Manovra 2026-2028: il settore costruzioni chiede più risorse per infrastrutture e casa
ANCE e Confprofessioni esprimono preoccupazioni su tagli, bonus insufficienti e norme fiscali penalizzanti
La Legge di Bilancio per il triennio 2026-2028 ha avviato il suo iter parlamentare al Senato, suscitando reazioni critiche da parte del comparto costruzioni. L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) e Confprofessioni, tra gli attori più coinvolti, hanno accolto con favore alcune proroghe, ma espresso forti perplessità su tagli agli investimenti pubblici e nuove disposizioni fiscali ritenute penalizzanti.
Edilizia e casa: proroghe accolte, ma misure insufficienti
ANCE valuta positivamente la proroga dei bonus edilizi ordinari fino al 2026 (Bonus ristrutturazioni, Ecobonus, Sismabonus), ma li ritiene inadeguati per raggiungere i target europei di decarbonizzazione. Propone un “Piano Casa” più strutturato e lancia due proposte fiscali:
– Detrazione IRPEF al 50% dell’IVA sull’acquisto di case in classe A o B cedute da imprese costruttrici.
– Riapertura degli incentivi alla valorizzazione edilizia, estesi anche a operatori professionali.
Superbonus e ricostruzione post-sisma
Positivo il giudizio sulla proroga del Superbonus al 110% fino al 2026 per gli immobili danneggiati nel Centro Italia. ANCE chiede chiarezza sull’applicazione della proroga a tutte le modalità di fruizione e propone di estenderla ad altre aree colpite da terremoti, come Abruzzo 2009 ed Emilia 2012.
Tagli alle infrastrutture: saldo negativo e opere penalizzate
Nonostante il PNRR continui a supportare il settore, l’ANCE segnala un saldo negativo di 23 milioni nel 2026 e tagli significativi: -50 milioni per la Metropolitana di Roma, -15 milioni per la M4 di Milano e -15 milioni per Afragola-Napoli. Critiche anche alla rimodulazione della spesa in conto capitale (5,4 miliardi nel triennio), ritenuta un rischio per la continuità degli investimenti pubblici.
Confprofessioni condivide la preoccupazione, avvertendo il rischio di ritardi nei cantieri e nei bandi. Propone l’integrazione dei professionisti nel lavoro amministrativo, in un’ottica di sussidiarietà.
Caro materiali e compensazioni: servono 2,5 miliardi
L’ANCE denuncia l’assenza di misure contro il caro materiali e chiede la proroga al 2026 dei meccanismi di compensazione introdotti con il Decreto Aiuti. Servono, secondo l’Associazione, almeno 2,5 miliardi per saldare i lavori in corso e garantire la continuità dei cantieri.
Tutela del territorio: prioritarie le emergenze idrogeologiche e sismiche
Accolta positivamente l’istituzione di un Fondo da 350 milioni per la riduzione dei rischi ambientali. L’ANCE chiede però una programmazione pluriennale e prioritaria su rischio idrogeologico e sismico.
Compensazioni fiscali e pagamenti PA: norme sotto accusa
Critiche unanimi all’Art. 26, che limita la compensazione dei crediti fiscali con debiti contributivi e INAIL, anche per crediti maturati prima del 1° luglio 2026. ANCE giudica la norma incoerente e dannosa per settori ad alta intensità di manodopera.
Confprofessioni aggiunge che penalizza i contribuenti onesti e mina il principio di equità tra debiti e crediti verso lo Stato.
Duramente contestato anche l’Art. 129, comma 10, che subordina i pagamenti della PA all’assolvimento integrale degli obblighi fiscali. Confprofessioni lo definisce irrazionale e discriminatorio, chiedendone l’eliminazione: «Un compenso già maturato deve essere certo e garantito».
Il dibattito parlamentare entra nel vivo e il comparto delle costruzioni guarda al Governo con l’attesa di risposte concrete. Per ANCE e Confprofessioni, serve una manovra che non solo curi i conti pubblici, ma sostenga realmente crescita, lavoro e sicurezza del territorio.

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