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  • MISSISSIPPI - GABICCE MARE di Michele Bonini

    Un locale su palafitte che sorge in mare davanti alla spiaggia di Gabicce, dove le Marche confinano con la romagnola Cattolica; il Mississippi è stato un Ristorante, Bar Night Club, Dancing, che ha avuto la sua stagione d’oro negli anni ’60, quando...
    MISSISSIPPI - GABICCE MARE di Michele Bonini

    Un locale su palafitte che sorge in mare davanti alla spiaggia di Gabicce, dove le Marche confinano con la romagnola Cattolica; il Mississippi è stato un Ristorante, Bar Night Club, Dancing, che ha avuto la sua stagione d’oro negli anni ’60, quando sullo stretto molo che lo collega alla spiaggia sfilavano le Miss Mississippi, e al finto battello sul mare attraccavano motoscafi da cui sbarcavano i vip di quei tempi. Secondo il progettista che lo ideò alla fine degli anni ’50, doveva apparire come un tipico battello fluviale, con tanto di enorme ruota a pale disegnata sui fianchi. E' il 1959 quando il battello Mississippi ormeggia definitivamente a Gabicce , prima in dimensione ridotta e nel '63 ampliato nella parte a mare.

    I primi anni '70 furono anni d'oro. Di giorno la gente si metteva sul balcone che gira tutt'intorno al locale o sulla panoramica terrazza da cui qualcuno ogni tanto si tuffava perché l'acqua allora era alta. Sul retro un giorno attraccò una barca proveniente da Bellaria e per la scaletta salì Raffaella Carrà. Ma vennero a suonare anche i Camaleonti, le Orme, arrivò anche Mike Bongiorno. Comunque sempre pieno fino all'alba. Ottima la stagione del '61 quando venne a suonare un pianista di colore. La sera delle auto di lusso scendevano donne in lungo e uomini eleganti per la cena e poi il ballo. Dopo no, tutto è cambiato; ricordo come un certo Lucio Dalla si presentò con barba e capelli lunghi ed un paio di occhialini tondi.”

    L’abbandono dell’attività del locale ristorante e dancing, la mancanza negli anni di opere di manutenzione e la stessa vulnerabilità della struttura aggredita dagli agenti atmosferici e delle condizioni climatiche del luogo hanno nel tempo determinato il progressivo stato di degrado e di precaria conservazione del Mississippi, precludendone ogni possibile uso. La struttura oggi abbandonata già da alcuni decenni è costituita da una piattaforma di circa 900 mq, in cemento armato poggiante su 48 pali di cemento infissi direttamente sul fondale marino. Sulla piattaforma appoggia un edificio di circa 400 mq con copertura piana ad uso terrazza. L'accesso alla piattaforma e all'edificio è garantito da un pontile - passerella di collegamento con il lungomare turistico.

    La finalità del progetto è stata quella di recuperare la struttura, creando un nuovo contenitore pubblico di uso e funzioni, in grado di soddisfare le necessità della collettività in generale, cittadini e fruitori della spiaggia gabiccese, mediante uno spazio rappresentativo, attrattore e catalizzatore di iniziative culturali e turistiche con funzione di promozione, valorizzazione e divulgazione degli aspetti storico e scientifici del mare, della costa adriatica e del prospiciente promontorio del Parco Naturale del Monte San Bartolo.

    Il percorso progettuale parte dalla completa demolizione della struttura esistente in cemento armato, liberando conseguentemente la piattaforma di base realizzata su palafitta ed uniformando il dislivello della piastra determinato dai diversi salti di quota che segnano le varie fasi di costruzione dell’edificio e di ampliamento verso mare avvenuti sino agli anni ’90.

    Dei portali di acciaio, ancorati alla testa dei pali esistenti, segnano il passo della nuova struttura dell’edificio, determinando un alleggerimento dei carichi permanenti sulla palafitta e definendo il nuovo volume e gli spazi aperti delle due testate e della terrazza panoramica superiore, vere e proprie piastre e piazze aperte sul mare.

    Il proseguimento verticale del filo esterno della facciata costituisce il parapetto del soprastante solaio piano di copertura ad uso terrazza, alla quale si accede da due scale metalliche, aperte e trasparenti dove trova luogo il bar di servizio alla struttura.

