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Kalyon Karapınar 1.350 MWp SPP - Central Control Building / Bilgin Architects
La Centrale Solare Kalyon Karapınar (SPP) rappresenta un traguardo monumentale nel campo delle energie rinnovabili e dell'architettura sostenibile. Situata a Karapınar, l’unica regione desertica della Turchia, questa...Kalyon Karapınar 1.350 MWp SPP - Central Control Building / Bilgin ArchitectsLeggi altro
La Centrale Solare Kalyon Karapınar (SPP) rappresenta un traguardo monumentale nel campo delle energie rinnovabili e dell'architettura sostenibile. Situata a Karapınar, l’unica regione desertica della Turchia, questa struttura trasforma 20 chilometri quadrati di terreno sterile in un centro di innovazione energetica. Al cuore di questo progetto straordinario si trova l'Edificio di Controllo Centrale, progettato da Bilgin Architects, una struttura che integra armoniosamente tecnologia avanzata e il difficile contesto desertico circostante.
Energia rinnovabile
Il clima arido di Karapınar, inadatto all’agricoltura, si presta perfettamente allo sfruttamento dell’energia solare. In questa area specializzata per l’energia, Kalyon Energy ha realizzato un impianto solare da 1.350 MWp, oggi il più grande in Europa. L'Edificio di Controllo Centrale funge da cervello di questa imponente struttura, gestendo il funzionamento di 3,2 milioni di pannelli solari. Situato a 40 metri dai campi solari per evitare ombreggiamenti, il design dell’edificio simboleggia l’impegno verso l’energia sostenibile e pratiche architettoniche innovative.
Dialogo con il Cielo
La facciata dell’edificio svolge un duplice ruolo, fungendo sia da elemento architettonico funzionale sia da estensione poetica del paesaggio circostante. Realizzata con 7.200 pannelli in acciaio inossidabile di vari livelli di trasparenza, la facciata riduce l’esposizione al calore massimizzando al contempo l’integrazione con l’ambiente desertico. Le sue superfici riflettenti permettono all’edificio di fondersi visivamente con il cielo, creando un’interazione dinamica tra luce e ombra durante il giorno.
- Integrazione Riflettente: Durante il giorno, la facciata riflette l’ambiente circostante, sfumando i confini tra terra e cielo. Nei giorni nuvolosi, l’edificio si trasforma in una silhouette indistinta, accentuando ulteriormente la sua armonia con la natura.
- Trasformazione Notturna: Al calar della notte, la facciata assume una nuova identità, rivelando gli interni illuminati e il cortile vibrante, creando un netto contrasto con l’esperienza diurna.
Un’oasi sostenibile
In netto contrasto con il duro ambiente desertico esterno, il cortile al centro dell’edificio offre un microclima rigoglioso e sostenibile. Progettato con specie vegetali endemiche che richiedono poca acqua e manutenzione, questa oasi non solo arricchisce l’estetica dell’edificio ma ne migliora anche la funzionalità.
- Creazione di un Microclima: Il cortile funge da barriera naturale contro il calore estremo del deserto, offrendo uno spazio protetto per il relax e le attività.
- Organizzazione degli Spazi: Esso agisce come punto focale per la circolazione, separando le zone private da quelle pubbliche e favorendo un senso di comunità tra gli utenti.
Ground Zero: Dove Umano, Natura e Tecnologia si incontrano
La struttura a un piano è progettata per essere delicatamente staccata dal suolo, incarnando un equilibrio tra ingegnosità umana e rispetto per l’ambiente. Gli spazi interni, tra cui una sala polifunzionale, una caffetteria e aree per eventi, sono pensati per ospitare pannelli, workshop e altre attività, riflettendo il carattere multifunzionale dell’edificio.
- Confini Sfocati: L’atrio, con la sua facciata che guarda sul cortile, crea una transizione fluida tra ambienti interni ed esterni, invitando i visitatori in uno spazio dove architettura e natura coesistono.
