I contributi relativi agli anni 2021, 2022, 2023 e 2024 per la realizzazione di opere pubbliche finalizzate all'efficientamento energetico ed allo sviluppo territoriale sostenibile sono stati assegnati ai comuni con il Decreto del Ministero dell'interno del 30/01/2020. Le somme ripartite ammontano a 2 miliardi di euro.
Con il Decreto del Ministero dell'interno del 30/01/2020, sono stati attribuiti ai comuni, per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024, i contributi per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di:
- efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all'efficientamento dell'illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità, nonché interventi per l'adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
In applicazione dell'art. 1, comma 30, della L. 27/12/2019, n. 160 (Legge di bilancio 2020), i contributi, nel limite complessivo di 500 milioni di euro annui, sono attribuiti, in base alla quota stabilita per fascia di popolazione, negli importi indicati negli allegati da A) a G) al Decreto.
I comuni beneficiari dei contributi sono tenuti ad iniziare l'esecuzione dei lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro il 15 settembre di ogni anno, pena la revoca dell'assegnazione.
I contributi sono erogati dal Ministero dell'interno agli enti beneficiari:
- per il 50%, previa verifica dell'avvenuto inizio (entro il 15 settembre di ogni anno) dell'esecuzione dei lavori, e
- per il restante 50% previa trasmissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori.
Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it
Ai nastri di partenza la settimana del risparmio energetico Salva il kilowattora, in programma dal 3 al 9 febbraio e rivolta a studenti e insegnanti, ma anche alle famiglie, per sperimentare in prima persona i comportamenti anti spreco.
Promossa da ENEA e Green Cross Italia nell’ambito della campagna nazionale di formazione e informazione “Italia in Classe A”, l’iniziativa mette a disposizione il sito Salva il kilowattora dove aderire e scaricare il materiale informativo. Le azioni virtuose messe in atto dai partecipanti, dai singoli gesti alle lezioni sulla sostenibilità, verranno calcolate tramite un apposito contatore da Green Cross Italia.
Per rendere più vicina agli utenti l’offerta di servizi, soluzioni e studi sull’efficienza energetica, ENEA ha completamente rinnovato il sito dedicato, con una nuova veste grafica, un accesso semplificato ai contenuti e le indicazioni su come ridurre i consumi nelle abitazioni, sugli interventi di riqualificazione edilizia e sulle diagnosi energetiche nelle industrie.
Tra le novità del portale, nella sezione dedicata alle detrazioni fiscali, un unico accesso per la trasmissione delle pratiche relative al bonus casa e all’ecobonus che presto conterrà la scheda relativa al bonus facciate previsto dalla legge di bilancio 2020.
Nel nuovo sito è presente anche un glossario composto da 80 voci per conoscere più a fondo le tematiche dell’efficienza energetica: dalle diverse fonti energetiche alle principali tecnologie, dalla ricerca in materia alla normativa di riferimento ai risvolti ambientali e sociali, il Glossario dell’efficienza energetica si propone come dizionario aggiornato delle parole chiave del settore.
ENEA e Innovhub Stazioni Sperimentali per l’Industria hanno realizzato un innovativo sistema di misurazione delle polveri sottili emesse da stufe, caminetti e caldaie a biomassa, che punta a diventare uno standard a livello europeo. Questa attività fa parte del progetto Ue “IMPRESS II - Metrology for Air Pollutant Emissions”, che si occupa di sviluppare metodi di analisi e misura di alcuni inquinanti atmosferici, tra cui gli ossidi di azoto e i particolati PM 2.5 e PM10, con l’obiettivo di migliorare la tecnologia alla base degli impianti di riscaldamento alimentati a legna e pellet.
“I moderni apparecchi domestici sono molto più efficienti per prestazioni e impatto ambientale rispetto al passato, ma la combustione di biomasse rimane una fonte importante di particolato ai danni della qualità dell’aria. Per questo l’Unione europea sta andando nella direzione di imporre target di emissioni sempre più stringenti; solo in Italia più del 90% del PM10 generato dal settore riscaldamento domestico deriva proprio dai piccoli apparecchi a legna. Finora, per misurare le emissioni di particolato sono stati usati metodi diversi e, a volte, dai risultati contrastanti, generando confusione sul mercato. Per questo stiamo lavorando, assieme ad altri 17 partner europei, a un metodo standard di misurazione, applicabile a tutti i tipi di stufe e caldaie a biomassa. Questo sistema dovrà dare risultati ripetibili con un’accuratezza tracciabile e garantita; non solo, dovrà fornire al consumatore informazioni affidabili sulle caratteristiche emissive di un particolare apparecchio o caldaia”, spiega Francesca Hugony del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’ENEA.