    La piattaforma è protetta lateralmente da un parapetto in acciaio inox e rete, uniforme nel disegno lungo l’intero perimetro, trasparente alla vista esterna, al fine di evitare ogni possibile forma di rifrangenza e specchiatura determinato dall’impatto luminoso esterno.

    L’immagine finale delle facciate è determinata dalle linee sinuose che caratterizzano le grandi superfici vetrate curvilinee, e dalla pelle esterna di rivestimento, a ricordo di forme di organismi naturali e marini, con l’applicazione di formelle ceramiche, di spessore variabile vere e proprie squame architettoniche, che spezzano la compattezza delle facciate del monoblocco, attraverso il dialogo materico con la luce ed i riflessi dell’acqua che le circonda.

    PICS BY: Aldo Amoretti
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  • Angry Architects è entrata nel gruppo
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  • PALAZZO ARTURO ATTI di Studio IDEAM

    Restauro conservativo delle facciate dello storico Palazzo Arturo Atti, uno dei più pregevoli esempi di stile eclettico dei primi del ‘900.

    Costruito tra il 1915 ed il 1916 dal Cav. Luigi Colonna, su progetto dell’ing. Ettore Patruno per conto del Sig....
    PALAZZO ARTURO ATTI di Studio IDEAM

    Restauro conservativo delle facciate dello storico Palazzo Arturo Atti, uno dei più pregevoli esempi di stile eclettico dei primi del ‘900.

    Costruito tra il 1915 ed il 1916 dal Cav. Luigi Colonna, su progetto dell’ing. Ettore Patruno per conto del Sig. Arturo Atti, sorge nel quartiere Umbertino, il quartiere più elegante della città di Bari.

    Interventi conservativi operati sull'edificio e sulle statue.

    LOCATION |Bari
    YEAR | 2021-2022

    Pics by Studio IDEAM
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  • Federica Seregni è entrata nel gruppo
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  • Federica Seregni ha abbandonato il gruppo
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  • After inspection of the 60`s container home it was clear that an extension or repurposing of the building was economically not viable. We made the decision to reuse the existing foundations and their dimensions for a new building that could house the clients whole family. Our goal was to keep...
    After inspection of the 60`s container home it was clear that an extension or repurposing of the building was economically not viable. We made the decision to reuse the existing foundations and their dimensions for a new building that could house the clients whole family. Our goal was to keep proportions, form and orientation in line with the surrounding buildings and still achieve a modern confident building that represents the regional construction methods. With that the decision for a solid wood construction was clear, as it offered not only structural and thermic advantages, but made for a very authentic and warm surface on the inside. Wall and ceiling elements were prefabricated with the necessary openings for installation, which required precise planning on our part.

    The window openings were placed to provide specific viewing angles of the surrounding Bregenzerwald forest. Its remote location beneath the end of the nearby road makes al 70 steps long stairway the only possible access route.

    To make for a more suitable entrance the building was moved 1.5 meters southwards. The concrete base of the building extends into a small entrance square that is framed by a fountain in the north. Through the slope adjusted construction and split levels, additional living space was created. It also allows for a unique and three-dimensional living experience. The downstairs bathroom for example gets natural light through a glass slit under the living room stairway.

    Another important element of this project is the contrast between cozy introverted spaces and open, outgoing ones. The bedrooms are kept purposely small with low ceilings, perfect for privacy and intimacy. The kitchen, dining area and living room on the other hand span over several levels and can be opened up towards the scenery through a big sliding window. The change in elevation makes the living space more intimate, without loosing connection to dining and kitchen. And as is commonplace for cabins in the northern hemisphere a furnace in black steel is the centerpiece of the living space.
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  • WF Architects adapts an apartment in Vitra Building into a family apartment.

    Sophisticated and contemporary, the architecture of interiors interacts with the project signed by Daniel Libeskind.

    One of the most recent architectural icons in São Paulo capital, the Vitra Building located at Itaim...
    WF Architects adapts an apartment in Vitra Building into a family apartment.

