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Casa ristrutturata con Superbonus: tasse da pagare in caso di vendita

A partire dal 2024, chi vende un immobile precedentemente ristrutturato grazie al bonus 110% deve tenere conto di una nuova imposta sulla plusvalenza. Vediamo come cambiano le tasse per chi vende casa.

La vendita di una casa è spesso un'opportunità di guadagno, ma è fondamentale sapere che, al momento del rogito, saranno dovute alcune tasse. La compravendita di un immobile comporta il versamento di imposte, che possono essere fisse o calcolate in base al reddito.

La tassazione sulle compravendite immobiliari è stata rivista con l'introduzione della legge di Bilancio per il 2024. A partire da quest'anno, i proprietari di case ristrutturate tramite il Superbonus devono considerare alcune novità fiscali. Una casa ristrutturata con i bonus edilizi acquista valore poiché diventa più moderna, sicura ed efficiente, il che può aumentare il prezzo di vendita rispetto al prezzo di acquisto.

L'introduzione di una nuova tassazione mira a limitare le vendite speculative di edifici acquistati a basso costo prima dell'applicazione del Superbonus e successivamente riqualificati.

Ecco un'analisi delle tasse da pagare per chi vende una casa ristrutturata, con un focus su quando optare per l'imposta sostitutiva e quando per la tassazione ordinaria.

Quanto pagherà in più chi vende una casa ristrutturata e come si calcola la plusvalenza
Rispetto al 2023, chi vende una casa ristrutturata pagherà più tasse a partire dal 2024. Tuttavia, ci sono alcune condizioni da soddisfare affinché si applichi il nuovo regime. La "plusvalenza" è la differenza tra il prezzo originario di acquisto della casa e il prezzo di vendita dopo aver eseguito lavori di ristrutturazione con i bonus fiscali.

Un edificio ristrutturato mediante il Superbonus ha un valore maggiore di uno non ristrutturato e con una classe energetica inferiore. La nuova tassa per chi vende una casa ristrutturata serve a scoraggiare le vendite speculative di edifici comprati a basso costo prima del Superbonus e poi riqualificati.

Ecco un riepilogo delle tasse da pagare:
- Se i lavori di ristrutturazione agevolati si sono conclusi entro i 5 anni prima della vendita, non si tiene conto delle spese relative se il proprietario ha optato per la cessione del credito o sconto in fattura.
- Se gli interventi agevolati si sono conclusi oltre 5 anni prima della vendita, si tiene conto del 50% di tali spese.

Il venditore può scegliere se far concorrere la plusvalenza al reddito da tassare con l'Irpef o optare per l'imposta sostitutiva del 26%.

Quando è possibile vendere una casa ristrutturata con il Superbonus 110%
Secondo il ddl di Bilancio per il 2024, le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso di beni immobili ristrutturati con il Superbonus, concluse non più di cinque anni prima della vendita, sono soggette a tassazione.

Non è vietato vendere un immobile oggetto di ristrutturazione ed efficientamento energetico, ma la plusvalenza derivante dalla cessione sarà tassata solo se il Superbonus è stato utilizzato entro gli ultimi 5 anni.

Tassazione per le case ristrutturate con Superbonus: sintesi
Con l'approvazione della legge di Bilancio 2024, entra in vigore l'imposta del 26% sulla plusvalenza per chi vende una casa ristrutturata con il Superbonus, a partire dal 1° gennaio 2024.

Il contribuente deve scegliere tra l'Irpef ordinaria e l'imposta sostitutiva.

Chi desidera vendere una casa ristrutturata con l'agevolazione Superbonus nel 2024 deve considerare attentamente le molteplici implicazioni fiscali.

Tasse per la vendita della prima casa
Oltre al fatto che un immobile sia ristrutturato o meno con i bonus edilizi, per calcolare la tassazione ci sono altri fattori da considerare:
- Se l'immobile è la prima casa.
- Quanti anni sono trascorsi dalla data dell'acquisto.

Chi vende casa può scegliere tra il regime di tassazione ordinario o l'imposta sostitutiva.
Il regime ordinario permette al venditore di calcolare le tasse applicando le aliquote Irpef, diverse per scaglioni. L'imposta sostitutiva prevede una tassazione separata sulla vendita della casa con aliquota fissa al 26%.

Tassazione per la vendita della prima casa dopo 5 anni
La vendita della prima casa, per la quale il contribuente ha beneficiato delle agevolazioni fiscali, non comporta alcuna conseguenza se avviene dopo 5 anni dall'acquisto.

Invece, se la vendita avviene prima, il venditore dovrà pagare l'eventuale plusvalenza, soggetta alla tassazione ordinaria Irpef o all'imposta sostitutiva del 26%.

Lo Stato vuole evitare che una persona possa acquistare un'abitazione con l'obiettivo di speculazione economica, quindi guadagnare sulla plusvalenza. Esistono tuttavia eccezioni, come gli immobili acquisiti per successione ereditaria o donazione, o se il proprietario ha avuto la residenza nell'immobile per la maggior parte del tempo trascorso dal suo acquisto.

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