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DA GENERAZIONI UNA GRANDE PASSIONE PER LE CUCINE Da 70 anni produciamo cucine su misura. Una grande esperienza, la nost...

DA GENERAZIONI UNA GRANDE PASSIONE PER LE CUCINE

Da 70 anni produciamo cucine su misura. Una grande esperienza, la nostra, che deriva dal una lunga storia, fatta di tradizione ed innovazione. La cura artigianale e la ricerca tecnologica, infatti, costituiscono la concreta garanzia di qualità e di durata nel tempo da sempre distintiva delle nostre cucine.

 

ANNI '40-'50 LA RICOSTRUZIONE
RINO SNAIDERO DÀ INIZIO AD UNA GRANDE STORIA DI AZIENDA E DI FAMIGLIA

All'indomani di una guerra devastante per l'Europa e per il Friuli pochi hanno la forza ed il coraggio per guardare oltre. Ed ancora meno sono coloro in grado di progettare il futuro. Fra questi pionieri del dopoguerra c'è Rino Snaidero, un friulano tutto d'un pezzo, come si diceva e si dice. Il giovane decide di raccogliere su di sé la sfida dei tempi e quella che sarà poi la scommessa - vinta - di una vita.

Una scommessa basata sull’intelligenza della testa e delle mani: sulla virtù del lavoro, insomma. E così, nel gennaio del 1946, Rino fa per la prima volta quello che farà poi sempre, per tutta la sua lunga vita: rompe con la tradizione innovando. Interrompe quindi la tradizione familiare e decide di farsi artigiano e produttore di mobili. Ma lo fa impiantando ed inaugurando il suo laboratorio dietro la casa di suo padre, a Deveacco, frazione di Majano (Ud). E significativamente, sempre nello stesso anno, il 9 marzo, si sposa, fondando così anche la propria famiglia.

A questo punto Rino vede rinnovarsi in sé la volontà di creare delle opportunità di lavoro e delle prospettive serene e stabili per i propri paesani e, nel futuro, per i propri figli. Senza così correre il rischio - che fino ad allora era la quasi certezza – di vederli tutti un domani partire ed intraprendere la strada di sacrificio rappresentata dall’emigrazione. Il progetto aziendale e familiare vengono così, in qualche modo, a coincidere.

Nel suo primo laboratorio Rino impiega già sedici persone. Nei primi tempi si producono solo camere da letto e poi anche i serramenti per le nuove unità abitative. Il laboratorio non basta più. Un nuovo capannone prende il posto di quello che era l’orto di papà Francesco e qui trovano ricovero nuovi macchinari che gli permettono di affinare ulteriormente la produzione. La quale, da artigianale, passa ad una prima dimensione più compiutamente industriale, introducendo la serialità. Una casa presa in affitto, sempre a Deveacco di Majano (Ud), viene destinata a prima mostra permanente della produzione aziendale.

Nel 1959, anno davvero cruciale per la storia e lo sviluppo dell'Azienda, Rino prende tre importantissimi decisioni. Crea la "Rino Snaidero & C.", trasformando quello che nominalmente era ancora un laboratorio in una vera e propria realtà aziendale strutturata. Opta definitivamente per la sola produzione di mobili da cucina, ottimizzando così e serializzando le linee di produzione in un’ottica già compiutamente industriale. Investe i risparmi messi da parte in un ettaro di terreno a Majano (Ud), in quello che allora si chiamava viale Europa Unita e che ora ha il nome di viale Rino Snaidero Cavaliere del Lavoro. E qui, in seguito, il 9 gennaio del 1960, viene inaugurato il nuovo insediamento industriale dell’Azienda.

Se è vero che fra le virtù dell’imprenditore e del pioniere oltre al coraggio deve aggiungersi la lungimiranza, Rino Snaidero comprende rapidamente i cambiamenti in atto e l'evolvere dei tempi e del gusto. A distanza di pochi anni dall'immediato dopoguerra, infatti, capisce che le camere da letto non rappresentano più un fertile terreno commerciale e di ricerca. Sono le prime cucine americane, quelle di nuova concezione e modulari, intraviste sulle riviste ad accendergli la fantasia. I primi elettrodomestici già sconvolgono l'ordine tradizionalmente costituito nello spazio cucina. Esso, pertanto - riflette Rino -  deve essere riorganizzato  secondo un nuovo ordine e un nuovo criterio antropologico. E quindi, con ciò, tale sfida rappresenterà anche la più nuova, e la più proficua frontiera commerciale e di ricerca nella quale, da ora in poi, cimentarsi. E da protagonisti.