    Sophisticated and contemporary, the architecture of interiors interacts with the project signed by Daniel Libeskind.

    One of the most recent architectural icons in São Paulo capital, the Vitra Building located at Itaim neighborhood, has the signature of the distinguished Polish architect, naturalized American Daniel Libeskind. The project drew the attention of a couple with a two-year old daughter and another child on the way. As art and architecture lovers, they liked the bold project so much that they purchased a 600-m2 apartment.

    In order to meet the needs, the original project plan needed to be adapted without losing its essence. To do so, they counted on the talent of the architects Beatriz Fujinaka and Stephanie Nigri Wolff, from WF Architects, who converted the four small master bedrooms into three larger size master bedrooms and a closet plus one individual master for the couple, each with their own toilet and closet. “In addition we incorporated the small open porch and the TV room by making one big room fully integrated. We have also opened the kitchen to have a dining area. ”they say.

    They have overcome many challenges of the large, irregular and asymmetric area for the desired results. “The external walls make irregular corners and many times show that they are leaning vertically. Loose round pillars that are spread all around the living room and the bedrooms compose the structure. By these means, it is not possible to think about very conventional plants.”

    Therefore, Beatriz and Stephanie opted for layouts that are more fluid. The living room free of walls and signalized only by the pillars allowed the furniture to be harmoniously placed. “We selected sofas, tables and armchairs of great dimensions and created a subtle division between the living room and the TV room. A low leather poof makes the division and integration of the area.” 

    The shower area was designed with wide dimensions just like a private spa. According to clients ‘request who wanted somewhere in the apartment an indoor garden, the architects chose that spot to be. “We have made a wood lath-work ceiling that simulates zenithal natural lighting and we have created a dry garden with plants that require very little water and light.” 

    Creative solutions

    As the project has a glass instead of external walls, the environments get visibly cold. In order to provide warmth to the place, the architects covered the coating and the walls of the social area with oak, which can be also found on the floors and in the bedroom area. Other innovations are rugs, fabrics and curtains giving a pleasant touch. Inspired by the architectural style of the building, a marble bench runs the living room perimeter providing a singular area. 

    The carpentry of WF Architects is a highlight. With a clean design, it has details, which accents the apartment like the 4-meter length sideboard that looks like crossing the round column providing lightness to the area. The doors that divide the rooms open themselves and when they close, they disappear and look like part of the room. The walls of the hallway, which lead to the bedrooms, have panels coating with Ash leaf, which are responsible for the lighting.

    In the decor, imported pieces are predominant. The Flag Halyard armchairs, created by Hans Wegner; an Alceo dining table by Antonio Citterio (B&B Italia); Mills chairs and side tables by Rodolfo Dordoni (Minotti); a pendent by Jason Miller (Roll&Hill); linen sofas by Minotti; blue leather armchairs by Franco Albini (Cassina); and a Giuseppe Manzoni, (Baxter), armchair in the master bedroom. The Brazilian touch shows up on a piece of the Campana brothers on the main hallway and on an artwork of Vik Muniz in the master bedroom.

     

    Author: WF Architects

    Location: Itaim Bibi, São Paulo, SP

    Project year: 2012

    Constructed area: 600-m2

    Photo Credits: Gabriel Arantes

    Coatings: a crema marfil levigated marble floor, walls coated with Ash wood paneling and an American oak lining on the social areas and kitchen; oak floors in the bedrooms; oak floors on the dry areas and crema marfil levigated marble floor in the shower, walls and bathroom countertops in the master bedroom; floors, walls and white marble countertops in guest and baby´s bathrooms. In this last, shelves are made of red silestone; the sink in the small bathroom in marble with the front polished stainless steel.
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  • Draco Edilizia:
    È con orgoglio che abbiamo fornito soluzioni e professionalità nelle attività di manutenzione dello splendido viadotto Surdolo, sulla A3 nei pressi di Cava dei Tirreni.

    Tra le principali tecnologie impiegate per il recupero delle strutture in calcestruzzo armato ci sono: una...
    Draco Edilizia:
    È con orgoglio che abbiamo fornito soluzioni e professionalità nelle attività di manutenzione dello splendido viadotto Surdolo, sulla A3 nei pressi di Cava dei Tirreni.

