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Chestnut Commons: un modello di sostenibilità e inclusione sociale a New York
In una zona dismessa di Cypress Hills, a Brooklyn, sorge un progetto che ridefinisce il concetto di abitare sostenibile e inclusivo: Chestnut Commons. Realizzato su un lotto di quasi 28.000 mq, questo complesso...Chestnut Commons: un modello di sostenibilità e inclusione sociale a New YorkAltro
In una zona dismessa di Cypress Hills, a Brooklyn, sorge un progetto che ridefinisce il concetto di abitare sostenibile e inclusivo: Chestnut Commons. Realizzato su un lotto di quasi 28.000 mq, questo complesso residenziale, sviluppato da Dattner Architects, non solo riqualifica un'area abbandonata, ma lo fa seguendo i principi della sostenibilità ambientale e dell'inclusione sociale, offrendo un modello replicabile per il futuro delle città.
Un progetto di riqualificazione sostenibile
Chestnut Commons è molto più di un edificio residenziale. La sua struttura rispetta i rigorosi standard della Passive House, includendo pannelli solari, un orto urbano sul tetto, finestre incassate e schermature solari sulle facciate per ottimizzare l’apporto di luce naturale. L'involucro super isolato e le finestre ad alte prestazioni garantiscono un’efficienza energetica eccellente, riducendo al minimo il consumo energetico e abbassando i costi per i residenti.
Questi accorgimenti non sono solamente una scelta estetica o tecnologica, ma una necessità per rendere le case più economiche e meno impattanti sull’ambiente. Il risultato è un complesso che combina l’efficienza energetica con un forte senso di appartenenza e partecipazione della comunità locale.
Inclusione sociale come punto centrale
Chestnut Commons è stato progettato con una visione inclusiva che pone la comunità al centro di ogni decisione. Grazie alla collaborazione con MHANY Management Inc., una no-profit che sostiene e gestisce alloggi a prezzi accessibili, i 275 appartamenti di Chestnut Commons sono destinati a famiglie a basso reddito ed ex senza tetto. Questo progetto non mira solo a fornire un tetto sopra la testa, ma a creare un luogo dove tutti possano vivere dignitosamente e sentirsi parte di una comunità attiva.
Un centro comunitario come fulcro sociale
Il vero cuore pulsante di Chestnut Commons è il centro comunitario a due piani, un luogo che va oltre il semplice concetto di residenza. Questo spazio flessibile, con un atrio a doppia altezza e un ampio cortile, funge da punto di incontro per i residenti e per la comunità di Cypress Hills. Oltre alle aree per incontri informali, il centro ospita attività educative, un incubatore per la produzione alimentare, uffici scolastici e una cooperativa di credito.
Questa vasta gamma di servizi offre opportunità di formazione professionale e sostegno economico, contribuendo a sviluppare non solo un senso di comunità, ma anche un vero e proprio tessuto sociale ed economico attivo e fiorente. L’atrio e le aree comuni sono pensati per favorire la socializzazione e l’interazione tra i residenti, creando un ambiente accogliente e stimolante.
Alloggi accessibili per una comunità diversificata
Gli appartamenti di Chestnut Commons sono stati assegnati tramite bando pubblico, garantendo trasparenza e accesso equo alle abitazioni. I criteri di selezione includono la residenza nella comunità locale, l’occupazione in ambito pubblico e considerazioni per la mobilità ridotta o disabilità sensoriali. Questa modalità di assegnazione assicura che gli alloggi siano destinati a coloro che ne hanno maggiormente bisogno, rafforzando il legame tra l’edificio e il quartiere circostante.
Sostenibilità e comfort per tutti
Oltre all’integrazione sociale, Chestnut Commons si distingue per la sua efficienza energetica e per il comfort abitativo. L’uso di finestre incassate e schermature solari riduce l’apporto di calore estivo, mentre l’isolamento termico avanzato e il sistema di ventilazione controllata assicurano una qualità dell’aria interna ottimale senza la necessità di aprire le finestre. Questo sistema migliora il comfort interno, riduce i costi di climatizzazione e isola i residenti dall’inquinamento acustico e atmosferico proveniente dalle vicine strade trafficate.
