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La periferia colorata di Massimo Iosa Ghini a Mosca

Progetto colore Mosca

Colore su grande scala: Iosa Ghini Associati partecipa a un progetto residenziale nella periferia di Mosca
 
Un ‘progetto colore’ efficace e creativo sulle facciate degli edifici per contrastare l’uniformità e la serialità delle periferie di Mosca e i vasti spazi di contorno, pensati per migliorare la percezione del luogo e la qualità della vita delle persone, si arricchiscono di funzioni.
 
 
Nel distretto amministrativo Nord Est di Mosca, in Dmitrovskoe shosse, il nuovo complesso residenziale conta ben 47 edifici multipiano distribuiti attorno a due vastissime corti comuni di 10.000 metri quadrati, ognuna dona una nuova veste all’edilizia urbana. Il concept è stato affidato allo studio italiano di Massimo Iosa Ghini, il cui articolato apporto progettuale conferisce alla vastissima scala che caratterizza la monotona periferia russa tratti più distintivi, ‘umanizzati’ dal colore nelle facciate e dall’utilizzo degli spazi esterni per funzioni collettive e aggreganti, mentre il progetto architettonico dell’intervento è opera della società russa di ingegneria multidisciplinare Mosproekt 3.

"Siamo intervenuti per dare un apporto in grado di coniugare valore estetico, qualità della vita e sostenibilità, sfruttando i pochissimi parametri progettuali, liberi da un sistema costruttivo prefabbricato che non permetteva larghi margini di modifica” racconta Iosa Ghini.
"L’intento del mio studio è stato quello di creare un valore percettivo e ambientale senza incidere sui costi di realizzazione” aggiunge.

Nella serialità di questa tipologia di edifici, la sfida è stata in primo luogo quella di massimizzare la resa estetica sui rivestimenti. L’identità univoca del quartiere, ma anche la riconoscibilità dei singoli fabbricati e dei relativi ingressi per gli abitanti, sono plasmate attraverso un uso del colore declinato in molteplici schemi. I giochi cromatici di contrasto e di sfumature sono resi possibili dal rivestimento ceramico e ispirati all’estetica grafica e razionalista degli artisti delle avanguardie russe, prima fra tutte quella di El Lissitzky. Il colore, usato per orientare e creare riferimenti, diventa in questo modo uno strumento mirato non solo alla comunicazione, ma anche e soprattutto a una migliore fruizione e riconoscibilità delle presenze urbane, alla valorizzazione delle identità e, non ultima, a una costruzione culturale.

Da un punto di vista costruttivo si è cercata un’evoluzione nelle soluzioni di facciata strutturale, uscendo dallo schema monotono tipico delle costruzioni preesistenti: dalla tecnologia di prefabbricazione tipica della tradizione russa, con finitura superficiale esterna in ceramica colorata di formato molto piccolo, si è passati all’impiego di pannellature in fibrocemento. Quest’ultimo sistema garantisce una migliore prestazione energetica degli edifici e consente maggiore flessibilità nella resa estetico-cromatica delle superfici di facciata.

L’approccio è stato quello di utilizzare il colore in molteplici possibili sfumature in modo da avere un effetto a stacco rispetto al tessuto cromatico circostante.

È stato prevista la realizzazione di ingressi fortemente caratterizzanti che accompagnano i residenti all’interno nello spazio della Lobby, progettata anch’essa in conformità con gli esterni al fine di comunicare lo stesso tipo di “look and feel”.

Insieme con il trattamento delle facciate e con la realizzazione delle lobby e di un parcheggio multipiano coperto, “particolarmente importante è stata la creazione di un concept design delle sistemazioni esterne che contribuisse all'elevazione della qualità della vita, attraverso l'inserimento di spazi verdi e di molteplici funzioni ricreative e aggreganti per la comunità che abiterà il complesso residenziale".

Gli oltre 22 ettari delle corti comuni sono organizzati con verde attrezzato e spazi di diversa destinazione funzionale, come aree giochi differenziate per fascia d’età, aree fitness con attrezzature adatte all’uso outdoor per la pratica di varie discipline sportive, spazi per l’aggregazione sociale e il relax all’aperto. Il tutto integrato nei percorsi pedonali e nelle piste ciclabili che collegano le varie parti del quartiere al loro interno e con le zone edificate già esistenti.

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