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Sondaggio su case green: sempre più Italiani le richiedono

I dati che emergono dall'indagine finanziata da Confindustria Assoimmobiliare ad SWG sono evidenti: gli Italiani stanno sviluppando una maggiore sensibilità verso l'ecogreen nelle proprie abitazioni.

Secondo i dati raccolti, sembra essere preponderante nella maggior parte degli intervistati, l'aumento dell'attenzione verso l'acquisto di case ad alta efficienza energetica. Il 56% si dice intenzionato ad acquistare un'abitazione di classe energetica A; il 55% degli Italiani intervistati invece, rifiuterebbe di tenere in considerazione l'acquisto di un edificio con classi energetiche basse (dalla E alla G).

A influenzare tali risultati potrebbero essere state da una parte le numerose misure di incentivo varate dal Governo per l'adeguamento energetico degli edifici residenziali, in linea con le normative europee previste per l'ecosostenibilità abitativa. A impensierire è l'ipotesi di una rapida svalutazione di edifici non in linea con i nuovi criteri energetici: il sondaggio vede il 67% degli intervistati preoccupati che le costruzioni con classi energetiche basse, possano nel corso di qualche anno venire svalutate a livello immobiliare; il 66% pensa che, nonostante le sopracitate misure, ristrutturare le abitazioni e operare interventi di adeguamento energetico possa diventare troppo dispendioso, più che acquistare un edificio di nuova fattura.

Ѐ da evidenziare come, se da una parte esiste grande interesse verso la tematica e le nuove soluzioni abitative, dall'altra il sondaggio rende noto che il 51% della popolazione non sarebbe a conoscenza della classe energetica della propria abitazione. Inoltre, si avverte difficoltà nel comprendere la reale portata che il risparmio energetico possa avere sul risparmio economico passando da una casa di classe G ad una di classe A: solo il 18% degli intervistati è consapevole che un edificio di classe G è 7 volte più caro in fattura, rispetto ad uno di classe A.

Occorre, ovviamente, attuare quello che è ancora un processo di sensibilizzazione culturale al risparmio energetico e alla diminuzione dell'impatto ambientale dei centri abitati. Infine, bisogna anche tener presente che secondo la stima, il 55% degli edifici residenziali italiani vede la sua costruzione prima del 1975, cioè in un periodo che precede l'entrata in vigore della attuali norme costruttive in materia di risparmio energetico, rischio sismico e rischio idrogeologico. L'adeguamento del patrimonio edilizio italiano alle nuove regole risulterà quindi nel caso italiano un processo che potrebbe impiegare più tempo: secondo il 48% dei sottoposti al sondaggio sarà meno costoso e più efficiente costruire ex novo nuovi immobili in classe A.

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