Amatrice: si riparte con il Polo della Ristorazione

Amatrice: si riparte con il Polo della Ristorazione

Inaugurata sabato 29 luglio, il nuovo Polo della Ristorazione di Amatrice progettato da Stefano Boeri Architetti. L’opera, prima tappa del progetto “Amate Amatrice” finalizzato all’aiuto delle popolazioni colpite dal sisma dello scorso agosto, è stata resa possibile grazie ai fondi – circa 8 milioni di euro, di cui 5 milioni impegnati nella costruzione del Polo – raccolti da Corriere della Sera e TgLa7 attraverso l’iniziativa solidale “Un aiuto subito. Terremoto Centro Italia 6.0”, con il contributo fondamentale delle aziende dalla filiera del legno friulana.

Con il Polo della Ristorazione si completa l’iniziativa di solidarietà che restituisce alla comunità della città laziale una nuova piazza, «un posto in cui gustare i prodotti tipici. Ma anche un posto in cui incontrarsi, per giocare e stare insieme, in uno spazio polifunzionale aperto, con una grande vetrata con vista sulle montagne». Parola dell’architetto Boeri, che sul sito ha realizzato la mensa scolastica inaugurata lo scorso dicembre e consegnata alla popolazione ad aprile, insieme a un bar e altri sette ristoranti che daranno lavoro a più di 100 cittadini di Amatrice e dintorni per rilanciare l’economia del territorio.

Un modello da esportare nelle altre zone terremotate? «Sì – conferma l’architetto – è una formula valida per tutte le zone colpite da un’emergenza o da una crisi perché si basa su un incontro virtuoso tra privato e pubblico, pragmatismo, una visione chiara del futuro di questi territori così fragili. E' fondamentale metterein campo  un'architettura nuova, che sia in grado di consolidare quello che è già stato costruito e dare sicurezza a chi deve e dovrà convivere con il rischio sismico».

Il Polo, che occupa una superficie di 2.500 mq, si articola in un insieme di strutture realizzate con elementi modulari prefabbricati in legno massiccio di abete con elementi di tamponamento in larice, materiali e tecnologie forniti dalla Filiera del legno del Friuli Venezia Giulia e dall’ATI DomusGaia e Legnolandia che hanno provveduto alla costruzione. La piazza si integra nel territorio grazie a uno spazio centrale con verde, sedute, illuminazione e un “bosco artificiale”, un’installazione di 350 colonne di legno ideato dallo studio Boeri. Inoltre tutti gli edifici sono dotati di grandi vetrate che affacciano sui Monti della Laga, ristabilendo una connessione visiva con il paesaggio, come prima del disastro.

È un momento di svolta per Amatrice, un primo passo nella ricostruzione del tessuto urbano ma anche della comunità che potrà trovare nel Polo un nuovo punto di incontro e un luogo sicuro per far incontrare e giocare i bambini. Un intervento importante per due motivi: il primo è che crea aggregazione perché ricostruisce la comunità prima ancora degli edifici, e in secondo luogo riparte dal genius loci di quel territorio, quello legato alla gastronomia. «Ancora più importante, si riparte soprattutto dal lavoro – afferma Boeri – che è il vero collante tra la gente e il suo territorio ed è la condizione essenziale per convincere le famiglie e cittadini a tornare nei luoghi che sono stati così tragicamente trasfigurati dal terremoto». Ma ad oggi sono ancora molti gli interventi necessari, decine i cantieri aperti (38 quelli registrati ad aprile dal Corriere). La raccolta fondi promossa da Corriere della Sera e TgLa7 prosegue su unaiutosubito.org.

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