La risalita capillare

1. L'acqua risale nei muri nonostante la forza di gravità
Le cause primarie sono cinque: La corrente elettrica continua verticale (flusso di elettroni) che riscontriamo in tutti i muri umidi, la corrente elettrochimica orizzontale, attiva tra intonaco e interno muro, la tensione superficiale dell'acqua, il principio del vaso capillare e gli errori costruttivi e/o manutentivi.
A queste cause si aggiungono quelle secondarie: accumulo di sali igroscopici veicolati dall'acqua di risalita e conseguente attività chimico-fisica con i materiali che costituiscono il muro, condizioni termoigrometriche e climatiche degli ambienti esterni ed interni.
È luogo comune, ma errato, pensare che la risalita d'acqua nei muri dipenda esclusivamente dal fenomeno della capillarità. Nei corsi di restauro viene descritta la legge di Jurin. Dimostreremo in seguito che resta pura teoria di laboratorio, non applicabile alla pratica di cantiere.
Un altro errore di valutazione molto comune è confondere l'acqua di falda in controspinta con quella di risalita.
Capita di vedere spesso interventi sulle fondazioni e muri sotterranei, eseguiti per migliorare l'aerazione e "diminuire la pressione" dell'acqua sulle fondazioni stesse.
In realtà, nel fenomeno di risalita capillare, non interviene alcuna pressione, se non quella atmosferica. Gli interventi di aerazione e apertura di cavedi attorno al perimetro murario indubbiamente limitano il fenomeno, permettendo un'evaporazione dell'acqua risalente ancora a livello del piano interrato, ma non sono affatto risolutivi.

2. La corrente elettrica - la causa più importante della patologia di risalita capillare
Dallo studio di fenomeni geobiologici sono emerse le vere cause che originano il fenomeno della risalita capillare. È impensabile, infatti, considerare valide e applicabili nella pratica leggi teoriche come quelle di Jurin. È pura teoria calcolare le altezze di risalita in funzione del diametro dei capillari e della natura dei materiali, nonostante la indubbia forza di adesione prodotta dalla tensione superficiale delle molecole d'acqua.
Prendiamo ad esempio le murature di un edificio storico di impianto medievale, sostituite, rappezzate, risarcite e integrate nel tempo con materiali diversi. Come mai i muri dell'edificio così eterogenei mantengono più o meno altezze dell'umidità uniformi mentre invece, per la legge di Jurin, dovrebbero evidenziare altezze diverse secondo la composizione? Evidentemente qui cascano le teorie della capillarità di Jurin.
In pratica, oggi, possiamo affermare che il capillare partecipa alla risalita più come spettatore che attore.
Per la legge di Jurin la risalita non è in grado di procedere oltre qualche decina di centimetri dal terreno, mentre a volte troviamo quote di risalita di parecchi metri. La forza motrice che spinge l'acqua in salita e la trattiene, a discapito della gravità, è un flusso di elettroni, cioè una corrente elettrica. Da dove proviene la corrente di elettroni che genera la differenza di potenziale elettrico riscontrato tra la sommità dell'umidità nei muri e il terreno?
Da fenomeni geobiologici e geomagnetici del sottosuolo nei quali è presente l'acqua.
Acque sotterranee correnti, anche a notevole profondità, nello sfregamento prodotto con gli strati di terreno e roccia, perdono elettroni che vanno a ionizzare gli strati superiori del terreno e, nel caso ci sia un edificio costruito su questo terreno, i muri portanti dell'edificio.
Altrettanto succede quando c'è acqua nel sottosuolo interposta tra terreni geologici a pH diverso (es. calcare a pH alcalino e argilla a pH acido); si scatena corrente elettrochimica (la stessa che c'è nella pila) che produce quindi movimento di elettroni. Una conferma di questo fenomeno viene dall'agricoltura, dove piante da frutto, collocate su acque sotterranee, ricevono un'eccesso di ionizzazione che le porta anche alla morte.
Altri fenomeni elettromagnetici naturali del sottosuolo partecipano all'alterazione dell'equilibrio elettronico dell'acqua. In particolare le perturbazioni del campo geomagnetico, quelle che producono le cosiddette geopatie (rete di Hartmann, faglie sotterranee, fenomeni tellurici, ecc..). Le fondamenta e le basi dei muri sono invase dall'acqua per capillarità. La dimensione del fenomeno è determinata dalla differenza di potenziale elettrico indotta dalle manifestazioni sopraddette.