- Design Adattivo: L’infrastruttura dell’edificio supporta una varietà di utilizzi, garantendone l’adattabilità ai bisogni in evoluzione senza compromettere l’efficienza energetica.
Il significato architettonico
L'Edificio di Controllo Centrale è più di un centro operativo; è una dichiarazione di come l'architettura possa incarnare i principi di sostenibilità e innovazione. Non solo ospita tecnologie avanzate per il controllo di uno dei più grandi impianti solari in Europa, ma rappresenta anche visivamente e funzionalmente il potenziale delle energie rinnovabili. Il suo design dimostra una relazione armoniosa con l’ambiente, offrendo un modello per futuri progetti architettonici in climi estremi.
L'Edificio di Kalyon Karapınar ridefinisce le possibilità dell’architettura in un contesto desertico. Unendo tecnologia avanzata, principi di design sostenibile e sensibilità estetica, Bilgin Architects hanno creato un punto di riferimento che non solo soddisfa il suo scopo funzionale, ma ispira anche un dialogo più ampio sul ruolo dell’architettura nell’affrontare le sfide globali. Questo edificio è una testimonianza di come un design attento possa trasformare paesaggi difficili in simboli di speranza e innovazione per un futuro sostenibile.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
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Razionalismo da abitare: un restauro contemporaneo per l’Università di Saragozza
Il progetto firmato da Magén Arquitectos per il restauro e l’ampliamento della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Saragozza rappresenta un dialogo raffinato tra passato e presente, tra rigore...Razionalismo da abitare: un restauro contemporaneo per l’Università di SaragozzaLeggi altro
Il progetto firmato da Magén Arquitectos per il restauro e l’ampliamento della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Saragozza rappresenta un dialogo raffinato tra passato e presente, tra rigore razionalista e una visione contemporanea dello spazio come esperienza condivisa. Vincitore di un concorso, questo intervento offre una risposta architettonica equilibrata e innovativa a un contesto storicizzato e vincolato, dimostrando come la tradizione possa essere riletta con sensibilità moderna.
Un dialogo con la storia
L’edificio originale, simmetrico e rigoroso nel suo linguaggio formale, si colloca in un momento storico recente ma già consolidato nel tessuto urbano. L’approccio di Magén Arquitectos si ispira ai maestri dell’architettura spagnola contemporanea, come Rafael Moneo e David Chipperfield, che hanno insegnato a reinterpretare gli edifici pubblici attraverso un dialogo profondo con il contesto.
Il nuovo intervento riprende elementi del linguaggio architettonico esistente, come la scansione ritmica delle facciate, reinterpretandoli in chiave moderna. Pilastri laterizi e basamenti in pietra dialogano con il tessuto urbano, ma la composizione volumetrica introduce un’asimmetria controllata che rompe la rigidità dell’edificio originario, aggiornandolo con una presenza contemporanea.
Spazi che invogliano alla condivisione
Oltre al rispetto per la struttura originale, il progetto introduce nuove soluzioni spaziali che incentivano la connessione e la socialità, fondamentali per la vita universitaria:
- Corridoi trasformati: i lunghi passaggi tipici degli edifici razionalisti sono stati frammentati in spazi più raccolti, arricchiti da boiseries in legno chiaro che fungono da porte, sedute e dettagli estetici.
- Ceramiche e materiali nobili: le pareti rivestite di ceramiche dialogano con pietra chiara e intonaci bianchi, creando un’atmosfera accogliente e luminosa.
- Scala elicoidale: un nuovo elemento scultoreo che unifica gli spazi frammentati, facilitando l’accesso all’aula magna e diventando un simbolo di movimento e connessione.
- Agorà coperta: nel nuovo edificio, uno spazio aperto ma protetto funge da punto di incontro centrale, ridisegnando la vita quotidiana del campus.
