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The Big Bend: il grattacielo curvo a "U"
Un design innovativo e dimensioni da record: il progetto The Big Bend promette di riscrivere le regole dell'architettura e dello skyline di Manhattan.
Nel cuore pulsante di New York, una città già rinomata per i suoi audaci capolavori architettonici, si...The Big Bend: il grattacielo curvo a "U"Leggi altro
Un design innovativo e dimensioni da record: il progetto The Big Bend promette di riscrivere le regole dell'architettura e dello skyline di Manhattan.
Nel cuore pulsante di New York, una città già rinomata per i suoi audaci capolavori architettonici, si prepara a nascere un grattacielo che sfida ogni convenzione. The Big Bend, ideato dallo studio di architettura americano Oiio, sarà molto più di un semplice edificio: sarà un'icona di innovazione e ingegno, destinata a lasciare il segno per la sua forma unica e la sua imponenza.
Un grattacielo a "U" per una nuova concezione dell’altezza
La caratteristica più sorprendente di The Big Bend è la sua forma curva, che lo distingue da tutti i grattacieli finora realizzati. Contrariamente ai tradizionali edifici verticali che competono per raggiungere il cielo, questo grattacielo si sviluppa in una spettacolare U capovolta.
L'edificio sarà composto da due torri collegate nella parte superiore da una sezione orizzontale, che lo renderà il grattacielo “più lungo” del mondo con una lunghezza complessiva di oltre 1.200 metri. Sebbene non supererà il Burj Khalifa di Dubai in altezza verticale, The Big Bend ridefinirà il concetto di "altezza", estendendosi in un modo mai visto prima.
Una sfida ingegneristica senza precedenti
Il progetto non è solo una meraviglia estetica, ma anche una sfida tecnica di grande complessità. Uno degli aspetti più straordinari è il sistema di ascensori curvi e orizzontali, sviluppato appositamente per muoversi senza interruzioni lungo la struttura curva del grattacielo. Questi ascensori collegheranno le due torri, percorrendo il segmento orizzontale e garantendo un’esperienza unica ai residenti e visitatori.
L’obiettivo di The Big Bend è anche quello di aggirare le rigide regole di zonizzazione di New York, che impongono limiti severi sull'altezza degli edifici a Manhattan. Grazie alla sua forma arcuata, il grattacielo riesce a rispettare queste normative, offrendo al contempo uno spazio abitativo e commerciale funzionale e all'avanguardia.
Un progetto controverso, ma visionario
Come ogni progetto rivoluzionario, anche The Big Bend ha attirato critiche e scetticismi. Alcuni ritengono che il design sia troppo futuristico e rischioso, soprattutto in una città come New York, dove il panorama è già densamente popolato da edifici straordinari. Tuttavia, il progettista Ioannis Oikonomou, fondatore dello studio Oiio, ha spiegato che l’intento non è solo quello di creare un edificio iconico, ma anche di rispettare l’ambiente urbano e rispondere alle esigenze della metropoli.
The Big Bend sorgerà sulla West 57th Street, nota come la "Billionaires’ Row" per i suoi lussuosi grattacieli residenziali. Il sito scelto richiederà la demolizione di due condomini preesistenti, ma i dettagli sull’inizio effettivo della costruzione non sono ancora stati resi noti.
Un’icona per il futuro dello skyline di Manhattan
The Big Bend rappresenta una nuova era per l’architettura. È il simbolo di una sfida alle convenzioni, un equilibrio tra ingegnosità tecnica e impatto visivo. Con la sua forma inaspettata e le sue tecnologie d’avanguardia, non sarà solo un edificio, ma un’esperienza.
Quando sarà completato, The Big Bend non solo arricchirà lo skyline di New York, ma dimostrerà come l’architettura possa continuare a reinventarsi, adattandosi ai vincoli urbani e creando strutture che lasciano un’impronta indelebile. New York, una volta di più, si confermerà il centro mondiale dell’innovazione architettonica.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
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La Nuova Torre Residenziale al 520 di Fifth Avenue: l’audace visione dello Studio KPF che ridisegna il cuore della Midtown
New York City, da sempre laboratorio di innovazione architettonica, si prepara ad accogliere una nuova icona nel suo skyline: il 520 di Fifth Avenue, una torre residenziale...La Nuova Torre Residenziale al 520 di Fifth Avenue: l’audace visione dello Studio KPF che ridisegna il cuore della MidtownLeggi altro
New York City, da sempre laboratorio di innovazione architettonica, si prepara ad accogliere una nuova icona nel suo skyline: il 520 di Fifth Avenue, una torre residenziale e mista che promette di ridefinire lo stile di vita urbano nel cuore di Midtown. Con i suoi 1.000 piedi di altezza, l’edificio si candida a diventare la struttura residenziale più alta della celebre Fifth Avenue, un simbolo di avanguardia e di raffinata bellezza progettuale.
Questo ambizioso progetto è stato sviluppato dalla società immobiliare Rabina, un’azienda a conduzione familiare con profonde radici a New York, che ha collaborato con alcuni dei più importanti nomi dell’architettura e del design. La firma del progetto è dello Studio Kohn Pedersen Fox (KPF), rinomato a livello globale per il suo approccio visionario e rispettoso del contesto urbano. Gli interni, invece, sono stati affidati allo studio di design Charles & Co, guidato da Vicky Charles, che ha dato vita a spazi abitativi che uniscono eleganza classica e sensibilità contemporanee.
Una sintesi di tradizione e modernità
L’architettura del 520 di Fifth Avenue si ispira al linguaggio storico del quartiere, caratterizzato da edifici iconici come la Grand Central Terminal e la New York Public Library, integrando però una cifra stilistica moderna e distintiva. Gli archi in terracotta smaltata che incorniciano le ampie vetrate di 10x10 piedi rappresentano un richiamo agli edifici Beaux-Arts del passato, mentre le terrazze a gradoni che si innalzano lungo la facciata conferiscono movimento e leggerezza alla struttura.
