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100 milioni agli enti locali per la progettazione di interventi di sicurezza: al Sud il 40% delle risorse

Il Ministero dell’Interno ha ufficializzato l’assegnazione di 100 milioni di euro agli enti locali per la progettazione definitiva ed esecutiva di 410 interventi di messa in sicurezza del territorio. Il provvedimento, sancito dal Decreto Ministeriale del 18 giugno 2025, è parte di un piano volto a rafforzare la resilienza delle infrastrutture pubbliche, con una particolare attenzione alla prevenzione del rischio idrogeologico, alla sicurezza stradale e all’efficientamento energetico degli edifici pubblici.

Un fondo ridimensionato ma strategico
Le risorse provengono dal Fondo per la progettazione degli enti locali, istituito dalla Legge di Bilancio 2020. Nonostante lo stanziamento iniziale per il 2025 fosse pari a 200 milioni di euro, la successiva Legge di Bilancio ha dimezzato la dotazione a 100 milioni. Ciononostante, il bando pubblicato a novembre 2024 ha visto una partecipazione massiccia: 8.378 richieste per un fabbisogno complessivo superiore a 1,36 miliardi di euro.
A fronte delle risorse limitate, solo le prime 410 richieste sono state accolte, secondo una graduatoria basata su criteri di priorità stabiliti dalla normativa vigente. Tali criteri includono la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, la manutenzione di strade, ponti e viadotti, e l’efficientamento degli edifici pubblici, con precedenza per quelli scolastici.

Focus sul Mezzogiorno
Nel rispetto delle direttive governative per il riequilibrio territoriale, almeno il 40% dei fondi è stato riservato agli enti del Mezzogiorno. Questa scelta mira a colmare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud, incentivando la progettazione e l’avvio di opere pubbliche in regioni spesso penalizzate da carenze strutturali e finanziarie.

Scadenze e modalità di attuazione
Gli enti beneficiari dovranno stipulare i contratti di affidamento della progettazione entro sei mesi dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 3 luglio 2025. La scadenza ultima è fissata al 3 gennaio 2026.
I contratti possono riguardare sia la progettazione esecutiva che quella di fattibilità tecnico-economica, anche in modalità di appalto integrato. Tuttavia, non sono ammesse modifiche rispetto agli elementi indicati nelle domande iniziali.
Il finanziamento sarà erogato in due tranche: l’80% alla stipula del contratto, verificata tramite i sistemi CIG e CUP, e il restante 20% al completamento delle attività progettuali, accertato tramite il sistema di monitoraggio nazionale.
Con questo intervento, il Governo punta a rafforzare la fase progettuale degli enti locali, considerata fondamentale per accedere ai successivi finanziamenti destinati alla realizzazione delle opere, promuovendo al contempo una maggiore sicurezza e sostenibilità del patrimonio pubblico.

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