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Fonti rinnovabili nei nuovi edifici: da oggi l’obbligo è al 60%

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A partire da oggi, 13 giugno 2022, entra in vigore la copertura obbligatoria del 60% da fonti rinnovabili dei consumi energetici per i nuovi edifici privati, percentuale incrementata rispetto alla precedente del 50%, subito dopo i 180 giorni dalla data di pubblicazione del decreto stesso.

A prevedere questo aumento di percentuale è il Decreto Legislativo 199/2021 con cui l’Italia ha risposto alla Direttiva 2018/2001/UE (RED II) sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Già la Direttiva Europea aveva fissato la percentuale obbligatoria al 50% nel caso degli edifici privati e 55% per quelli pubblici, con una riduzione del 50% delle quote nel caso di immobili situati in centri storici. Adesso con il D.Lgs 199/2021, si comunica la novità dell’incremento della percentuale per la promozione dell’uso delle fonti rinnovabili. A partire dal 13 giugno 2022, quindi, tutti gli edifici privati nuovi o sottoposti a ristrutturazione, dovranno coprire il 60% del proprio fabbisogno con fonti energetiche rinnovabili. Nel caso degli edifici pubblici, invece, la percentuale d’obbligo ammonta al 65%. Nello specifico, gli edifici che saranno realizzati ex novo o sottoposti a ristrutturazione dovranno essere progettati in modo da garantire contemporaneamente sia la copertura del 60% dei consumi previsti per la produzione di acqua calda sanitaria e sia la copertura del 60% della somma dei consumi previsti per la produzione di acqua calda sanitaria, la climatizzazione invernale e la climatizzazione estiva. Sono esclusi da questo obbligo gli edifici allacciati a una rete di teleriscaldamento e/o teleraffrescamento efficiente. La quota di rinnovabili da installare viene calcolata sulla base del fabbisogno energetico dell’edificio per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria e per potenziare il suo efficientamento energetico.

Tale obbligo, di dover sfruttare l’energia da fonti rinnovabili, è necessario per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’edilizia, soprattutto in alcuni casi. In seguito ai recenti aggiornamenti rispetto ai target fissati per il 2030 e il 2050, la missione è quella di abbandonare definitivamente i combustibili fossili ottenendo la totale decarbonizzazione di tutto il settore edile. In linea con il Green Deal, ora si dovranno costruire edifici a zero emissione a partire dal 2030 e, nel settore pubblico, dal 2027. Ma a quali consumi si fa riferimento nel nuovo decreto? L’obbligo di utilizzo di fonti rinnovabili, per gli edifici di nuova costruzione e ristrutturazioni rilevanti di edifici esistenti, almeno del 60% – 65% per gli edifici pubblici – riguarda la copertura dei consumi: di calore, di elettricità e per il raffrescamento.

Per rispettare i nuovi requisiti, una risposta potrebbe essere adottare soluzioni integrate. Per esempio, installare in sostituzione della caldaia, una pompa di calore per la climatizzazione dell’edificio e per la produzione di acqua calda integrato con un sistema fotovoltaico o con i pannelli solari termici. Ricordiamo che la legge di conversione del Decreto Energia ha portato una vera e propria liberalizzazione per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici e termici negli edifici, normativa che potrebbe aiutare la conversione obbligatoria.

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