    Tra le principali tecnologie impiegate per il recupero delle strutture in calcestruzzo armato ci sono: una malta cementizia tixotropica a espansione contrastata in aria (Flueco 80T Fiber) e un rivestimento con sistema protettivo elastico a base poliuretanica (Poliflex PP).

    Entrambi i prodotti sono marcati CE in accordo con la norma UNI EN 1504 che ne definisce requisiti, controllo di qualità e valutazione della conformità.

    FLUECO 80 T FIBER.è una malta premiscelata a base cementizia, monocomponente, fibrorinforzata con fibre polimeriche ad azione microstrutturale e fibroarmata con fibre inorganiche alcali resistenti, inossidabili e flessibili da mescolare con acqua per ottenere impasti tixotropici a ritiro compensato in aria. FLUECO 80 T FIBER sviluppa alte resistenze meccaniche iniziali e finali, è impermeabile, durevole anche in ambienti altamente aggressivi e garantisce un’elevata adesione all’acciaio e al calcestruzzo. FLUECO 80 T FIBER è resistente all’aggressione chimico-ambientale ed è idoneo a tutte le classi di esposizione previste dalla UNI 11104.

    POLIFLEX PP è una resina poliuretanica alifatica elastica bicomponente in fase solvente, con ottime caratteristiche di resistenza chimica e flessibilità, ideale per la finitura protettiva di strutture in calcestruzzo armato sia nuove che ripristinate con le malte della linea FLUECO. POLIFLEX PP si applica a rullo o spruzzo (airless) realizzando un rivestimento filmogeno ad elevata capacità protettiva e di resistenza alla fessurazione (crack bridging ability).
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  • In the bustling center of Athens, the 6th floor apartment of a typical 1960’s building block is transformed into a contemporary penthouse (‘retire’).

    The new proposal includes the reorganization of the previous floor plan in order to maximize functionality, optimize circulation and take...
    In the bustling center of Athens, the 6th floor apartment of a typical 1960’s building block is transformed into a contemporary penthouse (‘retire’).

    The new proposal includes the reorganization of the previous floor plan in order to maximize functionality, optimize circulation and take advantage of the city view. After all, creating a connection with the urban surrounding - through a combination of diverse forms, textures, materials and colors – is a basic tenet.

    During the renovation process, the need of creating a constant dialogue between existing and contemporary elements, emerged. Exposed concrete ceilings, revived wooden floors, marble sinks and curved details are combined with metal structures, wooden surfaces, natural materials, various qualities of glasses and handmade coatings.

    The overall effect is a merge of diverse aesthetics, deriving from diverse decades, in a diverse environment –achieving a diverse yet uniform intervention.

    A project by MADO SAMIOU
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  • Approvato il progetto di riqualificazione del lungomare di Bari

    Con l'approvazione da parte della Giunta Comunale di Bari, si è dato il via al progetto di recupero dell'area del lungomare di Bari che va da Santa Scolastica, prosegue per il molo Sant'Antonio e arriva fino al molo San Nicola.

    Il...
    Approvato il progetto di riqualificazione del lungomare di Bari

    Con l'approvazione da parte della Giunta Comunale di Bari, si è dato il via al progetto di recupero dell'area del lungomare di Bari che va da Santa Scolastica, prosegue per il molo Sant'Antonio e arriva fino al molo San Nicola.

    Il progetto, partendo da uno studio di fattibilità, è stato affidato allo studio di architettura G.L. Sylos Labini e Partners, a seguito di un concorso di progettazione indetto dall'amministrazione comunale.

    Verrà innanzitutto rimodernato il sistema di banchine fra il molo Sant'Antonio e il teatro Margherita tramite la realizzazione di pontili e piattaforme fisse multifunzionali, con vasche profonde 20 centimetri con sabbia stabilizzata che potranno essere attraversate dai passanti.
    Seguirà la creazione di un percorso pedonale in acciaio e pavimentazione in pietra che fungerà da collegamento tra le banchine.