James von Klemperer, Presidente di KPF, ha descritto l’edificio come un omaggio alla “New York immaginata negli anni ’20” dal visionario urbanista Hugh Ferriss. La struttura si sviluppa attraverso una serie di volumi slanciati che sembrano toccare il cielo, mentre gli archi che decorano la facciata evocano calore e accoglienza, riflettendo il carattere ospitale degli spazi interni.
Gli interni: eleganza senza tempo
Gli spazi interni progettati da Charles & Co offrono un’esperienza di lusso che unisce tradizione e modernità. Materiali di altissima qualità, come mosaici di ispirazione europea, legni pregiati e pietra riccamente venata, definiscono ambienti sofisticati e senza tempo. Ogni dettaglio è stato studiato per creare un senso di continuità tra le aree comuni, le residenze private e il club esclusivo Moss, un ambiente che promette un’ospitalità di prim’ordine grazie alla collaborazione con un rinomato ristoratore internazionale.
“La nostra visione era di catturare il glamour del passato di New York, arricchendolo con sensibilità contemporanee,” ha affermato Vicky Charles. Gli interni del 520 di Fifth Avenue sono progettati per essere sia accoglienti che glamour, sfidando le aspettative tradizionali associate alle residenze di lusso in altezza.
Una posizione senza pari
La torre del 520 di Fifth Avenue si trova in una posizione strategica, circondata da alcune delle destinazioni più iconiche di Manhattan. A pochi passi da Bryant Park, Grand Central Station, e Central Park, il complesso offre un accesso privilegiato alle principali attrazioni culturali, commerciali e gastronomiche della città. La sua vicinanza a Rockefeller Center, al MoMA e ai migliori teatri e negozi della Fifth Avenue lo rende un punto di riferimento per chi desidera vivere il meglio di New York.
Un’evoluzione urbana che guarda al futuro
Attesa per il completamento nel 2025, la torre del 520 di Fifth Avenue rappresenta una sfida estetica e urbanistica che sottolinea la capacità di New York di reinventarsi continuamente. Lo Studio KPF, con il suo design audace e rispettoso, contribuisce a plasmare il futuro della città, creando uno spazio che onora il passato e guarda con fiducia alle generazioni future.
Con la sua combinazione di lusso, posizione strategica e design avveniristico, il 520 di Fifth Avenue non è solo un nuovo edificio: è una dichiarazione di come la grande architettura possa elevare l’esperienza urbana a nuovi livelli.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
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Manti in erba sintetica
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Eden Tower: Il Grattacielo "Ecologicamente Programmato" di Neri Oxman Creato con l'AI
L’architettura del futuro non è più concepita solo per ospitare l’uomo, ma per trasformare e rigenerare l’ambiente circostante. Questo è l’obiettivo di Eden Tower, il concept visionario di Neri Oxman,...Eden Tower: Il Grattacielo "Ecologicamente Programmato" di Neri Oxman Creato con l'AILeggi altro
L’architettura del futuro non è più concepita solo per ospitare l’uomo, ma per trasformare e rigenerare l’ambiente circostante. Questo è l’obiettivo di Eden Tower, il concept visionario di Neri Oxman, presentato dal suo Oxman Lab di Manhattan. Attraverso l’utilizzo di modelli computazionali avanzati e design generativo basato sull’intelligenza artificiale, l’architetta propone un grattacielo che non solo abbatte l’impronta ecologica e i consumi, ma è in grado di trasformare l'ecosistema che lo ospita a beneficio di tutte le specie che lo abitano. Eden Tower rappresenta una nuova frontiera nell'architettura sostenibile e biointegrata, dove artificio e natura convivono in un equilibrio simbiotico.
Un Grattacielo Come Ecosistema Vivo
Il concept di Eden Tower nasce da un’idea rivoluzionaria: non creare solo edifici a zero emissioni, ma strutture che possano attivamente migliorare il contesto ecologico in cui si trovano. La torre, infatti, è progettata come un biosistema vivo, in cui non solo gli esseri umani, ma anche parassiti, batteri e microrganismi partecipano al mantenimento di un ecosistema simbiotico. Gli spazi abitativi non sono quindi isolati dall’ambiente naturale, ma fanno parte di un ciclo vitale che coinvolge tutti gli organismi, dagli animali agli insetti impollinatori, fino alle piante.
Questo concetto si ispira al processo sperimentale di una coltura cellulare, in cui le interazioni tra elementi organici si sviluppano in uno spazio chiuso, ma aperto alla cooperazione con l’ambiente esterno. Nel caso di Eden Tower, la struttura stessa diventa un laboratorio di rigenerazione ecologica, promuovendo la riforestazione, la purificazione dell’aria e l’incremento della biodiversità. Attraverso l’analisi multifattoriale delle caratteristiche ambientali del sito, ogni Eden Tower è progettata per rispondere alle esigenze specifiche del luogo in cui si trova, rendendo il progetto replicabile in diversi contesti geografici e climatici.
Design Generativo e Intelligenza Artificiale
La forma di Eden Tower non è stata decisa in maniera tradizionale, ma è il risultato di un processo di design generativo applicato a dati computazionali. Utilizzando algoritmi basati sull'intelligenza artificiale, l'edificio viene "programmato" per ottimizzare il benessere ecologico e ridurre al minimo l’uso delle risorse. L’intelligenza artificiale permette di integrare nel progetto fattori ambientali complessi, come il clima locale, la biodiversità, e i cicli naturali, trasformando il grattacielo in un organismo dinamico capace di adattarsi e rispondere all’ambiente in cui è situato.
