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L'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) si è espressa riguardo l'accordo tra la Provincia di Verona e le Università di Padova e Brescia per le attività di ricerca sulla gestione, classificazione, valutazione, controllo e monitoraggio di ponti, viadotti e opere d'arte esistenti sulla rete delle strade provinciali.

La Provincia di Verona, nel 2021, aveva approvato un protocollo di intesa non pubblicato sul suo sito, con i due Atenei per l'attività di scansione dei ponti, con duplice interesse sia di sicurezza che di ricerca scientifica. Sull'accordo si era già espressa nel 2022, l'OICE (Organizzazioni di Ingegneria e di Consulenza) che aveva presentato un esposto, segnalando una violazione del principio di concorrenza, mancando il presupposto dell'obiettivo comune fra amministrazioni.

Il protocollo fra ente pubblico e università, era stato stipulato in linea con l'art.15 della legge 241/990, che rende possibili accordi fra amministrazioni se sussiste un interesse pubblico comune, da eseguire come compito principale. Ma secondo ANAC, questi accordi non prevedono alcun tipo di corrispettivo economico per il servizio svolto, ma solo un rimborso spese. ANAC ha infatti osservato che, il corrispettivo previsto per le Università equileva alla somma di euro 760.000 e data la mole delle ispezioni era effettivamente un rimborso spese. Ma, anche senza prevedere un guadagno per gli Atenei, il pagamento sarebbe avvenuta in anticipo rispetto alla rendicontazione dei costi sostenuti, rendendolo così un corrispettivo economico e non più un rimborso spese. Inoltre, l'accordo non può costituire un modo per aggirare le regole del Codice Appalti, che prevedono l'affidamento a professionisti tecnici, attraverso gare pubbliche o attraverso affidamenti diretti, secondo la normativa sui contratti pubblici.

Nella delibera 179/2023, ANAC ha affermato che un ente pubblico non può stipulare un accordo con delle Università per il monitoraggio di ponti e viadotti, in quanto l'attività è prerogativa di ingegneri e architetti che forniscono questo servizio ingegneristico, attraverso un bando di gara, secondo quello che è il Codice Appalti.

La Provincia ha replicato, sostenendo che le Università avessero interesse scientifico attraverso l'esperienza diretta, per poter costituire una vasta banca dati su ponti e viadotti per lo sviluppo della ricerca scientifica sugli aspetti gestionali e tecnici. Ha poi attribuito l'assenza di pubblicazione del protocollo di intesa, ad un errore del sistema informatico.

ANAC aggiunge che, se per alcune delle attività previste e non solo quella del monitoraggio dei ponti, l'interesse pubblico era comune sia alla Provincia che alle due istituzioni universitarie, il controllo e il monitoraggio delle infrastrutture erano interessi esclusivi della Provincia. Infatti, si tratterebbe di servizi di ingegneria, non attinenti in maniera specifica alle attività e agli obiettivi delle Università. Queste ultime avrebbero anche potuto avvalersi, secondo il protocollo, di personale esterno, strutture specializzate e laboratori, senza possibilità di vigilare sull'operato degli incaricati. ANAC ribadisce che le attività di monitoraggio di ponti e viadotti costituiscono esclusiva di professionisti tecnici, come architetti e ingegneri.