ANNI '60 SCOPPIA IL BOOM
MENTRE L’ITALIA SCOPRE LA CUCINA COMPONIBILE, SNAIDERO VOLA AL MOMA DI NEW YORK

A partire dai primissimi anni '60, l'Azienda specializza la propria attività nella sola progettazione e produzione di cucine. E, per di più, di nuova concezione, ovvero moderne e componibili. Ed è quindi "Gloria", già nel 1961, la prima cucina componibile in legno laccato poliestere prodotta da Snaidero. Gli elettrodomestici vi sono incassati  - è una rivoluzione concettuale! - e quelli che un tempo erano dei semplici contenitori qui divengono mobili mirabilmente attrezzati e disposti lungo il perimetro della stanza. A completare la rivoluzionaria proposta anche una soluzione a cappa filtrante.

Ma l'innovazione spesso chiama altra innovazione. Rino si rende subito conto che "Gloria" è una soluzione cucina con un potenziale di mercato ben più ampio di quello finora affrontato dall'Azienda. Pertanto, la sua nascita e la sua carica di innovazione vanno comunicate sfruttando le possibilità inedite di un media di massa allora ai suoi albori. Ma già largamente diffuso, se non ancora nelle case, nei luoghi pubblici di tutta Italia: la televisione. E sarà quindi uno spot televisivo della durata di 15 secondi a portare per la prima volta all'attenzione di un pubblico nazionale tanto l'innovativa cucina "Gloria", quanto il dinamico marchio "Snaidero".

Anche la risposta del mercato, del resto, premia la grande innovazione di questa proposta e ciò non tarda a tradursi in un lusinghiero portafoglio di commesse. Nel contesto  nazionale ed internazionale dell"epoca - quando film e musica giunti da oltreoceano contagiano l"Europa esportando quello che passerà alla Storia come l’"American Way of Life" - tutto si muove euforicamente a favore del nuovo e verso il pieno sviluppo economico.

Si è detto che la figura del pioniere e dell’imprenditore è caratterizzata dal coraggio e dalla lungimiranza. A queste virtù aggiungiamo quella dell'intuito. Rino Snaidero intuisce la portata dei cambiamenti culturali in corso e le conseguenti imminenti ricadute in termini di tendenze di mercato. E se l'America non ha il peso storico del Vecchio Continente, occorre produrla la Storia dell'America, pensa Rino. E così veste i suoi mobili - dall’impianto già moderno e razionale - dei colori e delle suggestioni vitali di quelle praterie sconfinate e li battezza "Old America".

I mobili della serie "Old America" tengono conto della praticità compositiva e della moderna  integrazione di elettrodomestici, mediandole però con la ricerca di atmosfere calde ed accoglienti. Capaci cioè di creare quella forma di habitat che è il più sognato, in quel momento, da una larga parte del mercato, ancora lontano nel gusto dal puro razionalismo d'avanguardia. Nasce così un prodotto di grande successo che, privo di concorrenza e di possibili confronti, permette di impiegare i materiali allora più innovativi, come i laminati plastici e gli agglomerati.

Ma, come abbiamo visto, già sul finire degli anni '50 Rino Snaidero si andava convincendo che i tempi erano cambiati e che quindi la produzione di cucine dovesse confrontarsi seriamente con il mondo dei designer. Ovvero con i contributi teorici e pratici di quei brillanti professionisti capaci di tradurre in splendidi prodotti le esigenze - ormai maturate ed evolute - del consumatore. Nuovo benessere e nuovi stili di vita, infatti, in parte nati sulla scorta di suggestioni provenienti da oltreoceano, danno luogo ad un nuovo gusto, anche nell’arredo.

E così, nel 1968, il grande architetto e designer Virgilio Forchiassin progetta per Snaidero la cucina "Spazio Vivo". Si tratta di un prodotto straordinario ed innovativo, capace di interpretare le nuove esigenze del Cliente e di delineare nuovi ed ulteriori scenari del lifestyle. I fornelli ed il lavello sono progettati secondo un nuovo concept rivoluzionario: sono infatti raggruppati ad isola - ed è la prima volta! - con il nome di "central bloch".  La parte restante delle funzioni è demandato allo spazio parete, secondo innovativi blocchi in movimento che, incernierati alle basi, si aprono e si richiudono secondo il loro impiego funzionale. Accade così il giusto e l’impensabile. Al suo debutto, la cucina Snaidero "Spazio Vivo" entra immediatamente a far parte della collezione permanente del prestigioso "MoMa" (Museo d’Arte Moderna) di New York, vero e proprio tempio internazionale del design d’avanguardia.

