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Anac: rispettare sempre il principio di rotazione per gli appalti

Nel vasto panorama degli appalti pubblici, l'etica e la trasparenza giocano un ruolo cruciale nel garantire una sana concorrenza e nell'evitare favoritismi o pratiche corrotte. Uno strumento fondamentale per promuovere queste virtù è il principio di rotazione, un cardine normativo che favorisce la rotazione dei fornitori e impedisce il consolidarsi di legami esclusivi con determinate imprese.

Recentemente, l'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha emesso un chiarimento prezioso su questo tema critico. Attraverso un parere del Presidente, Anac ha delineato chiaramente i contesti in cui è possibile derogare a tale principio, precisando che queste eccezioni devono essere gestite con estrema cautela e motivazione.

Secondo Anac, le irregolarità più comuni si riscontrano negli affidamenti diretti e nelle procedure negoziate sotto soglia. In questi casi, spesso manca una sufficiente motivazione riguardo ai criteri di selezione del contraente, aprendo la porta a possibili distorsioni della concorrenza e ad abusi di potere.

È qui che entra in gioco il nuovo Codice Appalti (D.lgs. 36/2023), che impone il rispetto del principio di rotazione nell'affidamento o nell'aggiudicazione di un appalto sottosoglia. Questo principio mira a evitare che il contraente uscente, avendo familiarità con la prestazione da realizzare acquisita nel precedente contratto, possa agevolmente prevalere sugli altri operatori economici.

Tuttavia, esistono delle eccezioni a questa regola. L'unico caso in cui è consentito il reinvito del contraente uscente è quando la struttura del mercato non consente alternative valide e quando il precedente contratto è stato eseguito accuratamente. Anche in queste circostanze, è fondamentale che tali decisioni siano chiaramente specificate negli atti di gara, al fine di garantire trasparenza e giustificazione delle scelte.

Il principio di rotazione negli appalti quindi diventa una pietra angolare per promuovere la concorrenza leale e per prevenire fenomeni di corruzione e favoritismi. L'Anac, con il suo chiarimento recente, ha ribadito l'importanza di rispettare questa normativa, garantendo così una gestione etica ed efficiente delle risorse pubbliche.


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