Per i test ENEA e Innovhub hanno scelto una stufa a pellet dalla potenza nominale di 8 kW, con emissioni stabili (necessarie per fare un confronto tra i diversi campionamenti) per verificare l’affidabilità del nuovo dispositivo. Il sistema consiste in una “camera di diluzione” dove il gas di combustione viene miscelato con aria secca, filtrata e preriscaldata a una temperatura costante di 35-40° C. Il campionamento è gestito da remoto, attraverso un software di controllo che garantisce, a differenza degli altri sistemi di misura, la replicabilità dei parametri operativi.
Il sistema di campionamento è stato poi inviato ad altri tre laboratori europei specializzati in quest'ambito: il coordinatore del progetto INERIS (Institut national de l’environnement industriel et des risques), DTI (Danish Technological Institute) e RISE (Research Institutes of Sweden). Per questa seconda fase, i test sono stati condotti anche su stufe a legna di piccola taglia.
“Il prossimo passo sarà rendere il nostro strumento di campionamento più maneggevole per commercializzarlo; per questo candideremo questa tecnologia al prossimo bando ENEA “Proof of Concept”. Dopo di che lo proporremo come metodo da inserire nelle norme tecniche. Se dovesse passare come standard europeo, i potenziali acquirenti sarebbero soprattutto i laboratori certificati. Tuttavia, anche come solo sistema di diluizione potrebbe essere utile a università e centri di ricerca che conducono prove sperimentali sui sistemi di combustione. La Francia, ad esempio, è già interessata al nostro sistema di campionamento del particolato per alcuni settori produttivi. Mentre in Italia, in questa fase di sperimentazione, il Comune di Milano ha chiesto al nostro partner Innovhub di utilizzare il sistema di campionamento su un forno da pizzeria, per verificare le emissioni di particolato condensabile[1]”, conclude Hugony.
L’inquinamento atmosferico è responsabile di circa 400mila morti premature, con costi per la salute compresi fra i 330 e i 950 miliardi di euro ogni anno in Europa. Oltre il 60% della popolazione urbana dell’Ue è esposta a livelli di particolato al di sopra delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le caldaie a biomassa, così come gli altri sistemi di riscaldamento domestico, sono “i principali responsabili”. Per proteggere la qualità della vita dei cittadini, i limiti sugli inquinanti atmosferici stanno diventando sempre più rigorosi e ne saranno introdotti anche per quelli appena regolamentati, come ammoniaca e fluoruro di idrogeno, per i quali non si dispone ancora di metodi di misurazione standardizzati a livello Ue. I risultati consentiranno ai regolatori, agli operatori degli impianti, ai produttori e ai fornitori di servizi di misurazione di conformarsi ai limiti di emissione e ai requisiti di monitoraggio, sostenendo gli sforzi per garantire aria più pulita in tutta Europa a beneficio della salute pubblica e dell'ambiente.
Con il Decreto n. 18546 del 2019 la Regione Lombardia ha aggiornato le disposizioni per l’efficienza energetica degli edifici. Rilevante la modifica della valutazione dei ponti termici per interventi di riqualificazione energetica.
Il Decreto Lombardia 18/12/2019, n. 18546 ha aggiornato le disposizioni contenute nel D. Dirig.R. 08/03/2017, n. 2456 (Disposizioni per l'efficienza energetica degli edifici) per tener conto delle previsioni contenute nella Delib. G.R. 18/11/2019, n. XI/2480 che ha apportato alcuni aggiustamenti al quadro normativo regionale in materia di efficienza energetica negli edifici e obblighi di copertura dei fabbisogni energetici con fonti rinnovabili.
