Sicurezza sul lavoro: in arrivo il nuovo decreto-legge 2025

Formazione, tracciabilità digitale, sostegni alle PMI e nuove misure per cantieri e imprese edili
È ormai in dirittura d’arrivo il nuovo decreto-legge su salute e sicurezza sul lavoro, elaborato dal Ministero del Lavoro in collaborazione con le parti sociali. Il provvedimento, atteso entro l’autunno, punta a rafforzare la prevenzione degli infortuni attraverso una serie di misure concrete: tracciabilità dei percorsi lavorativi e formativi, revisione dei criteri di formazione, sostegni alle imprese virtuose e aggiornamenti normativi in settori ad alto rischio come l’edilizia e la logistica.
Tracciabilità e formazione: nasce il “badge digitale” del lavoratore
Tra le principali novità, spicca l’introduzione del Fascicolo sociale e lavorativo del cittadino, integrato con la piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa). Questo strumento, una sorta di “badge digitale”, consentirà agli enti ispettivi di accedere in tempo reale a informazioni su formazione, contratti e qualifiche dei lavoratori, rendendo i controlli più efficaci e immediati.
Parallelamente, il decreto interviene sulla qualità della formazione, introducendo criteri più stringenti per gli enti formatori, soprattutto nei settori ad alto rischio. Particolare attenzione viene rivolta ai preposti, per i quali si richiede obbligatoriamente la formazione in presenza – in aula o direttamente sul cantiere.
Stress lavoro-correlato, spazi confinati e campagne nelle scuole
Alla luce dei cambiamenti nell’organizzazione del lavoro – dallo smart working all’automazione industriale – verranno aggiornate anche le linee guida per la valutazione dello stress lavoro-correlato, ferme al 2010. Inoltre, viene definita una nuova cornice normativa per gli spazi confinati, con l’attuazione rimandata a decreti specifici.
Il decreto prevede anche un forte investimento culturale: partiranno campagne informative nelle scuole, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni ai temi della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sostegni alle PMI e focus su logistica, costruzioni e trasporti
Sul fronte economico, il provvedimento introduce incentivi per le piccole e medie imprese che adottano Modelli di Organizzazione e Gestione (MOG) e Sistemi di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL). Un incentivo alla governance strutturata della sicurezza, pensata non solo per ridurre i rischi, ma anche per accedere a eventuali agevolazioni fiscali o contributive.
Settori come logistica, costruzioni e trasporti – storicamente tra i più colpiti da incidenti – saranno al centro di progetti formativi aggiuntivi, anche attraverso i Fondi interprofessionali.
Cantieri e imprese edili: tracciabilità, aggiornamento DVR e addestramento
Il decreto dedica un capitolo specifico ai cantieri. Per datori di lavoro, RSPP, coordinatori e preposti viene rafforzato l’obbligo di formazione specifica e documentata. Gli strumenti come il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), il POS (Piano Operativo di Sicurezza) e i registri formativi dovranno essere coerenti e allineati con il Fascicolo/SIISL per facilitare i controlli ispettivi.
Importante novità anche nella gestione del rischio: i DVR dovranno includere la valutazione di violenze, molestie e nuovi indicatori di stress lavoro-correlato.
Calderone: “Un lavoro di squadra con le parti sociali”
“La finalizzazione di questo decreto – ha dichiarato la Ministra del Lavoro, Marina Calderone – è il frutto di un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte. L’obiettivo è rafforzare il sistema di prevenzione e promuovere una cultura della sicurezza condivisa”.
Il provvedimento, ancora in fase di definizione, potrebbe subire modifiche prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e della sua conversione in legge. Restano da stabilire le risorse, i decreti attuativi e le specifiche tecniche.
Le reazioni: bene il decreto, ma servono anche tecnologie smart
Positivo il commento di Assosistema Confindustria, che plaude all’intervento ma ricorda che “la sola formazione non basta”. L’associazione chiede un’integrazione con tecnologie avanzate e DPI intelligenti, per una sicurezza “proattiva” che consenta di prevenire e intervenire in tempo reale.
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