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CAM Edilizia 2025: cosa cambia dal 2 Febbraio 2026 e come devono adeguarsi le imprese

Il nuovo Decreto CAM Edilizia 2025 aggiorna radicalmente i criteri ambientali minimi per la progettazione e l’esecuzione di lavori pubblici. Il settore dei serramenti tra i più coinvolti dalle nuove regole in vigore dal 2 febbraio 2026.

Un cambio di paradigma per l’edilizia pubblica
Il Decreto CAM Edilizia 2025, ufficialmente intitolato “Adozione dei criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e per l’affidamento di lavori per interventi edilizi”, rappresenta un passaggio cruciale verso una edilizia pubblica più sostenibile. Con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita degli edifici, il decreto aggiorna e sostituisce i precedenti CAM, impattando profondamente i criteri tecnici, ambientali ed esecutivi richiesti alle imprese.

Cosa sono i CAM
I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono requisiti ambientali obbligatori per tutti gli appalti pubblici, stabiliti dal Ministero dell’Ambiente. Essi mirano a ridurre le emissioni, promuovere l’economia circolare e sostenere la transizione ecologica nei settori strategici, come l’edilizia, l’arredo urbano e il tessile.

Le novità principali del Decreto 2025
La nuova versione dei CAM si inserisce in un contesto normativo in rapida evoluzione, rafforzando gli standard ambientali e introducendo criteri innovativi come:
Obbligo di certificazioni ambientali accreditate (EPD, UNI EN ISO 14021/24/25).
Controlli più stringenti sulla qualità dell’aria interna, con limiti severi sui VOC.
Nuovi standard per la qualifica del personale coinvolto nei progetti.
Integrazione obbligatoria dell’LCA (Analisi del Ciclo di Vita) e del LCC (Costo del Ciclo di Vita).
Applicazione rigorosa del principio DNSH (Do No Significant Harm).
Premialità negli appalti per chi adotta protocolli LEED, BREEAM, ITACA.
– Integrazione con il BIM, per tracciabilità e trasparenza nelle fasi progettuali ed esecutive.

Quando si applica
Le nuove disposizioni CAM si applicheranno a tutte le gare pubbliche avviate a partire dal 2 febbraio 2026, incluse manutenzioni, lavori e appalti integrati. Rientrano anche i progetti interni non ancora validati entro tale data.

Imprese: cosa fare per essere conformi
Per le imprese non ancora in linea con i nuovi CAM, si prospettano due scenari:
1. Rinunciare alle gare pubbliche, con esclusione automatica in assenza della documentazione richiesta.
2. Avviare un processo di adeguamento tecnico, documentale e produttivo, con supporto di organismi accreditati per la certificazione ambientale.

Focus: impatti sulla filiera dei serramenti
Il comparto dei serramenti è tra i più toccati dal decreto, che introduce criteri rigorosi per:
– Tracciabilità dei materiali e contenuto riciclato.
– Durabilità e prestazioni energetiche dei prodotti.
– Certificazioni ambientali di filiera e di prodotto.

In particolare, la posa in opera diventa elemento centrale. La norma UNI 11673 è ora riferimento obbligatorio. Il criterio 2.3.12 impone la conformità dei giunti ai requisiti tecnici previsti, anche per sostituzioni. Inoltre, il criterio 3.2.11 premia le imprese che utilizzano nodi certificati dal Marchio Posa Qualità Serramenti.

Sistema Posa Qualità: un modello già pronto
Il Sistema Posa Qualità si conferma strumento strategico per l’adeguamento. Già oggi offre oltre 150 giunti qualificati e più di 100 aziende certificate. Secondo il Gestore del Sistema, “i CAM rappresentano una grande opportunità per le imprese che vogliono distinguersi per qualità, competenza e responsabilità”.

Un’opportunità per chi si prepara
Il Decreto CAM Edilizia 2025 non è solo un obbligo, ma una leva strategica per innovare processi e prodotti, accedere a nuovi appalti e consolidare la transizione ecologica nel settore edilizio. Le imprese che sapranno anticipare l’adeguamento avranno un vantaggio competitivo decisivo.

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