Le imprese di produzione, distribuzione e servizi per la filiera edile performano bene e resistono al caro prezzi ed energia

Secondo autorevoli monitoraggi di mercato, è stato riscontrata grande soddisfazione sull’andamento delle aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni (edilizia e impianti). Nonostante l’inflazione abbia un forte impatto su materie prime ed energia e colpisca circa 8 realtà su 10, le aziende si dicono generalmente soddisfatte del proprio giro d’affari.
Ad oggi l’inflazione è aumentata di gran lunga arrivando a toccare allo scorso giugno, il valore record del +8% su base annua, eppure il settore delle costruzioni riesce a produrre riscontri positivi. Nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia colpisca circa 8 realtà su 10, le aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni (edilizia e impianti) si dicono generalmente soddisfatte del proprio giro d’affari.
Nell’ultimo anno, poco più della metà di esse (53%) ha dovuto addirittura rinunciare a dei lavori per le troppe richieste, con il 46% che sta puntando sull’assunzione di nuovo personale per aumentare la capacità produttiva. In questi mesi, un grande aiuto è arrivato dagli incentivi, soprattutto dal Superbonus 110%, che, in attesa di capire quale sarà il suo futuro, ad oggi ha determinato mediamente fino ad un quarto del fatturato per quasi 8 aziende su 10. Le difficoltà macroeconomiche si fanno sentire soprattutto sotto due aspetti: l’aumento dei prezzi del prodotto finito (per il 68% delle aziende) e i ritardi nelle consegne (60%).
In questo contesto, con l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime c’è stato un impatto negativo sulla forza lavoro solo per il 4% del campione.
L’occupazione nel settore delle costruzioni, dunque, resiste, e in questi mesi ben il 63% ha in previsione nuove assunzioni, soprattutto operai (sia altamente specializzati che non), impiegati e specialisti digital/BIM. Importante sottolineare poi, come in alcuni casi (21% del campione), durante quest’ultimo quadrimestre, siano aumentati anche gli stipendi.
Tutti si sono chiesti come sia stato possibile la risalita di questo settore, sopratutto con questo tipo di risultati e sicuramente in cima alle risposte più gettonate ci sono gli incentivi, seguiti dalla riforma della burocrazia/sburocratizzazione e dallo sblocco dei cantieri.
Parlando proprio di bonus, molti ritengono che il Superbonus 110% abbia avuto un impatto positivo sul proprio giro d’affari, anche se, secondo 6 aziende su 10, le difficoltà ad accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito rischiano di colpire il comparto.
Per quanto riguarda il PNRR, le imprese guardano con favore soprattutto a incentivi e investimenti relativi all’efficientamento energetico e alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio sia pubblico che privato.
L’unico neo di questo monitoraggio è che all’aumento dei prezzi, spicca l’incertezza normativa, e cioè sottolineare come per il 41% degli intervistati uno dei problemi fondamentali è sia la carenza di formazione tecnico-professionale, anche se allo stato attuale l’84% ritiene il livello di competenze del proprio personale in linea con le esigenze dell’aziende. Non è percepito in maniera particolarmente critica il costo della forza lavoro, giudicato generalmente sostenibile.
Allo stato attuale l’84% ritiene il livello di competenze del proprio personale in linea con le esigenze dell’aziende. Non è percepito in maniera particolarmente critica il costo della forza lavoro, giudicato generalmente sostenibile.
In fine è importante dire che la filiera delle costruzioni si affaccia alla rivoluzione digitale cercando di farsi trovare pronta: e ben l’81% delle aziende investe in ricerca e innovazione fino a circa un terzo del proprio fatturato, puntando soprattutto su sicurezza informatica, connettività/5G, cloud computing, robotica collaborativa e intelligenza artificiale.
Ma non è tutto! Il trend del momento è sicuramente la sostenibilità, che vede impegnate le aziende soprattutto attraverso l’uso di dispositivi a basso consumo energetico, l’isolamento termico o la realizzazione di edifici in classe A o Nzeb e l’acquisto di macchinari e/o impianti efficienti e di nuova generazione e che c’è ancora molta la strada da fare sui criteri ESG, sconosciuti a circa metà del campione (53%).
A Edilsocialexpo (FieraRoma 22-24 settembre 2022) le aziende espositrici e gli autorevoli ospiti si riuniranno insieme anche per affrontare il tema dei prezzari nell’edilizia e dello stato dell’intera filiera delle costruzioni.
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