ANNI '70-'80 IL METODO DESIGN
SNAIDERO PONE IL PROGETTO COME FULCRO DELLA SUA IDENTITÀ AZIENDALE E DI PRODOTTO

A fine anni '60 il visionario fondatore avverte l’urgenza di un'evoluzione della filosofia produttiva dell’Azienda. Bisogna consolidare e rifondare il rapporto di confronto con le grandi firme italiane del design industriale che stanno stupendo il Mondo, creando la tendenza del "Made in Italy". E le cui innovative ricerche teoriche e le relative ricadute pratiche nella produzione devono ora diventare di più largo consumo. E non più appannaggio di una cerchia ristretta di costruttori rivolti ad una committenza elitaria. È infatti il momento di sperimentare la validità di quelle conquiste teoriche e pratiche nei confronti di un pubblico più vasto e dalle esigenze ormai evolute, di modernità espressiva e funzionale.

Nello stesso periodo, siamo nel 1973, Rino Snaidero decide di ampliare il proprio stabilimento di Majano. Una volta ultimato, nel 1978, esso raggiungerà la dimensione di centomila metri quadrati coperti, dove troveranno posto tutti i diversi reparti produttivi, i magazzini, la mensa ed i servizi sociali. Vi lavora all'interno un vero e proprio "popolo" composto da mille e trecento persone. Inoltre l'Azienda, che è in piena espansione, apre anche tre nuove filiali commerciali: a Parigi, a Londra ed a Zurigo.

Who designed the new and futuristic factory in Majano? In 1975 Rino Snaidero, who in the meantime had been invested as a Knight of Industry, entrusted Angelo Mangiarotti – professor at the Institute of Technology in Chicago and renowned architect in Milan – with the design of the new Company headquarters. The courageous and enterprising entrepreneur and the celebrated and visionary architect immediately struck up a productive relationship based on mutual professional admiration and human charm. During the 1970s the architect was working on a series of mushroom-shaped blown glass vases: a design solution that was adopted on a construction level for the design of the new and imposing headquarters for Snaidero. The bold design solution proposed by Mangiarotti was resolved by the innovative choice of building the facade from fibreglass attached to a reinforced concrete structure supported by four columns. The result was a magnificent building with extremely refined materials and support structures, characterised by slightly protruding elliptical windows that became round in the curvature of the corners.

Who designed the new and futuristic factory in Majano? In 1975 Rino Snaidero, who in the meantime had been invested as a Knight of Industry, entrusted Angelo Mangiarotti – professor at the Institute of Technology in Chicago and renowned architect in Milan – with the design of the new Company headquarters. The courageous and enterprising entrepreneur and the celebrated and visionary architect immediately struck up a productive relationship based on mutual professional admiration and human charm. During the 1970s the architect was working on a series of mushroom-shaped blown glass vases: a design solution that was adopted on a construction level for the design of the new and imposing headquarters for Snaidero. The bold design solution proposed by Mangiarotti was resolved by the innovative choice of building the facade from fibreglass attached to a reinforced concrete structure supported by four columns. The result was a magnificent building with extremely refined materials and support structures, characterised by slightly protruding elliptical windows that became round in the curvature of the corners.

Ma chi ha progettato il nuovo ed avveniristico stabilimento di Majano? Nel 1975, quello che nel frattempo è diventato il Cavaliere del Lavoro Rino Snaidero affida al grande Angelo Mangiarotti - professore all’"Institute of Technology" a Chicago e rinomato architetto a Milano - la progettazione della nuova sede aziendale. Tra l'intraprendente imprenditore ed il celebre e visionario architetto nasce immediatamente un proficuo rapporto di stima professionale e di reciproca simpatia. Negli anni '70 l'architetto stava lavorando a una serie di vasi di vetro soffiato a forma di fungo: una soluzione di design che viene adottata a livello costruttivo anche per il progetto della nuova ed imponente sede della Snaidero. L'ardita sfida progettuale che Mangiarotti si propone viene risolta compiendo l’innovativa scelta di realizzare la facciata in fibra di vetro, appesa ad una struttura di cemento armato e sostenuta da quattro colonne. Il risultato è un magnifico edificio dai materiali e dal sostegno estremamente raffinati, caratterizzato dalle finestre ellittiche leggermente sporgenti e che si arrotondano nelle curvature degli angoli.