Neri Oxman e il suo team hanno sviluppato un sistema in cui gli spazi abitativi sono strettamente connessi con le infrastrutture ecologiche. L’edificio non si limita a ospitare uffici o abitazioni, ma è strutturato in modo da incorporare ecosistemi naturali come prati e foreste, che regolano la temperatura, l’umidità e altri processi naturali necessari per la sostenibilità. La facciata esterna, ad esempio, può ospitare una foresta giovane che fornisce risorse come il legname, mentre i prati fioriti attraggono insetti impollinatori e altre specie, facilitando il ciclo naturale dell’ecosistema.
Integrazione Simbiotica: Un Edificio per Tutte le Specie
Uno degli aspetti più innovativi di Eden Tower è la sua capacità di integrare abitazioni umane con habitat naturali per altre specie. Gli spazi interstiziali tra le unità abitative sono progettati per ospitare funzioni ecologiche essenziali, come l’approvvigionamento sostenibile di risorse, l’impollinazione e il foraggiamento. Questo approccio consente all’edificio di interagire attivamente con l’ecosistema circostante, promuovendo la biodiversità e riducendo al contempo il consumo di risorse esterne.
Ogni elemento di Eden Tower è pensato per contribuire a un ecosistema in equilibrio. La prateria che cresce attorno alla struttura, per esempio, non serve solo come spazio verde decorativo, ma gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento della temperatura e dell’umidità interna, riducendo la necessità di sistemi di raffreddamento o riscaldamento artificiali. Allo stesso modo, la giovane foresta integrata nell’edificio non è solo una risorsa estetica, ma un vero e proprio polmone verde che contribuisce alla purificazione dell’aria e alla produzione di risorse rinnovabili.
Verso un Futuro di Architettura Biointegrata
Il progetto Eden Tower di Neri Oxman rappresenta una visione radicale per il futuro dell’architettura, in cui edifici e ambiente naturale sono parte di un sistema unico e interdipendente. Questo grattacielo ecologicamente programmato non solo risponde ai bisogni abitativi umani, ma va oltre, promuovendo la rigenerazione ecologica e migliorando attivamente l'ambiente che lo circonda.
Con Eden Tower, Oxman ridefinisce il concetto di architettura sostenibile, proponendo un modello che non si limita a minimizzare i danni ambientali, ma che aspira a creare edifici che migliorino la qualità dell'aria, incrementino la biodiversità e contribuiscano alla riforestazione. Grazie all’intelligenza artificiale e al design generativo, il progetto si adatta perfettamente a ogni contesto specifico, aprendo la strada a una nuova era di edifici biointegrati e autosufficienti.
In un mondo che affronta sfide sempre più urgenti legate ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità, Eden Tower si pone come una risposta visionaria e concreta: un ecosistema verticale capace di trasformare il modo in cui concepiamo il rapporto tra natura e architettura.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
One River North: l’Edificio Squarciato di MAD Architects a Denver
Nel cuore del Colorado, nella città di Denver, si erge una nuova icona architettonica che ridefinisce il concetto di connessione tra natura e ambiente urbano. Si tratta di One River North, un complesso polifunzionale progettato...One River North: l’Edificio Squarciato di MAD Architects a DenverLeggi altro
Nel cuore del Colorado, nella città di Denver, si erge una nuova icona architettonica che ridefinisce il concetto di connessione tra natura e ambiente urbano. Si tratta di One River North, un complesso polifunzionale progettato dallo studio MAD Architects, guidato da Ma Yansong. Questo edificio di 16 piani, appena completato nella zona nord della città, ha attirato l’attenzione per la sua singolare facciata, che appare squarciata, come se fosse una ferita aperta in una parete di vetro. Tale caratteristica non è solo estetica, ma un richiamo al paesaggio montuoso che circonda Denver, noto anche come la "Mile High City" per la sua elevazione, che si ispira alle gole rocciose del territorio, trasposte in verticale.
Un Canyon Urbano
Il progetto è una fusione di natura e architettura, con la sua caratteristica principale: una spaccatura che si apre sulla facciata vetrata. Questa fenditura inizia timidamente al piano terra, ma si sviluppa in tutta la sua imponenza tra il sesto e il nono piano, lungo quello che i progettisti definiscono il sentiero del canyon. Questo percorso architettonico non è soltanto una componente estetica, ma è funzionale, con oltre 1200 metri quadrati di terrazze paesaggistiche e punti di osservazione, offrendo ai residenti una connessione diretta con l’ambiente naturale, pur trovandosi in piena città.
La fessura si restringe progressivamente tra il nono piano e il tetto, dove culmina in una terrazza panoramica che offre una vista mozzafiato su Denver e il fiume Platte, un elemento naturale che attraversa la città. L’interazione tra l'architettura e il paesaggio circostante è al centro del concept del progetto, che invita a una nuova visione delle città future: non più monoliti di cemento, ma luoghi che fondono armoniosamente l’uomo con la natura.
L’Innovazione del Design di MAD Architects
"Immagina di vivere in un edificio, ma di sentirti immerso in un paesaggio naturale, come se fossi in un canyon", spiega Ma Yansong, fondatore di MAD Architects. Questa visione si riflette non solo nella spaccatura centrale, ma in tutto il design dell’edificio. Il complesso ospita 187 unità abitative in affitto, distribuite su 15 piani, mentre la base dell’edificio, che copre circa 800 metri quadrati, è riservata a spazi commerciali. Questo permette al One River North di dialogare con il vivace quartiere circostante, favorendo l’interazione tra l’edificio e la comunità.
L’area in cui sorge, il River North Art District (RiNo), è un ex distretto industriale che negli ultimi anni si è trasformato in un polo culturale, rinomato per la presenza di artisti, gallerie e spazi creativi. Il progetto si inserisce perfettamente in questo contesto, contribuendo alla rigenerazione dell’area e offrendo un nuovo punto di riferimento architettonico.
