L'agenzia delle Entrate ha rilasciato il 24 luglio 2020 una guida all'superbonus, fornendo tutte le indicazioni per comprenderlo e conoscerne tutti i requisiti per beneficiarne.

Il Superbonus è uno degli interventi per il rilancio dell'economia dopo l'emergenza epidemiologica da Covid-19 e consiste nell'incremento del 110% dell'aliquota di  detrazione  delle spese  sostenute  dal  1°  luglio  2020  al  31 dicembre 2021. Ciò a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Per tutti gli interventi non rientranti nelle tipologie aventi diritto al bonus restano applicabili le agevolazioni già previste dalla normativa vigente. Qualora un intervento dovesse rientrare in differenti categorie agevolabili, il contribuente potrà avvalersi di una sola delle predette  agevolazioni. Se invece, vengono realizzati più interventi riconducibili a diverse agevolazioni, il contribuente potrà fruire di ciascuna agevolazione, a condizione che siano distintamente contabilizzate le spese riferite ai diversi interventi.
La detrazione per i suddetti interventi spetta ai soggetti che possiedono o detengono l'immobile oggetto dell’intervento in base ad un titolo idoneo al momento di avvio dei  lavori o al momento del sostenimento delle spese. Quindi il Superbonus si applica agli interventi effettuati da:
• i condomini;
• persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni;
• gli Istituti autonomi case popolari (IACP), a cui il bonus spetta anche per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022;
• le cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
• dalle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale;
• dalle associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.

La detrazione è riconosciuta nella misura del 110%, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo, e come tutte le detrazioni d'imposta, tale agevolazione è ammessa entro il limite che trova capienza nell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi.
Tale detrazione può essere fruita come contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi, oppure come cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. La cessione può essere disposta in favore dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi, di altri soggetti e di istituti di credito e intermediari finanziari.
Per usufruire del bonus è necessario richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta il diritto alla detrazione d'imposta. È necessario, inoltre, richiedere, sia ai fini dell’utilizzo diretto in dichiarazione del Superbonus che dell’opzione per la cessione o lo sconto l’asseverazione da parte di un tecnico abilitato, per gli interventi di efficientamento energetico, e l’asseverazione da parte dei professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico, per gli interventi antisismici.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Abbatti i costi di riqualificazione energetica grazie a Valore Energia


Grazie alla cessione del credito ed allo sconto in fattura previsto dal nuovo Ecobonus 110%, Valore Energia è in grado di abbattere i tuoi costi per l'efficientamento energetico.
I mesi di marzo ed aprile del 2020 sono stati duri per tutti i settori produttivi, anche per quello legato all’efficientamento energetico degli edifici.
L’emergenza coronavirus ha praticamente paralizzato quasi tutte le attività dell’economia italiana, costringendo il governo ad approvare misure di lockdown.
Ma dopo ogni periodo di crisi di solito si aprono delle nuove opportunità. Opportunità che nel nostro settore sono legate all’approvazione degli ecobonus del 110% che potrebbero, grazie allo sconto in fattura ed alla cessione del credito, in alcuni casi, permettere anche di realizzare i lavori di efficientamento energetico praticamente gratis.
Questo ecobonus è quindi un'occasione unica per abbattere i costi di questi interventi come noi di Valore Energia sappiamo benissimo visto che siamo specializzati proprio in questi servizi al contribuente!
In questo articolo quindi proviamo a fare il punto su questi nuovi ecobonus cercando di illustrare al meglio il nostro servizio. Continua a leggere per scoprire di più!

Validità delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico
Le misure previste a sostegno dell’edilizia e del settore dell’efficientamento energetico saranno valide a partire dal 1°luglio 2020 e si potranno fino al 31 dicembre 2021. Se avete già iniziato questo tipo di lavori prima del lockdown non temete: a fare fede sarà infatti la data della fattura con la quale salderete questi lavori. Basterà quindi saldarla dopo il 1° luglio 2020.