Nel dettaglio il provvedimento, pubblicato nel BURL 04/01/2020, n. 1, apporta le seguenti puntuali modifiche all’Allegato del Decreto Lombardia 2456/2017:
- modifica punti 3.4 lettera g), 5.6, 6.14 lettera c) punto iii, 8.9, 12.12, 12.14, 17.2 lettera a), 17.4;
- inserimento nuovi punti 6.17, 6.18, 6.19, 6.20, 6.21, 10.2, 12.15, 12.16, 12.17, 12.18, 12.19;
- Allegato B: modificato il paragrafo 3.1, punto 5;
- Allegato C: modificata la descrizione degli impianti da FER, punto 4 ;
- Allegato H: modificati il paragrafo 1.4 e il paragrafo 5.2; aggiunto il paragrafo J.3.
Tra le modifiche approvate molto rilevante quella relativa alla valutazione dei ponti termici per interventi di riqualificazione energetica.
Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it
Migliorare l’accettabilità sociale e promuovere lo sviluppo sostenibile dell’eolico in alcune regioni di sei Paesi europei (Italia, Germania, Lettonia, Norvegia, Polonia e Spagna), dove la produzione di energia dal vento è diffusa in maniera limitata. È questo l’obiettivo del progetto europeo WinWind, finanziato dal programma Ue Horizon 2020 e coordinato per l’Italia da ENEA e dalla società Ecoazioni, con il coinvolgimento delle Regioni Lazio e Abruzzo.
Grazie ad un approccio inclusivo sul piano sociale il progetto ha analizzato le specificità socioeconomiche e ambientali delle Regioni partecipanti con lo scopo di sviluppare soluzioni su misura per accelerare lo sviluppo del mercato dell’eolico, anche dove sussistono barriere che ne ostacolano l’accettabilità sociale. Per superare questi impedimenti WinWind ha condotto un'analisi comparativa di 10 buone pratiche selezionate in tutta Europa e ne ha testate alcune trasferendole in contesti locali, regionali e nazionali differenti rispetto a quelli in cui hanno prodotto risultati incoraggianti.
In particolare tra le buone pratiche oggetto di trasferimento figurano il Repowering in Abruzzo, ovvero il rinnovo dei parchi eolici esistenti, con alti tassi di recupero e riutilizzo delle infrastrutture e riduzione dell'impatto visivo, e le riduzioni fiscali e gli incentivi economici per le 1.600 famiglie di Tula, il comune sardo che ospita uno dei parchi eolici più grandi d’Italia.
Tra i fattori di accettazione sociale riscontrati nelle buone pratiche che WinWind ha esaminato, quelli a maggiore impatto sono connessi a tre elementi chiave: processo decisionale, benefici economici e fiducia nei soggetti coinvolti (Amministrazione pubblica, operatori, ecc.).
“Come è emerso anche nel seminario internazionale sulle buone pratiche che abbiamo ospitato in ENEA, per favorire l'accettazione sociale dell’eolico sono cruciali i quadri normativi favorevoli e gli incentivi finanziari che facilitano la partecipazione diretta dei cittadini alla produzione, al consumo e alla distribuzione dell’energia. L’impegno attivo dei cittadini così come la creazione delle comunità energetiche rappresentano importanti fattori per la diffusione di un eolico socialmente inclusivo. Le buone pratiche consentono di ricavare denominatori comuni per supportare il raggiungimento degli obiettivi di accettabilità sociale dell’energia dal vento nei diversi contesti locali”, sottolinea la ricercatrice ENEA Tania Giuffrida.
Oltre a Lazio e Abruzzo, le regioni europee coinvolte nel progetto WinWind sono Turingia e Sassonia (Germania), l’intero territorio della Lettonia, l’area della Norvegia Centrale, il Voivodato della Varmia-Masuria (Polonia) e le isole Baleari (Spagna).
Il DDL bilancio 2020, approvato dal Senato il 16/12/2019, prevede l'assegnazione ai comuni di 500 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024, per la realizzazione di opere pubbliche finalizzate all'efficientamento energetico ed allo sviluppo territoriale sostenibile.