Verso le Città del Futuro
Ma Yansong ha una visione chiara per il futuro dell'architettura urbana. Secondo il fondatore di MAD Architects, l’epoca degli edifici monolitici è superata. Il futuro delle città sarà caratterizzato da edifici che integrano elementi naturali come giardini pensili, canyon e cascate, trasformando il modo in cui viviamo e interagiamo con l’ambiente urbano. One River North incarna proprio questa filosofia: un edificio che non si limita a ospitare persone, ma le collega al paesaggio circostante, facendo di Denver un modello per l’architettura sostenibile e innovativa.
Con questo progetto, MAD Architects invita a ripensare gli spazi abitativi, creando luoghi che siano un’estensione del territorio naturale, non solo un rifugio urbano. L’integrazione tra architettura e natura è il vero tratto distintivo del One River North, un edificio che, grazie alla sua audacia e innovazione, si impone come una delle opere più straordinarie del panorama contemporaneo.
In questo modo, Denver non solo accoglie un nuovo gioiello architettonico, ma si proietta verso una visione della città che integra la vita urbana con la bellezza e l’armonia della natura. One River North rappresenta il primo passo verso questa direzione, un simbolo di come le città del futuro possano evolversi in armonia con il loro ambiente naturale.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
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Peccioli: La Rivoluzione Verde Continua con il Masterplan per il Borgo Popolare
A Peccioli, piccolo gioiello della Valdera in provincia di Pisa, la rivoluzione verde continua. In un borgo dove cultura, ambiente e innovazione convivono in armonia, l’amministrazione comunale e il sindaco Renzo...Peccioli: La Rivoluzione Verde Continua con il Masterplan per il Borgo PopolareLeggi altro
A Peccioli, piccolo gioiello della Valdera in provincia di Pisa, la rivoluzione verde continua. In un borgo dove cultura, ambiente e innovazione convivono in armonia, l’amministrazione comunale e il sindaco Renzo Macelloni puntano su un progetto di rigenerazione ecologica che sposa tradizione e sostenibilità. Al centro di questo piano, lo studio C+S Architects, guidato dagli architetti Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, ha sviluppato un masterplan all’avanguardia, che reinventa il concetto di edilizia sociale e agricola.
Un Borgo Resiliente tra Ambiente e Innovazione
Peccioli è diventata un laboratorio di sperimentazione dove il passato si intreccia con il futuro. Il nuovo progetto prevede la costruzione di 12 residenze sociali su un terreno di 11 ettari, utilizzando circa tremila metri cubi di volume edificabile. L’innovazione principale è l’integrazione tra edilizia abitativa e agricoltura, con l’obiettivo di creare una comunità autosufficiente e connessa con la natura. Attraverso l'uso di tecniche di "pixel farming", ogni abitazione diventa una micro-fattoria, dove biodiversità e varietà di colture garantiscono alta produttività, senza rinunciare alla sostenibilità.
Le residenze, che spaziano dai 80 ai 130 metri quadrati, sono progettate come reinterpretazioni moderne dei tradizionali casali toscani, integrando spazi abitativi funzionali e aree coltivabili circoscritte da recinzioni in terra cruda. Questa scelta non solo riduce l’impatto ambientale, ma valorizza la connessione tra uomo e terra, fornendo cibo di qualità a prezzi accessibili e promuovendo stili di vita sostenibili.
Il Dialogo tra Architettura e Paesaggio
La visione di C+S Architects punta a un dialogo costante tra costruito e paesaggio naturale. Il nuovo progetto prevede la creazione di un sistema di arboricoltura policiclica, con piantagioni di frassini e pioppi, che contribuiranno alla rigenerazione naturale del territorio. Questo sistema verde è completato da sentieri, bacini di raccolta d’acqua per l’irrigazione e ricoveri per attrezzature agricole, rendendo l’area un esempio virtuoso di sostenibilità. L’agricoltura, in questo contesto, diventa non solo una risorsa economica per la comunità, ma anche un elemento di coesione sociale.
Innovazione nelle Tecniche Costruttive
Il progetto per le residenze di Peccioli introduce diverse innovazioni nel settore edilizio. Tra le più rilevanti, l’uso della terra cruda, della stampa 3D e del legno per le strutture, insieme a coperture in rame ossidato o zinco che ricordano foglie adagiate sugli edifici. Queste tecniche promuovono la decarbonizzazione del settore delle costruzioni, rispondendo alle sfide del cambiamento climatico. Inoltre, il sistema di prefabbricazione adottato rende le unità abitative facilmente riciclabili, garantendo una seconda vita ai materiali alla fine del ciclo di utilizzo degli edifici.
Una Comunità Multietnica e Sostenibile
Oltre all’innovazione tecnica, il progetto ha un forte impatto sociale. Le residenze saranno destinate a una comunità multietnica, dove il legame con la terra diventerà il fondamento per l’integrazione e la condivisione. Gli abitanti potranno coltivare il proprio cibo e condividere conoscenze e semi provenienti da diverse parti del mondo, creando una rete di scambio culturale e agricolo. Questo modello di vita comunitaria punta a costruire una società coesa, capace di rispondere in modo sostenibile ai bisogni abitativi e alimentari.
Un Prototipo per il Futuro
Il masterplan "Land-Crafted" (Community Reinvent Affordable Food Through Ecologic Design) sviluppato per Peccioli rappresenta un modello innovativo che risponde alle sfide ecologiche, economiche e sociali delle trasformazioni urbane contemporanee. Attraverso una progettazione che bilancia il mondo vegetale e quello costruito, Peccioli si propone come esempio di come i borghi italiani possano affrontare il futuro, valorizzando le proprie radici e promuovendo una nuova cultura della sostenibilità.
