Segnalazione Certificata di Agibilità: anche i Comuni devono adeguarsi ai nuovi modelli unificati
 
					Dal 30 novembre 2025 entrerà ufficialmente in vigore la nuova modulistica per la Segnalazione Certificata di Agibilità (SCA), che dovrà essere adottata da tutti i Comuni italiani, anche in assenza di aggiornamenti formali da parte delle Regioni. Si completa così l’adeguamento dei modelli unificati previsti dal Decreto “Salva Casa”. Il nuovo schema, approvato in Conferenza Unificata lo scorso 30 luglio, introduce modifiche sostanziali rispetto al passato. In particolare, viene integrato un riquadro che consente al professionista di attestare l’agibilità anche in presenza di deroghe ai requisiti igienico-sanitari, come previsto dal decreto.
Le principali novità
Tra i cambiamenti più rilevanti, spiccano le nuove soglie minime per l’altezza interna e le superfici dei monolocali:
– Altezza interna minima di 2,40 metri;
– Superficie minima di 20 mq per monolocali destinati a una persona;
– Superficie minima di 28 mq per monolocali destinati a due persone.
Inoltre, il nuovo modulo richiede di indicare se l’intervento edilizio è finalizzato al recupero e al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e se è stato presentato un progetto di ristrutturazione conforme. Un’attenzione particolare è rivolta alla ventilazione naturale, alla dimensione e tipologia dei serramenti e alla presenza di eventuali sistemi ausiliari.
Regioni in ritardo, ma il modello è comunque valido
Le Regioni avrebbero dovuto recepire e pubblicare i nuovi contenuti entro il 30 settembre 2025. Tuttavia, la situazione appare ancora disomogenea: alcune amministrazioni hanno già adeguato la modulistica, mentre altre sono ancora in fase di aggiornamento.
Per evitare blocchi o rallentamenti nelle pratiche edilizie, è prevista una clausola di salvaguardia: dal 30 novembre, cittadini e professionisti potranno utilizzare i nuovi moduli indipendentemente dall’adeguamento locale.
Obiettivo: uniformità e semplificazione
L’aggiornamento punta a semplificare l’iter dichiarativo per i tecnici e a fornire agli sportelli comunali strumenti standardizzati per la valutazione delle pratiche. In prospettiva, l’applicazione uniforme delle nuove regole dovrebbe accelerare le istruttorie, migliorare la gestione delle richieste di agibilità e facilitare la regolarizzazione degli immobili.
Ora resta da verificare se, con l’avvio ufficiale dei nuovi modelli, si realizzerà davvero una maggiore efficienza e coerenza nell’applicazione delle normative su tutto il territorio nazionale.
 
								 
								 
								 
								 
				 
			
 
				 
			 
				 
				 
				 
				 
				 
				 
				 
				 
								
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