L’edificio utilizza inoltre unità a flusso di refrigerante variabile (VRF), una tecnologia che consente di utilizzare solo la quantità minima di energia necessaria per mantenere una temperatura confortevole, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale.
Un progetto condiviso e replicabile
Il successo di Chestnut Commons non sarebbe stato possibile senza una stretta collaborazione tra diversi attori. Oltre a Dattner Architects e MHANY, ha contribuito anche la Cypress Hills Local Development Corporation, un’organizzazione impegnata nello sviluppo locale e nell’integrazione di comunità etnicamente diversificate. Il progetto è stato sostenuto da fondi pubblici e ha ottenuto certificazioni prestigiose come quella del Passive House Institute US + 2015 (PHIUS), oltre a far parte di iniziative come l’Enterprise Green Communities Initiative e il NYSERDA Commercial New Construction Program.
Un modello di sostenibilità per il futuro
Chestnut Commons rappresenta un esempio virtuoso di come l’edilizia economica possa essere realizzata in modo sostenibile e inclusivo. Questo progetto dimostra che l’equità sociale ed ambientale possono convivere, offrendo non solo alloggi a basso costo, ma anche opportunità di crescita e coesione per i residenti.
Con la sua combinazione di architettura sostenibile, spazi di aggregazione sociale e inclusione economica, Chestnut Commons si pone come modello per il futuro delle città, dove sostenibilità e giustizia sociale non sono più concetti separati, ma parti integranti di un progetto di rinascita urbana.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Park Associati e il “Retail Civico”: un nuovo paradigma per il supermercato del futuro
Negli ultimi anni, l'architettura degli spazi retail ha subito una trasformazione radicale, passando da semplici luoghi di vendita a complessi centri esperienziali progettati per rispondere alle esigenze...Park Associati e il “Retail Civico”: un nuovo paradigma per il supermercato del futuroAltro
Negli ultimi anni, l'architettura degli spazi retail ha subito una trasformazione radicale, passando da semplici luoghi di vendita a complessi centri esperienziali progettati per rispondere alle esigenze moderne. Oggi, i supermercati non sono più solo ambienti funzionali dove acquistare prodotti, ma luoghi che integrano tecnologia, sostenibilità e design innovativo per offrire esperienze d'acquisto coinvolgenti e accoglienti.
La svolta: dal supermercato tradizionale al "Retail Civico"
Un esempio di questa trasformazione è rappresentato dal concetto di “Retail Civico”, sviluppato dallo studio Park Associati in collaborazione con Coop Lombardia per il punto vendita di Cesate. L’obiettivo è ridefinire il ruolo del supermercato come centro di contaminazione sociale e scambio di conoscenze, trasformandolo in un hub che promuove l’interazione tra comunità e spazi commerciali.
Secondo Park Associati, “elevare la percezione del supermercato fino a quella di un’architettura civica” è una necessità progettuale. Non si tratta più di un semplice edificio destinato alla vendita, ma di un luogo che incoraggia la partecipazione attiva dei cittadini, unendo funzionalità commerciale e coesione sociale.
Il progetto architettonico: connessione tra Città e Edificio
Il progetto per la Coop di Cesate esemplifica un nuovo modello di supermercato, che rompe con il tradizionale concetto di "scatola" architettonica anonima e chiusa. L'architettura è aperta verso l'esterno, favorendo il dialogo tra l’edificio e il tessuto urbano circostante. La volumetria scolpita dell'edificio è stata progettata per creare angoli accoglienti e permeabili, invitando il pubblico a entrare e interagire con gli spazi circostanti.
L’idea chiave è quella di generare un reciproco trasferimento di potenzialità tra l’edificio e il contesto urbano. Questo approccio trasforma il supermercato in un luogo non solo per lo shopping, ma anche per la vita comunitaria, rafforzando il senso di appartenenza e connessione tra il punto vendita e la comunità locale.
Materiali, Design e Sostenibilità
L’utilizzo di materiali non effimeri e un linguaggio architettonico contemporaneo conferiscono al supermercato una presenza architettonica distintiva. I progettisti hanno integrato pannelli shed per aumentare l’illuminazione naturale all’interno dello spazio commerciale, migliorando l’esperienza dei clienti attraverso un ambiente più luminoso e confortevole.