Le novità principali dell’ecobonus
Le novità principali di questa misura di sostegno all’economia riguardano soprattutto l’ammontare dei contributi, gli interventi che ne possono usufruire ed i requisiti necessari ad essi. Cerchiamo di fare il punto qui di seguito.
1. L’aliquota della detrazione fiscale è del 110%; questo in pratica significa sarà possibile realizzare i lavori gratis!
2. Le modalità con cui sarà possibile riscuotere gli incentivi: sconto in fattura e cessione del credito d’imposta.
3. Gli interventi che potranno usufruire di queste detrazioni sono di più rispetto alle precedenti detrazioni fiscali.
4. Per quanto riguarda i requisiti di questi interventi è necessario che questi assicurino il miglioramento di 2 almeno classi energetiche attestate con APE salvo casi particolari. Inoltre l'intervento che effettuerete dovrà essere sempre abbinato ad interventi di rifacimento o sostituzione impianti termici invernali o raffrescamento.
Le novità previste, ovviamente non si fermano qui. Quello che abbiamo scritto fino a questo momento è solamente un breve riassunto delle novità principali previste dal DL Rilancio. Per conoscerle più in dettaglio ti invitiamo a consultare il nostro sito web valorenergia.it

A quanto ammontano questi incentivi del 110%?
Le agevolazioni previste per gli interventi prevedono una spesa massima di:

•    30.000 Euro: per gli interventi di sostituzione impianti climatizzazione delle parti comuni degli edifici, di edifici familiari: pompe di calore, sistemi ibridi, scaldaacqua a pompa di calore, sistemi geotermici, sistemi di accumulo;
•    60.000 Euro: per gli interventi di isolamento termico;
•    48.000 Euro: per gli interventi sul fotovoltaico o sistemi di accumulo;

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Fornire supporto agli Stati membri e alle istituzioni europee per sviluppare programmi di promozione dell’efficienza energetica nelle PMI, a partire da uno strumento come le diagnosi energetica che vede l’Italia ai primi posti in Europa. È questo l’obiettivo del progetto LEAP4SME che, oltre all’ENEA nel ruolo di coordinatore, vede impegnate altre otto agenzie nazionali per l’energia dell’area europea: Austria (AEA), Croazia (EIHP), Grecia (CRES), Malta (EWA), Polonia (KAPE), Portogallo (ADENE), Regno Unito (EST) e Slovacchia (SIEA).

Approvato nell’ambito del programma Horizon 2020, il progetto triennale LEAP4SME (Linking Energy Audit Policies to enhance and support SMEs towards energy efficiency) prevede in primo luogo un’analisi preliminare delle specificità e dei programmi nazionali di efficienza energetica dei Paesi partner. In seguito sarà condotta un’indagine approfondita del comparto europeo delle PMI finalizzata alla proposta di schemi mirati e raccomandazioni che tengano conto degli aspetti energetici del miglioramento dei processi produttivi e dell’ottimizzazione della risorsa idrica.

“Per affrontare una tematica sfidante e articolata come l’efficienza energetica nelle PMI, abbiamo indirizzato gli sforzi nella costruzione di una compagine istituzionale di primo livello che ci ha permesso di offrire la garanzia di un dialogo strutturato ed equilibrato con il mondo associativo, imprenditoriale e istituzionale. Questo ci fornisce inoltre la possibilità di fornire analisi, valutazioni e proposte con l’imparzialità di giudizio propria del ruolo di pubblico servizio dei partner”, spiega il ricercatore ENEA Enrico Biele che coordina il progetto.

“Questo progetto, che ci vede nel ruolo di coordinatori, consentirà all’ENEA di rafforzare ulteriormente il proprio ruolo a livello internazionale come agenzia di riferimento sui temi dell’efficienza energetica e della sostenibilità delle imprese. La nostra proposta progettuale ha inoltre suscitato l’interesse di nove ministeri e di altre quattro agenzie nazionali di Paesi Ue”, sottolinea Ilaria Bertini, direttore del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA.

