM (Building Information Modeling) e, in alcuni casi, prima ancora della sua obbligatorietà. Nel 2018 l’ammontare delle gare di progettazione in BIM è, infatti,  salito a 246 milioni di euro, contro i soli 36 milioni nel 2017, registrando una crescita pari a 8 volte e una forte accelerazione nel quarto trimestre quando si sono toccati gli 80 bandi per 163 milioni di euro. L’analisi del numero di bandi in BIM mostra che si è passati da circa 30 procedure nel biennio 2015-2016 a 99 iniziative nel 2017 e poi a  291 procedure nel 2018, il triplo rispetto al 2017. Lo scenario della crescita del BIM non sembra, quindi,  essere dovuto solo alla sua obbligatorietà, quanto piuttosto alla consapevolezza che si tratta di uno strumento che contribuisce all’evoluzione del settore della progettazione e soprattutto delle costruzioni.

E’ quanto emerge dai dati diffusi dal Centro studi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dal Cresme. Nel primo semestre 2018, inoltre,  la percentuale del valore delle progettazioni in BIM sul totale dei bandi di progettazione è stata del 12%; nel secondo semestre del 20%; nel quarto trimestre del 30%.

Sul fronte della committenza, nel 2018 si distinguono le Amministrazioni pubbliche centrali per numero di gare  (172, per un importo di 82,7 milioni di euro, su 291 gare totali) e le Regioni per importo (9 gare per 35,5 milioni di euro). Si distinguono anche i gestori di servizi pubblici: con 22 gare e 71,5 milioni di euro svolgono un ruolo importante nella crescita del BIM.  Circa i Comuni, sono 31, per 12,5 milioni di euro, quelli che hanno scelto il BIM.

Nell’ambito delle Amministrazioni centrali spicca l’Agenzia territoriale del Demanio; tra le Regioni spiccano i 6 bandi dall’ammontare di 32,6 milioni indetti dalla Regione Campania e il bando dell’importo di 235mila euro dalla Regione Basilicata per i servizi di progettazione per il completamento, adeguamento ed ampliamento del Presidio Ospedaliero Villa D'Agri, 1° stralcio funzionale. L’ Anas si segnala tra i gestori dei servizi pubblici.  

Per quanto  riguarda la distribuzione territoriale per macro area, si registra una domanda diffusa su tutto il territorio nazionale (sono rappresentate tutte le macro aree geografiche), ma con un ruolo importante del Sud con 94 bandi e 87,2 milioni di euro messi in gara.

Sisma 2009, nuove procedure

Sisma 2009, nuove procedure

E' stata attivata la procedura di acquisizione on line dei contratti per l’esecuzione degli interventi di ricostruzione privata, in applicazione del comma 1 dell’art. 11 del D.L. 78/2015 convertito in legge 6 agosto 2015 n. 125.

In sostanza, a far data dal 21 gennaio 2019 i soggetti beneficiari di contributi per interventi ubicati nei Comuni del cratere e fuori cratere sisma 2009, dovranno trasmettere agli Uffici Speciali per la Ricostruzione USR la documentazione inerente i contratti per l’esecuzione degli interventi tramite l’utilizzo del nuovo applicativo che sostituisce qualsiasi precedente modalità di acquisizione.

Clicca qui per accedere all’applicativo

Gruppo SFA acquisisce Zehnder Pumpen GmbH

Gruppo SFA acquisisce Zehnder Pumpen GmbH

Il primo gennaio 2019, il Gruppo SFA ha acquisito Zehnder Pumpen GmbH, Azienda tedesca specializzata nella produzione di sistemi di pompaggio ad alto tasso tecnologico. Per SFA è l’occasione di rafforzare la propria posizione nel mercato globale per il settore sanitario, ampliando il proprio portfolio di prodotti.
 