C+S Architects: Innovatori dell’Architettura
Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, fondatori di C+S Architects, lavorano da anni sui temi della rigenerazione urbana e del paesaggio. Tra i loro progetti più noti, la riconversione della Manifattura Tabacchi e del Fondaco dei Tedeschi a Venezia. Il loro approccio interdisciplinare e visionario è stato premiato a livello internazionale, portando lo studio a esporre in sedi prestigiose come il MoMA di New York e il RIBA di Londra.
Peccioli: Un Modello di Rinascita
Con questo nuovo progetto, Peccioli si conferma come uno dei borghi più dinamici d’Italia, dove l’innovazione architettonica e la sostenibilità ambientale si fondono per creare un modello di rinascita per i centri minori. La rivoluzione verde continua, e Peccioli si pone all’avanguardia nel panorama della rigenerazione urbana, puntando su cultura, ambiente e comunità per costruire un futuro sostenibile.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Chestnut Commons: un modello di sostenibilità e inclusione sociale a New York
In una zona dismessa di Cypress Hills, a Brooklyn, sorge un progetto che ridefinisce il concetto di abitare sostenibile e inclusivo: Chestnut Commons. Realizzato su un lotto di quasi 28.000 mq, questo complesso...Chestnut Commons: un modello di sostenibilità e inclusione sociale a New YorkLeggi altro
In una zona dismessa di Cypress Hills, a Brooklyn, sorge un progetto che ridefinisce il concetto di abitare sostenibile e inclusivo: Chestnut Commons. Realizzato su un lotto di quasi 28.000 mq, questo complesso residenziale, sviluppato da Dattner Architects, non solo riqualifica un'area abbandonata, ma lo fa seguendo i principi della sostenibilità ambientale e dell'inclusione sociale, offrendo un modello replicabile per il futuro delle città.
Un progetto di riqualificazione sostenibile
Chestnut Commons è molto più di un edificio residenziale. La sua struttura rispetta i rigorosi standard della Passive House, includendo pannelli solari, un orto urbano sul tetto, finestre incassate e schermature solari sulle facciate per ottimizzare l’apporto di luce naturale. L'involucro super isolato e le finestre ad alte prestazioni garantiscono un’efficienza energetica eccellente, riducendo al minimo il consumo energetico e abbassando i costi per i residenti.
Questi accorgimenti non sono solamente una scelta estetica o tecnologica, ma una necessità per rendere le case più economiche e meno impattanti sull’ambiente. Il risultato è un complesso che combina l’efficienza energetica con un forte senso di appartenenza e partecipazione della comunità locale.
Inclusione sociale come punto centrale
Chestnut Commons è stato progettato con una visione inclusiva che pone la comunità al centro di ogni decisione. Grazie alla collaborazione con MHANY Management Inc., una no-profit che sostiene e gestisce alloggi a prezzi accessibili, i 275 appartamenti di Chestnut Commons sono destinati a famiglie a basso reddito ed ex senza tetto. Questo progetto non mira solo a fornire un tetto sopra la testa, ma a creare un luogo dove tutti possano vivere dignitosamente e sentirsi parte di una comunità attiva.
Un centro comunitario come fulcro sociale
Il vero cuore pulsante di Chestnut Commons è il centro comunitario a due piani, un luogo che va oltre il semplice concetto di residenza. Questo spazio flessibile, con un atrio a doppia altezza e un ampio cortile, funge da punto di incontro per i residenti e per la comunità di Cypress Hills. Oltre alle aree per incontri informali, il centro ospita attività educative, un incubatore per la produzione alimentare, uffici scolastici e una cooperativa di credito.
Questa vasta gamma di servizi offre opportunità di formazione professionale e sostegno economico, contribuendo a sviluppare non solo un senso di comunità, ma anche un vero e proprio tessuto sociale ed economico attivo e fiorente. L’atrio e le aree comuni sono pensati per favorire la socializzazione e l’interazione tra i residenti, creando un ambiente accogliente e stimolante.
Alloggi accessibili per una comunità diversificata
Gli appartamenti di Chestnut Commons sono stati assegnati tramite bando pubblico, garantendo trasparenza e accesso equo alle abitazioni. I criteri di selezione includono la residenza nella comunità locale, l’occupazione in ambito pubblico e considerazioni per la mobilità ridotta o disabilità sensoriali. Questa modalità di assegnazione assicura che gli alloggi siano destinati a coloro che ne hanno maggiormente bisogno, rafforzando il legame tra l’edificio e il quartiere circostante.
Sostenibilità e comfort per tutti
Oltre all’integrazione sociale, Chestnut Commons si distingue per la sua efficienza energetica e per il comfort abitativo. L’uso di finestre incassate e schermature solari riduce l’apporto di calore estivo, mentre l’isolamento termico avanzato e il sistema di ventilazione controllata assicurano una qualità dell’aria interna ottimale senza la necessità di aprire le finestre. Questo sistema migliora il comfort interno, riduce i costi di climatizzazione e isola i residenti dall’inquinamento acustico e atmosferico proveniente dalle vicine strade trafficate.
L’edificio utilizza inoltre unità a flusso di refrigerante variabile (VRF), una tecnologia che consente di utilizzare solo la quantità minima di energia necessaria per mantenere una temperatura confortevole, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale.
Un progetto condiviso e replicabile
Il successo di Chestnut Commons non sarebbe stato possibile senza una stretta collaborazione tra diversi attori. Oltre a Dattner Architects e MHANY, ha contribuito anche la Cypress Hills Local Development Corporation, un’organizzazione impegnata nello sviluppo locale e nell’integrazione di comunità etnicamente diversificate. Il progetto è stato sostenuto da fondi pubblici e ha ottenuto certificazioni prestigiose come quella del Passive House Institute US + 2015 (PHIUS), oltre a far parte di iniziative come l’Enterprise Green Communities Initiative e il NYSERDA Commercial New Construction Program.
