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Il parco a tema di MVRDV a Seoul è un'architettura liquida

The Imprint, un divertissiment architettonico ma soprattutto un pezzo importante del nuovo polo turistico di Seoul, che guarda Las Vegas con disincanto

Imprint, un nuovo complesso di due edifici progettato da MVRDV, è appena stato inaugurato non lontano dall’aeroporto di Seul. Lo studio olandese fondato nel 1993 da Winy Maas, Jacob van Rijs e Nathalie de Vries continua così sulla strada delle grandi opere urbanistiche che l’anno scorso ha portato all’esuberante biblioteca di Tianjin, in China.

Questa volta l’occasione è un nuovo parco a tema chiamato Wonder Box (su cui nulla ancora ci è dato di sapere) che farà il pari con un night club. Posto nelle vicinanze di Paradise city, un resort di lusso di cui va a implementare l’offerta, The Imprint è il metaforico cocktail di benvenuto che la città offre al turista.
Dal punto di vista progettuale, una particolare libertà è dovuta alla totale rinuncia alla luce naturale negli interni dell’edificio, che ha permesso di pensare le facciate in pieno estro creativo.

Ma dato che Imprint non vuole imporsi come un universo a se stante, alcuni motivi architettonici di Paradise city sono stati ripresi e citati, come le proporzioni di finestre ed archi fittizi che si “sciolgono” in linee serpentine. Il tentativo dichiarato dallo studio è quello di lanciare un nuovo polo turistico, vivibile sotto ogni aspetto, e non una serie di attrazioni scollegate in stile Las Vegas.

Il nome deriva dalla tecnica di costruzione, che ha fatto ampio uso di tecnologia di stampa 3D per modellare i 3800 pannelli in fibra di vetro e cemento che ricoprono la facciata. Un’architettura liquida che ha sorpreso i committenti che lo hanno omaggiato definendolo una vera opera d’arte. Le superfici cieche, pitturate di bianco, sottolineano gli specchi incastonati nelle pareti. Solo una di esse interrompe la monocromia e si tinge di oro, come bagnata da una un’enorme goccia. Un sole che vuole attirare l’occhio dei passeggeri in atterraggio, che segnala l’ingresso del night, in un gesto d’accoglienza che al contempo mima la bandiera coreana.

L’apparenza monolitica del progetto di MVRDV a Seoul è stemperata da pieghe impossibili, come di un sipario che si alza lasciandoci intravedere ciò che non si dovrebbe vedere. All’interno di questo tunnel, che apparirà sui vostri profili instagram preferiti tra poco, uno spettacolo di luci caleidoscopiche avvolge lo spettatore. Un momento di pace che dovrebbe seguire i bagordi notturni al night club e che invece con ogni probabilità finirà per confondere ancor di più i vacillanti avventori.

fonte: elledecor.com

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