“Questa importante acquisizione – commenta Rino Ferreri AD di SFA Italia e Direttore Strategico Design del Gruppo SFA - ci permette di fortificare la nostra leadership all’interno del mercato delle soluzioni per il bagno. Oltre alla nostra divisione propriamente di design, rappresentata dal marchio Grandform, con Sanitrit seguiamo da sempre la missione di permettere a tutti di installare facilmente sanitari, bagni, cucine dovunque e senza impegnativi lavori di muratura. Con l’entrata nel nostro Gruppo di Zehnder Pumpen GmbH, abbiamo la possibilità di allargare la nostra gamma prodotti e di proporre ancora più soluzioni, ad alto tasso tecnologico, per la gestione sia delle acque chiare che scure.”

Il German Design Award 2019 premia le lampade Aldecimo e Viisi

Il German Design Award 2019 premia le lampade Aldecimo e Viisi

Nuovo riconoscimento alla qualità del design by Panzeri da parte del German Design Council.

Le lampade Panzeri AlDecimo e Viisi sono state selezionate come “Winner” del German Design Award 2019. La lampada da parete, AlDecimo, ha affascinato la giuria soprattutto per la semplicità e per l’ingegnosità del concept di integrazione architettonica; la lampada a sospensione e da terra, Viisi, ha colpito per la tecnica impiegata nella realizzazione e per la forte espressività del profilo pentagonale.

Il design dei due prodotti premiati è frutto della collaborazioni con:

  • l’architetta Carmen Ferrara per AlDecimo. Il commento dei giurati su questa lampada è stato: “Una piastra integrata in una parete funge anche da interruttore. Un concetto architettonico semplice e ingegnoso che consente un’atmosfera luminosa elegante e di altissima qualità”. Gli altri riconoscimenti ricevuti da AlDecimo:
    • ADI Design Index 2018
    • ‘Honourable Mention‘ al Red Dot 2018
    • Archiproducts Design Awards 2017
    • ‘Decorative Wall Lighting product of the year’ a Light Middle East 2017
  • i designers Giovanni Minelli e Marco Fossati per Viisi, a cui i giurati del premio hanno riservato questo commento: “Ispirato alla forma particolare di una lancia, questa elegante lampada è visivamente accattivante, sia nella versione a sospensione sia in quella da terra. Il fusto non è rotondo ma presenta una forma pentagonale che sottolinea l’alta qualità tecnica del prodotto e conferisce al design connotati ancora più caratteristici”.L’altro riconoscimento ricevuto da Viisi è il ‘Red Dot Award: Product Design 2018’.

La giuria internazionale del German Design Award, composta da 45 membri, aveva premiato Panzeri per la qualità del design dei suoi prodotti già nel 2017, con la collezione Rings e nel 2016, con la lampada da tavolo Jackie.

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L’organizzatore del prestigioso premio internazionale è il German Design Council, uno dei principali centri al mondo per la competenza, la comunicazione e il trasferimento del know how nel campo del design. Ad oggi sono più di 290 le aziende che fanno parte di questa fondazione. Il German Design Council è stato creato nel 1953, per iniziativa del Bundestag, il parlamento federale, per migliorare le competenze progettuali dell’industria tedesca. L’obiettivo delle attività promosse è quello di comunicare l’aumento del valore del marchio attraverso l’uso strategico del design.

La cerimonia di premiazione del German Design Award 2019 è prevista per il giorno 8 febbraio 2019, a Francoforte.

Scopri di più sul sito Panzeri

La gamma di sistemi ad aggancio rapido Rautherm Speed di Rehau: per impianti sicuri, semplici e veloci

La gamma di sistemi ad aggancio rapido Rautherm Speed di Rehau: per impianti sicuri, semplici e veloci

REHAU ha presentato a Klimahouse 2019 (Bolzano, 23-26 gennaio) le sue più recenti novità nella climatizzazione efficiente degli edifici: dal trattamento dell’aria con sistemi di deumidificazione e ventilazione meccanica controllata, alla gestione e controllo del comfort negli ambienti, fino alle applicazioni radianti, dove particolare attenzione è stata dedicata alla gamma di sistemi radianti ad aggancio rapido RAUTHERM SPEED, emblema della massima praticità e flessibilità di posa che caratterizza tutte le soluzioni SPEED.