Ma mentre il cantiere è nel suo pieno sviluppo accade l’impensabile. L'intero Friuli e così anche Majano (che è a soli cinque chilometri dall’epicentro) è sconvolto dalla terribile scossa di terremoto del 6 maggio del 1976. Rino è in Canada. Torna immediatamente indietro, dalla sua famiglia, dai suoi operai e dai suoi stabilimenti. Questi ultimi li ritrova distrutti. Il sisma ha mietuto vittime e devastato case ed imprese. Ma Rino non si perde d'animo e, come posto di fronte ad un nuovo e drammatico dopoguerra, sprona tutti quanti al coraggio ed alla ricostruzione: "Guai a rassegnarsi, le difficoltà vanno affrontate con grinta... ". E, lucidamente, aggiunge: "Quando capitano i grandi disastri è necessario avere un luogo per dormire, ma è indispensabile ricostruire subito le strutture di lavoro e infine le case. Se non si può lavorare. servono a poco anche le case".

E dalle parole, passa subito ai fatti più concreti. Fa immediatamente spostare i macchinari superstiti nello stabilimento di Portogruaro e da lì, dopo appena dieci giorni dal terribile sisma, riprende la piena produzione. Le commesse sono salve e lo è, soprattutto, il futuro dei suoi operai. Subito dopo convoca anche l'architetto Angelo Mangiarotti, affinché questi riprenda senza indugio i lavori all’interno di quel cantiere ora così crudamente colpito. E così, già nel 1977, viene da questi completata la realizzazione del nuovo complesso, che ora adotta soluzioni costruttive d’avanguardia anche rispetto alle necessità antisismiche.

Ma Rino Snaidero non vuole perdere l’occasione di quell'incontro con Angelo Mangiarotti anche sotto un’altro punto di vista. A lui, infatti, affida il compito di disegnare anche una cucina, che prenderà il nome di "Cruscotto" e che è l’espressione pura di una profonda ricerca in termini di materiali e di un’altrettanto avanzato studio di ergonomia. Ed è subito centro, con il prototipo della neonata cucina immediatamente accolto ed esposto al MoMa di New York.

Nei successivi anni '80, il protagonista della progettazione d’autore in casa Snaidero è l'architetto Giovanni Offredi, per gusto e sensibilità tra i migliori progettisti di allora e di oggi. Dalla sua matita escono così nel corso di quegli anni molti progetti di raffinata bellezza che costituiscono altrettanti successi - come si dice - di pubblico e di critica. Nascono così le nuove splendide cucine "Krios", "Kalia", "Pragma", "Elementi" e "Contralto", tutte a vario titolo altamente innovative e tecnologiche.

ANNI '90 NUOVA SPERIMENTAZIONE
INIZIA LA COLLABORAZIONE FRA SNAIDERO E PININFARINA: COME OBIETTIVO, IL FUTURO

"Posso dire che mai avrei progettato mobili da cucina se non fossi venuto a contatto con la Snaidero. Noi offrivamo la collaudata esperienza della ricerca formale, riconosciuta in tutto il mondo in campo automobilistico. Il punto di intesa si è verificato nell’intenzione di sperimentare se si potesse tradurre il nostro background di storia e conoscenza tecnologica nel progetto della cucina intesa come macchina abitabile, quindi funzione e forma. E devo dire che Snaidero si presentava all’avanguardia in tutti i suoi dipartimenti". Con queste chiare parole Paolo Pininfarina descrive l’immediata intesa che nel 1990 scatta fra la sua agenzia di design industriale e la Snaidero.

L'intenzione dichiarata, che sta alla base della prestigiosa collaborazione, è quella di superare l’impatto visivo ormai standardizzato che le cucine dei diversi produttori tendevano ad avere all’epoca. In esse, infatti, le composizioni modulari andavano uniformandosi l'un l'altra e si distinguevano quasi solamente nei particolari: il tipo di maniglia, la modalità di trattamento dell’anta, le finiture in laminato, laccato o legno. Così, come si diceva, Rino Snaidero e Paolo Pininfarina decidono di andare oltre, mettendosi in ascolto e, quindi, nelle condizioni di cogliere le nuove esigenze del pubblico. Per poi rispondere ad esse con prodotti adeguati e pienamente orientati alle rinnovate necessità contemporanee, funzionali e formali.

E nasce "Ola", un progetto caratterizzato dal forte impatto architettonico e dall'impianto tridimensionale. Una cucina estremamente innovativa, interprete di un design asciutto e contemporaneo, dinamico ed intimamente classico. L'assenza di orpelli decorativi e l'estrema pulizia formale sposano plasticamente i risultati di una grande ricerca ergonomica, rispondente alla massima funzionalità. Il tutto - ne sono testimoni, ad esempio, la cappa, il lavello e la capacità di contenimento - all'insegna della più corretta e comoda fruizione di ogni singolo elemento, così come dell’insieme. "Ola" conosce subito il grande successo, ovvero quello che trova concordi pubblico e critica.  Al lusinghiero riscontro commerciale, infatti, si accompagna l'orgoglio di vederle assegnato, siamo nel 1996, il prestigiosissimo premio di design del "Chicago Atheneum" di architettura.