Utilizzare gli scarti dell’industria siderurgica e del cemento per ‘immagazzinare’ anidride carbonica e, contemporaneamente, produrre materiali di qualità e a basso costo da impiegare in edilizia e nella cantieristica stradale. È questa una delle nuove frontiere della ricerca ENEA nel campo della separazione, riutilizzo e confinamento della CO2 (CCUS - carbon capture, utilization and storage), che sarà testata nell’impianto pilota ZECOMIX presso il Centro ENEA Casaccia (Roma). Anche grazie a queste attività ZECOMIX è stato inserito come infrastruttura di ricerca nel progetto europeo ‘ECCSELERATE’, finanziato con circa 3,5 milioni dall’Unione europea nell’ambito del programma Horizon2020. Oltre a ENEA, gli altri partner italiani del progetto sono Sotacarbo, Università di Bologna - Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei Materiali - e Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) che coordina il nodo italiano della rete europea di laboratori specializzati in ricerca su cattura e sequestro di CO2 (CCS).

“L’obiettivo è di rendere il processo di decarbonizzazione di industrie come acciaierie e cementifici economicamente vantaggioso e circolare. I loro scarti non andranno più a finire in discarica ma serviranno a catturare la CO2 prodotta. E una volta esaurita la loro capacità di stoccare anidride carbonica, questi ‘nuovi’ materiali saranno reimmessi nei processi industriali stessi per la produzione di cemento e di acciaio, o utilizzati come inerti per fondi stradali”, spiega Stefano Stendardo, ricercatore ENEA del Laboratorio di Ingegneria dei processi e dei sistemi per l’energia.

Tra i settori di interesse c’è l’industria siderurgica che potrebbe trasformare le sue scorie in materie prime riutilizzabili per la produzione di cemento, calcestruzzo e malte oppure per manufatti, sottofondi e manti stradali. Con notevoli vantaggi sia a livello ambientale che economico, perché vengono utilizzati scarti di produzione, ma anche per la qualità dei nuovi materiali che mostrano caratteristiche chimiche e fisiche migliorate fatti reagire con la CO2”.

“Ci aspettiamo i risultati più promettenti dagli scarti siderurgici. La sola produzione di acciaio da ciclo integrale, escludendo la fase iniziale di produzione di ghisa, genera ogni anno, a livello mondiale, circa 126 milioni di tonnellate di scorie che, con le nostre tecnologie, potrebbero stoccare da 6 a 9 milioni di tonnellate di CO2 e produrre nuova materia prima”, sottolinea Stendardo.

Ma gli ambiti di applicazione non finiscono qui. La cattura e il sequestro della CO2 tramite carbonatazione potrebbero infatti essere impiegate anche nel trattamento di altri tipi di scarti come le ceneri e le scorie prodotte dalla combustione di carbone e dalla termovalorizzazione di rifiuti urbani e i residui di costruzioni e demolizioni.

Scarti industriali a parte, nell’infrastruttura ZECOMIX si studieranno anche altre possibilità di riuso dell’anidride carbonica come ad esempio e la produzione di combustibili come metanolo e kerosene. Inizialmente le emissioni provenienti dalle centrali elettriche a combustibili fossili, gli scarichi di cementifici e di altre fabbriche potrebbero essere la principale sorgente di CO2. In prospettiva, potrebbe essere impiegata anche la CO2 catturata dall’atmosfera stessa (la cosiddetta ‘Direct Air Capture’) o quella naturale per produrre ‘combustibili da carbonio non-fossile’, come già sperimentato in Islanda.

Secondo i dati dell’International Energy Agency (IEA), oggi le infrastrutture CCS catturano in tutto il mondo oltre 35 milioni di tonnellate CO2 l’anno, equivalenti alle emissioni annuali dell’Irlanda. Nel prossimo decennio, la IEA ritiene necessario aumentare di 20 volte i tassi annuali di cattura di CO2 dalle centrali elettriche e dalle industrie.

Una scuola con aule confortevoli, efficienti e salubri sia a livello energetico che di qualità dell’aria. È questo l’obiettivo delle indicazioni dell’ENEA contenute nella pubblicazione #Scuola in Classe A - Istruzioni per l’uso, in vista del ritorno degli studenti in classe a settembre dopo un anno scolastico caratterizzato da mesi di attività didattica a distanza a causa dell’emergenza COVID-19.

Rivolto sia al personale docente che agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, l’opuscolo informativo contiene suggerimenti corredati di schede di facile consultazione, validi per massimizzare i vantaggi in tutti gli edifici scolastici, soprattutto in quelli che non hanno impianti di climatizzazione e aerazione automatizzati.