RAUTHERM SPEED è la gamma di sistemi di posa per impianti di riscaldamento/raffrescamento radiante a pavimento, installabile in modo pratico e veloce da una sola persona. Studiata per semplificare il lavoro dell’installatore ed aumentarne l’efficienza, la gamma REHAU consente una posa rapida e precisa, e, grazie all’innovativo sistema di fissaggio del tubo, riduce i tempi di posa del 30% rispetto ai tradizionali sistemi. La famiglia RAUTHERM SPEED è composta da diversi pannelli di posa in materiali e spessori differenti, ideali per soddisfare qualsiasi esigenza di installazione e di cantiere.

Componente essenziale del sistema è il tubo in PE-Xa RAUTHERM SPEED K, più flessibile rispetto ai tubi tradizionali e dotato di strisce ad aggancio rapido avvolte a spirale, che assicurano un fissaggio stabile ed efficiente sui pannelli con la semplice pressione del piede, senza l’utilizzo di attrezzi specifici e in un solo passaggio, anche in caso di correzione della posizione. La tubazione RAUTHERM SPEED è caratterizzata da una gamma completa disponibile nelle dimensioni 10,1 x1,1 – 14 x 1,5 e 16x1,5 per soddisfare le diverse soluzioni tecniche, dalle ristrutturazioni alle costruzioni più moderne. I vantaggi in termini di posa sono evidenti, consentendo non solo di ottimizzare e velocizzare i tempi di installazione, ma anche di realizzare l’impianto in completa autonomia, senza l’aiuto di un secondo operatore.

RAUTHERM SPEED PUR – Resa elevata, spessore contenuto

RAUTHERM SPEED PUR è il pannello in poliuretano espanso, capace di migliorare le prestazioni isolanti ed offrire un’elevata resa termica con uno spessore contenuto di 30 mm. Dal valore di resistenza termica di 1,30 m2K/W, il pannello REHAU è fornito in lastre con appositi profili sagomati che permettono un incastro tra i pannelli semplice, veloce e senza accessori aggiuntivi, eliminando le forature causate dall’impiego di utensili.

 




RAUTHERM SPEED SILENT – Isolamento naturale ed ecologico

L’innovativo pannello RAUTHERM SPEED Silent sfrutta le proprietà della lana di roccia per migliorare l’isolamento acustico, con una capacità di abbattimento del rumore di 32 dB, ed offrire una resistenza termica di 0,85 m2K/W. Composto da un pannello in lana di roccia accoppiato con foglio ad aggancio rapido con griglia stampata che permette l’aggancio preciso del tubo senza l’utilizzo di utensili, è una soluzione non infiammabile, ecologica e sostenibile, ideale per soddisfare i requisiti per l’isolamento acustico e termico secondo le norme DIN EN 1264 e DIN 4109.

 



RAUTHERM SPEED PLUS RENOVA – Il primo sistema per massetti autolivellanti dallo spessore totale di 21 mm

Pannello dall’innovativa struttura traforata che permette di realizzare impianti radianti con un’altezza costruttiva ridotta del 60%: grazie ai fori, il sottofondo o la pavimentazione esistente risulta essere direttamente a contatto con il massetto di rivestimento, consentendo uno spessore totale ridottissimo di soli 21 mm, ideale nella ristrutturazione degli edifici. Fornito in lastre adesive spesse 2 mm, può essere applicato su massetti esistenti, pavimenti in ceramica o legno, senza rischio di formazione di bolle d’aria durante la posa e senza sovrapposizioni, grazie alla possibilità di tagliare sezioni di pannello a misura con un semplice cutter.

