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Scuole più veloci e di qualità: con i concorsi di progettazione un anno in meno per costruirle

Un’indagine su 300 edifici scolastici rivela come i concorsi di progettazione rappresentino la formula più efficace per un’edilizia scolastica rapida, sostenibile e di qualità.

Costruire scuole in tempi più rapidi e con standard qualitativi più elevati è possibile, e i concorsi di progettazione sembrano essere la chiave. A dimostrarlo è l’indagine “Dopo il progetto”, commissionata dal CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) a Cresme Spa, che ha analizzato 300 istituti scolastici realizzati in Italia tra il 2015 e il 2024.
I risultati parlano chiaro: un anno in meno nei tempi di realizzazione, costi allineati e una qualità architettonica superiore rispetto alle modalità tradizionali come gli appalti integrati o i bandi per Servizi di Architettura e Ingegneria (SAI).

Tre modelli a confronto: concorsi, SAI e appalti integrati
Lo studio ha confrontato 103 edifici scolastici omogenei, per un valore complessivo di circa 1,2 miliardi di euro. I concorsi di progettazione, scelti per gli interventi più ambiziosi (con un costo medio di 13,6 milioni di euro per edificio), si sono distinti non solo per l’impatto economico, ma soprattutto per l’efficienza dei processi.
I concorsi mostrano anche una maggiore incidenza delle spese tecniche (11,1% contro il 10,5% dei SAI e il 10,2% degli appalti integrati), segnale di un investimento mirato nella qualità progettuale. Un investimento che si traduce, nel tempo, in minori conflitti in fase di costruzione e maggiore aderenza alle esigenze funzionali.

Tempi dimezzati nella fase progettuale: concorsi avanti a tutti
Il vero punto di forza dei concorsi è nella rapidità dell’iter. La fase progettuale dura in media 2,6 anni, contro i 3,2 anni dei SAI e i 3,6 anni degli appalti integrati. Anche se quest’ultima modalità accelera la fase di esecuzione, le criticità progettuali rallentano il processo complessivo.
Nel ciclo completo – dalla progettazione alla realizzazione – le scuole nate da concorso sono pronte in 5,6 anni, contro i 6,5 dei SAI e i 5,7 degli appalti integrati. Inoltre, nei concorsi i tempi di affidamento e stipula contrattuale sono mediamente più brevi (6 mesi), contribuendo ulteriormente alla velocità complessiva.

Progetti migliori per scuole migliori: architettura, ambiente e comunità
Oltre ai dati su tempi e costi, lo studio mette in risalto un fattore spesso trascurato: la qualità architettonica. I concorsi si distinguono per un approccio valutativo multidimensionale, che privilegia l’efficienza degli spazi, l’integrazione urbana e la sostenibilità ambientale.
Le nuove scuole nate da concorso sono progettate secondo le linee guida del PNRR, con spazi flessibili, aree verdi integrate e adattabilità ai cambiamenti demografici. L’obiettivo non è solo costruire edifici, ma creare hub educativi capaci di evolversi con la comunità.

Il CNAPPC: “I concorsi premiano la qualità e la meritocrazia”
Per il presidente CNAPPC Massimo Crusi, i risultati dello studio rafforzano l’urgenza di promuovere i concorsi di progettazione: “Garantiscono il diritto a opere pubbliche belle e funzionali e offrono ai giovani professionisti un’occasione di crescita meritocratica”.
Anche Diego Zoppi, rappresentante CNAPPC presso le istituzioni europee, collega il tema alla revisione della direttiva UE sugli appalti pubblici, indicando il concorso come uno strumento strategico per un’Europa più innovativa e coesa.
Infine, Tiziana Campus, responsabile dei concorsi per il CNAPPC, evidenzia la necessità di formazione per tutti gli attori della filiera, affinché possano riconoscere e valorizzare la qualità progettuale.

In un momento in cui il sistema scolastico italiano necessita di una profonda rigenerazione, i dati dell’indagine “Dopo il progetto” suggeriscono una strada chiara: investire nei concorsi di progettazione significa puntare su un futuro educativo più solido, rapido e sostenibile.
Con oltre il 68% degli edifici ancora in costruzione al 31 dicembre 2024, la scelta delle modalità di affidamento diventa cruciale. I concorsi non sono solo una questione di estetica: sono una leva concreta per accelerare i processi pubblici e migliorare la vita delle comunità.

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