Generico
Cerca nel titolo
Cerca nel contenuto
Cerca parola esatta
Tipologia
Seleziona tutti
Articoli
Prodotti
Pagine Aziendali
Generico
Cerca nel titolo
Cerca nel contenuto
Cerca parola esatta
Tipologia
Seleziona tutti
Articoli
Prodotti
Pagine Aziendali

Impianti a Banda Larga: Nuove Regole per Edifici e Agibilità – Una Svolta Digitale per l’Edilizia Italiana

Un nuovo capitolo si apre per la digitalizzazione del patrimonio edilizio italiano. Con il Regolamento Impianti Edifici e Banda Ultra Larga, emanato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con il decreto del 17 luglio 2025 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 agosto), cambia radicalmente il quadro normativo per la predisposizione digitale degli edifici. Il regolamento modifica infatti il noto DM 37/2008, adeguandolo agli standard europei e introducendo obblighi stringenti ma strategici: etichetta obbligatoria per l’agibilità e comunicazione dei dati al SINFI.

Digitalizzazione strutturale: cosa cambia
A partire da oggi, tutti gli edifici di nuova costruzione e quelli sottoposti a ristrutturazioni rilevanti dovranno essere predisposti per la banda ultra larga, come previsto anche dal Testo Unico dell’edilizia (DPR 380/2001, art. 135-bis). L’obiettivo è quello di fare della connettività un’infrastruttura di base, al pari di acqua, gas o elettricità.
Le modifiche si concentrano sul nuovo articolo 5-bis del DM 37/2008, ridefinendo competenze, adempimenti e responsabilità tra progettisti e tecnici installatori. Un passo in avanti per rendere il processo edilizio più coerente con la Direttiva europea 2014/61/UE, che promuove l’accesso alla banda larga in ogni edificio.

Le novità più rilevanti
Tra i principali cambiamenti introdotti dal nuovo decreto:
Etichetta per l’agibilità: non basta più la dichiarazione di conformità impiantistica. Per ottenere l’agibilità sarà necessaria un’apposita attestazione di “edificio predisposto alla banda ultra larga”, rilasciata dal tecnico abilitato.
Comunicazione obbligatoria al SINFI: entro 90 giorni dalla presentazione della Segnalazione Certificata di Agibilità, i dati sull’infrastrutturazione devono essere trasmessi al Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture, il catasto nazionale delle reti.
Ridefinizione delle responsabilità: il progettista edile torna ad avere il ruolo centrale nella progettazione dell’infrastruttura multiservizio digitale. Il tecnico installatore deve attenersi al progetto, garantirne la corretta esecuzione e curare gli adempimenti documentali e informativi.
Obbligo di coordinamento: diventa imprescindibile la collaborazione tra progettista e tecnico fin dalle fasi preliminari, per evitare che l’assenza di predisposizione digitale precluda l’agibilità dell’immobile.

Integrazione digitale negli standard edilizi
Il regolamento si inserisce armonicamente nel Testo Unico dell’edilizia, che già richiede:
infrastrutture multiservizio passive (cavidotti, canaline, spazi tecnici);
punto di accesso per collegare la rete pubblica a quella privata;
attestazione di predisposizione come condizione per l’agibilità;
trasmissione dati al SINFI a cura del responsabile tecnico.

Parla la CNA: “Normativa più chiara, meno ambiguità”
La CNA Installazione Impianti ha espresso apprezzamento per la riforma, giudicandola un’evoluzione positiva verso maggiore chiarezza e semplificazione. L’associazione sottolinea il superamento delle incertezze normative passate e la corretta distinzione tra dichiarazione di conformità e attestazione di predisposizione digitale.
Tuttavia, resta in sospeso il nodo dei requisiti abilitativi per le imprese attive nel settore degli impianti elettronici. Il settore attende chiarimenti dal Ministero per evitare nuovi oneri o limitazioni che possano penalizzare le imprese già abilitate.

Impatto concreto per i professionisti
Per architetti, ingegneri e tecnici installatori, il regolamento cambia le regole del gioco. La digitalizzazione non è più un’opzione o un’iniziativa sperimentale: diventa parte integrante della conformità edilizia. La capacità di integrare infrastrutture a banda larga nella progettazione architettonica sarà ora un criterio fondamentale per ottenere il permesso di abitabilità.
In conclusione, il nuovo regolamento segna un passo decisivo verso la modernizzazione digitale del patrimonio edilizio italiano. Una riforma che, se ben attuata e supportata da chiarimenti operativi, potrà favorire non solo la crescita del settore edilizio, ma anche l’accesso universale alla connettività, oggi più che mai essenziale.

Articoli Correlati

Articoli recenti

Risposte