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Svezia, un fluido termico per stoccare l’energia solare per 18 anni

Svezia, un fluido termico per stoccare l’energia solare per 18 anni

I ricercatori svedesi hanno trovato un fluido a basso impatto ambientale in grado di conservare l’energia prodotta dai sistemi solari con molta più efficienza rispetto alle batterie.

In Svezia un team di ricercatori della Chalmers University of Technology ha sviluppato un fluido speciale, chiamato “combustibile termico solare”, che può immagazzinare l’energia proveniente dal sole per quasi 20 anni. “Un combustibile termico solare è come una batteria ricaricabile, ma invece dell’elettricità possiamo immagazzinare la luce del sole per ottenere calore da utilizzare su richiesta” ha commentato Jeffrey Grossman, un ingegnere del Massachussets Institute of Technology specializzato sullo sviluppo di questi materiali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Royal Society of Chemistry.
I fluidi solari termici, come quello scoperto dai ricercatori svedesi, hanno il vantaggio di essere riutilizzati e a basso impatto ambientale il loro impiego non genera emissione di CO2 o di altri gas serra.

Che cosa è il combustibile termico solare
La molecola norbornadiene di cui è composto il fluido è formata da carbonio, idrogeno e azoto e quando questa viene colpita dalla luce del sole i legami tra gli atomi vengono riarrangiati e la molecola si trasforma in una nuova molecola con più energia, un isomero chiamato quadriciclano.
L’energia solare viene così intrappolata tra i forti legami chimici dell’isomero e rimane anche quando il fluido si è raffreddato.
“L’energia in questo isomero può essere immagazzinata per un massimo di 18 anni. Nel momento in cui si ha la necessità di utilizzare l’energia stoccata facendo passare il fluido attraverso un catalizzatore otteniamo un aumento di calore che è maggiore di quanto abbiamo sperato potesse accadere” sostiene Kasper Moth-Poulsen ricercatore specializzato sui nanomateriali e membro del gruppo che ha lavorato allo studio presso la Chalmers University.
I ricercatori sostengono che il fluido ha la capacità di immagazzinare 250 wattora di energia per chilogrammo, giusto per avere un’idea circa il doppio della capacità di stoccaggio delle batterie del sistema Powerwall di Tesla, ma i margini di miglioramento sono ancora elevati.

Come funziona il sistema di stoccaggio dell’energia

Il sistema è costituito da un riflettore concavo con un tubo al centro che concentra i raggi solari e funziona in modo circolare. Il fluido viene pompato attraverso dei tubi trasparenti e viene riscaldato dalla luce del sole, trasformando la molecola di norbornadiene nel suo isomero quadriciclano capace di intrappolare il calore. Il fluido viene poi stoccato a temperatura ambiente ottenendo una minima perdita di energia. Quando si ha la necessità di utilizzare  l’energia, il fluido viene fatto passare attraverso un catalizzatore a base di cobalto che trasforma le molecole facendole tornare di nuovo alla loro forma originale innalzando la temperatura del fluido di circa 63 °C. Una volta utilizzato, il fluido può ritornare in circolo nell’impianto solare per essere riscaldato ed utilizzato decine e decine di volte, almeno 125 volte senza che la molecola venga danneggiata.

Il calore generato può poi essere utilizzato ad esempio nei sistemi di riscaldamento domestico, produzione di acqua calda e molto altro ancora, prima di tornare nuovamente sul tetto.
Secondo i ricercatori i risultati sono un primo passo perché in base ai calcoli si potrebbe ottenere un fluido con una temperatura di 110 gradi Celsius e oltre. La commercializzazione tuttavia richiederà ancora alcuni anni ma i ricercatori confidano che il sistema possa trovare già ora l’interesse degli investitori.