Ad "Ola" segue un’altra cucina, significativamente chiamata "Viva". Qui Snaidero e Pininfarina si lanciano in un'intrigante e sensuale ricerca materica e cromatica. Materiali come i diversi cristalli e l'acciaio, vengono ora impiegati in maniera innovativa e pienamente al passo con i tempi. In questo particolare aspetto si evidenzia l'apporto decisivo dell’esperienza specifica dello studio Pininfarina, specializzato nel design di automobili. Il cristallo dei pensili di "Viva", ad esempio, è ricurvo, come quello dei parabrezza, ed è creato secondo le tecniche derivate direttamente dal campo della progettazione automobilistica. Con "Ola" e "Viva" Snaidero porta sul mercato una linea di cucine piacevole ed empatica, in perfetta sintonia con il claim aziendale: "Tranquilli, è una Snaidero".

Nel frattempo, giunge anche il momento di festeggiare due importanti avvenimenti, estremamente significativi per l’Azienda. Nel 1996, infatti, si celebra il 50° anniversario della nascita dell’Azienda. Nello stesso anno, a questo splendido traguardo se ne accompagna un’altro, ovvero il compimento dei 75 anni del Cavalier Rino Snaidero. Il quale decide a questo punto di ritirarsi in meritata pensione, lasciando così la presidenza e la guida dell'Azienda ad uno dei suoi figli, Edi, che ne era già amministratore delegato.

Sotto la guida di Edi, ingegnere meccanico ed in Azienda fin dal 1984, la Snaidero conosce un ulteriore importante periodo di sviluppo. La sua struttura interna viene riorganizzata ed ottimizzata, vengono portate a termine acquisizioni strategiche di altre aziende e si punta ancora di più e con ancora maggiore coerenza sulla ricerca tecnologica. Infine, ultimo ma non ultimo, il suo intero processo produttivo viene globalmente certificato secondo le allora nuovissime regole europee.



ANNI 2000 "L’UNIVERSAL DESIGN"
PROGETTARE SPAZI PRIVI DI COMPLESSITÀ, IL PRODOTTO SI ADATTA AL SINGOLO UTENTE.

Nel 2000, a seguito delle politiche di internazionalizzazione perseguite nel corso degli anni '70 e '80 e delle acquisizioni di altre realtà industriali intervenute nel corso dei '90, nasce il "Gruppo Snaidero". E proprio nel contesto delle novità più avanzate portate avanti dal dibattito internazionale intorno ad i nuovi paradigmi dell’architettura e del design industriale, che il Gruppo decide di lanciarsi per innovare. Ancora una volta ritrovando nell'innovazione le sue stesse radici culturali e la sua ragion d’essere imprenditoriale.

L'Universal Design è una metodologia progettuale di moderna concezione che ha per obiettivo la progettazione e la realizzazione di ambienti universalmente accessibili ad ogni categoria di persone, siano esse portatrici o meno di disabilità. I suoi principi ideali esaltano i concetti di diversità umana, inclusione sociale e pari opportunità di vita, prevedendo con ciò soluzioni improntate alla massima semplicità ed alla massima flessibilità d'impiego ed interazione.

E di questo nuovo contesto, ancora una volta, Snaidero coglie prontamente la novità culturale e la sfida tecnica, facendole totalmente sue. Nel 2002, infatti, nasce il progetto "Skyline_lab", che Snaidero affida ai due architetti Lucci e Orlandini, con i quali collabora fruttuosamente già da anni. Il progetto ha come ambizioso obiettivo quello di andare ulteriormente incontro alle specifiche richieste della clientela. E di rendere anche, con questo, un utile supporto e servizio alle persone disabili ed alle loro famiglie, secondo lo spirito del "Design for all". Infatti, un miglioramento del livello di autonomia e di sicurezza del disabile nel proprio ambiente domestico - è questa la ferma convinzione da cui prende le mosse l’Azienda - si riflette positivamente sulla qualità della vita dei suoi familiari, alleggeriti dalle incombenze connesse all’assistenza.

Il progetto si concretizza sulla base di un approfondito studio iniziale. Vengono attentamente rilevate ed analizzate sperimentalmente le esigenze delle persone portatrici delle più diverse disabilità o problematiche motorie. Si individuano così - sul campo e con il massimo rigore, confrontandosi direttamente con i protagonisti e beneficiari dello sforzo - tutte le opportune soluzioni capaci di offrire, all’interno dello spazio cucina, un’interazione più semplice, più comoda e più efficace per ogni utente. E questo all’insegna della volontà progettuale dichiarata di offrire a tutti anche una maggiore autonomia ed una maggiore sicurezza. Ad esempio, prevedendo piani di appoggio per posizionare gli oggetti e l’incasso degli elettrodomestici in modo che siano sempre e facilmente accessibili.

