• La torre botanica di Stefano Boeri e Diller Scofidio + Renfro per Pirelli 39

    Una “Torre Botanica” che cambia colore in ogni stagione, formata da piante e alberi in grado di “assorbire” lo smog e produrre ossigeno. Un grattacielo che sembra una sorta di evoluzione di Bosco verticale.
    È pronto a cambiare “pelle” il Pirellino di Milano: il complesso di edifici di via Pirelli acquistati nel 2019 da Coima per 175 milioni di euro. I rendering mostrano il nuovo Pirellino per gli uffici, la Torre Botanica per gli appartamenti e il Ponte Serra come spazio verde e pubblico.

    La rigenerazione urbana pensata dai due studi di architettura reinterpreta il Pirellino, che non sarà demolito, ma rinnovato in chiave di innovazione sostenibile. L’edificio a ponte su via Gioia diventerà un hub al servizio della città, uno spazio aperto per eventi, mostre d’arte e di design, esposizioni e punti wellness come la High Line e diventerà un’estensione della Biblioteca degli Alberi. La Torre Botanica riprenderà dunque il concetto di Bosco Verticale, “ma con i canoni dei classici giardini all’italiana”, ha spiegato Stefano Boeri. La nuova torre avrà 1.700 metri quadri di vegetazione, distribuita sui piani in modo che le fioriture cambino i colori dell’edificio al variare delle stagioni. Il ‘bosco’ assorbirà 14 tonnellate di Co2 e produrrà nove tonnellate di ossigeno l’anno, al pari di un bosco di 10 mila metri quadrati. Se il progetto avrà il via libera definitivo di Palazzo Marino, i cantieri dureranno 4 anni, fino al 2026.
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