Il più grande museo del design in Europa apre a Milano

Il più grande museo del design in Europa apre a Milano

Pronto nel 2020, avrà un'area espositiva di 3mila metri quadri. Sorgerà in zona Paolo Sarpi, avrà uno spazio espositivo di circa 3 mila quadri, sarà aperto al grande pubblico e fortemente digitalizzato. Queste le caratteristiche del Museo del Design che dovrebbe aprire a Milano nel 2020, diventando la più ampia struttura di questo genere in Europa.

Il museo aprirà nell'ex area industriale rinnovata tra via Ceresio e via Bramante e costituirà un polo del design costantemente in contatto con tutte le realtà contemporanee del settore. “Adi (Associazione disegno industriale, ndr) e la Fondazione Adi Collezione Compasso d'Oro hanno scelto di uscire dai confini disciplinari del design per aprirsi alla realtà di oggi in tutte le sue manifestazioni - ha spiegato alla conferenza di presentazione Luciano Galimberti, presidente dell’associazione che ha promosso la creazione del museo -. Quella che è stata per un sessantennio un preziosa collezione di design oggi diventa un centro culturale che si candida a un ruolo attivo nella vasta rete dei musei nazionali.”

Come sarà il museo del design di Milano.
La struttura espositiva si chiamerà Museo del Compasso d'Oro Adi e sarà il risultato di un progetto iniziato nel 2011 grazie all'impegno dell’amministrazione comunale di Milano (che ha investito circa 6 milioni di euro nella ristrutturazione), di Regione Lombardia e dello Stato a quello della Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro, che destinerà all’iniziativa altri 2 milioni di euro circa.

“Siamo orgogliosi del risultato di molti anni di impegno rappresentato dalla trasformazione della Collezione storica in un vero museo contemporaneo”, ha dichiarato Umberto Cabini, imprenditore e presidente della Fondazione Adi Collezione Compasso d’Oro, che si occupa della conservazione e della promozione del patrimonio storico del premio.
Il museo, allestito in base al progetto di Ico Migliore, Mara Servetto e Italo Lupi, avrà un carattere 'narrativo'. Al suo interno i visitatori potranno utilizzare i più aggiornati strumenti digitali, per vivere un’esperienza di conoscenza pienamente coinvolgente. Grazie al polo anche gli studenti delle scuole di design potranno contribuire all’esplorazione dei rapporti tra i più celebri simboli del design e i comportamenti sociali

Nell’area avranno sede, con il museo, gli uffici dell’Adie della Fondazione, sale riunioni, la biblioteca e l’archivio storico dell’Adi (che raccoglie oltre 60 anni di documenti storici del design italiano), un bookshop e una zona dedicata alla ristorazione realizzata sulla scorta dell’esperienza ADI per Expo 2015.


Convegno Ponte Morandi: storia, tecnica, innovazione

Convegno Ponte Morandi: storia, tecnica, innovazione

Il 31 gennaio scorso si è tenuto al Politecnico di Torino il Convegno “Ponte Morandi: storia, tecnica, innovazione”. Organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Torino con la collaborazione di Harpaceas, Trimble Italia e lo studio Masera Engineering  di Torino.
Con il Patrocinio del Politecnico di Torino e del Responsible Risk Resilience Centre, ha visto la partecipazione di oltre 400 persone, grazie al tema di stringente attualità ed al parterre di relatori di altissimo profilo.
Non l’analisi di un crollo, ma l’analisi del Ponte. Questo lo scopo del convegno, che ha posto al centro l’ingegneria e la tecnica di uno dei ponti d’Italia e d’Europa più affascinanti e ricchi di storia. Il convegno ha focalizzato la figura ingegneristica di Riccardo Morandi, una tra le più rappresentative dell’Italia di metà ‘900. Riccardo Morandi, l’innovatore della tecnica, il precursore del cemento armato, il pensatore delle grandi opere d’Italia del secondo dopo guerra, raccontato analizzando una delle sue opere più significative: il ponte di Genova.
Si è voluto porre al centro del convegno l’analisi del patrimonio esistente che rappresenta, sempre più, un aspetto di punta dell’ingegneria delle strutture italiana. Saper conoscere ed interpretare il patrimonio esistente diviene sempre più fondamentale per la figura dell’ingegnere di “oggi”. Il convegno è stato un vero e proprio  percorso di conoscenza profonda dell’opera.
Si sono ripercorse le evoluzioni tecnico-normative inerenti alla progettazione e la realizzazione dei ponti dagli anni ’60 sino ai giorni nostri. Con i diversi interventi tecnici dei relatori, si sono percorsi i diversi step di analisi di un’opera storica così complessa, cercando di capire il pensiero ingegneristico di Morandi.
Partendo dall’analisi dei progetti originali, dai calcoli svolti a mano da Riccardo Morandi, dallo studio della relazione tecnica originale del ponte, dai concetti di durabilità e robustezza strutturale e i dettagli costruttivi dell’epoca, sino ad arrivare ai giorni nostri con le simulazioni più sofisticate come quelle in campo aerodinamico, comprendendo così a fondo l’ingegneria di un ponte così tanto affascinante.