Ma quello rappresentato da "Skyline_lab" è un programma particolarmente flessibile, in grado di adattarsi alle esigenze di chiunque, attraverso soluzioni diversificate. Come, ad esempio, i ripiani estraibili, utili ad interagire facilmente con gli oggetti, od i piani di lavoro, totalmente "a misura" di ciascuno e non solamente "su misura" dello spazio. Molte di queste esigenze sono infatti comuni a gran parte degli utenti di una cucina, indipendentemente dalla loro condizione ed età. Ciò che può essere utile ed indispensabile per una persona anziana o diversamente abile, infatti, a maggior ragione può e deve risultare comodo anche per tutti gli altri.

Ben consapevole e convinta di questo assunto, Snaidero con "Skyline_lab" decide di dar vita ad un progetto di cucina davvero innovativo e concretamente improntato ai principi del "Design for all". Ovvero a quelli di una progettazione e di una produzione moderne e perciò pensate a 360°, capaci quindi di un rapporto con la propria utenza ad un tempo universale e personale.



2006 FONDAZIONE RINO SNAIDERO
LA NOSTRA “FABBRICA DELLE IDEE”, PER LA RICERCA E LA FORMAZIONE INTERNAZIONALI

Ogni vicenda ha il suo inizio, il suo percorso e - ineluttabile - la sua fine. Questo accade anche per le vicende uniche e speciali come quella che ha visto come protagonista generoso ed infaticabile il Cavaliere del Lavoro Rino Snaidero, che ci lascia in un freddo gennaio del 2004. Per mantenere vivo nel tempo lo spirito di autentico pioniere ed innovatore che ha contraddistinto nel corso di tutta la sua vita il fondatore dell’Azienda, il 30 maggio del 2006 nasce la "Rino Snaidero Scientific Foundation".

La Fondazione si propone di creare e gestire una vera e propria "fabbrica di idee". Ovvero un centro di competenze internazionali e multidisciplinari, con un’organizzazione a rete, il cui obiettivo è il miglioramento della qualità della vita in casa. In quest’ottica, alla "Rino Snaidero Scientific Foundation" partecipano aziende d’eccellenza, avanzati centri di ricerca, università prestigiose, associazioni internazionali e fondazioni ed amministrazioni pubbliche. Tutte queste diversificate realtà collaborano fra loro al fine di promuovere, in un contesto internazionale, un'attività di ricerca scientifica multidisciplinare, tesa a stimolare la creatività dei giovani e la capacità di innovazione delle imprese.

In particolare, il fare ricerca a livello internazionale coinvolgendo giovani creativi ed esperti provenienti dal mondo delle imprese è compito del CREA LAB. Il suo CREAtive Team, infatti, è formato da giovani ricercatori nelle più diverse discipline provenienti dal network internazionale della fondazione. Esso è libero di compiere qualunque tipo di ricerca utile a  trovare soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita delle persone in casa. Il REAL Team, invece, è formato da esperti, manager ed imprenditori in grado di selezionare le idee più interessanti e meritevoli di essere approfondite dal punto di vista tecnico, scientifico, economico e finanziario.

Finanziare e finalizzare ricerche d'avanguardia, formare e stimolare la creatività applicata nel panorama di un contesto internazionale e sulla base del network fornito dalla "Rino Snaidero Scientific Foundation": tutto ciò rappresenta idealmente e concretamente la più autentica visione dell'innovazione per come l'ha sempre intesa Snaidero. Una visione che vede l’innovazione come un valore fondante e caratterizzante il DNA dell’Azienda, fin dal suo nascere e nella forma datale dal Cavalier Rino. E come lui espressione di idee brillanti, di conoscenza profonda e di confronto continuo.

IL FUTURO È INTELLIGENZA
SMART KITCHEN, L’INTELLIGENZA REATTIVA E RELAZIONALE RIDISEGNA LO SPAZIO CUCINA

"Smart", ovvero: elegante ed attraente, nonché dotato di intelligenza reattiva e creativa. Di derivazione anglosassone, è ormai una parola moderna ed attuale, ben al di là del suo contesto nazionale di origine. Oggi essa rappresenta soprattutto un insieme coerente di nuovi valori, con un significato di grande spessore e capace di ridefinire radicalmente i parametri di giudizio rispetto a termini quali "lusso" e "moderno".