Ma il design non si ferma all'edificio: l’intervento si estende anche all'ambiente circostante, creando spazi pedonali più ampi, aree verdi, zone di socializzazione e spazi gioco per bambini. Questi elementi promuovono l’interazione sociale e la vivibilità dell’area, rendendo il supermercato un punto focale non solo per lo shopping, ma anche per la vita culturale e sociale della comunità.
Un modello di supermercato per il futuro
Il concetto di “Retail Civico” proposto da Park Associati per la Coop di Cesate rappresenta una risposta innovativa alle sfide del retail contemporaneo. In un’epoca in cui la sostenibilità, la responsabilità sociale e il benessere dei consumatori sono priorità crescenti, questo progetto offre una nuova visione di supermercato: non più un luogo isolato dal contesto urbano, ma un punto d’incontro dinamico e aperto alla comunità.
Attraverso l'uso intelligente del design, della tecnologia e della sostenibilità, il nuovo supermercato diventa non solo un luogo per acquistare prodotti, ma un vero e proprio centro di vita comunitaria, unendo funzionalità, estetica e responsabilità sociale in un unico spazio. Il futuro del retail è qui, e Park Associati ne sta tracciando il percorso.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Pollenzo 2.0: Stefano Boeri Interiors Trasforma l'Università di Scienze Gastronomiche
L'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, rinomata per la sua eccellenza nella formazione dei professionisti del settore food, celebra i suoi vent'anni con un ambizioso progetto di rinnovo e...Pollenzo 2.0: Stefano Boeri Interiors Trasforma l'Università di Scienze GastronomicheAltro
L'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, rinomata per la sua eccellenza nella formazione dei professionisti del settore food, celebra i suoi vent'anni con un ambizioso progetto di rinnovo e ampliamento denominato "Pollenzo 2.0". Questo progetto, affidato a Stefano Boeri Interiors, mira a ridefinire gli spazi dell'ateneo, creando un ambiente moderno e funzionale che risponda alle nuove esigenze didattiche e agli impegni ambientali dell'università.
L'approccio di Stefano Boeri Interiors
Il progetto di Stefano Boeri Interiors è caratterizzato da un forte focus sull'architettura sostenibile e sull'innovazione. L'obiettivo è di creare spazi che rispecchino la missione dell'università, con un'attenzione particolare alla storia e alle peculiarità del luogo. Boeri e il suo team hanno progettato un ambiente che integra perfettamente le esigenze pratiche della didattica con le questioni sociali, ambientali ed economiche, elementi fondamentali nella formazione di una cultura del cibo consapevole.
Come sottolinea Carlo Petrini, Presidente dell'Università, il progetto trasformerà l'attuale campus raddoppiando la sua dimensione e dando nuova vita a edifici storici come la "Casa della Segreteria". Questo edificio, con le sue facciate in stile neogotico, sarà trasformato nella biblioteca dell'università, un luogo che rifletterà i valori di versatilità e semplicità, fondamentali per stimolare la creatività e la curiosità degli studenti.
Un nuovo Campus per una nuova era
Il piano di Boeri prevede la creazione di due poli principali: uno dedicato all'"organizzazione del sapere" e l'altro alla "trasmissione del sapere". Il polo dell'organizzazione sarà prevalentemente amministrativo, con una sala comune e spazi flessibili che possono essere configurati per diverse esigenze. Le Tavole Accademiche, invece, ospiteranno una mensa trasformabile in aula studio o spazio per eventi, grazie a mobili modulari e versatili.
Il polo della trasmissione del sapere includerà nuove costruzioni e la ristrutturazione di strutture esistenti, come la Casa della Segreteria e la Cascina Albertina. Questi spazi ospiteranno aule, un food lab, un laboratorio sensoriale, e la nuova Aula Magna, circondate da una corte interna centrale.
Le aule bosco: un'innovazione didattica
Una delle innovazioni più interessanti del progetto Pollenzo 2.0 è la creazione delle "Aule Bosco". Questi spazi all'aperto, costituiti da strutture temporanee in legno e circondati da vegetazione, offriranno un ambiente naturale per l'apprendimento. Le aule, con sedute a gradoni, creeranno un'atmosfera accogliente e stimolante, favorendo la didattica immersiva e la connessione con la natura.