“Le tante ricerche scientifiche svolte a livello internazionale hanno mostrato con chiarezza come l’eventuale presenza di inquinanti chimici negli ambienti chiusi e i valori non confortevoli di temperatura e umidità peggiorino la qualità dell’aria e del microclima e portino a un aumento o a una cronicizzazione delle problematiche respiratorie, dei mal di testa, delle allergie e alla maggiore diffusione di batteri e virus” - spiega l’esperta ENEA Patrizia Aversa che assieme ad Antonia Marchetti ha curato la pubblicazione - “E tutto questo è ancora più evidente in edifici, come le scuole, dove convivono a stretto contatto tante persone per diverse ore. Per questo motivo nelle aule bisogna garantire i giusti valori di temperatura e umidità, assicurando sempre un opportuno ricambio d’aria”, aggiunge.


I suggerimenti nel dettaglio:

1 - Controlla la temperatura e l’umidità. In inverno, per legge la temperatura deve essere compresa tra i 18 e i 20°C, mentre nel corso della stagione estiva deve fermarsi attorno ai 26°C, anche se è auspicabile non superare di oltre 5°C la differenza tra temperatura esterna e interna. L’umidità invece va mantenuta tra il 40 e il 60%. Per rendere l’ambiente confortevole e salubre, è necessario regolare il termostato se la temperatura è diversa da quella stabilita e deumidificare aprendo le finestre. Va evidenziato che, anche nelle giornate invernali più fredde e umide, il quantitativo di vapore acqueo presente nell’aria interna alle aule è maggiore di quello contenuto nell’ambiente esterno.

2 - Rinnova l’aria che respiri. Vivere per molte ore in un ambiente chiuso, privo di un’adeguata ventilazione, provoca un aumento della concentrazione di anidride carbonica e di sostanze volatili inquinanti (COV), con conseguente sonnolenza, calo di concentrazione e di rendimento, ma anche un incremento dei mal di testa e delle irritazioni respiratorie, in quanto spesso anche i batteri e i virus trovano un ambiente favorevole alla prolificazione. Per questo è indispensabile aprire le finestre in presenza di cattivo odore e di aria viziata ed evitare di appendere i cappotti in aula. L’aria che proviene dall’esterno riduce temperatura e umidità e favorisce la diminuzione della concentrazione di anidride carbonica e degli inquinanti chimici e biologici che si trovano spesso negli ambienti chiusi.

3 - Ottimizza e rendi efficace il ricambio d’aria. La qualità dell’aria in un’aula scolastica può essere valutata, per esempio, misurando la concentrazione di anidride carbonica presente. Alcuni studi hanno dimostrato che è buona o ottima all’inizio delle lezioni e peggiora progressivamente fino a che, durante le ultime ore, può diventare così scadente da poter essere valutata come insufficiente dal punto di vista igienico. Per questo è necessario aprire le finestre regolarmente, per non meno di 5 minuti, più volte al giorno e a prescindere dalle condizioni atmosferiche, prima dell’inizio delle lezioni, ad ogni cambio insegnante, durante la ricreazione e soprattutto dopo la pulizia dell’aula. È tuttavia preferibile evitare di aprirle durante le ore di punta del traffico veicolare, in modo da scongiurare la diffusione all’interno delle aule dei gas di scarico delle automobili. Per un coordinamento più efficace nell’ambito di queste attività è utile creare un piano di azione per decidere chi fa cosa, segnando su un calendario settimanale modi, tempi e responsabilità, facendo partecipare tutta la comunità scolastica.

4 - Accendi la luce solo quando serve. Un impianto di illuminazione ben dimensionato e finestre dotate di tende e tapparelle, se correttamente utilizzati, permettono di evitare zone d’ombra e abbagliamenti, favorendo un ambiente confortevole. Inoltre l’impiego di lampade ad alta efficienza, come i LED, e l’installazione di rilevatori di presenza e sistemi di gestione domotici ne aumentano l’efficienza e riducono sensibilmente i consumi di energia.