Sostenibilità al centro
Il progetto punta alla certificazione di Nearly Zero Energy Building (NZEB), integrando soluzioni passive e attive che rispondono alle sfide ambientali odierne:
- Materiali riciclabili e una doppia facciata migliorano l’isolamento termico.
- Un atrio a serra e la vegetazione integrata favoriscono la regolazione del microclima interno.
- Tecnologie avanzate come la cogenerazione di energia con pannelli solari, sistemi geotermici e ventilazione controllata ottimizzano l’efficienza energetica, riducendo l’impatto ambientale.
Un’architettura per la qualità della vita
L’intervento di Magén Arquitectos va oltre la semplice funzionalità: il restauro e l’ampliamento non si limitano a migliorare le prestazioni dell’edificio, ma elevano la qualità della vita degli utenti. L’attenzione ai dettagli, dagli spazi raccolti agli elementi scultorei, riflette una visione olistica dell’architettura che mette al centro l’esperienza umana.
Il risultato è un campus che non solo accoglie, ma stimola l’incontro, la creatività e l’interazione, ponendosi come un modello per l’architettura pubblica contemporanea in Europa. Questo progetto, al confine tra razionalismo e modernità, rappresenta una sintesi magistrale tra rispetto per il passato e apertura al futuro.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
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La scuola circolare e riciclabile di C+S Architects ridisegna il futuro dell'istruzione
C+S Architects, lo studio guidato da Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, è da oltre vent’anni un punto di riferimento nella progettazione di edifici scolastici innovativi e sostenibili. Con un...La scuola circolare e riciclabile di C+S Architects ridisegna il futuro dell'istruzioneLeggi altro
C+S Architects, lo studio guidato da Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, è da oltre vent’anni un punto di riferimento nella progettazione di edifici scolastici innovativi e sostenibili. Con un curriculum che include progetti esemplari come il complesso scolastico di Caprino Veronese del 1998 e numerosi altri riconosciuti a livello internazionale, lo studio continua a innovare nel settore dell'architettura scolastica. Ora, con la nuova scuola primaria "Rodari" a Parè di Conegliano, C+S Architects dimostra ancora una volta il loro impegno per la sostenibilità, l’innovazione didattica e l’integrazione con l’ambiente circostante.
Un progetto all'avanguardia tra sostenibilità e innovazione
La nuova scuola primaria di Conegliano, situata su un lotto di 6.800 metri quadrati, sarà uno dei primi esempi in Italia di edifici scolastici progettati seguendo il modello circolare e modulare elaborato da Cappai e Segantini. Con una superficie complessiva di oltre 2.000 metri quadri, l'edificio ospiterà dieci aule, accogliendo fino a 250 studenti. Il costo complessivo del progetto è di 5,3 milioni di euro, finanziato in parte dai fondi del PNRR e in parte con risorse proprie del Comune.
La scuola è concepita come uno spazio flessibile e dinamico, in cui l'architettura non solo risponde alle esigenze funzionali, ma diventa parte integrante del percorso educativo. Ogni aula si affaccia direttamente sul giardino, creando un rapporto visivo e fisico costante con l'esterno, mentre la struttura modulare e circolare permette una disposizione variabile dei banchi e degli arredi, favorendo diverse modalità di insegnamento e apprendimento.
Un'architettura che promuove la creatività
Il progetto di C+S Architects va oltre la semplice creazione di spazi scolastici: immagina la scuola come un luogo aperto e polifunzionale, in grado di adattarsi alle esigenze della comunità. L'edificio si sviluppa attorno a un grande atrio centrale, illuminato da lucernari che filtrano la luce naturale all'interno, creando un'atmosfera accogliente e stimolante. Attorno a questo spazio principale si articolano due corti interne e una piazza circolare, che possono ospitare attività didattiche, eventi speciali e spettacoli teatrali.