    La riqualificazione vedrà poi la realizzazione di opere marittime di difesa, con una scogliera antistante il molo Sant'Antonio che comprenderà due barriere frangiflutto delle cinque presenti. Qui sorgerà inoltre un edificio in cui verranno adibiti il nuovo Museo del mare, un infopoint e una caffetteria.

    Tra i lavori previsti vi è infine il ricollocamento funzionale delle attività situate sul molo San Nicola. Per le attività di mercato del pescato fresco, verrà effettuato adeguamento architettonico per consentire alle attività di rafforzare le norme igieniche e di sicurezza tramite la ealizzazione di cinque unità attrezzate. Il Giardino De Andrè situato nei pressi del molo, poi, sarà oggetto di manutenzione avendo cura di salvaguardarne la storica configurazione originaria.
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  • Casa Futuro, il progetto firmato Boeri per il recupero di Amatrice


    Lo studio Stefano Boeri Architetti è ad opera di un nuovo progetto dedito alla ricostruzione del Complesso Don Minozzi di Amatrice. La città, colpita dal sisma nel 2016, vede nel complesso un luogo di grande importanza storica...
    Casa Futuro, il progetto firmato Boeri per il recupero di Amatrice


    Lo studio Stefano Boeri Architetti è ad opera di un nuovo progetto dedito alla ricostruzione del Complesso Don Minozzi di Amatrice. La città, colpita dal sisma nel 2016, vede nel complesso un luogo di grande importanza storica per tutto il territorio.

    Il progetto, volto a recuperare il 60% del volume complessivo delle macerie, creerà a partire dal complesso Casa Futuro, una nuova struttura polifunzionale per l’accoglienza e la ricerca per le nuove generazioni.

    Innanzitutto, il progetto resterà fedele agli elementi caratteristici della struttura originale tra cui i porticati, i disegni sulle facciate e gli spazi aperti in allineamento con la caratteristica Fontana delle Pecore, la Torre Civica di Amatrice e la chiesa di Santa Maria Assunta.

    Per quanto riguarda la strutturazione, Casa Futuro sarà suddivisa in quattro macro aree che presenteranno un impianto a corte.
    A nord sorgerà la Corte Civica, futura sede rettangolare su due piani che ospiterà diverse funzioni amministrative quali la sede comunale, biblioteca pubblica e sale polifunzionali.

    Nella parte centrale sarà istituita la Corte Del Silenzio, dove sarà situata la Casa Madre dell'Opera Nazionale e le residenze dei religiosi. Quest'area su due piani fuori terra fungerà da luogo di accoglienza e sede di case di riposo, ambienti liturgici e museali.

    A ovest, la Corte dell'Accoglienza vedrà diverse sale adibite a mensa, attività ricreative e formative. Verrà inoltre ripristinato il teatro auditorium per poter ospitare convegni, eventi e organizzare spettacoli.

    Infine, sarà istituita su un unico livello fuori terra la Corte delle Arti e dei Mestieri, grazie alla quale verranno implementati laboratori didattici e spazi di trasformazione di prodotti locali.

    Per la realizzazione della struttura verranno presi tutti gli accorgimenti antisismici e il recupero delle acque piovane; verranno inoltre implementati 930 mq di pannelli fotovoltaici in copertura.

    Crediti foto: Stefano Boeri Architetti
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  • Il masterplan di Renzo Piano per il campus Bovisa-Goccia del Politecnico di Milano


    Alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, dell'assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione della Regione Lombardia Stefano Bolognini e del Rettore Ferruccio Resta, si è svolta...
    Il masterplan di Renzo Piano per il campus Bovisa-Goccia del Politecnico di Milano


    Alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, dell'assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione della Regione Lombardia Stefano Bolognini e del Rettore Ferruccio Resta, si è svolta la presentazione da parte del grande architetto Renzo Piano del progetto di rivalutazione del campus del Politecnico di Milano.

    Il progetto, che riguarda l'area di 32 ettari degli ex gasometri, prevede la creazione di campus all'aperto ed ecosostenibile, i cui nuovi edifici verranno digitalizzati per permettere la gestione dei consumi di ogni ambiente. Per la realizzazione degli edifici è inoltre prevista una copertura con pannelli solari: l'obiettivo principale del progetto è infatti quello di creare indipendenza energetica e azzerare le emissioni CO2 del sito, creando una realtà "aperta, verde e permeabile".