E ciò è particolarmente vero nel mondo dell’architettura e dell’interior design. Ambiti questi, dove oggi è crescente l’attenzione nell’eliminazione degli sprechi, intesi in un senso ampio e di durevole portata culturale e valoriale. Dove oggi è crescente uno sforzo di armonizzazione ed ottimizzazione intelligente - smart, appunto - che informa di sé le diverse categorie indissolubilmente legate all’ambito del progettare e del produrre: spazio e tempo, ecologia ed economia.

E così, revisionando profondamente gli schemi tradizionali dell'arredo, si vanno via via sviluppando nuove dimensioni nel modo di interpretare gli spazi abitativi. Ora occupati da arredamento e complementi flessibili, adattabili e riadattabili. Tutto ciò deve avvenire nello sforzo di ricollegare, su presupposti rinnovati, la componente creativa ed estetica del design con degli alti contenuti funzionali e tecnologici. Diviene così  possibile giungere a concepire e quindi a realizzare dei prodotti davvero contemporanei. E perciò coerentemente appaganti e belli tanto nella forma e nell’estetica, che nelle funzionalità e nelle tecnologie progettualmente perseguite.

È proprio ciò che avviene nello spazio cucina progettato da Snaidero, in virtù di soluzioni intelligenti, di grande flessibilità e qualità nella progettazione, come poi nel corso dell’uso quotidiano. E - non meno importante - competitive nella qualità ed accessibili nei costi. Tutti i progetti delle cucine Snaidero presentano, infatti, un'identità "smart", ovvero sono dotate di intelligenza relazionale e di design confortevole. Nascono su questi presupposti le nuove cucine proposte al pubblico degli anni presenti ed a venire: "Orange", "Way", "Code", "Board", "Lux", "Ola 20". Tutti progetti smart perché capaci di rispondere, fin dalla loro prima progettazione, alle più contemporanee attese di qualità e durata, estetica e tecnologia. E proposti con uno standard di possibilità di personalizzazione e di accessibilità del tutto inediti.

Il concetto di "smart kitchen", infatti, per Snaidero si lega a due aspetti. Il primo di essi riguarda la massima libertà conferita ad ogni elemento compositivo per assecondare e per valorizzare la creatività, il gusto e le necessità operative di chi lo impiega, sia in fase progettuale che, poi, nell’uso quotidiano. Il secondo aspetto, invece, investe la complessa tematica dell’impiego flessibile e funzionale dello spazio cucina, soprattutto in relazione ad ambienti di piccole dimensioni. Perché - ne siamo convinti e consapevoli - in una smart kitchen tutte le esigenze si incontrano in modo relazionale e possono così trovare il perfetto punto d'equilibrio, che è sempre dinamico. In fondo, si tratta di rinnovare ed ampliare, sfruttando le nuove consapevolezze e le nuove possibilità, il concetto sempre validissimo di "Design for all". Ovvero, "Per la vita".

 

 



 

 

 

 

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  • Snaidero: nuovo spazio espositivo completamente ristrutturato ad Agrigento

    continua a rinforzarsi ancora dopo 25 anni la collaborazione tra Snaidero e Milia Living Home di Agrigento. Recente, l’aggiornamento dello spazio espositivo che è stato totalmente rivisitato e progettato per offrire al...
    Snaidero: nuovo spazio espositivo completamente ristrutturato ad Agrigento

    continua a rinforzarsi ancora dopo 25 anni la collaborazione tra Snaidero e Milia Living Home di Agrigento. Recente, l’aggiornamento dello spazio espositivo che è stato totalmente rivisitato e progettato per offrire al cliente un’esperienza ancora più tangibile di qualità, professionalità ed emozione.

    Sulla base di queste premesse si rinnova lo spazio Snaidero con 6 cucine best seller all’interno di 250 mq che definiscono un ambiente ricercato nell’atmosfera e curato nella proposta, per poter accogliere il cliente in una dimensione estremamente rilassata per capire le esigenze e progettare soluzioni sartoriali e personalizzate. Del resto, la cucina per Snaidero è da sempre uno spazio di benessere condiviso che si racconta in ambienti capaci di soddisfare qualsiasi esigenza estetica, abitativa e funzionale.

    L’azienda Milia sostiene una lunga tradizione nel mondo dell’arredo e della progettazione d’interni, con una visione, come quella di Snaidero, fortemente radicata sul territorio siciliano e, al contempo, senza confini, grazie ad una strategia di integrazione del canale online e offline che ormai vede lo store protagonista anche sul panorama internazionale. Milia, in un posto ameno come Favara (Ag), ha saputo creare sinergia con il Farm Cultural Park, il primo parco turistico che ospita un Centro Culturale Indipendente costruito in Sicilia, e che accoglie settimanalmente professionisti da tutto il mondo nel campo dell’architettura del design e dell’arte contemporanea. La sua installazione all’ingresso del negozio Zighi Zaghi è stata di recente premiata da The Plan.