«Abbiamo disegnato uno "spazio delle potenzialità", dove ogni ambiente può essere trasformato dalla creatività degli insegnanti o della comunità che vi ruota intorno», spiega Carlo Cappai. La disposizione degli spazi interni è pensata per favorire l'interazione e la condivisione, con aree comuni che si contraggono e si dilatano a seconda delle necessità, generando un ambiente scolastico fluido e dinamico.
Sostenibilità e Riciclabilità: una scuola a impatto zero
La scuola primaria "Rodari" di Conegliano rappresenta un esempio virtuoso di architettura sostenibile. L'involucro edilizio ad alte prestazioni è progettato per minimizzare i consumi energetici, mentre un esteso impianto fotovoltaico copre gran parte del fabbisogno energetico dell'edificio. L'uso di materiali naturali e riciclabili, come il sughero per la pavimentazione e il policarbonato traslucido per le pareti, testimonia l'attenzione di C+S Architects per l'ambiente e la salute degli studenti.
La struttura in acciaio dell'edificio è completamente riciclabile a fine vita, confermando l'approccio circolare del progetto. «Lo spazio interno esplode in altezza grazie a una sequenza di lucernari a forma di tronco di piramide, cercando la luce zenitale all’interno del sistema delle travi reticolari della struttura di copertura», aggiunge Maria Alessandra Segantini. Questo sistema permette di ospitare tutti gli impianti tecnici al di sopra delle aule, liberando completamente lo spazio a terra e garantendo la massima flessibilità d'uso.
Un epicentro per la comunità
La nuova scuola Rodari non è solo un luogo di istruzione, ma un vero e proprio centro culturale per la comunità di Conegliano. Gli spazi generosi e modulabili possono essere utilizzati anche al di fuori dell'orario scolastico per attività extracurriculari, incontri e eventi pubblici, rafforzando il legame con le altre scuole della zona e con il tessuto sociale del quartiere.
«La scuola diventa un epicentro per la comunità, che ne rafforza l'identità», afferma Segantini. Questo approccio rispecchia la visione di C+S Architects, che vedono nell'edificio scolastico non solo un luogo di apprendimento, ma un elemento chiave per la rigenerazione urbana e la costruzione di un futuro più sostenibile e inclusivo.
Un esempio per le scuole del futuro
La nuova scuola primaria di Conegliano è solo uno dei tanti progetti scolastici in corso per C+S Architects, che stanno lavorando anche su due scuole dell'infanzia a Venaria Reale e su un nuovo istituto tecnico a Cervignano del Friuli. La loro ricerca, esposta alla 15ª Biennale di Architettura di Venezia, è stata fondamentale per la stesura delle nuove Linee Guida del Ministero dell’Istruzione per la progettazione degli edifici scolastici in Italia.
Con progetti come la scuola Rodari, C+S Architects dimostrano come l'architettura possa trasformare gli spazi educativi in luoghi di sperimentazione, crescita e comunità, promuovendo un'idea di scuola che va oltre le mura dell'aula, integrandosi armoniosamente con l'ambiente e la società circostante.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
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Alvisi Kirimoto firma l’hub didattico della Luiss
Un’Oasi di Apprendimento Immersa nel Verde
Nel tranquillo quartiere Parioli di Roma, a ridosso della maestosa Villa Ada, un nuovo gioiello architettonico si staglia tra gli alberi: l'hub didattico della Luiss, firmato con maestria dall'acclamato...Alvisi Kirimoto firma l’hub didattico della LuissLeggi altro
Un’Oasi di Apprendimento Immersa nel Verde
Nel tranquillo quartiere Parioli di Roma, a ridosso della maestosa Villa Ada, un nuovo gioiello architettonico si staglia tra gli alberi: l'hub didattico della Luiss, firmato con maestria dall'acclamato studio Alvisi Kirimoto in collaborazione con Studio Gemma.
Questo straordinario intervento non solo completa gli spazi universitari esistenti, ma potenzia anche le aree verdi circostanti, creando un connubio perfetto tra architettura contemporanea e natura rigogliosa.