Un modello di sostenibilità per il futuro
Chestnut Commons rappresenta un esempio virtuoso di come l’edilizia economica possa essere realizzata in modo sostenibile e inclusivo. Questo progetto dimostra che l’equità sociale ed ambientale possono convivere, offrendo non solo alloggi a basso costo, ma anche opportunità di crescita e coesione per i residenti.
Con la sua combinazione di architettura sostenibile, spazi di aggregazione sociale e inclusione economica, Chestnut Commons si pone come modello per il futuro delle città, dove sostenibilità e giustizia sociale non sono più concetti separati, ma parti integranti di un progetto di rinascita urbana.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
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Design, innovazione, sostenibilità: le soluzioni Ritmonio per Villa Noal, un edificio residenziale nZEB (Nearly Zero Energy Building) in provincia di Brescia.
Nome progetto: Villa Noal
Luogo: provincia di Brescia, Italia
Progetto: Arch. Andrea Benedetti – Panificio Architecture Workshop
Serie...Design, innovazione, sostenibilità: le soluzioni Ritmonio per Villa Noal, un edificio residenziale nZEB (Nearly Zero Energy Building) in provincia di Brescia.Leggi altro
Nome progetto: Villa Noal
Luogo: provincia di Brescia, Italia
Progetto: Arch. Andrea Benedetti – Panificio Architecture Workshop
Serie di rubinetteria: Diametro35, Diametro35 Inox, DOT316
Foto credits: Enrico Dal Zotto - courtesy of Eclisse + Vanni Borghi - courtesy of Florim
Soluzioni innovative ed efficienti, per la progettazione di una residenza a energia quasi zero, che si adatta allo standard europeo nZEB (Nearly Zero Energy Building). Ecco il lavoro dell’Arch. Andrea Benedetti, founder di Panificio Architecture Workshop: una demolizione con ricostruzione nella provincia bresciana, che ha visto una cura certosina di tutte le fasi di progettazione per dare voce alle esigenze e ai desideri del committente.
Il committente ha scelto l’architetto Andrea Benedetti per la sua sensibilità verso le tematiche ambientali e l'innovazione. Il risultato è paragonabile a un abito cucito su misura: un’abitazione sostenibile, dalle linee contemporanee, con arredi di design e finiture di alta qualità.
Per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il fabbisogno della costruzione, è stata posta attenzione al suo orientamento e all’esposizione. Dal punto di vista degli impianti, la residenza è dotata di teleriscaldamento, sistemi geotermici e pannelli fotovoltaici con batterie di accumulo: sfruttando fonti energetiche rinnovabili, il regime energetico è autosufficiente. Per l’isolamento interno ed esterno sono stati utilizzati mattoni poroton a celle chiuse.
Da sempre sensibile alle tematiche ambientali e di innovazione, l’Arch. Benedetti ha istaurato una relazione proficua con i committenti, indispensabile per il successo del progetto. “La scelta dei materiali costruttivi è stata fondamentale in questo progetto – dichiara l’Arch. Ho ponderato la distribuzione degli spazi interni e la selezione di tutte le componenti, dall’involucro edilizio agli impianti alle finiture, per trasmettere il più possibile un senso di ordine e minimalismo, che possa coniugare sostenibilità e ricercatezza delle forme. Le pareti, per esempio, sono state dipinte con la tecnica dell'aerografo, che conferisce un effetto morbido e vellutato”.
Un esempio di modernità, nel quale si iscrivono perfettamente le soluzioni Ritmonio, che garantiscono design riconoscibile, elevati standard igienici e attenzione a un utilizzo ponderato delle risorse idriche in tutti e tre gli ambienti bagno. Ne è un esempio la collezione DOT316 in acciaio inox, scelto qui nella finitura black: sinonimo di semplicità ed eleganza, DOT316 rappresenta “un punto fermo”, che va ad intersecare le linee nette ed ortogonali del corpo del miscelatore. Le linee pure, rigorose e razionali della collezione, che pur si alternano a volumi tondi e morbidi, creano un gioco di incastri e sintetizzano perfettamente funzionalità e design inconfondibile.
Oltre alla bassissima ritentività batterica, l’acciaio inox è riciclabile al 100%. Il prodotto prende il nome proprio dal nobile acciaio AISI316 L in cui è realizzato, dove L indica la percentuale di carbonio presente, inferiore a quella del 316. Un fattore importante quando si parla di rubinetteria, perché determina un coefficiente maggiore di resistenza alla corrosione di agenti esterni. La collezione rientra nelle soluzioni Ritmonio a risparmio idrico, contraddistinte dalla portata d’acqua ECO, inferiore ai 9 l/m, per sensibilizzare ad un utilizzo responsabile delle risorse ambientali.
Sempre acciaio inox e sempre finitura black anche per Diametro35 Inox, la serie icona del brand, che così declinata arricchisce di grinta e personalità il bagno. Massima espressione di stile, soddisfa le esigenze della committenza che richiedeva un connubio particolare e versatile di estetica contemporanea e funzionalità;
A completare la gamma di soluzioni utilizzate Diametro35 in finitura verniciata black: un’ulteriore declinazione dal design essenziale ed elegante, che si distingue per l’attenzione e la cura di ogni dettaglio.
