La Commissione UE fa marcia indietro: niente stop alle caldaie a gas dal 2029, ma regole più severe
Nuova bozza del Regolamento Ecodesign: efficienza energetica al centro, ma il phase-out dei combustibili fossili passa agli Stati membri
La Commissione Europea rivede i propri piani: non ci sarà alcun divieto di vendita delle caldaie a gas a partire dal 2029. Lo stop, previsto nella prima bozza del Regolamento Ecodesign, viene ora sostituito da una strategia più flessibile che lascia agli Stati membri il compito di gestire il phase-out dei combustibili fossili. Una retromarcia che arriva dopo due anni di acceso dibattito e proteste da parte dell’industria termotecnica.
Ecodesign: una revisione tecnica e politica
La nuova proposta aggiorna profondamente il Regolamento (UE) n. 813/2013 e i suoi allegati, introducendo requisiti minimi di efficienza energetica per una vasta gamma di apparecchi: riscaldatori centrali, scaldabagni, pompe di calore e sistemi ibridi. Il cuore della riforma resta un inasprimento graduale dei parametri di efficienza, mantenendo tuttavia sul mercato anche le caldaie a gas più moderne, purché in linea con i nuovi standard.
Il “quasi-ban” del 2029: cosa prevedeva la prima bozza
Nella versione iniziale del regolamento, la soglia di efficienza richiesta alle caldaie a gas era fissata al 115%: un valore ritenuto inaccessibile dalle tecnologie attuali, equivalente a un divieto implicito di vendita a partire dal settembre 2029. Sebbene mai esplicitato, il messaggio era chiaro e ha suscitato forti reazioni da parte di produttori e consumatori.
Nuovi parametri, caldaie salve ma sotto sorveglianza
La bozza aggiornata riporta la soglia di efficienza su livelli compatibili con le caldaie a condensazione attualmente in commercio. L’obiettivo resta la progressiva eliminazione degli apparecchi meno efficienti, senza escludere del tutto le tecnologie a combustione. I nuovi requisiti mirano a incentivare il passaggio verso sistemi ibridi, pompe di calore e soluzioni intelligenti per l’edilizia.
Tra Ecodesign e direttiva EPBD: il traguardo del 2040
La decisione della Commissione non esonera le caldaie a gas dal percorso di decarbonizzazione. La direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD), nota come “Direttiva Case Green”, fissa infatti l’uscita completa dai combustibili fossili entro il 2040. Gli Stati membri dovranno definire piani nazionali con tappe intermedie, incentivi modulati e strategie di rinnovamento del parco edilizio.
Etichettatura energetica: nuova scala A-G e più trasparenza
Oltre all’Ecodesign, la Commissione interviene anche sull’etichettatura energetica. Via la vecchia scala A+++ – D, sostituita da un più intuitivo schema A – G. Introdotti anche un codice QR per accedere alla banca dati EPREL, nuove icone per rumorosità, compatibilità con sistemi intelligenti e impatto ambientale dei refrigeranti.
Requisiti tecnici: prove più realistiche e diritto alla riparazione
Il nuovo regolamento introduce metodi di prova più coerenti con le condizioni reali, obblighi di disponibilità dei ricambi, e una progettazione orientata alla durabilità. Le caldaie a combustibile fino a 400 kW saranno soggette a verifica di conformità da parte di organismi terzi. Inoltre, i dispositivi dovranno permettere la misurazione e visualizzazione dei consumi energetici.
Tempistiche e prossimi passi
La bozza è attualmente in consultazione pubblica. Dopo il vaglio degli Stati membri e l’approvazione formale da parte del Parlamento e del Consiglio, i regolamenti definitivi saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell’UE, con un periodo transitorio per l’entrata in vigore.
La Commissione Europea sceglie una linea più pragmatica: non un addio immediato alle caldaie a gas, ma una transizione guidata da efficienza, trasparenza e innovazione tecnologica. Toccherà ora ai governi nazionali il compito più arduo: accompagnare cittadini e imprese verso un futuro a basse emissioni, senza penalizzare l’accessibilità economica e la sicurezza energetica.

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