L'Armonia tra Architettura e Paesaggio
L'edificio, sviluppato su due livelli e esteso su una superficie di 1.500 metri quadrati, è situato in un punto strategico del campus, accanto a un incantevole boschetto che costituisce l'ultima propaggine del parco circostante. La visione progettuale è audace ma rispettosa: sollevare il volume dell'edificio per integrarlo con le chiome degli alberi, creando un'armonia senza pari tra struttura architettonica e ambiente naturale.
Un Design Versatile per l’Apprendimento del Futuro
Gli interni dell'hub didattico sono stati concepiti con attenzione per garantire la massima versatilità. Le aule e l'anfiteatro sono dotati di tecnologie all'avanguardia per consentire lezioni in presenza e a distanza, conferenze, eventi culturali e molto altro ancora. Una scala a rampe incrociate collega elegantemente i due livelli, mentre un ampio spazio a doppia altezza crea una sensazione di apertura e connessione.
Sostenibilità e Innovazione
Il progetto non si limita all'estetica, ma abbraccia anche principi di sostenibilità. L'edificio ha ottenuto la prestigiosa certificazione Leed Platinum, grazie all'utilizzo di materiali naturali e alla progettazione attenta all'efficienza energetica. I pannelli acustici sospesi, dalle tonalità corallo, non solo sono un elemento di design accattivante, ma contribuiscono anche a migliorare l'acustica degli ambienti.
Uno Spazio per la Comunità Studentesca
Gli spazi esterni sono stati appositamente progettati per favorire l'interazione e il relax degli studenti. Una pavimentazione in ghiaietto stabilizzato e un percorso in deck attraverso il boschetto offrono luoghi ideali per lo studio, gli incontri informali e il tempo libero, trasformando l'hub didattico in un vivace centro di vita universitaria.
Visione del Progettista
L'architetto Massimo Alvisi sottolinea l'importanza di creare un ambiente didattico che favorisca il benessere degli studenti attraverso il contatto con la natura. L'edificio, con la sua struttura permeabile e trasparente, non solo si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante, ma promuove anche un senso di apertura e inclusività nel campus universitario.
L'hub didattico della Luiss firmato Alvisi Kirimoto rappresenta quindi un esempio eccellente di come l'architettura contemporanea possa integrarsi armoniosamente con l'ambiente circostante, creando uno spazio ispiratore e funzionale per l'apprendimento e la crescita personale degli studenti.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Un universo architettonico: Thérèse nelle Montagne Svizzere
Nelle montagne svizzere, una storia ha avuto inizio come un eco degli scritti del romanziere svizzero Charles-Ferdinand Ramuz. Questa trama ha dato origine ad Antoine, una creatura architettonica singolare che dal 2014 accoglie molti...Un universo architettonico: Thérèse nelle Montagne SvizzereLeggi altro
Nelle montagne svizzere, una storia ha avuto inizio come un eco degli scritti del romanziere svizzero Charles-Ferdinand Ramuz. Questa trama ha dato origine ad Antoine, una creatura architettonica singolare che dal 2014 accoglie molti abitanti nomadi e amanti della natura, offrendo loro rifugio all'interno della figura della roccia. La storia continua, diventando una breve serie con l'apparizione di un nuovo elemento, Thérèse, costruito nel 2022.
Il romanziere Ramuz ha dato vita fittizia ai tre personaggi. Nella loro esistenza letteraria, sono stati gettati in un momento storico tragico per le montagne svizzere che è realmente accaduto nel 1714, nel villaggio di Derborence, quando una grande frana rocciosa della catena montuosa Diablerets ha ucciso 15 persone e centinaia di animali.
Il marito, la moglie e lo zio inventati dall'autore abitavano, fin dall'inizio, lo spazio del romanzo e occupavano l'immaginazione di molti lettori. Si sono anche affermati nel corso degli anni come punti di riferimento culturali in quella regione della Svizzera: il romanzo fa parte di una cultura montana regionale e storica.