Dopo i saluti del prof. Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino si sono susseguiti gli interventi di alcuni rappresentando del mondo accademico e non solo, tra i più esperti in materia di ponti e grandi strutture: il Prof. Rosario Ceravolo – professore associato di Tecnica delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica del Politecnico di Torino, del Prof. Mario Alberto Chiorino – professore emerito di Tecnica delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica del Politecnico di Torino e del Prof. Mario Petrangeli – allievo dell’Ing. Morandi e docente di Costruzioni di Ponti presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma dal 1976 al 2010. Attualmente è Presidente della società di Ingegneria “Mario Petrangeli e Associati s.r.l.”
Uno sguardo sulla storia, sui disegni originali e sugli archivi è stato presentato da Flavia Lorello – dell’Archivio Centrale dello Stato, curatrice della sezione Riccardo Morandi e dalla prof.ssa Marzia Marandola, biografa di Riccardo Morandi e ricercatrice presso l’Università degli Studi di ROMA "La Sapienza".
Ing. Davide Masera ha poi presentato una ricerca attraverso la quale si è messo in evidenza il processo progettuale e costruttivo del ponte sul Polcevera ed infine l’Ing. Andrea Dari, editore di Ingenio, ha condotto una interessante tavola rotonda intervistando i relatori ed alcuni rappresentati del pubblico.

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Harpaceas nasce nel 1990 a Milano, grazie ad un gruppo di ingegneri forti di significative esperienze progettuali maturate presso lo studio d’ingegneria Finzi & Associati e presso la società di sviluppo software e analisi strutturale CEAS, per proporsi al settore delle costruzioni come partner tecnologico di eccellenza.

L’attività di Harpaceas, inizialmente orientata nella proposta di soluzioni informatiche nell’ambito del calcolo strutturale, si è rapidamente ampliata andando a coprire i settori della progettazione architettonica e dell’ingegneria civile, impiantistica e infrastrutturale. Oggi Harpaceas si pone come il primo BIM expert italiano, grazie alla stretta collaborazione con i partner internazionali con cui collabora da oltre vent’anni. L’offerta si è quindi ampliata con tutti i servizi per l’implementazione del BIM. L’organico, composto da oltre 50 persone tra dipendenti e collaboratori, è costituito in larga parte da professionisti provenienti dal settore architettonico e ingegneristico. Harpaceas può vantare un parco clienti in Italia superiore alle 6.000 unità all’interno del quale sono presenti le più importanti realtà appartenenti alla filiera delle costruzioni.

