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Efficienza energetica: l’UE accelera sui piani di ristrutturazione edilizia

La Commissione europea ha ufficialmente avviato il percorso di attuazione della direttiva “Case green” (Energy Performance of Buildings Directive), pubblicando le linee guida per la redazione dei piani nazionali di ristrutturazione degli edifici. Un’iniziativa cruciale che punta a ridurre in modo significativo i consumi energetici del patrimonio edilizio europeo.

I nuovi piani, che dovranno essere presentati in una prima versione entro la fine del 2025, rappresentano il fulcro strategico per raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva: una riduzione del 16% dei consumi energetici degli edifici residenziali entro il 2030, che dovrà salire al 20-22% entro il 2035, per poi arrivare a un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.

Il processo sarà articolato e dettagliato. Dopo la consegna delle bozze, la Commissione disporrà di sei mesi per esaminare i piani e fornire raccomandazioni specifiche per ciascun Paese membro, seguendo un modello già adottato in ambito di politica economica. I Governi nazionali potranno così aggiornare i documenti e consegnare la versione definitiva entro il 31 dicembre 2026.

Al centro dell’attenzione, anche la questione dei finanziamenti. I piani dovranno dettagliare il fabbisogno di investimenti per il periodo fino al 2030, e successivamente per ogni quadriennio fino al 2050. Verranno coinvolti edifici pubblici e privati, e per ciascuno si dovrà indicare la fonte di copertura finanziaria: risorse statali, fondi europei, contributi regionali e locali. I privati avranno un ruolo non marginale, grazie anche a meccanismi di incentivazione fiscale, mutui agevolati e partenariati pubblico-privati.

Uno degli elementi chiave sarà la trasparenza: ogni piano dovrà indicare con precisione i metri quadrati di immobili riqualificati annualmente, con un monitoraggio regolare che consenta di mantenere un ritmo costante nelle ristrutturazioni. Le analisi includeranno la tipologia di edifici coinvolti – appartamenti, case unifamiliari e strutture non residenziali – nonché una revisione delle fonti energetiche, con particolare attenzione alla progressiva riduzione dell’utilizzo del gas.

Per l’Italia, dove l’esperienza del superbonus ha già dato impulso a massicci investimenti nel settore, si tratta di un banco di prova fondamentale per consolidare e rendere sostenibile nel tempo la transizione energetica del comparto edilizio. Le decisioni prese nei prossimi mesi saranno determinanti per il futuro dell’efficienza energetica e della neutralità climatica in Europa.

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