5 - Circondati di piante. Oltre ad essere utilizzate come materiale didattico e come complemento d’arredo per abbellire aule e corridoi, le piante hanno un effetto rilassante e possono essere d’aiuto per regolare la qualità dell’aria e il microclima interno all’aula. Infatti, alcuni studi hanno mostrato come le piante possono contribuire a ridurre la concentrazione di anidride carbonica e la temperatura negli ambienti chiusi. Tuttavia per non incorrere in un aumento eccessivo di umidità è sufficiente una pianta ogni nove metri quadrati e non lasciare l’acqua nei sottovasi.

La pubblicazione è stata realizzata nell’ambito della campagna nazionale per l’efficienza energetica “Italia in Classe A”, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata dall’ENEA[1], che prevede attività di formazione e informazione rivolte alla pubblica amministrazione, grandi imprese e PMI, istituti bancari, famiglie e studenti.

Sviluppare strumenti innovativi per la gestione ottimale delle "comunità energetiche" e favorire la transizione verso un sistema low-carbon. È questo l’obiettivo prioritario di eNeuron, il progetto europeo di Innovation Action (IA) coordinato dall’ENEA e risultato primo nella classifica della call di riferimento.

Il progetto eNeuron può contare su un finanziamento di 6 milioni di euro nell’ambito di Horizon 2020 e coinvolge 17 partner pubblici e privati di 8 Paesi; per l’Italia, oltre ad ENEA, partecipano l’Università Politecnica delle Marche e la Fondazione ICONS.

In una prima fase è prevista la realizzazione di una piattaforma attraverso la quale gli utenti della comunità potranno partecipare attivamente alla gestione ‘comunitaria’ dell’energia per soddisfare in modo sostenibile ed efficiente il proprio fabbisogno energetico. In una seconda fase, l’iniziativa si focalizzerà sull’uso ottimale e sostenibile dei vettori energetici multipli, considerando priorità sia a breve che a lungo termine.

“Il progetto intende la comunità dell’energia come un’infrastruttura integrata per tutti i vettori energetici, e vede il sistema elettrico come spina dorsale, caratterizzata dall’accoppiamento delle reti elettriche con quelle del gas, del riscaldamento e del raffrescamento, supportate dall’accumulo di energia nelle varie forme e tipologie, inclusi i veicoli elettrici e i processi di conversione”, spiega Marialaura Di Somma, ricercatrice presso il Laboratorio Smart Grid e Reti Energetiche del Centro ENEA di Portici e coordinatrice del progetto.

A livello operativo, eNeuron si propone di sviluppare approcci e metodologie innovativi per progettare e gestire le energy community mediante l’uso ottimale di vettori energetici multipli che verranno sperimentati e validati in quattro siti pilota in Europa caratterizzati da un’elevata complementarità tra loro: in Italia nel quartiere Montedago ad Ancona, in Polonia a Bydgoszcz (mediante il distributore di energia elettrica polacco “ENEA Operator”); in Norvegia nel laboratorio messo a disposizione dal distributore di energia elettrica Skagerak; in Portogallo nella base navale di Lisbona messa a disposizione da EDP Labelec e dalla Marina Portoghese.

“Questo progetto si inserisce nel quadro delle policy europee e nazionali per lo sviluppo delle comunità energetiche, un tema sempre più attuale e strategico. In particolare, eNeuron contribuirà alla realizzazione di strumenti per la pianificazione di sistemi energetici integrati in presenza di poli-generazione distribuita e con elevati livelli di penetrazione di energia rinnovabile”, sottolinea Giorgio Graditi, vice direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche dell’ENEA. “D’altra parte questo progetto consentirà a ENEA di rafforzare il proprio ruolo a livello europeo nella ricerca in campo energetico, potendo contare sulle specifiche competenze del Laboratorio Smart Grid e Reti Energetiche, specializzato in attività di studio, analisi, ricerca e sviluppo di tecnologie, metodologie e dispositivi per applicazioni nel settore delle smart grid, delle reti energetiche e impegnato – conclude Graditi – in attività di ricerca per lo sviluppo di hub-energetici multi-vettore e comunità energetiche locali’’.

