Mercato dei serramenti in calo nel 2025: pesa il ridimensionamento dei bonus edilizi

Secondo il nuovo rapporto UNICMI, l’edilizia residenziale frena mentre tengono non residenziale e infrastrutture. In forte sofferenza il PVC, resiste l’alluminio.
Il 2025 si preannuncia come un anno di transizione critica per il mercato dell’involucro edilizio in Italia, con segnali di rallentamento che colpiscono soprattutto il comparto residenziale. A delineare il quadro è l’ultimo aggiornamento del Rapporto sul mercato dell’involucro edilizio redatto dall’Ufficio Studi Economici di UNICMI, presentato lo scorso 24 luglio.
Bonus edilizi ridotti, il residenziale frena
Il rapporto evidenzia un contesto di sostanziale stabilità per il settore delle costruzioni nel suo complesso: -0,1% nel 2025 e -0,2% nel 2026. Tuttavia, a fare la differenza è la ripartizione interna del mercato. Le ristrutturazioni residenziali, un tempo trainate da incentivi come il Superbonus, registreranno una contrazione marcata dell’8% sia nel 2025 che nel 2026.
Questa flessione incide profondamente sul mercato dei serramenti, dove la domanda nel settore residenziale calerà del 6,6% per entrambi gli anni.
PVC in crisi, si salva l’alluminio
Il comparto serramenti risentirà direttamente di questo scenario: -2,6% nel 2025, -2,8% nel 2026. A pagare il prezzo più alto sarà il PVC, un materiale che aveva beneficiato enormemente dei bonus edilizi. Le previsioni per il 2025 parlano di un crollo del 6,7%, già anticipato da un dimezzamento delle importazioni nei primi quattro mesi dell’anno.
Tiene invece l’alluminio, sostenuto dalla crescita del non residenziale e delle facciate continue. Quest’ultime, in particolare, continueranno a crescere: +5,1% nel 2025 e +3,9% nel 2026.
La spinta delle infrastrutture e del non residenziale
Nonostante le difficoltà del comparto residenziale, a sostenere il settore saranno gli investimenti infrastrutturali (+14% nel 2025 e +12% nel 2026) e l’edilizia non residenziale (+5% nel 2025 e +3,8% nel 2026), trainati dalla domanda pubblica.
“Emergono due dati rilevanti: la crescita del settore non residenziale, sia per le finestre sia per le facciate, che si protrarrà fino a fine anno, e la forte contrazione del segmento residenziale legato al recupero,” ha dichiarato Carmine Garzia, responsabile scientifico dell’Ufficio Studi UNICMI.
Inchieste e incertezze normative
Garzia ha inoltre lanciato un allarme: le indagini giudiziarie in corso a Milano potrebbero avere un impatto negativo sugli interventi di grande rigenerazione urbana, compromettendo la domanda per facciate continue e serramenti nel segmento non residenziale. Un monito chiaro agli operatori del settore: monitorare con attenzione l’evoluzione normativa e giurisdizionale sarà cruciale nei prossimi mesi.
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