Efficientamento Energetico delle Case Popolari: via al Piano da 1,381 miliardi del PNRR

Un importante passo avanti nella lotta contro la povertà energetica e per la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico è stato compiuto con la pubblicazione del decreto del 9 aprile 2025. Firmato dal Ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il PNRR di concerto con il Ministro dell’Economia, il provvedimento avvia ufficialmente un piano da 1,381 miliardi di euro per l’efficientamento energetico delle abitazioni pubbliche e delle famiglie a basso reddito.
Il decreto attua l’Investimento 17 della Missione RePowerEU del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già approvato dalla Conferenza Unificata a marzo. Obiettivo: incentivare ristrutturazioni che garantiscano almeno un miglioramento del 30% nell’efficienza energetica di edifici residenziali pubblici e sociali, nonché di condomini abitati da nuclei familiari vulnerabili dal punto di vista economico.
Tre linee di intervento
Il piano si articola in tre direttrici principali:
1. Riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica;
2. Riqualificazione dell’edilizia residenziale sociale;
3. Efficientamento energetico dei condomini occupati da famiglie a basso reddito.
Due terzi delle risorse, circa 921 milioni di euro, saranno destinati agli edifici di proprietà pubblica e sociale, mentre i restanti 460 milioni andranno a sostenere gli interventi nei condomini.
Chi può accedere ai fondi e come:
I fondi saranno erogati alle ESCo (Energy Service Company), ovvero le società specializzate nella realizzazione di interventi di efficienza energetica. Queste potranno accedere a:
– Sovvenzioni pari al 65% del costo degli interventi;
– Prestiti agevolati fino al 35% erogati da banche convenzionate.
In totale, 1.331 milioni di euro sono destinati alle sovvenzioni e 50 milioni ai prestiti.
Gli interventi ammissibili includono:
– Cappotto termico;
– Sostituzione di infissi e finestre;
– Installazione di schermature solari;
– Sostituzione dei sistemi di illuminazione con soluzioni efficienti;
– Sistemi di building automation;
– Impianti fotovoltaici e solare termico;
– Pompe di calore e microcogenerazione;
– Allaccio a reti di teleriscaldamento.
Esclusi, come previsto da normativa generale, tutti gli interventi legati ai combustibili fossili.
Procedure e controlli
Le ESCo presenteranno i progetti tramite una piattaforma digitale gestita dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che valuterà l’ammissibilità e l’entità del finanziamento. Il GSE effettuerà controlli accurati per verificare il raggiungimento del miglioramento energetico minimo del 30%, richiedendo anche gli Attestati di Prestazione Energetica (APE) per ogni immobile oggetto di intervento.
Un intervento strategico per l’Italia
Il piano si inserisce in un più ampio quadro di strategie per l’abbattimento delle emissioni, la riduzione della dipendenza energetica e la tutela delle fasce sociali più deboli. Come previsto dalla Legge di Bilancio 2025, questo strumento mira a rendere più giuste e sostenibili le politiche abitative, premiando le soluzioni green e vietando qualsiasi incentivo alle fonti fossili.
Con l’entrata in vigore del decreto, parte dunque un programma che, oltre a generare risparmi economici per le famiglie, potrà contribuire in maniera significativa al raggiungimento degli obiettivi ambientali europei e nazionali.
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