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ABOUT US
Da oltre 30 anni Harpaceas è il partner ideale per la trasformazione digitale del mondo delle costruzioni. Fondata nel 1990 a Milano, contribuisce alla digitalizzazione della filiera delle costruzioni, offrendo al mercato tecnologie e servizi specialistici, supporto e formazione. Nel corso degli anni, alla vendita e al supporto di software di modellazione BIM e per il calcolo strutturale e geotecnico, si sono aggiunti all’offerta di Harpaceas i servizi di consulenza strategica, formazione e system integration. Tutto ciò è stato possibile grazie a competenze ed esperienze maturate affiancando i clienti nelle loro attività quotidiane e anche attraverso la partecipazione a tavoli normativi sulla digitalizzazione, progetti di ricerca nazionali e internazionali e all’attivazione di partnership strategiche.

La BIM vision Harpaceas
Approcciamo il BIM come un processo efficiente che considera l’intero ciclo di vita del manufatto, al fine di prevenire e ridurre le possibilità di errore e ottimizzare la gestione e i costi di tutta la filiera. Il settore delle costruzioni sta vivendo negli ultimi anni grandi trasformazioni, grazie all’evoluzione delle tecnologie che diventano sempre più digitali. Harpaceas partecipa alla definizione dell’impianto normativo di riferimento la digitalizzazione della filiera delle costruzioni nel nostro Paese ed a livello europeo. Fornisce il proprio contributo alla causa anche attraverso la certificazione di figure professionali specifiche in ambito BIM in quanto Organismo di Valutazione presso ICMQ.

A chi si rivolge Harpaceas.
Con particolare orgoglio Harpaceas può vantare un ventaglio di Clienti –Segmenti di mercato coperti particolarmente ampio, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Gestiscono operativamente Gestiamo operativamente 2.500 Clienti attivi, oltre 13.000 Licenze software e più di 15.000 Assistenze tecniche annue. Ma oltre alla numerosità, è la diversificazione dei nostri segmenti di clientela che stimola ad un approfondimento costante di processi e logiche competitive. I clienti HARPACEAS sono: tutta la filiera delle costruzioni committenti, progettisti architettonici, strutturali e impiantisti, società di ingegneria, imprese di costruzioni, produttori, general contractor, produttori; industry no building PMI e Large Company, Oil & Gas, EPC; associazioni professionali e datoriali ordini degli ingegneri, architetti, collegi dei geometri, associazioni imprenditoriali; pubblica amministrazione sia locale che centrale, società partecipate; mondo della scuola università, centri di formazione professionali, istituti superiori.
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  • Le imprese delle costruzioni insieme per discutere dell’edilizia di domani: a Milano il 1° febbraio “Costruiamo il futuro”, un convegno sulle tecniche off-site, più vantaggiose e sostenibili rispetto ai tradizionali cantieri
    Alla luce della Direttiva europea Casa Green, che mette precisi paletti...
    Le imprese delle costruzioni insieme per discutere dell’edilizia di domani: a Milano il 1° febbraio “Costruiamo il futuro”, un convegno sulle tecniche off-site, più vantaggiose e sostenibili rispetto ai tradizionali cantieri
    Alla luce della Direttiva europea Casa Green, che mette precisi paletti sull’efficienza energetica, la pre-fabbricazione degli edifici può essere la strada più veloce per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2050
    Milano, 24 gennaio 2024 – Il settore delle costruzioni punta sull’edilizia “off-site”, ovvero sul sistema tecnologico mediante il quale si realizza una costruzione in un luogo diverso (off-site) da quello in cui si trova il cantiere definitivo (on-site), per rendere il comparto sempre più sostenibile.
    Davanti alla necessità di costruire con tempi e costi certi, alla richiesta di qualità sempre più elevata, alla scarsità di manodopera specializzata e all’impegno di costruire inquinando sempre meno, l’industrializzazione dei processi costruttivi, che significa progettare e realizzare componenti dell’edificio in fabbrica per poi assemblarli direttamente in cantiere, diventa la soluzione ideale per ottimizzare le risorse e tutelare l’ambiente.