Seminari in giro per l'Italia per illustrare ecobonus e sismabonus

Seminari in giro per l'Italia per illustrare ecobonus e sismabonus

Promuovere la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano spiegando al mondo delle professioni e alle imprese tutte le opportunità e il funzionamento dell’ecobonus e del sismabonus alla luce dell’ultima Legge di Bilancio. È l’obiettivo del ciclo di seminari tecnici gratuiti organizzati da ENEA, in collaborazione con la società Logical Soft, gli ordini professionali e gli atenei presenti sul territorio, che farà tappa in alcune delle principali città italiane tra cui Roma (19 febbraio), Bari (26 marzo), Torino (16 aprile), Cagliari (15 maggio), Padova (4 giugno).
L’iniziativa è nata per tracciare un quadro sintetico e operativo dell’evoluzione normativa e degli strumenti necessari per incrementare le performance energetiche degli edifici e per la loro messa in sicurezza. Nel corso degli incontri verrà presentata “Condomini+ 4.0”, l’applicazione gratuita ENEA sviluppata da Logical Soft per analizzare la vulnerabilità energetico-strutturale degli edifici condominiali e valutarne i consumi energetici e le caratteristiche strutturali, in coerenza con le linee guida per la diagnosi energetica degli edifici pubblici pubblicate in questi giorni dall’Agenzia.
Oltre ad analizzare esempi pratici di miglioramento energetico e di valutazione sismica di edifici esistenti, saranno caricate sul portale dedicato le pratiche destinate all’ENEA in modo da valutare in concreto le opportunità economiche del meccanismo di cessione del credito con soluzioni dirette o con intermediari finanziari.

Linee guida per le diagnosi energetiche negli edifici pubblici

Linee guida per le diagnosi energetiche negli edifici pubblici

L’ENEA ha messo a punto le linee guida per le diagnosi energetiche negli edifici pubblici, con particolare riguardo a scuole e uffici. Duplice l’obiettivo: facilitarne l’esecuzione e organizzare i risultati in banche dati utili per eventuali confronti tra i fabbisogni energetici degli edifici esistenti e quelli di riferimento per la stessa destinazione d’uso. Il documento è stato realizzato nell’ambito del progetto ENEA “Energia e Sostenibilità per la Pubblica Amministrazione” (ES-PA), finanziato dal Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale (2014-2020) e gestito dall’Agenzia per la Coesione Territoriale con l’obiettivo di rafforzare le competenze tecniche di Regioni ed Enti Locali nei settori energetico-ambientali.
“La diagnosi energetica è una procedura sistematica che, tramite la valutazione del consumo dell’edificio consente di individuare e classificare, in ordine di priorità, gli interventi necessari per il miglioramento della prestazione energetica, con annessa analisi costi-benefici. La trasformazione di un sistema edificio-impianto in una realtà ad alte prestazioni, attraverso l’adozione di tecnologie per il miglioramento dell’efficienza energetica, non può prescindere da un’accurata analisi dello status quo del sistema edificio-impianto. Solo così è possibile individuare gli interventi più opportuni sull’involucro edilizio e sugli impianti tecnici anche attraverso il ricorso a fonti energetiche rinnovabili”, spiega Nicolandrea Calabrese del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA.
Le linee guida rendono più semplice l’esecuzione delle diagnosi energetiche, in quanto descrivono nel dettaglio la procedura da seguire, con particolare attenzione alla fase di analisi che presenta i passaggi più complessi: costruzione dell’inventario energetico, calcolo degli indicatori di prestazione energetica, individuazione degli interventi di miglioramento della prestazione energetica, implementazione delle simulazioni del comportamento del sistema edificio-impianto e analisi costi-benefici degli interventi.
Il progetto “Energia e Sostenibilità per la Pubblica Amministrazione” (ES-PA) prevede 47 linee di attività e un’ampia gamma di servizi (affiancamento tecnico, realizzazione di interventi, azioni pilota e formazione) e di prodotti (software, rapporti tecnici e linee guida) in settori chiave come: programmazione energetica regionale; sicurezza sismica; certificazione ambientale degli edifici pubblici; smart city e illuminazione intelligente; impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; efficienza energetica e fonti rinnovabili per le PMI; economia circolare e simbiosi industriale; smart grid elettriche.

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