• L'idrogeno sembra destinato a diventare l’elemento chimico protagonista del panorama energetico europeo per i prossimi anni. A sottolinearlo non sono solo i progressi degli ultimi tempi fatti nello sviluppo di tecnologia in grado di sfruttare questo elemento come fonte di energia, ma anche il Recovery Fund. Sono infatti ben 408 i miliardi stanziati per l’idrogeno dalla UE al 2025, di questi 8 sono dedicati solo all’Italia.

    Una delle soluzioni più diffuse per sfruttare l’idrogeno erano le cosiddette fuel cells (celle a combustibile). Grazie ad esse è infatti possibile produrre energia in modalità cogenerativa ovvero due tipi di energia diversa sfruttando lo stesso combustibile. Grazie a questa tecnologia è dunque possibile sfruttare l’idrogeno domestico ottenendo prevalentemente energia elettrica (con rendimento elettrico 55 %) e calore per produrre acqua calda con un rendimento termico del 15 %. Le fuel cells quindi non sono molto adatte quando si tratta di dover fornire calore al cliente.

    Tuttavia con la nuova caldaia a idrogeno non è più così. Grazie ad essa possiamo davvero parlare finalmente di idrogeno “domestico” nel vero senso del termine. Le nuove caldaie a idrogeno integrano infatti la produzione di un’elevata quantità di calore e di energia elettrica soddisfacendo i consumi domestici. La tecnologia alla base di queste nuove caldaie a idrogeno si basa su principi diversi da quelli delle fuel Cells.

    Abbiamo quindi deciso di spiegare le differenze fra i due metodi ed approfondire il funzionamento ed i vantaggi delle nuove caldaie a idrogeno in questo approfondimento:
     https://www.valoreenergia.it/blog/idrogeno-domestico-per-produrre-calore-ed-elettricita/
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