    Innovazione, design, personalizzazione e assoluta attenzione alle continue trasformazioni del mercato e degli stili dell’abitare caratterizzano lo spazio Snaidero in Sicilia e la rinnovata partnership con Milia Living Home.
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  • Way Materia di Snaidero: il fascino della ceramica

    Con la cucina di design Way Materia, Snaidero celebra la bellezza della materia. Un innovativo utilizzo della ceramica permette di realizzare composizioni moderne ed inedite, incentrate sulla contaminazione materica che rispecchiano un fascino...
    Way Materia di Snaidero: il fascino della ceramica

    Con la cucina di design Way Materia, Snaidero celebra la bellezza della materia. Un innovativo utilizzo della ceramica permette di realizzare composizioni moderne ed inedite, incentrate sulla contaminazione materica che rispecchiano un fascino elegante e dal sapore ricercato.

    Materiali sensoriali, raffinatezza delle forme, design assoluto: Way Materia è una cucina di design moderna con profilo senza maniglia rigorosa nelle proporzioni, minimale nelle linee compositive e sofisticata nella scelta di finiture e cromatismi. In questa interpretazione esclusiva, questa cucina Snaidero presenta la nuova finitura ceramica effetto metallo profondo di colore liquirizia che conferisce al progetto un risultato dall’effetto monolitico. L’abbinamento con l’essenza rovere a spacco naturale enfatizza il mood fortemente naturale della composizione.

    La ceramica, oltre a donare un piacevole effetto sensoriale, è un materiale eclettico che si distingue per la sua grandissima resistenza e per essere completamente incombustibile. Ancora oggi, come ai tempi degli antichi greci, la produzione della ceramica prevede la preparazione di un impasto fluido che viene poi cotto a una temperatura di 1200 gradi. Viene così realizzato il piano di lavoro in ceramica a spessore 12mm, una vera e propria zona operativa totalmente antibatterica su cui lavorare in totale libertà. I top in ceramica resistono praticamente a tutto: calore, fuoco, urti, graffi e macchie di caffè, olio e vino non saranno più un problema.

    Le ante sono invece realizzate con lastre in ceramica di 3mm montate su un telaio in alluminio che garantiscono leggerezza e nello stesso tempo mantengono uniformità tra ante, basi, pensili e piano in modo da donare un effetto materico su tutta l’intera cucina. Snaidero offre anche la possibilità di personalizzare la composizione, oltre che con i differenti colori della ceramica, anche con tutti i materiali della propria gamma (laccati, monolaccati, legni e nobilitati).
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  • Hera (Marcon Design) è la nuova cucina di Snaidero che interpreta l’anta a telaio con una ricchezza di particolari che permette di esprimere lo stile country inglese con due gusti e due stili simili, ma nello stesso tempo diversi tra loro: la versione colorata con gli inserti verdi rivisita...
    Hera (Marcon Design) è la nuova cucina di Snaidero che interpreta l’anta a telaio con una ricchezza di particolari che permette di esprimere lo stile country inglese con due gusti e due stili simili, ma nello stesso tempo diversi tra loro: la versione colorata con gli inserti verdi rivisita questo stile in un’ottica giovane, mentre l’altra versione interpreta uno stile più contemporaneo arricchito di elementi caratterizzanti che la rendono molto accogliente e unica per chi ama un gusto essenziale, ma caldo e minimalista.

    Filo conduttore di entrambe le versioni è l’anta con telaio di 6 cm che caratterizza e rende personale Hera: dalle ante dei pensili a quelle delle basi, dalle colonne fino agli accessori, questo dettaglio conferisce forza comunicativa e uno stile senza tempo. Sia nell’applicazione nei pensili che negli armadi, l’anta telaio di Hera può essere utilizzata nella sua versione cieca, totalmente vetro o vetro e specchietto. La cucina classica contemporanea in stile country dà il meglio di sé sia negli ambienti ampi e spaziosi sia in piccoli ambienti dove è possibile prevedere tutti quei moduli che concorrono maggiormente a caratterizzare lo stile ma dare nello stesso tempo carattere e contenimento.

    Ricca di soluzioni funzionali adatte alla vita d’oggi, Hera coniuga efficienza e praticità. Caratteristica saliente è l’utilizzo di blocchi operativi da 90 e 120 cm attrezzati per la cottura o lavaggio.
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