Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avvia la riforma della normativa edilizia

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato un’importante iniziativa volta a riordinare e semplificare la normativa in materia di edilizia e costruzioni. Per raggiungere questo obiettivo, invita gli enti, gli operatori e i soggetti coinvolti nel Tavolo Piano Casa a fornire i propri contributi, avviando così un processo di consultazione pubblica.
L’annuncio ufficiale, pubblicato il 1° febbraio sul sito del Ministero, segna l’inizio del percorso per la stesura di un testo base finalizzato alla revisione del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. L’obiettivo è rendere la disciplina più chiara, accessibile ed efficace, eliminando inutili complessità burocratiche.
I temi prioritari della riforma
Per agevolare l’analisi delle proposte ricevute, il Ministero ha individuato 20 temi fondamentali che costituiranno la base del nuovo impianto normativo. I soggetti interessati potranno indicare un massimo di tre argomenti, selezionandoli in ordine di priorità. I temi principali includono:
1. Definizione del rapporto tra vincoli imposti dallo Stato e le competenze regionali dopo la riforma del Titolo V della Costituzione.
2. Armonizzazione tra le norme legislative primarie, secondarie e le disposizioni regionali.
3. Riorganizzazione e aggiornamento delle diverse tipologie di intervento edilizio.
4. Revisione della normativa relativa alla demolizione e ricostruzione.
5. Miglioramento del sistema dei titoli abilitativi per gli interventi edilizi.
6. Snellimento delle procedure per l’ottenimento delle autorizzazioni edilizie.
7. Definizione più chiara delle difformità edilizie e delle relative tolleranze.
8. Revisione delle modalità di sanatoria degli abusi edilizi.
9. Semplificazione delle regole sui cambi di destinazione d’uso degli immobili.
10. Chiarimento sullo stato legittimo degli immobili e sulla validità dei titoli abilitativi.
11. Creazione di strutture di supporto per i Comuni nelle attività edilizie.
12. Aggiornamento delle normative tecniche relative alle costruzioni.
13. Maggiore integrazione tra le normative edilizie e urbanistiche.
14. Coordinamento della disciplina edilizia e urbanistica
15. Digitalizzazione dei processi burocratici e creazione di un’anagrafe digitale degli immobili.
16. Incentivazione della rigenerazione urbana.
17. Definizione di nuove strategie per la gestione degli immobili abusivi.
18. Semplificazione delle sanzioni per le irregolarità edilizie.
19. Riformulazione delle agevolazioni fiscali legate agli interventi edilizi.
20. Coordinamento tra il Testo Unico dell’Edilizia e la normativa secondaria di riferimento.
Partecipazione e scadenze
I contributi dovranno essere inviati entro il 21 febbraio 2025. I soggetti coinvolti sono numerosi e comprendono enti pubblici, associazioni di categoria e istituti finanziari, tra cui l’Agenzia del Demanio, ABI, Ance, Fiaip, Invimit, Unipol e diversi ordini professionali.
Criticità della normativa edilizia: un problema ricorrente
Il riordino della normativa edilizia è un tema che ciclicamente torna al centro del dibattito politico e amministrativo. Già nel 2014, una consultazione ministeriale aveva evidenziato come le autorizzazioni edilizie fossero tra le procedure più complesse in Italia. Nel 2016, con il Decreto Scia-2, si era tentato di semplificare il quadro normativo, individuando cinque principali procedure edilizie e introducendo modelli unificati. Tuttavia, il processo di semplificazione non è mai stato completato del tutto.
Nel 2020, la pandemia ha riacceso la necessità di un riordino della normativa edilizia, portando alla creazione della ‘Disciplina delle Costruzioni’, un testo di 140 articoli volto a garantire maggiore stabilità normativa. Tuttavia, la riforma si è arenata con il cambio di Governo.
Un nuovo capitolo per il Testo Unico dell’Edilizia
Nel 2023, il Consiglio Nazionale Ingegneri ha avanzato una nuova proposta di revisione del Testo Unico per l’Edilizia. Il Ministro Matteo Salvini ha quindi rilanciato il progetto, inizialmente con modifiche mirate (tra cui il Decreto Salva Casa), e ora con un tentativo più ampio di riforma complessiva.
L’avvio della consultazione segna un passo importante verso una normativa edilizia più chiara ed efficiente, che possa rispondere meglio alle esigenze di cittadini, professionisti e imprese, con l’auspicio che questa volta si possa giungere a una riforma concreta e definitiva.
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