Inserire fra le misure post-emergenza COVID-19 interventi a sostegno dei soggetti più fragili e, in particolare, contro la povertà energetica, per ridurre i consumi, la spesa per le bollette e migliorare la qualità abitativa. È quanto chiedono in un documento congiunto l’ENEA e Fratello Sole - società consortile non a scopo di lucro, i cui soci sono enti non profit del Terzo Settore, che opera nel contrasto alla povertà energetica - con la proposta di estendere al Terzo Settore l’accesso agli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici adibiti ad attività ad alto impatto sociale, come leva strategica con forti ricadute sociali, economiche, ambientali e di occupazione.

A giudizio di ENEA e Fratello Sole, infatti, rimuovere le barriere all’utilizzo degli incentivi consentirebbe non soltanto di diminuire i costi di gestione delle attività non profit - siano esse di enti del terzo settore che di Enti religiosi impegnati in attività sociali e caritative - ma anche di produrre benefici in termini ambientali e di migliorare il comfort e la fruizione delle strutture e l’utilizzo degli spazi da parte delle persone ospitate, generando occupazione nel settore edile e impiantistico nella fase di ripartenza post-coronavirus.

“Il Green Deal di cui tutti oggi parliamo come motore per la ripresa dovrà essere necessariamente un Social Green Deal, un insieme di azioni per contrastare l’emergenza climatica e promuovere sviluppo e benessere anzitutto a favore delle persone più fragili. L’efficientamento energetico degli immobili in cui vengono erogati servizi ai più deboli da parte degli enti del Terzo Settore può essere uno degli assi portanti di questo Social Green Deal, oltre che un’azione di contrasto alla perdurante condizione di ‘precarietà energetica’ di tali enti”, afferma il Presidente dell’ENEA Federico Testa.

“Lo shock dell’emergenza che stiamo affrontando porta ad una presa di coscienza importante sulla necessità di sostenere, ora più che mai, i soggetti più fragili. Allo stesso tempo servono azioni che possano agire da leva per la ripresa. Da qui la nostra proposta che, oltre a colmare un vuoto normativo, consentirebbe di fare in modo che il mondo del non profit possa contribuire alla transizione energetica, ambito per cui ha una vocazione naturale essendo l’attenzione all’ambiente una tematica ad impatto sociale”, sottolinea il Presidente di Fratello Sole Fabio Gerosa.

La proposta, articolata in sei punti, oltre alla possibilità esplicita di usufruire delle detrazioni per gli enti del Terzo Settore, prevede l’ampliamento di calcolo per la detrazione Bonus Energetico e Sismico ai metri cubi (340, valore medio italiano), in aggiunta opzionale al numero delle unità immobiliari; l’apertura agli enti del Terzo Settore e in genere alle opere sociali, la garanzia del Fondo nazionale di efficienza energetica o la costituzione di un altro apposito strumento; l’inclusione di tali enti tra i soggetti beneficiari delle detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia e di riduzione del rischio sismico; l’ammissibilità della cessione del credito fiscale derivante da interventi di ristrutturazione edilizia, a favore dei fornitori o di altri soggetti collegati che hanno contribuito all’intervento

A supporto dell’iniziativa si sono già espressi numerosi esponenti del Terzo Settore e del mondo religioso che gestiscono opere sociali o educative. Per Stefano Tabò, Presidente del Centro Servizi Volontariato CSVnet, “il mondo del volontariato in Italia è il volto del nostro Paese, accogliente e generoso: di sicuro servono norme che sostengano la forte volontà di cambiamento che stiamo vivendo, norme che garantiscano la continuità di questa ricchezza umana, di questo capitale sociale che ci caratterizza”.

“In questo tempo abbiamo già sperimentato l’emarginazione dal mondo digitale che esclude migliaia di ragazzi dalla scuola online. Il tema della povertà energetica può essere gestito diversamente: ci sono gli strumenti normativi per permettere che gli emarginati non subiscano anche questa scissione del tempo”, dichiara Don Benoni Ambarus, Direttore della Caritas di Roma, secondo il quale “il provvedimento legislativo, inoltre, arriva a ridosso del quinto anniversario dell’enciclica Laudato Sì e, sebbene sia stato un documento di Papa Francesco apprezzato e condiviso dalla società civile, sono state poche finora le iniziative che hanno dato seguito a politiche in questo senso”.