www.ritmonio.it
Arch. Andrea Benedetti – Panificio Architecture Workshop
Panificio Architecture Workshop nasce dalla volontà di Andrea Benedetti, Architetto laureato allo IUAV di Venezia nel 2010 con indirizzo specialistico in Architettura per la Sostenibilità, di recuperare l'originale Panificio Benedetti in Pompiano, attività che l'omonimo nonno con i suoi fratelli, ha avviato nel 1948. Prosegue il proprio percorso di formazione e specializzazione avvicinandosi alla "Lignius Associazione Nazionale Italiana Case Prefabbricate in Legno" acquisendo la qualifica di "Lignius Expert”. Completa la sua formazione divenendo Certificatore Energetico Cened Lombardia nel 2012. Andrea Benedetti è da sempre sensibile all'edilizia sostenibile, integrando criteri di funzionalità, contenimento dei costi ed estetica. Dal 2017 al 2021 è attivo nella Commissione Progettazione Sostenibile del Dipartimento Professione dell'Ordine degli Architetti di Brescia. È inoltre componente attivo della Commissione Giovani del Dipartimento promozione e diffusione dell'architettura. Dal 2021 diventa Consigliere dell’Ordine Architetti e PPC di Brescia e Referente della Commissione Iunior Giovani ed Accesso alla Formazione nel medesimo Ordine. Minimalismo raffinato e realizzazioni di pregio per dare voce alle esigenze e desideri del committente. Architettura che ricerca la proporzione e l'equilibrio. Interni esclusivi il cui risultato è un abito cucito a misura del cliente. Un prodotto di fatto Artigianale! Andrea Benedetti segue questi obiettivi e nella totalità, dalle fasi preliminari del progetto architettonico sino alla realizzazione in cantiere dell'opera, segue passo dopo passo il proprio cliente.
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Con Urban Oasis Stefano Boeri Architetti vince a Bratislava
by Stefano Boeri Architetti
Lo studio Stefano Boeri Architetti ha trionfato nel concorso internazionale per lo sviluppo di un’ex area industriale di tre ettari nel centro di Bratislava, precisamente a Chalupkova. Questa zona, per...Con Urban Oasis Stefano Boeri Architetti vince a BratislavaLeggi altro
by Stefano Boeri Architetti
Lo studio Stefano Boeri Architetti ha trionfato nel concorso internazionale per lo sviluppo di un’ex area industriale di tre ettari nel centro di Bratislava, precisamente a Chalupkova. Questa zona, per decenni una delle più grandi aree dismesse della capitale slovacca, si trova in una posizione strategica vicino al centro storico e al Danubio e sta vivendo una trasformazione significativa con l'introduzione di architettura contemporanea e un nuovo paesaggio urbano.
Il Progetto Urban Oasis
Il masterplan Urban Oasis, presentato da Stefano Boeri Architetti e vincitore del concorso indetto da Penta Real Estate, propone la creazione di un nuovo polo centrale per Bratislava attraverso un intervento di rigenerazione urbana. Il cuore del progetto è un grande parco pubblico, circondato da una torre iconica e quattro edifici a media densità, che ospiteranno 1.300 appartamenti di varie dimensioni e destinati a diversi tipi di utenza.
Motivazioni della Vittoria
La giuria, che ha selezionato Urban Oasis tra le proposte di rinomati studi internazionali come Bjarke Ingels Group, Gensler, MAD Architects e MVRDV, ha apprezzato particolarmente la “matrice europea” del progetto. Questo elemento si riflette nella combinazione delle tradizionali facciate in pietra e mattoni con il verde circostante, integrato attorno a un grande giardino pubblico.
Landmark Urbano e Sostenibilità
La torre, posizionata in un punto strategico del masterplan, diventerà un nuovo landmark urbano con una vista panoramica sulla città. Gli edifici circostanti, di altezze diverse, sono progettati per massimizzare l'ingresso della luce naturale nel parco e offriranno terrazze e tetti verdi come spazi ricreativi per la comunità.
Le facciate degli edifici presentano geometrie irregolari e ondulate per ridurre la propagazione del suono, con logge protettive lungo le strade più trafficate e balconi verso il parco.
La Natura al Centro
Uno degli aspetti centrali del progetto è l'integrazione della natura, che contribuisce alla biodiversità locale e alla creazione di nuovi servizi ecosistemici. Le terrazze e i tetti verdi, insieme all’anello verde che circonda l’intervento, fungono da filtro tra le residenze e la strada, attenuando l'inquinamento acustico.
Il progetto promuove la mobilità sostenibile con aree pedonali e piste ciclabili all'interno del parco, e l’uso di pannelli solari su una superficie di circa 4.600 metri quadrati per soddisfare il fabbisogno energetico del quartiere.
Gestione delle Risorse Idriche
Sistemi di drenaggio urbano gestiranno il deflusso dell'acqua grazie ai tetti verdi, alle pavimentazioni permeabili e ai bacini di raccolta, affrontando le sfide del microclima urbano.
Tempistiche e Fasi del Progetto
L'inizio della costruzione della prima fase residenziale è previsto per il 2026. La realizzazione del progetto, suddiviso in quattro fasi, avrà uno sviluppo di circa dieci anni, seguendo il completamento della modifica del piano territoriale locale attualmente in corso.
Dichiarazioni dei Protagonisti
“Il progetto di Urban Oasis porta in una città dinamica e in un Paese che sta vincendo la sfida dell’integrazione in Europa, un nuovo e innovativo quartiere residenziale attorno a un grande giardino pubblico ad alta biodiversità vegetale. Un piano che offre a Bratislava una nuova centralità, aperta e permeabile ai flussi della vita quotidiana,” afferma Stefano Boeri.
Pietro Chiodi, partner di Stefano Boeri Architetti, sottolinea come il progetto miri a generare qualità architettonica ottimizzando la luce naturale, proteggendo dal vento e dall’inquinamento acustico, e valorizzando l’accessibilità del parco.
Juraj Nevolník, direttore esecutivo di Penta Real Estate, evidenzia l’importanza del concorso internazionale e la crescente rilevanza di Bratislava come capitale capace di attrarre partecipazioni di studi stranieri di alto calibro.