L'art. 1, commi da 29 a 37, del disegno di Legge di bilancio 2020 prevede l’assegnazione di contributi in favore dei comuni, nel limite massimo di 500 milioni di euro annui, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024, destinati ad opere pubbliche in materia di:
- efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità sostenibile, nonché interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
I contributi sono attribuiti a ciascun comune sulla base della popolazione residente, come di seguito indicato:
- ai comuni con popolazione inferiore o uguale a 5.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 50.000;
- ai comuni con popolazione compresa tra 5.001 e 10.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 70.000;
- ai comuni con popolazione compresa tra 10.001 e 20.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 90.000;
- ai comuni con popolazione compresa tra 20.001 e 50.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 130.000;
- ai comuni con popolazione compresa tra 50.001 e 100.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 170.000;
- ai comuni con popolazione superiore compresa tra 100.001 e 250.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 210.000;
- ai comuni con popolazione superiore a 250.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 250.000.
I contributi spettanti a ciascun comune devono essere attribuiti entro il 31/01/2020 con decreto del Ministero dell'interno, il quale assume altresì l'obbligo di comunicare a ciascun comune, entro il 10/02/2020, l'importo del contributo ad esso spettante per ciascun anno.
Si stabilisce l'obbligo per il comune beneficiario del contributo di iniziare l'esecuzione dei lavori entro il 15 settembre di ciascun anno di riferimento del contributo.
I contributi sono erogati dal Ministero dell'interno agli enti beneficiari:
- per il 50%, previa verifica dell'avvenuto inizio dell'esecuzione dei lavori, e
- per il restante 50% previa trasmissione al Ministero dell'interno del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori.
Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it
ENEA ha inaugurato in Marocco un nuovo sistema di accumulo termico che consentirà all’impianto solare termodinamico di continuare a produrre energia elettrica anche in assenza di radiazione solare. Una volta collegato alla rete locale di energia, l’impianto accoppiato al sistema di accumulo sarà in grado di garantire agli utenti finali un approvvigionamento di elettricità affidabile, stabile e pulito - senza alcun ricorso alle fonti fossili - per ulteriori quattro ore, in particolare nel tardo pomeriggio quando è previsto il picco di domanda di energia.
L’impianto è stato realizzato all’interno del ‘Green Energy Park’ di Ben Guerir, in un’area desertica a 80 km da Marrakech, nell’ambito del progetto europeo ORC-PLUS (Organic Rankine Cycle – Prototype Link to Unit Storage), coordinato da ENEA, che ha coinvolto altri tre enti di ricerca - il marocchino IRESEN, il tedesco Fraunhofer Institute e lo spagnolo CIC EnergiGUNE - e tre imprese - le italiane Soltigua e Enerray (Gruppo Maccaferri) e la francese Euronovia.
L’innovativo sistema, specializzato per impianti a concentrazione solare da 1-5MW, è in grado di accumulare fino a 19 MWh termici ed è composto da un serbatoio alto 13 metri e largo 4 riempito con circa 450 tonnellate di magnetite, un materiale molto economico e facilmente reperibile, che permetterà all’impianto solare a concentrazione di garantire la piena potenza di produzione di elettricità (1 MW) per circa 4 ore.
“Grazie a questo sistema di accumulo e alle innovazioni introdotte nel campo solare abbiamo raggiunto nuovi traguardi che potrebbero incentivare la diffusione della tecnologia del solare termodinamico, come l’aumento medio annuo di produzione di energia elettrica (fino al 40%) e, soprattutto, la riduzione del costo complessivo di realizzazione di questo tipo di impianti (-30%). A livello ambientale, invece, è stato azzerato il consumo di acqua che serviva al ciclo di condensazione del power block e impiegato un fluido termovettore a basso impatto ambientale ricavato dal riciclo di olii esausti, in grado di operare a una temperatura compresa tra i 180°C e i 300°C”, spiega Walter Gaggioli, responsabile del Laboratorio Ingegneria delle Tecnologie Solari di ENEA.
Il progetto ORC-PLUS - così come MATS con cui è stato costruito l’impianto solare termodinamico di Alessandria d’Egitto - fa parte della ‘strategia’ ENEA che punta a promuovere la diffusione di impianti solare a concentrazione di piccole e medie dimensioni (1-5 MWe) per la produzione pulita di calore ed elettricità, quest’ultima da immettere nelle reti elettriche locali. L’attività si inserisce nel quadro delle collaborazioni tra ENEA e i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, che puntano anche a rivitalizzare il mercato del locale lavoro e a creare nuove competenze specialistiche per una gestione autonoma degli impianti.
La Commissione europea fornisce chiarimenti per il recepimento e l’applicazione delle norme in materia di risparmio energetico e contabilizzazione dei consumi introdotte dalla Direttiva 11/12/2018, n. 2002.
