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Edilizia, grandi lavori pubblici e lavoro "stabile" ai giovani. La ricetta Prodi per consolidare la ripresa

Per l'ex premier incentivi del governo e Industria 4.0 stanno dando frutti, ora bisogna ripartire dagli investimenti e da una svolta nel mercato del lavoro.

La ripresa c'è, ora serve una spinta dal mercato del lavoro. Lo scrive Romano Prodi nel suo editoriale sul Messaggero invitando a puntare nella prossima manovra sugli investimenti e sulla creazione di lavoro stabile. L'ex premier vede "una profonda divergenza" fra andamento della politica - "non vi potrebbe essere un quadro peggiore", scrive, tra Corea del Nord, Ucraina, Venezuela, Libia e Donald Trump - e andamento dell'economia - con "la crescita mondiale che supererà quest'anno il 3,5% e tutte le economie dei 40 maggiori paesi che termineranno l'anno con il segno positivo", compresa l'Italia sebbene resti "stabilmente" in coda alla classifica.

È il momento, prosegue il Professore, per "obiettivi più ambiziosi".

"Se confrontiamo le regole del mercato del lavoro non troviamo una maggiore rigidità dell'Italia rispetto ai nostri diretti concorrenti. Quanto al costo del lavoro, compresi i costi previdenziali, stiamo meglio di Germania e Francia, pur collocandoci a un livello più elevato della Spagna. L'inizio della nostra pur timida ripresa è stato affidato all'export, anche se la troppo corposa rivalutazione dell'Euro renderà in futuro più difficili le nostre esportazioni. Sotto quest'aspetto il confronto fra i responsabili delle grandi banche centrali a Jackson Hole non è stato rassicurante.Per fortuna negli ultimi mesi il mercato interno ha dato segni di risveglio. Prima di tutto con gli investimenti. Gli incentivi del governo e la strategia Industria 4.0 stanno dando frutti.Nelle ultime settimane cominciano a riprendere anche i consumi, pur essento la loro ripresa limitata dallo scarso potere d'acquisto dovuto all'ancora elevato livello di disoccupazione e alla stagnazione dei salari. Rimangono invece al di sotto di ogni aspettativa l'edilizia e i lavori pubblici".

Prodi sottolinea la necessità di far ripartire gli investimenti, spesso bloccati da "incertezze relative al codice degli appalti, dai ricorsi senza freno e da una burocrazia impaurita nel prendere decisioni".

"Mi auguro che la legge finanziaria in preparazione tenga conto che senza l'edilizia e i grandi lavori non vi può essere un consolidamento della ripresa, né dei consumi, né dell'occupazione".

Altrettanto decisivo è uno sforzo nella creazione di lavoro. Prodi avverte sui rischi di misure spot o temporanee.

"Unicamente con modifiche permanenti del mercato del lavoro si possono affrontare in modo duraturo i problemi della nuova generazione. Anche perché solo una prospettiva di occupazione stabile può dare concretezza al necessario aumento dei consumi. Dato che "stabile" vuol dire "stabile" mi sembra doveroso ricordare che l'aumento del lavoro precario non ha lo stesso effetto di quello duraturo. Poiché il nostro sistema economico ha raggiunto un grado di flessibilità tale per cui nessuno può dire che il rapporto di lavoro sia eterno o indissolubile, se vogliamo dare una prospettiva vera ai giovani bisogna che il lavoro "stabile" costi sensibilmente meno di quello precario".

 

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