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Sconto in fattura 2025: non basta una spesa qualsiasi per mantenerlo attivo

Chiarezza dall’Agenzia delle Entrate: solo i costi legati alla materiale esecuzione dei lavori danno diritto allo sconto in fattura e alla cessione del credito

La stagione dello sconto in fattura, uno degli strumenti chiave dei bonus edilizi, sembra ormai agli sgoccioli. Tuttavia, non è del tutto tramontata. A condizione di rispettare requisiti molto stringenti, è ancora possibile usufruirne anche nel 2025. Ma attenzione: non tutte le spese sostenute entro il 30 marzo 2024 consentono di accedere a questa agevolazione.
L’Agenzia delle Entrate è recentemente intervenuta con tre chiarimenti ufficiali – le risposte n. 103, 104 e 105 del 2025 – che pongono un punto fermo: per poter optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito nel 2025, è necessario che alla data del 30 marzo 2024 siano state sostenute spese relative alla concreta esecuzione dei lavori agevolabili.

Non contano le tasse o i servizi propedeutici
In risposta a una società che aveva acquistato un immobile da ristrutturare, l’Agenzia ha precisato che il pagamento, effettuato dai precedenti proprietari, della tassa per l’occupazione del suolo pubblico non è sufficiente per accedere allo sconto in fattura. Questo perché tale spesa non riguarda direttamente i lavori edili, ma solo l’autorizzazione a occupare lo spazio necessario per eseguirli.
Allo stesso modo, non sono considerate idonee le spese per oneri di urbanizzazione, anche se sostenute entro la scadenza. Una start-up che operava come general contractor ha infatti visto rigettata la richiesta di far valere tali oneri per l’accesso allo sconto, in quanto non rientrano tra le spese per interventi materialmente realizzati.

Servizi professionali: sì al bonus, ma non allo sconto
La terza risposta dell’Agenzia ha coinvolto una società di ingegneria e architettura che chiedeva se fosse possibile applicare lo sconto in fattura per il computo metrico e altri servizi tecnici eseguiti entro il 2022. Anche in questo caso, il Fisco ha risposto negativamente: benché le spese professionali siano detraibili secondo le regole ordinarie dei bonus edilizi, non sono considerate spese di esecuzione e dunque non abilitano allo sconto in fattura 2025.

Chi può ancora beneficiare dello sconto?
Alla luce delle più recenti modifiche normative, può ancora usufruire dello sconto in fattura 2025 chi:
– ha presentato la CILAS entro il 16 febbraio 2023 per il Superbonus (secondo il Decreto “Cessioni” 2023);
– ha sostenuto una spesa riconducibile a lavori effettivi entro il 30 marzo 2024 (secondo il Decreto “Superbonus” 2024).
In tutti gli altri casi, resta la via ordinaria della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi, spalmandola nel tempo previsto (da 4 a 10 anni a seconda del bonus).

Il messaggio dell’Agenzia delle Entrate è chiaro: lo sconto in fattura 2025 non è un’opzione disponibile semplicemente per chiunque abbia speso qualcosa. Serve che la spesa sia connessa all’esecuzione concreta di interventi edilizi. Un criterio rigoroso, che esclude tasse, oneri e anche servizi tecnici, segnando una stretta significativa rispetto al passato. Chi vuole ancora accedere al beneficio, deve documentare in modo inequivocabile che i lavori siano stati avviati e pagati, almeno in parte, entro la data spartiacque del 30 marzo 2024.

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