La Direttiva 11/12/2018, n. 2002, nel modificare la Direttiva 25/10/2012, n. 27 (Direttiva Efficienza energetica) - attuata in Italia dal D. Leg.vo 04/07/2014, n. 102 - ha dettato, tra le altre, nuove norme sull'obbligo di risparmio energetico, sulla misurazione e fatturazione del gas e dell'energia elettrica, sulla contabilizzazione, sulla ripartizione delle spese, sulle informazioni di misurazione, fatturazione e consumo per il riscaldamento, il raffrescamento e l'acqua calda per uso domestico (vedi Norme UE sull’efficienza energetica e contabilizzazione riscaldamento e raffrescamento).
Con particolare riferimento alle norme in materia di contabilizzazione e fatturazione dell’energia termica è stata emanata la Racc. Comm. UE 25/09/2019, n. 1660 (pubblicata nella GUUE 28/10/2019, n. 275), con la quale la Commissione europea illustra come leggere ed applicare le nuove disposizioni nel contesto del recepimento nazionale, fornendo chiarimenti in ordine all’attuazione degli obblighi modificati e alle modalità per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica europei.
Nel dettaglio la Raccomandazione interpreta e chiarisce la portata delle modifiche da attuare entro il 25/10/2020, relative:
- agli artt. 9-bis e 9-ter, che ridisciplinano alcuni aspetti oggi contenuti nell’art. 9, comma 5 del D. Leg.vo n. 102/2014 in materia di contabilizzazione e di ripartizione delle spese in base alle misurazioni e ripartizione dei costi per il riscaldamento, il raffrescamento e l'acqua calda per uso domestico;
- all’art. 9-quater, che introduce dell’obbligo di lettura da remoto. A tale riguardo si ricorda che è previsto che i contatori e i contabilizzatori di calore installati dopo il 25/10/2020 siano leggibili da remoto e che quelli già installati vengano dotati di tale capacità o vengano sostituiti entro il 01/01/2027;
- agli artt. 10-bis e 11-bis e allegato VII-bis, in tema di informazioni di fatturazione e consumo.
Si segnala inoltre che nella stessa GUUE sono state pubblicate altre due Raccomandazioni in tema di efficienza energetica:
- la Racc. Comm. UE 25/09/2019, n. 1658, incentrata sulle disposizioni relative all’obbligo di risparmio energetico e che riguarda in particolare gli artt. 7, 7-bis e 7-ter e l’Allegato V della Direttiva 27/2012, come modificata dalla Direttiva 2002/2018;
- la Racc. Comm. UE 25/09/2019, n. 1659, che contiene gli orientamenti per la corretta applicazione delle disposizioni sulla valutazione globale del potenziale di efficienza per il riscaldamento e il raffreddamento di cui all'art. 14 e all’allegato VIII della predetta Direttiva 27/2012, come modificata dal Regolam. Comm. UE 04/03/2019, n. 826.
Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it
Istituzioni, associazioni e imprese che non appartengono alla filiera energetica saranno protagoniste nella promozione dell’efficienza energetica come “Opinion leader” della campagna nazionale “Italia in Classe A”, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e realizzata dall’ENEA. Hanno aderito finora: Anaci, CGIL (FLCGIL - Lavoratori della Conoscenza), Confapi (Nazionale e Calabria), Fondazione Feltrinelli, Save Venice Airport, SVIM Marche e UIL (Pensionati e Scuola).
ENEA ha rivolto l’invito a farsi ambasciatori della cultura dell’efficienza energetica ai soggetti che prestano particolare attenzione ai temi della sostenibilità, dell’ambiente e della sicurezza, con un’autorevolezza misurata anche in termini di clienti, associati e utenti.
L’obiettivo è rafforzare le azioni di promozione e informazione svolte da ENEA e ampliare la platea dei destinatari dei messaggi dedicati al risparmio e all’uso efficiente dell’energia attraverso il coinvolgimento della popolazione attiva, dei giovani sotto i 24 anni, dei soggetti vulnerabili in condizione di povertà energetica e della popolazione over 65.
