Le procedure di affidamento dei lavori secondo il Decreto Aiuti Quater

Dopo l'approvazione del Decreto Aiuti Quater dal Consiglio dei Ministri, l'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha pubblicato una nota informativa per le procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture contenute nell'articolo 10 del procedimento ai comma 1 e 2 .

In linea generale, l'ANCI chiarisce il caso degli affidamenti diretti per i Comuni e la situazione per gli enti rimasti esclusi dall'accesso al fondo opere indifferibili dall'applicazione del DPCM in data 28 luglio 2022.

Nel primo comma, si fa riferimento agli interventi PNRR e PNC dei comuni non capoluogo. Questi enti, secondo la disposizione, possono effettuare affidamenti diretti fino a 139.000 euro per acquisti di servizi e forniture; per quanto riguarda gli affidamenti diretti per lavori, la soglia rimane invece invariata a 150.000 euro. 

Oltre queste soglie, vi è in entrambi i casi l'obbligo di ricorrere ad aggregazioni attraverso province e città metropolitane, comuni capoluogo di provincia e altri soggetti aggregatori.

Il secondo comma riguarda invece le stazioni appaltanti, destinatarie di finanziamenti PNRR o PNC, che non sono riuscite ad accedere al fondo opere indifferibili nonostante possedessero i requisiti. Questa situazione si verifica nel caso in cui, per esempio, erano state bandite procedure di affidamento prima del 18 maggio 2022, data a partire dalla quale era possibile accedervi.

In questo caso la norma prevede che, qualora si sia comunque proceduto all'avvio delle procedure di affidamento dei lavori, è possibile ricevere dei contributi residuali volti a finanziare le amministrazioni in possesso dei requisiti richiesti dal DPCM stesso, fermo restando che le procedure di affidamento dei lavori vengano avviate entro il 31 dicembre 2022.

Le modalità di accesso al Fondo per l'avvio di opere indifferibili verranno poi stabilite da un apposito decreto del MEF da adottare entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore.