3 minuti di lettura (565 parole)

Direttiva RED III: l’approvazione del Parlamento Europeo

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva, nella seduta dello scorso 12 settembre, il testo della Direttiva RED III (Renewable Energy Directive). Adesso rimane da attendere l'approvazione del Consiglio Europeo e la finale pubblicazione in Gazzetta. RED III è in linea con le soluzioni sostenibili per l'energia rinnovabile, promosse anche dal Green Deal e da REPowerEU. Inoltre, si andrà a modificare la Direttiva europea sulle rinnovabili 2018/2001 (RED II).

La revisione legislativa è parte integrante del pacchetto "Pronti per il 55% - Fit for 55", che va ad integrare e aggiornare la legislazione europea attualmente in vigore in relazione all'energia e al clima, per raggiungere il target europeo della riduzione minima del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030.

I target da raggiungere hanno visto un incremento attraverso il pacchetto REPowerEU, che ha come obiettivo primario la produzione di energia propria dell'UE, così da rendersi indipendenti dalla Russia, a seguito dell'invasione dell'Ucraina.

La direttiva RED III per le energie rinnovabili prevede che entro il 2030 in Unione Europea, le rinnovabili costituiscano almeno il 42.5% dei consumi con l'obiettivo fissato al 45%. Sono previste anche procedure più rapide per approvare la creazione di nuovi impianti e misure specifiche che consentano all'UE di emanciparsi dalle importazioni di energia dalla Russia.

Si passerebbe quindi dall'attuale 32% del consumo di energie rinnovabili al 42.5% entro il 2030. La direttiva prevede anche di imporre la durata massima di 1 anno di tempo per concedere autorizzazioni e permessi per impianti fotovoltaici e centrali eoliche, per le quali spesso in Italia e in altri Paesi europei, le tempistiche costituiscono un grave ostacolo. 1 anno sarà il limite massimo per ottenere il permesso nelle zone di riferimento per le energie rinnovabili. Non si potrà andare oltre i 6 mesi invece per la realizzazione di nuovi impianti sotto i 150 kWp o sistemi di stoccaggio co-ubicati; mentre, per le restanti aree, l'iter non dovrà andare oltre i 2 anni.

Fissato anche l'obiettivo per le tecnologie innovative: fissata al 5%, la capacità di energia rinnovabile di nuova installazione e creato un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri.

Sulla biomassa, la direttiva prevede il suo utilizzo con attenzione alla raccolta: dovranno essere usati metodi che non abbiano impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità.

Altro target perseguito è la generale riduzione del 14.5% delle emissioni di gas entro il 2030, grazie all'aumento delle energie rinnovabili anche nel settore dei trasporti e della logistica: questo sarà possibile grazie all'utilizzo di biocarburanti avanzati e a carburanti rinnovabili di origine non biologica, come ad esempio l'idrogeno.

Definito anche un target per le rinnovabili anche per i sistemi di raffrescamento e raffreddamento: previsto un aumento su base annua di 0.8 punti percentuali della quota verde, per i consumi entro il 2026; dal 2026 fino al 2030 è invece previsto un aumento di 1.1 punti percentuali.

Viene anche fatto notare che aggiornando la direttiva e approvando RED III sarà possibile avere un aumento di investimenti nel settore delle rinnovabili oltre a ridurre la dipendenza da petrolio e gas grazie all'efficientamento energetico e all'aumento delle energie rinnovabili.

Saranno anche incentivati investimenti nelle tecnologie per produrre energia rinnovabile, come gli impianti per la produzione di idrogeno verde e testare nuovi metodi per produrre e conservare energia rinnovabile.

Copyright

© Edilsocialnetwork

Contributi per la qualità dell’architettura in Cam...
Climatizzazione ideale nelle palestre del Palazzo ...

Forse potrebbero interessarti anche questi articoli

Accettando accederai a un servizio fornito da una terza parte esterna a https://www.edilsocialnetwork.it/