“In accordo con il MiSE, abbiamo scelto questa azione per consolidare i risultati raggiunti negli anni precedenti e per sperimentare nuovi strumenti di comunicazione in grado di conseguire il raggiungimento di una parte sempre più ampia della popolazione. Le informazioni veicolate sono tese a fornire strumenti utili per consentire a ciascuno di farsi parte attiva nel processo che accompagna e facilita la transizione energetica verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale”, sottolinea Ilaria Bertini, direttore del Dipartimento ENEA di Efficienza energetica.
A novembre, sempre nell’ambito di “Italia in Classe A”, l’ENEA promuove il Mese dell’Efficienza Energetica con l’obiettivo di offrire visibilità a iniziative in grado di favorire un uso più consapevole e razionale dell’energia, eliminando sprechi e riducendo i consumi senza rinunciare al comfort nei luoghi di lavoro, nelle abitazioni, nelle scuole.
Istituzioni, imprese, associazioni e scuole sono chiamate a organizzare eventi, attività promozionali e seminari dedicati e a presentare da oggi le proposte all’ENEA tramite il portale di “Italia in classe A”. Se la proposta sarà ritenuta idonea, i soggetti potranno utilizzare il logo della campagna e lo “Starter kit” con materiali utili per eventi e di campagne di sensibilizzazione. ENEA darà ampia visibilità a tutte le iniziative sui propri canali web e social.
Giunta al terzo e ultimo anno, “Italia in Classe A” è la prima Campagna nazionale di informazione e formazione sull’efficienza energetica, che si rivolge a PA, imprese, istituti bancari e cittadini, dando concreta attuazione all’art.13 del Decreto Legislativo 102/2014.
Nascerà a Bologna la prima comunità energetica che permette ai cittadini e alle circa 900 aziende del quartiere Pilastro-Roveri di usufruire di tariffe ridotte, grazie a una combinazione di fonti rinnovabili, generazione distribuita, stoccaggio di energia e ottimizzazione dei consumi.
Ispirata ai concetti di smart city e sostenibilità ambientale per contrastare la povertà energetica, l’iniziativa rientra nel progetto GECO (Green Energy Community) promosso da AESS (Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile), in qualità di coordinatore, ENEA e Università di Bologna, con la partecipazione di CAAB/FICO e Agenzia locale di sviluppo Pilastro-Distretto Nord Est. Finanziato con 2,5 milioni di euro dal fondo europeo EIT Climate-KIC, il progetto GECO è collegato a Roveri Smart Village, un’iniziativa promossa da ENEA dal 2017 presso il distretto industriale bolognese delle Roveri e a cui l’Agenzia collabora come soggetto promotore della cabina di regia costituita dal Comune di Bologna.
ENEA contribuisce al progetto attraverso lo sviluppo di un modello di business green basato su blockchain, finalizzato a rendere flessibile la domanda di energia dei partner della comunità energetica. Inoltre i ricercatori ENEA impegnati nel progetto si occuperanno della definizione di una piattaforma ICT per la raccolta dei dati, al fine di migliorare la consapevolezza dei consumatori.
“L'obiettivo - spiega la ricercatrice ENEA Francesca Cappellaro - è quello di coinvolgere sia gli stakeholder che i comuni cittadini nella ricerca di soluzioni locali per quanto riguarda le sfide imposte dal cambiamento climatico”.
“Continuare a lavorare a cambiamenti graduali e progressivi non è abbastanza. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è una trasformazione fondamentale dei sistemi economici, sociali e finanziari, in grado di innescare un cambiamento esponenziale dei tassi di decarbonizzazione e di potenziamento della resilienza climatica” ha dichiarato Sean Lockie, direttore Urban Transitions di Climate-KIC, all’avvio del progetto.
“L’obiettivo principale di GECO è contribuire ad aumentare la sostenibilità, ridurre la povertà energetica e generare un ciclo economico a basse emissioni di carbonio nel distretto di Pilastro-Roveri”, sottolinea Claudia Carani, responsabile dell’area pianificazione energetica di AESS e coordinatrice del progetto.
Sul piano tecnico, il progetto si avvale della collaborazione dell’Università di Bologna che, come sottolineato dal prof. Carlo Alberto Nucci, si occuperà di sviluppare modelli per la gestione ottimale dei flussi energetici e delle risorse distribuite, ovvero la gestione di generazione, consumo, stoccaggio elettrico e mobilità elettrica.
Fonte Enea