Sicurezza antincendio: nuovo rinvio per la formazione obbligatoria dei manutentori, slitta al 2026

Ancora un anno di proroga per l’obbligo di formazione dei tecnici manutentori antincendio: il termine slitta al 25 settembre 2026.
Con la pubblicazione del Decreto Ministeriale 15 luglio 2025 in Gazzetta Ufficiale, il Ministero dell’Interno ha ufficializzato un ulteriore rinvio dell’obbligo formativo per i tecnici manutentori antincendio. Il nuovo termine per l’entrata in vigore delle disposizioni relative alla qualifica di manutentore qualificato è fissato al 25 settembre 2026.
Una lunga serie di proroghe
Il percorso verso l’attuazione della formazione obbligatoria ha già conosciuto diverse tappe e rinvii. Inizialmente previsto per il 25 settembre 2022, l’obbligo era stato introdotto dal DM 1 settembre 2021, che aveva definito la figura del “tecnico manutentore qualificato” incaricato degli interventi di manutenzione e controllo su impianti e attrezzature antincendio.
La prima proroga è arrivata con il DM 15 settembre 2022, che ha spostato il termine al 25 settembre 2023. Successivamente, il DM 31 agosto 2023 ha rinviato la scadenza al 25 settembre 2024, seguita da un ulteriore slittamento al 25 settembre 2025, sancito dal DM 13 settembre 2024. Ora, con il DM 15 luglio 2025, si stabilisce la nuova scadenza al 2026.
Cosa cambia per i manutentori
Fino alla nuova data, i professionisti già attivi nel settore possono continuare a operare senza sostenere l’esame di qualificazione. In particolare, chi svolge già da almeno tre anni attività di manutenzione antincendio, al momento dell’entrata in vigore del DM 1 settembre 2021, è esonerato dal corso teorico-pratico obbligatorio e può accedere direttamente alla valutazione delle competenze.
Una riforma in attesa di attuazione
L’obiettivo della riforma introdotta nel 2021 è quello di uniformare su scala nazionale i criteri di competenza e formazione dei tecnici incaricati di un settore delicato come quello della prevenzione incendi. Tuttavia, i continui rinvii hanno sollevato dubbi e perplessità tra gli operatori del settore e tra gli esperti di sicurezza, preoccupati per l’assenza di uno standard formativo pienamente operativo.
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