“La ripartenza non può prescindere dal valorizzare il ruolo della cooperazione sociale e dell’impresa sociale, poiché si sono dimostrati strumenti molto potenti sia nell’agganciare il mondo giovanile e tutte le persone con difficoltà sia nell’includerle al lavoro, anche sulle nuove frontiere dell’innovazione tra cui quella legata alla sostenibilità ambientale”, dichiara il Presidente di Confcooperative Federsolidarietà, Stefano Granata. “Giovani, innovazione, solidarietà, sostenibilità sociale ed ambientale saranno sempre più gli elementi chiave del guardare al futuro come cittadini, ma contemporaneamente saranno anche le leve attraverso le quali poter intraprendere e cooperare nelle comunità. Dovremo tutti accogliere e sostenere questa sfida per costruire, insieme, un mondo più produttivo che sia, al contempo, più solidale e più equo”, aggiunge Granata.

Per il Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, Monsignor Massimo Camisasca, “bisogna avere forza e convincimento per virare con decisione verso un mondo che rispetti le persone attraverso il rispetto del creato e i politici devono trovare le strade normative anch’esse coraggiose che permettano questa conciliazione e la possibilità che i poveri non restino esclusi”.

“Dobbiamo fare in modo che questo tempo sia l’occasione di un vero cambiamento ma soprattutto che il cambiamento riguardi la possibilità che un mondo da sempre dedicato all’accoglienza, possa continuare a farlo con sempre maggiore efficacia”, aggiunge Padre Luca Reina, provinciale della Congregazione degli Artigianelli, presente con opere di carità in tutta Italia e Presidente della Consulta Diocesana di Genova che insieme a Padre Fortunato Romeo, Padre provinciale della Congregazione dei Padri Somaschi afferma: “oggi è sempre più urgente unire l’azione di tutela del creato a quelle di cura delle persone perché sono sempre quelle più povere che non hanno diritti e che restano fuori dai cambiamenti, tutto questo deve avere un ‘volto’ normativo esplicito che si riversi nella società civile, dentro chi, ogni giorno vive e si spende per i più fragili.”

 

Fonte: Enea

Dal 01/07/2020 entra in vigore il nuovo regolamento che disciplina l'installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sul territorio della Provincia di Bolzano.

Il D. Pres.P. 08/04/2020, n. 13 è stato pubblicato sul BURT 16/04/2020, n. 16 ed entra in vigore dal 01/07/2020.
Il regolamento, in attuazione di quanto previsto dalla L.P. Bolzano 10/07/2018, n. 9 (Territorio e paesaggio), ha come principale obiettivo quello del contenimento del consumo di suolo e del corretto inserimento paesaggistico degli impianti. In particolare, il provvedimento stabilisce i casi in cui gli impianti possono essere realizzati senza un'apposita destinazione urbanistica.

Il provvedimento contiene disposizioni specifiche per impianti a biogas, impianti termici e di cogenerazione a biomassa, impianti idroelettrici, pannelli fotovoltaici, collettori solari e impianti eolici.
Nel dettaglio, la norma contiene la disciplina relativa a:
- impianti all’interno o su costruzioni (art. 2);
- norme particolari (art. 3);
- pannelli fotovoltaici e collettori solari (art. 4);
- impianti eolici (art. 5);
- soglie, ripristino dello stato originario e divieto di individuazione di zone a destinazione particolare per impianti fotovoltaici (art. 6);
stabilendo le precisazioni e limitazioni per la realizzazione di impianti FER.
Tra le previsioni approvate si segnala, in particolare, l'obbligo di installare i pannelli fotovoltaici e i collettori solari "esclusivamente su edifici", nonché il divieto di individuare zone a destinazione particolare per l'installazione di impianti fotovoltaici.

Il regolamento abroga le precedenti diposizioni contenute nel D. Pres.P. 28/09/2007, n. 52.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

ENEA e la Città Metropolitana di Milano hanno sottoscritto un accordo per la realizzazione di un servizio di “One Stop Shop”, ovvero uno sportello unico locale per supportare i proprietari di immobili pubblici e privati nel processo di riqualificazione energetica degli edifici.

