Gli edifici di nuova realizzazione essendo sempre più isolati e stagni rispetto all’ambiente esterno al fine di limitare il consumo energetico, risultano soggetti al problema di “inquinamento” dell’aria interna.
Venendo a mancare il ricambio...
Gli edifici di nuova realizzazione essendo sempre più isolati e stagni rispetto all’ambiente esterno al fine di limitare il consumo energetico, risultano soggetti al problema di “inquinamento” dell’aria interna.
Venendo a mancare il ricambio dell’aria all’interno dell’abitazione e la necessaria espulsione degli elementi inquinanti domestici, si creano problemi di condensa o muffe sulle pareti, ristagno di gas e odori dovuti alla cottura dei cibi, di formaldeide e altre sostanze chimiche emesse dagli arredi e dalla costruzione stessa.
La necessità di un impianto di ventilazione e ricambio d’aria è quindi di fondamentale importanza per il benessere degli “abitanti” e la salute degli stessi, nonché per mantenere l’efficienza energetica.
Un impianto di ventilazione meccanica con recuperatore di calore, in inverno recupera il calore dell’aria che viene espulsa e lo utilizza per pre-riscaldare l’aria di rinnovo che viene immessa in ambiente; con questo processo oltre ad elevare l’efficienza energetica dell’edificio abbattendo le dispersioni per ventilazione, si abbassa l’umidità relativa in ambiente andando così ad eliminare i problemi di formazione di condensa e muffe sulle pareti.
Infatti scaldando l’aria fredda proveniente dall’esterno se ne abbatte l’umidità relativa e la si fa entrare più “secca” in ambiente.
In un sistema di ventilazione meccanica controllata viene aspirata ed espulsa l’aria dai locali “sporchi” quali bagni e cucine, e viene immessa aria nuova dall’esterno nei locali “nobili” quali soggiorno, camere ecc. Per garantire un buon ricambio d’aria è necessario rinnovare dai 0,3 ai 0,5 volumi/ora.
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24 Giugno 2019 ·   4 anni fa
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