Una visione per il futuro
Secondo Giorgio Donà, Partner e Director di Stefano Boeri Interiors, il progetto rappresenta un'innovativa visione di un'università che si fonde con l'ambiente urbano e naturale. Gli spazi saranno dinamici e adattabili, rispondendo alle diverse esigenze di insegnanti e studenti, e creando un contesto ideale per l'educazione e la ricerca nel campo delle scienze gastronomiche.
Il progetto "Pollenzo 2.0" non è solo un ampliamento fisico, ma un'implementazione della visione di un'università che si evolve con i tempi, mantenendo al centro valori fondamentali come la sostenibilità e l'inclusività. Con la realizzazione di questi nuovi spazi, l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo continua a essere un faro di innovazione e eccellenza nel panorama educativo globale.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Nuovo studentato a Milano: Progetto CMR e Università degli Studi
Un nuovo accordo è stato siglato per la realizzazione di uno studentato in via Muzio Attendolo detto Sforza, nella zona sud di Milano. Questa iniziativa, frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano e...Nuovo studentato a Milano: Progetto CMR e Università degli StudiAltro
Un nuovo accordo è stato siglato per la realizzazione di uno studentato in via Muzio Attendolo detto Sforza, nella zona sud di Milano. Questa iniziativa, frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano e Progetto CMR, società di progettazione integrata, mira a rispondere all'urgente bisogno di alloggi per studenti nel capoluogo lombardo.
Il fabbisogno di posti letto a Milano
Milano è una delle città italiane con il più alto numero di studenti universitari, e la domanda di alloggi è in costante crescita. Un recente questionario condotto dall’Università Milano-Bicocca ha rivelato che il 7% degli studenti non ha un contratto di affitto, mentre il 49% ne ha uno ordinario di quattro anni più quattro. Solo il 20% gode di canoni calmierati, e il carico economico grava principalmente sulle famiglie, che nel 59% dei casi sostengono i costi. Il governo ha quindi stanziato 2,1 miliardi di euro per creare 60.000 nuovi posti letto per studenti entro il 2026, con una significativa porzione di questi a Milano.
Il progetto dello studentato
La proposta di Progetto CMR prevede la ristrutturazione di un edificio esistente per creare uno studentato con oltre 200 posti letto, distribuiti in camere singole e doppie. L'edificio, con una superficie di circa 8.500 metri quadrati, sarà composto da due volumi e integrerà funzionalità e servizi diversificati, puntando a una qualità architettonica e costruttiva elevata.
Il progetto è attento all'ecosostenibilità, prevedendo l'installazione di pannelli fotovoltaici e l'integrazione con il parco circostante. Gli interni saranno caratterizzati da ampie vetrate per garantire una luminosa vivibilità degli spazi. Le camere si troveranno dal primo al quinto piano, con cucine comuni per favorire la socializzazione. Al piano terra saranno ospitati aule studio, emeroteche, sale di musica, una caffetteria e uffici.
Dichiarazioni dei protagonisti
Massimo Roj, CEO di Progetto CMR, ha sottolineato l'importanza di rispondere alla crescente domanda di alloggi per studenti, evidenziando l'impegno della società che ha già progettato oltre 6.600 posti letto in Italia. Marina Brambilla, prorettrice dell'Università degli Studi di Milano, ha confermato l’ottenimento di un cofinanziamento ministeriale di oltre 13 milioni di euro per il progetto, che mira a completarsi entro l'inizio del 2026. L'università prevede di offrire 2.500 posti letto agli studenti entro l'anno accademico 2025-2026.
Progetto CMR
Fondata nel 1994, Progetto CMR è una delle principali società italiane di progettazione integrata in architettura, ingegneria e design. Con oltre 200 professionisti di 20 nazionalità, la società si distingue per la sua competenza nella creazione di spazi funzionali ed ecosostenibili, contribuendo significativamente all'innovazione nell'ambito delle residenze per studenti.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Il Bosco dello Sport di Venezia: Una Rivoluzione Architettonica Firmata Marazzi Architetti
Dopo aver superato diversi ostacoli di carattere finanziario e procedurale, sono finalmente iniziati i lavori di costruzione della cittadella dello Sport di Venezia, nota come Bosco dello Sport per il suo...Il Bosco dello Sport di Venezia: Una Rivoluzione Architettonica Firmata Marazzi ArchitettiAltro
Dopo aver superato diversi ostacoli di carattere finanziario e procedurale, sono finalmente iniziati i lavori di costruzione della cittadella dello Sport di Venezia, nota come Bosco dello Sport per il suo forte contenuto ambientale.