Con il coinvolgimento del BUREAU in queste storie complesse, si aggiunge un altro livello. I corpi dei personaggi del romanzo vengono metamorfosati ancora una volta, in questo caso, dal mondo fittizio, per diventare realtà fisiche con forme non umane. Si trasformano in rocce, abbracciando corpi che racchiudono abitanti di carne e ossa nella loro architettura interna di legno.
Thérèse emerge da questo lignaggio, continuando una storia multistrato che è iniziata con Antoine ed estende il suo raggio territoriale, con la caratteristica comune che entrambi appartengono a contesti artistici. Il contesto ospite di Thérèse è un pezzo di terra dove la comunità artistica di "Bermuda" si è insediata e ha sviluppato le sue attività artistiche e ambientali. Antoine è stato installato nel Parco delle Sculture 3D (Verbier) nelle Alpi svizzere.
BUREAU è il progetto di Daniel Zamarbide. La pratica si nasconde sotto il suo nome generico una varietà di attività di ricerca. BUREAU fa cose come un'urgenza per reagire all'ambiente fisico, culturale e sociale circostante con una posizione critica e con un'atteggiamento immersivo. BUREAU è (nel 2017) una serie di mobili, un progetto editoriale, un team di design. Architetti.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
La Cantina di Guado al Tasso: Un Capolavoro Ipogeo Radicato nel Territorio di Bolgheri
Nel cuore della suggestiva area di Bolgheri (LI), circondata dalla bellezza naturale della tenuta, sorge la rinnovata Cantina di Guado al Tasso, un vero e proprio capolavoro architettonico che si fonde...La Cantina di Guado al Tasso: Un Capolavoro Ipogeo Radicato nel Territorio di BolgheriLeggi altro
Nel cuore della suggestiva area di Bolgheri (LI), circondata dalla bellezza naturale della tenuta, sorge la rinnovata Cantina di Guado al Tasso, un vero e proprio capolavoro architettonico che si fonde armoniosamente con il territorio circostante. Progettato con maestria da asv3 - officina di architettura, l'edificio ipogeo è un simbolo di rispetto per la tradizione e la storia della famiglia Antinori, custode di una lunga eredità vinicola.
Posizione Strategica e Continuità Cromatica
Collocata in posizione baricentrica rispetto alle principali vie di accesso e adiacente a Podere Guado al Tasso, la cantina si inserisce come un elemento vitale nell'accoglienza degli ospiti. La scelta di posizionare l'edificio ipogeo con la stessa quota altimetrica della precedente barricaia interrata riflette un rispetto per la topografia locale. La continuità con il luogo non è solo architettonica ma anche cromatica, con l'uso di calcestruzzo colorato e intonaci che richiamano i toni della terra circostante.
Edificio Ipogeo: Armonia tra Paesaggio e Sostenibilità Energetica
L'approccio ipogeo offre numerosi vantaggi, andando oltre l'aspetto paesaggistico. La cantina, immersa nel terreno, beneficia di un notevole contenimento energetico per la produzione e l'affinamento del vino, sfruttando la naturale azione coibente del terreno e delle coperture inerbite. Questa scelta non solo rispetta l'ambiente ma contribuisce anche alla qualità del vino prodotto.
Spazi Vinificativi: Unione tra Tradizione e Innovazione
La Cantina di Guado al Tasso non è solo un luogo di conservazione del vino ma una vera e propria opera d'arte funzionale. Gli ambienti vinificativi sono progettati con cura, con pareti inclinate e forme irregolari che conferiscono dinamicità e tensione allo spazio. La barricaia esistente, con le sue barriques disposte a uno e due livelli, diventa uno spazio che celebra l'importanza del vino, evidenziato da pannelli verticali che sembrano drappi a custodia dei vini di grande qualità, come il Matarocchio.