    Anche alla luce della Direttiva europea Case Green che – in base all’accordo confermato lo scorso 15 gennaio – prevede nuovi edifici a zero emissioni dal 2030, il miglioramento energetico graduale degli immobili esistenti con obiettivi intermedi al 2030 e al 2035, l’obbligo di installare pannelli solari su alcune tipologie di edifici, il progressivo abbandono delle caldaie a gas fino al divieto dal 2040, un settore edilizio climaticamente neutro entro il 2050.
    L’industrializzazione edile off-site è un’edilizia “delocalizzata”, ma altamente tecnologica; la progettazione avviene in fabbrica, così come la realizzazione dei componenti costruttivi, che successivamente vengono portati in cantiere per l’assemblaggio. La fabbrica permette di produrre in modo più efficiente e sostenibile, con costi contenuti e con minor sprechi. I tempi del cantiere sono certi, non subiscono ritardi causati da eventi metereologici e garantiscono maggior sicurezza per il personale operante.
    Per discutere di questi temi e presentare progetti già realizzati con la tecnica off-site, si svolgerà a Milano, giovedì 1° febbraio, nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, il convegno “Costruiamo il futuro”, organizzato da una cordata di imprese del settore delle costruzioni: Gualini, Harpaceas, Impresa Percassi, Pichler, Rubner, Tecnostrutture, Brioschi Sviluppo Immobiliare.
    L’obiettivo del convegno è quello di sensibilizzare stakeholders e opinione pubblica sui vantaggi della metodologia di costruzione off-site e dimostrare, attraverso il racconto e la descrizione di edifici già realizzati in Italia e nel mondo, come questa possa portare ad un reale risparmio energetico, alla riduzione delle emissioni di CO2, alla certezza dei tempi e quindi a minor rischi economici.
    «Riteniamo che oramai l’industrializzazione off-site sia l’unica strada percorribile per ridurre l’impatto ambientale nelle nostre città – dichiara Franco Daniele, presidente di Tecnostrutture, azienda capifila dell’iniziativa –. Si tratta di una via reale alla sostenibilità di tutto il comparto, non solo per quanto riguarda le nuove costruzioni ma anche per la riqualificazione e riconversione di aree dismesse e vetuste».
    L’edilizia off-site permette oggi, infatti, la realizzazione di grattacieli, musei, edifici storici, studentati ultramoderni, progetti avveniristici firmati da archistar, che, una volta a fine vita, non vengono demoliti, bensì disassemblati e recuperati.
    «Oggi in Italia sono costruiti con la metodologia off-site appena il 10% degli edifici – aggiunge Eugenio Kannes, amministratore delegato di Brioschi Sviluppo Immobiliare –, ma questo è un momento favorevole: l’aumento medio dei costi di costruzione, che dal 2019 ad oggi, complice il Covid, i prezzi delle materie prime e dell’energia, sono lievitati del 30%, assieme ad una certa speculazione sulla spinta del Bonus 110% e della crisi dei trasporti, ha spinto verso una maggiore sensibilizzazione».
    In occasione della sua partecipazione, l'Ingegnere Paolo Sattamino, General Manager Technical & Partner di Harpaceas, che durante il suo intervento esplorerà il ruolo dell’Azienda nel supportare la progettazione digitale e la sostenibilità ambientale e sociale, ha dichiarato:
    "Crediamo che il futuro delle aziende debba essere improntato non solo all'eccellenza tecnica, ma anche alla responsabilità sociale e ambientale. Durante questo evento condividerò la visione di Harpaceas sottolineando in particolare come intendiamo integrare l'innovazione tecnologica con le questioni ambientali e sociali. Sono certo di poter instaurare un dialogo costruttivo con i partecipanti, collaborando per costruire un futuro in cui la tecnologia e la sostenibilità si fondono per il beneficio di tutti."
    Durante il convegno del 1° febbraio saranno presentati i progetti del grattacielo 262 5th Avenue a New York (Gualini), del Campus Milano Internazionale (Pichler), la realizzazione di ROOTS, l’edificio in legno più alto della Germania (Rubner), il Nuovo Villaggio Olimpico di Milano (Tecnostrutture). Si parlerà anche di lavoro e di come sta impattando su di esso la transizione ambientale e digitale (con Marco Bentivogli, Base Italia) e di eleganza sostenibile con l’architetto Paolo Zilli (Zaha Hadid Architects).
    Qui il programma completo e aggiornato  https://www.costruiamoilfuturo.eu/
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