Lo sportello metterà a disposizione tutte le informazioni utili per conoscere le caratteristiche del proprio edificio, da una stima dei consumi alle potenzialità di risparmio in bolletta, fornendo indicazioni sulle tecnologie d’intervento più diffuse, la tipologia di professionisti da consultare per ogni step del processo di riqualificazione e i meccanismi di incentivazione attualmente disponibili. La definizione del percorso di ristrutturazione e le guide di orientamento per gli utenti saranno rese fruibili attraverso una piattaforma dedicata.

Nei prossimi 18 mesi ENEA e la Città Metropolitana di Milano prevedono di realizzare la prima versione del servizio. Saranno utilizzati come casi pilota alcuni edifici reali i cui dati sono già disponibili grazie ad una sperimentazione messa in atto dai due enti, tra il 2017 e il 2018, a seguito di un progetto finalizzato ad effettuare diagnosi energetiche “leggere” sugli immobili del territorio metropolitano che dispongono di un impianto termico con potenza superiore ai 35 kW.

Lo sviluppo del progetto One Stop Shop si inserisce all’interno del sistema DeciWatt, un programma dell’Area Ambiente e tutela del Territorio di Città Metropolitana di Milano avviato a marzo 2020, che per implementare l’efficienza energetica negli edifici mette a sistema strumenti di digitalizzazione del territorio come Decimetro, la nuova piattaforma istituzionale per la consultazione di informazioni geografiche relative ai Comuni appartenenti al territorio metropolitano milanese.

In questa fase iniziale del progetto partirà un tavolo tecnico con tutti i soggetti della filiera della ristrutturazione degli edifici. “Si partirà con il piede giusto solo se si riuscirà a lavorare in sinergia con progettisti, imprese, amministratori condominiali, consumatori, istituti finanziari e con il coinvolgimento dei Comuni del territorio metropolitano - afferma Mauro Marani, responsabile della Divisione Servizi Integrati per lo Sviluppo Territoriale del Dipartimento DUEE di ENEA - Città metropolitana di Milano con la sue competenze nella gestione del territorio e l’esperienza maturata nel controllo degli impianti termici, ed ENEA che, grazie alla presenza del suo CCEI di Milano è in grado di mettere a disposizione del territorio competenze scientifiche e strumenti innovativi, sono riuscite a sviluppare un progetto molto ambizioso e in linea con le nuove direttive europee”.

 

Fonte: Enea

Un’innovativa cella solare “tandem” in perovskite e silicio con un’efficienza record superiore al 26% è stata messa a punto da un gruppo tutto italiano composto da ricercatori ENEA del Laboratorio di Tecnologie Fotovoltaiche, Università di Roma “Tor Vergata” (con il centro CHOSE[2]), l’IIT - Istituto Italiano di Tecnologia (con Graphene Labs e il suo spin-off BeDimensional). I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Joule.

La cella sviluppata è composta da due celle solari accoppiate meccanicamente una sull’altra in modo da lavorare in tandem. La cella frontale, a base di perovskite, opportunamente dimensionata, converte bene la luce blu e verde dello spettro solare, lasciando passare la luce solare rossa ed infrarossa verso la cella posteriore realizzata in silicio.

“La combinazione dei due materiali massimizza l’assorbimento dei raggi solari e produce un'elevata foto-tensione, pari alla somma delle tensioni generate dalle due singole celle, producendo in questo modo una maggiore efficienza rispetto ad una singola cella solare”, sottolinea Mario Tucci, responsabile del Laboratorio Tecnologie Fotovoltaiche dell’ENEA.

Due elementi chiave nella realizzazione della cella tandem hanno permesso di ottenere alta efficienza: il grafene ha migliorato le prestazioni nella cella in perovskite, mentre l’eterogiunzione con film amorfi nella cella posteriore in silicio ha consentito di aumentarne la tensione. Finora è stata ottenuta l’efficienza record del 26,3%, ma l’obiettivo è di superare il 30%.

Grazie alla tecnica messa a punto dai ricercatori italiani nella struttura tandem delle celle, è possibile conservare i vantaggi delle singole tecniche di fabbricazione, combinando la semplicità di realizzazione di film sottili in perovskite mediante “solution process” con la produzione di celle in silicio ad eterogiunzione.

 

Fonte: Enea