Urban Oasis rappresenta un significativo passo avanti per la rigenerazione urbana di Bratislava, combinando tradizione architettonica e innovazione sostenibile per creare un quartiere vitale e moderno.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
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Borgo L.I.M.A. | riconversione residenziale dell’ex fabbrica di trenini Lima
By Beltramelli Interior Design Studio
Le soluzioni Ritmonio per una riconversione industriale: l’ex fabbrica di trenini Lima diventa abitazione, grazie al progetto di Beltramelli Interior Design Studio, in grado di...Borgo L.I.M.A. | riconversione residenziale dell’ex fabbrica di trenini LimaLeggi altro
By Beltramelli Interior Design Studio
Le soluzioni Ritmonio per una riconversione industriale: l’ex fabbrica di trenini Lima diventa abitazione, grazie al progetto di Beltramelli Interior Design Studio, in grado di preservare la memoria storica del luogo e di celebrarne il passato industriale.
Nome progetto: Borgo L.I.M.A. | riconversione residenziale dell’ex fabbrica di trenini Lima
Luogo: Vicenza
Progetto: Beltramelli Interior Design Studio
Serie di rubinetteria: Diametro35 in finitura black; Diametro35 Inox in finitura stainless-steel
Crediti fotografici: Irene Azzolin
“Nei miei progetti, cerco sempre di dare risposta a due delle principali esigenze umane: il senso estetico – ovvero la ricerca del bello armonioso – e la praticità, intesa come semplificazione della vita di tutti i giorni per chi abita questi luoghi”. È questo il modus operandi di Carlo Beltramelli, di Beltramelli Interior Design Studio, che si è occupato del progetto di riconversione e ristrutturazione dell’ex sito industriale Lima (Lavorazione Italiana Metalli e Affini), celebre fabbrica di trenini fondata a Vicenza nel 1946.
Un intervento importante, che ha saputo preservare la memoria storica del luogo e celebrarne il passato industriale, carico di significo e memoria collettiva, di emozioni e stupore che appartengono all’immaginario di ciascuno, quello delle vibrazioni positive che arrivano quando si ripensa all’infanzia e al desiderio di ricevere in dono un trenino, al gioco e all’avventura.
“Questa storia mi ha ispirato molto – continua Beltramelli – l’intervento è stato complesso, composto da mille dettagli e sfaccettature, a volte intimo. Sono riuscito a interpretare le volontà del committente, verificando ogni singola scelta e soluzione per realizzare il loft dei sogni”.
Diversi gli spunti tradotti in metafore progettuali: l’appartamento è suddiviso in sette “stazioni” tematiche, ognuna con un proprio significato, che riflette un aspetto della vita del committente. Ogni stazione riflette la
concezione moderna dello spazio abitativo, dove le funzioni si integrano piuttosto che rimanere separate.
La cucina e l’area del convivio sono interpretate come epicentro di benessere alimentare e del vivere bene. L’area living è socialità, relazioni, fino alla palestra integrata nella zona giorno. L’uso di divisori semitrasparenti e di aree lievemente rialzate permette di mantenere una separazione visiva, senza interrompere la continuità dello spazio. Elementi strutturali originali come le travi a vista e le grandi finestre riflettono il passato dell’edificio.
Gli ambienti sorpresi dalla presenza di una palestra che rende l’esercizio fisico una componente naturale e facilmente accessibile della routine quotidiana e una libreria in vetro permette di mantenere una separazione visiva senza interrompere la continuità dello spazio.
I tagli nel pavimento e a soffitto simulano binari e rotaie, aggiungendo un senso di direzione e movimento allo spazio. I serramenti in acciaio nero, reminiscenze dei finestrini su mondi che scorrono veloci, inquadrano il paesaggio domestico in una sequenza di immagini vivide e mutevoli, come quelle che si susseguono al di là del vetro in un viaggio in treno.
La selezione accurata di colori, arredi e materiali convoglia un’atmosfera di lusso sottile e misurato, come nei bagni della zona notte dove l’uso delle soluzioni Ritmonio non è solo una scelta estetica, ma una deliberata espressione di personalità. Un esempio perfetto di come Diametro35, nelle configurazioni in finitura Black e in acciaio inox, si inserisca armoniosamente in questo frame, valorizzando lo stile industrial con un tocco elegante e moderno: linee pulite e minimaliste, che creano un look sofisticato, ricercato e di tendenza.
I nuovi trend interior parlano proprio di matericità mixate, perfette per esprimere unicità e identità. Un’impronta stilistica, quella Ritmonio, che consente la massima personalizzazione e porta un vero tocco di stile negli ambienti bagno. Giusto per distinguersi nella “stazione” dedicata al benessere e alla purificazione di corpo e anima, dove abbandonarsi all’acqua, elemento primordiale e vitale, alla cura del sé. Versatilità e grinta esprimono bellezza assoluta in un connubio indissolubile tra estetica e funzionalità alla base del progetto.
Beltramelli Interior Design Studio – Bio
Lo studio che si occupa di architettura interni in ambito residenziale, commerciale e uffici, è nato un po’ di tempo fa, nel periodo in cui imperavano i Bee Gees e la loro Febbre del Sabato Sera. Durante tutto questo tempo ho avuto l'opportunità di sperimentare le mie capacità progettuali anche fuori dall'Italia con progetti che sono transitati dalla Fifth Avenue a NY, a Beverly Hills, a Londra, Mosca e anche in Cina senza mai perdere di vista, come nel caso di questo e altri progetti il nostro meraviglioso territorio. Per noi, ogni progetto è un'opportunità di trasformare gli ambienti per far sembrare le case diverse l’una dall’altra, di rispettare il luogo e il contesto in cui si trovano nel rispetto delle persone che le abitano o le utilizzano, che raccontino la loro storia personale e la storia dei luoghi. Vogliamo creare case che corrispondano all'animo di chi le abiterà.
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