Italia e Norvegia insieme per lo sviluppo sostenibile
Lo scorso 4 maggio si è svolto a Roma, presso l'Auditorium Donat Cattin un evento incentrato sull'LCA per le infrastrutture stradali e autostradali.
La conferenza "Powerful automated, digital, and verified solutions for sustainable roads and highways", primo evento EPD Italy internazionale, è stata promossa dai Program operator EPD Italy, EPD Norway, LCA.no, con la collaborazione di ICMQ e dell'ambasciata norvegese in Italia e il patrocinio di AIS. All'incontro, principalmente dedicato allo sviluppo sostenibile delle infrastrutture stradali e autostradali italiane e norvegesi, hanno partecipato esponenti delle istituzioni italiane (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica) e di associazioni nazionali e internazionali.
Fari puntati in particolar modo sulle potenzialità e le prospettive del sistema della certificazione di prodotto che, grazie all'EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) e all'LCA (Analisi del Ciclo di Vita), contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità fissati dalla Commissione UE.
A fare gli onori di casa Lorenzo Orsenigo, Presidente ICMQ, con Håkon Hauan, Presidente EPD Norway: "Con la Norvegia abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione. Allo stesso tempo cooperiamo anche con Spagna, Germania e altre realtà anche extraeuropee come USA e Cina. EPD Italy realizza la sua vocazione internazionale con l'adesione a ECO Platform, un'associazione che raccoglie tutti i Program Operator a livello europeo. Servono metodi standard di valutazione della sostenibilità e un mutuo riconoscimento delle certificazioni rilasciate perché i prodotti viaggino per l'Europa".
Hauan ha poi raccontato l'esperienza del suo Paese in tema di sostenibilità, sottolineando che le autorità norvegesi hanno fissato una soglia di riferimento per le tonnellate di emissioni di CO2 provenienti dalla produzione di asfalto.
"Le emissioni hanno un prezzo: attualmente ammonta a circa mezzo euro al chilo. Non sembra tanto ma, lavorando su grandi volumi, non è affatto poco. Se un produttore di asfalto fornisce una documentazione verificata che attesta che il suo asfalto ha 30 kg di CO2 per emissione, allora è a zero emissioni. Se lo stesso tipo di asfalto prodotto emette 25 kg di CO2 ha diritto a un premio, mentre con 35 kg di CO2 paga una penalità". Dunque il sistema norvegese favorisce, durante le gare pubbliche di appalto, chi emette meno CO2 e non chi fa l'offerta più bassa.
"Con questo sistema piuttosto pratico - conclude Hauan - la Norvegia ha già ridotto del 25% le emissioni di gas serra. Contiamo di raggiungere il 50% entro il 2030".
Come misurare la sostenibilità?
Il grande tema è dunque la misurazione della sostenibilità in modo affidabile attraverso l'utilizzo di uno strumento standard per tutti. Interessante in questo senso la proposta di LCA.no, società norvegese per l'innovazione digitale nel campo ambientale, che ha ideato un software che permette di generare le EPD ottimizzando il processo di certificazione e validazione e utilizzabile poi per il calcolo degli impatti dell'opera nel suo complesso. Interessante poi la connessione con il modello BIM dell'opera. Il tool è stato illustrato durante l'evento da Trond Edvardsen, CEO della realtà informatica scandinava. Il concetto base è semplice: grazie alla digitalizzazione, l'inserimento dei dati e successivi controlli, aggiornamenti e confronti diventano operazioni più agevoli e rapide.
Pietro Baratono, in rappresentanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha ribadito l'importanza della digitalizzazione all'interno del Nuovo Codice degli Appalti dalla progettazione alla realizzazione, dal collaudo alla gestione. Auspicando che le stazioni appaltanti pubbliche siano presto certificate, Baratono ha sottolineato come tutti i vertici di esse debbano comprendere la strategicità della digitalizzazione per ottenere tempi e costi certi.
Stefano Susani, Amministratore delegato Tecne - Gruppo Autostrade per l'Italia, presente in veste di coordinatore LCA per il Gruppo di Lavoro Infrastrutture di AIS - Associazione Infrastrutture Sostenibili, ha riaffermato la centralità del concetto di ciclo di vita dell'opera: per renderla realmente sostenibile e ridurne l'impatto ambientale, sono necessarie scelte consapevoli.
Grazie allo studio LCA di un 'opera o di una parte di essa è possibile prevedere gli effetti delle varie proposte di progetto e di conseguenza scegliere i materiali più adatti per la costruzione. In questo senso, AIS ha creato un Gruppo di Lavoro per identificare e standardizzare metodi di analisi che si basano sull'LCA; il Position paper sul tema sarà pronto per il terzo trimestre del 2023.
Conclude Orsenigo: "L'EPD non è un bollino di sostenibilità, ma un documento tra operatori economici, una carta d'identità del prodotto che elenca gli impatti ambientali del prodotto. È lo strumento più utilizzato nel mondo: solo in Europa nel settore delle costruzioni ci sono 10 mila prodotti certificati. Le aziende investiranno sempre più su questo strumento".
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