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Superbonus: il Ministro Giorgetti parla di revisione

Si parla di modifiche per il Superbonus. "Sarà rivisto in modo selettivo, perché il governo non ritiene equo destinare una così ingente massa di risorse a una limitatissima fetta dei cittadini, in modo indistinto per reddito e per prima o seconda casa. Potevano essere usate in altro modo", afferma Giancarlo Giorgetti, il ministro dell'Economia, presentando la Nadef (la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza) in audizione a Montecitorio. "Non ho mai visto una norma che è costata così tanto per così pochi".

Nonostante si tratti di una misura che ha sicuramente contribuito alla crescita del Paese, Giorgetti ne ha evidenziato il non indifferente peso economico "si segnala uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi sull'intero periodo di previsione. Per gli anni 2023-2026 i maggiori oneri determinano un peggioramento delle imposte dirette per importi compresi tra 8 e 10 miliardi in ciascun anno, che potrebbe pregiudicare l'adozione di altre tipologie di intervento."

Ma quindi quale potrebbe essere la soluzione? 

Sfruttare "la grande possibilità offerta dal Repower Eu, quando sarà approvato, per fare una grande operazione simile al 110% per gli edifici pubblici". Ovviamente si tratta di ipotesi ma lo stesso Giorgetti afferma che si potrebbe "dirottare tutta l'offerta che c'è nell'edilizia per mettere in condizioni di risparmio energetico tutta una serie di edifici pubblici"(ospedali, sedi dei Comuni, palestre, scuole).

Giorgetti si è pronunciato anche sulla questione crediti d'imposta. "È un grandissimo problema da affrontare e gestire e osservato anche da parte di soggetti esterni per la natura e la definizione di credito cedibile più volte, mi fermo qui. È un problema di cui non nascondiamo la difficoltà di soluzione, non possiamo obbligare per legge realtà private a far delle cose che non ritengono e non possono fare". Continua "Si sta ragionando su diverse ipotesi e sarà assicurata un'adeguata fase transitoria per evitare di ingarbugliare ancora di più la situazione".

Anche l'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e l'Abi (Associazione bancaria italiana), hanno sottolineato le gravi condizioni in cui si trovano professionisti ed imprese a causa del blocco della cessione dei crediti; hanno scritto una lettera al Governo per porre l'attenzione su migliaia di cittadini e imprese che si sono "appoggiati" a misure di agevolazione e incentivazione orientate verso l'efficientamento energetico e sismico e non solo.  

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