    I nuovi edifici comprenderanno aule e laboratori del Politecnico con a fianco due residenze per studenti da 500 posti; verranno poi adibiti dei laboratori di ricerca, strutture dedicate al food e diverse Scuole civiche, oltre che una startup che occuperà un'area di 35.000 metri quadridedicata alle startup.

    Verrà inoltre creato un collegamento con l'esterno tramite un grande ciclo pedonale situato tra i gasometri e il campus Lambruschini.

    Tra le diverse aree verranno piantati grandi alberi e il livello a terra del campus verrà realizzato in modo che sia completamente trasparente: così facendo, per gli studenti e i visitatori sarà possibile immergersi completamente in un paesaggio verde.

    L'area dei gasometri, infine, non verrà completamente eliminata: la prima parte del recupero dell'area, per la quale si stimano 24 mesi di lavori a partire da questa primavera, verterà sulla demolizione controllata del sito per preservare le sue caratteristiche gabbie di metallo. Il completamento dell'opera è previsto invece per l'anno 2026.
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  • Il nuovo Parco della Giustizia a Bari, il progetto di Alfonso Femia

    Il concorso indetto dall'Agenzia del Demanio per la riqualificazione urbana della zona delle Ex Casermette Milano e Capozzi a Bari, è stato vinto dal progetto di Alfonso Femia, influente architetto nel campo della rigenerazione...
    Il nuovo Parco della Giustizia a Bari, il progetto di Alfonso Femia

    Il concorso indetto dall'Agenzia del Demanio per la riqualificazione urbana della zona delle Ex Casermette Milano e Capozzi a Bari, è stato vinto dal progetto di Alfonso Femia, influente architetto nel campo della rigenerazione urbana con numerose opere in tutta Europa.

    L'architetto Femia è fondatore di Atelier(s) Alfonso Femia, situati nelle città di Genova, Milano e Parigi e i cui team prendono ispirazione dalle variegate esperienze e caratteristiche delle tre città per la realizzazione dei progetti. Gli Atelier(s), infatti, studiano la relazione contemporanea che intercorre tra la città, il territorio e l’architettura per dare forma a soluzioni innovative.

    Il progetto di Atelier(s) Alfonso Femia, in collaborazione con Proger, Magnanimo Ingegneri Associati e Land Italia, prevede su una superficie complessiva di circa 150.000 metri quadrati, 37.000 adibiti a sede del nuovo tribunale e degli edifici giudiziari. Il restante spazio di 105.000 metri quadrati, quindi gran parte del progetto, vedrà la realizzazione di un Parco Verde, volto a incrementare la forestazione urbana e arricchire la biodiversità del territorio fornendo un grande spazio pubblico green all'interno della città di Bari. Quest'area verde, poi, verrà ulteriormente arricchita con circa 7500 metri di lago artificiale.
    L'accesso alle aree funzionali degli edifici della giustizia sarà garantito da percorsi ciclo-pedonali che percorrono il quartiere da nord a sud.

    La presenza della vegetazione costituirà la quasi totalità della superficie del progetto, creando un connubio tra la natura e gli edifici.
    Con questo progetto, verranno infatti soddisfatte non solo le esigenze della giustizia, ma anche della comunità barese grazie alla realizzazione di un innovativo contesto ambientale: oltre al verde esterno, i palazzi saranno costruiti secondo criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, tenendo a mente il risparmio energetico e l'utilizzo di tecnologie di ultima generazione.
    Non si tratta quindi di una semplice nuova sede amministrativa della giustizia, bensì un quartiere innovativo dotato di spazi all'aperto per tutti i cittadini.

    L’intervento di riqualificazione, che si divide per aree funzionali, avverrà per lotti ed annualità successive: la consegna del primo lotto, seguendo il cronoprogramma del Demanio, verrà effettuata nell'anno 2026. La demolizione dei vecchi edifici sarà il primo passo per la realizzazione dell'opera.


    Crediti foto: AF517
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  • Ranghetti Art Proget è entrata nel gruppo
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