Decreto Infrastrutture: novità su anticipazione del prezzo, subappalti, revisione prezzi e incentivi PA

Il Decreto Infrastrutture, attualmente in discussione alla Camera per la sua conversione in legge, si prepara a introdurre una serie di rilevanti modifiche al Codice degli Appalti, a pochi mesi dall’approvazione del Correttivo. Il testo, modificato dalla Commissione Ambiente, tocca punti chiave come la qualificazione Soa per i lavori in subappalto, l’anticipazione del prezzo per ingegneri e architetti, la revisione prezzi, gli incentivi alla dirigenza pubblica e la gestione delle opere incompiute.
Anticipazione del prezzo anche per ingegneri e architetti
Una delle novità più attese riguarda l’estensione dell’anticipazione del prezzo anche ai professionisti tecnici. Ingegneri e architetti potranno ora ottenere un’anticipazione pari al 10% del valore dell’appalto per i servizi di progettazione, una misura inclusa nei documenti di gara e nel quadro economico dell’affidamento. Questa modifica elimina una disparità con le imprese, che già godevano di anticipazioni del 20-30%.
Qualificazione Soa con lavori in subappalto: periodo transitorio
Il decreto introduce un periodo transitorio per l’applicazione delle nuove regole sulla qualificazione Soa. Contrariamente a quanto stabilito dal Correttivo Appalti (D.lgs. 209/2024), che vietava l’uso di lavori subappaltati per la qualificazione, ora le imprese potranno ancora utilizzare i lavori svolti in subappalto nelle gare pubblicate prima del 31 dicembre 2024. Questa deroga risponde alle critiche dei costruttori che rivendicavano il valore del coordinamento degli appaltatori.
Revisione prezzi: niente retroattività
Per contrastare il caro materiali, il decreto permette l’applicazione della compensazione prevista dal Codice Appalti, ma solo a partire dal 2025. Viene così esclusa la possibilità di revisione retroattiva, evitando effetti negativi sui bilanci delle annualità precedenti. La modifica risponde alle preoccupazioni dell’Ance sul rischio di ricalcoli al ribasso.
Tavolo tecnico per le opere incompiute
Un nuovo tavolo tecnico, istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, avrà il compito di monitorare e proporre soluzioni per le opere incompiute. Il tavolo individuerà le priorità di intervento, migliorerà i sistemi di monitoraggio e affronterà le cause che impediscono il completamento dei lavori.
Emergenze e somma urgenza: regole più snelle
Il decreto amplia l’applicazione delle deroghe per somma urgenza anche agli interventi post-emergenze di protezione civile. Sarà possibile ricorrere a procedure semplificate, come l’affidamento diretto oltre soglia, l’utilizzo di liberatorie antimafia provvisorie e la determinazione autonoma del valore degli appalti.
Incentivo del 2% anche ai dirigenti pubblici
Una deroga al principio di onnicomprensività consentirà ai dirigenti pubblici di ottenere l’incentivo del 2% per le attività di progettazione. L’incentivo sarà riconosciuto anche per gare avviate prima del 31 dicembre 2024, purché le attività siano svolte dopo tale data.
Procedure più rapide per impianti FER
Per accelerare l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, anche le aree industriali saranno considerate zone di accelerazione. Sarà possibile procedere con iter autorizzativi più rapidi, nel rispetto degli obiettivi del PNIEC 2030 e del PNRR.
Ponte sullo Stretto: società Stretto di Messina S.p.A. nell’elenco SA qualificate
Infine, la società Stretto di Messina S.p.A. verrà inserita di diritto nell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate, consentendole di gestire direttamente progettazione, affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici relativi alla realizzazione del Ponte.
Con queste novità, il Decreto Infrastrutture mira a rendere più efficiente, equo e veloce il sistema degli appalti pubblici italiani, cercando di bilanciare le esigenze dei professionisti, delle imprese e della pubblica amministrazione.
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