Cuore della Cantina: Accoglienza e Degustazione
Il vero cuore della cantina è lo spazio di accoglienza e degustazione. Una sala posta sopra il piano di lavoro offre una vista privilegiata su tutti gli ambienti sottostanti, compresa la Riserva Storica, un luogo a doppia altezza dove vengono conservate le annate dei vini prodotti. L'utilizzo di materiali pregiati come il noce canaletto e il bronzo si riferisce alla storia e all'eleganza della famiglia Antinori.
Radici Profonde nel Territorio
La Cantina di Guado al Tasso è molto più di un luogo di produzione del vino; è un'opera d'arte che ha radici profonde nel territorio di Bolgheri. Ogni elemento architettonico, dai dettagli cromatici alle scelte sostenibili, riflette un impegno verso la valorizzazione della tradizione e della storia, trasformando la cantina in un'icona enologica immersa nella bellezza del paesaggio toscano.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Nuova Diga Foranea di Genova
Nel cuore del Mediterraneo, un'iniziativa monumentale prende forma: la realizzazione di colonne giganti sommerse, un progetto ambizioso che si propone di rivoluzionare la portualità italiana. Guidato dal Consorzio Webuild, in collaborazione con Fincantieri...Nuova Diga Foranea di GenovaLeggi altro
Nel cuore del Mediterraneo, un'iniziativa monumentale prende forma: la realizzazione di colonne giganti sommerse, un progetto ambizioso che si propone di rivoluzionare la portualità italiana. Guidato dal Consorzio Webuild, in collaborazione con Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit e Sidra, questo progetto rappresenta un punto di svolta nella storia dell'ingegneria marittima. Le prime 850 colonne di ghiaia, il cui completamento è previsto entro la fine di settembre, segnano il culmine del primo campo prova.
Il Campo di Prova Iniziale:
Le prime 850 colonne di ghiaia, parte integrante di questa imponente infrastruttura, saranno completate a settembre, segnando la chiusura dei lavori del primo campo prova. Con oltre 370.000 tonnellate di ghiaia già posate sul fondale marino, pari al peso complessivo del Duomo di Milano, questo progetto si presenta come una delle sfide più significative mai affrontate nel potenziamento delle infrastrutture portuali italiane.
Logistica Monumentale:
La portata logistica di questo progetto è senza precedenti. Con 220 viaggi da Genova e Piombino, trasportando in media 3.000 tonnellate di ghiaia al giorno, si è già raggiunto un livello di coordinazione e pianificazione straordinario. L'obiettivo di posare oltre 170.000 tonnellate di materiale al mese viene ulteriormente supportato dall'impiego di navi aggiuntive, inclusa una nave da 40.000 tonnellate che arriva ogni 15 giorni dalla Spagna. Questo ampliamento della produzione è cruciale per il successo del progetto.
Innovazione Sottomarina:
L'impiego di sommozzatori operanti in saturazione iperbarica, una modalità operativa innovativa, è un elemento distintivo di questo progetto. Webuild, pioniera in Italia, ha avviato operazioni di bonifica bellica in fondali fino a 50 metri di profondità fin da luglio. Questa metodologia avanzata garantisce non solo l'efficienza delle operazioni, ma anche la sicurezza dei lavoratori in un ambiente marino complesso.
Il Secondo Campo Prova:
Entro la fine di settembre, prenderà il via la realizzazione del blocco di colonne del secondo campo prova, segnando il passo successivo verso il completamento di un'opera che si configura come il più grande intervento mai eseguito per il potenziamento della portualità italiana.
Le colonne giganti sommerse emergono come una testimonianza dell'ingegnosità umana e della determinazione nel superare sfide eccezionali. Questo progetto non solo contribuirà in modo significativo alla portualità italiana, ma lascerà un'impronta indelebile nella storia delle realizzazioni ingegneristiche marine. L'Italia, con la sua visione audace e la capacità di perseguire progetti di questa portata, dimostra ancora una volta il suo ruolo di leader nell'innovazione e nello sviluppo infrastrutturale.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream.
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