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Ambiente: le soluzioni verdi di ENEA per città più sane e vivibili

Foreste urbane, corridoi verdi, agricoltura verticale, tetti green e pavimentazioni permeabili: sono queste le Nature-based Solutions (NBS) che potrebbero rivoluzionare la vita urbana, contribuendo in modo significativo alla riduzione della mortalità legata agli estremi climatici. A confermarlo è una recente ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Forests, condotta nell’ambito del progetto europeo VEG-GAP e coordinata da ENEA.

Lo studio ha analizzato il potenziale del rinverdimento urbano a medio-lungo termine, prendendo come casi studio tre città: Bologna, Milano e Madrid. I risultati mostrano che l’introduzione diffusa di infrastrutture verdi potrebbe salvare vite umane ogni anno: fino a 3,4 decessi evitati a Bologna e 1,2 a Milano.

Secondo Mihaela Mircea, ricercatrice ENEA e coordinatrice del progetto VEG-GAP, la vegetazione urbana agisce come barriera contro l’effetto isola di calore, migliorando il microclima urbano e portando benefici concreti alla salute, soprattutto nelle aree densamente urbanizzate. La variabilità climatica, osserva Mircea, non si limita a ondate di caldo o freddo, ma influenza in modo più sottile e continuo le temperature, con effetti sulla salute pubblica che vanno compresi e mitigati.

Attraverso modelli ad alta risoluzione spaziale (1 km²), tra cui il sistema italiano MINNI per le città italiane e WRF-CMAQ per Madrid, i ricercatori hanno valutato gli effetti delle NBS sulla qualità dell’aria e sulla mortalità legata al clima. A Milano, l’effetto più evidente è nella riduzione della mortalità invernale (-2,1 decessi l’anno), anche se bilanciata da un lieve aumento di quella estiva (+0,9). A Bologna, invece, i benefici sono più marcati nella stagione fredda, con tre decessi evitati ogni anno.

Madrid registra un impatto complessivo ancora più significativo: l’introduzione di soluzioni verdi potrebbe evitare 4,1 morti l’anno, principalmente per via della riduzione delle temperature estive estreme.

“Le NBS non sono solo strumenti ambientali, ma vere e proprie soluzioni strategiche per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la crescente urbanizzazione”, sottolinea Mircea. Entro il 2050, il 68% della popolazione mondiale vivrà in città, rendendo urgente l’integrazione di queste soluzioni nelle politiche urbane.

Già oggi molte amministrazioni stanno adottando piani per introdurre tetti verdi, boschi urbani e altre infrastrutture ecologiche per contrastare fenomeni come le ondate di calore, le alluvioni e il degrado ambientale. La strada tracciata da ENEA e dai partner di VEG-GAP è chiara: il futuro delle città passa attraverso il verde.

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