Lavori Al Via
Il Bosco dello Sport, situato su un'area di 115 ettari nel quartiere Tessera, vicino all'aeroporto Marco Polo, sarà facilmente accessibile grazie ai collegamenti esistenti e a quelli in corso di realizzazione, come la nuova bretella ferroviaria e la relativa stazione. Il masterplan, firmato dallo studio Marazzi Architetti di Parma, è stato realizzato in collaborazione con F&M Ingegneria, Studio Martini, Agriteco e Manens Tifs.
Un anno fa, il progetto sembrava destinato a fallire dopo che la Commissione Europea aveva escluso la possibilità di finanziarlo con i fondi del PNRR. Tuttavia, superata questa battuta d'arresto e ristrutturato il piano economico-finanziario, l'opera è ora in fase esecutiva con un investimento di 315 milioni di euro, finanziato in parte con risorse proprie del Comune di Venezia e in parte dallo Stato. La consegna delle prime opere, tra cui lo stadio e l'arena coperta, è prevista per la fine del 2026.
Un Progetto Ispirato ai Boschi di Mestre
Il progetto mira a creare un luogo dedicato sia alle competizioni professionistiche sia alla pratica sportiva quotidiana, promuovendo la cultura della salute e del benessere psico-fisico. I Boschi di Mestre, tipici della pianura veneziana, hanno ispirato il paesaggio del Bosco dello Sport, che prevede 62 ettari e mezzo di bosco, oltre 16 ettari di verde attrezzato e circa 60mila nuove alberature, creando un nuovo corridoio verde che collega il fiume Dese alla laguna Nord.
La Cittadella dello Sport
Il Bosco dello Sport sarà un parco multifunzionale dove coesisteranno sport professionistico, pratica quotidiana, formazione, svago e intrattenimento. Le strutture includono uno stadio per calcio e rugby da 16mila spettatori, un’arena coperta multifunzionale da 10mila posti, aree fitness, skateboard, campi da basket e volley, spazi per eventi all'aperto, aree bimbi, percorsi per corsa e bici, un campus per la formazione sportiva, un centro natatorio, un raquet centre e foresterie per gli sportivi.
Il Progetto del Nuovo Stadio
Lo studio Marazzi Architetti ha ideato per il nuovo stadio e l'arena coperta delle "architetture narranti", in dialogo con il bosco e il contesto veneziano. Il nuovo stadio, avvolto da una "pelle naturale" che richiama il paesaggio lagunare, emerge come una presenza discreta ed elegante. L’arena coperta, ispirata alle vetrate a rullo muranese, ha un rivestimento esterno che richiama la tradizione architettonica veneziana.
Impatto Ambientale e Sostenibilità
Il progetto si ispira ai principi del carbon zero, senza l'uso di combustibili fossili, e segue i criteri del Near Zero Energy Building. L'energia sarà fornita da fonti rinnovabili, come pompe di calore e superfici fotovoltaiche. Sarà implementato il recupero delle acque piovane, riducendo al minimo l'uso delle risorse idriche naturali. La gestione degli edifici sarà ottimizzata tramite un Building Management System.
La Fase Esecutiva
La fase esecutiva, suddivisa in cinque bandi di gara, prevede il miglioramento della viabilità con un nuovo collegamento stradale, un sovrappasso pedonale e parcheggi sostenibili. Il Bosco dello Sport sarà accessibile in auto, treno e bicicletta, favorendo una mobilità sostenibile.
Parla il Progettista Davide Marazzi
Davide Marazzi, titolare dello studio di progettazione, ha dichiarato: "Con il Bosco dello Sport proponiamo un modello innovativo, non solo sportivo, ma anche civico per la formazione, l’aggregazione e l’inclusione. L’obiettivo è dar vita a un ambito urbano dinamico, vivo e attivo sette giorni su sette, destinato a diventare parte integrante della vita quotidiana della comunità."
Marazzi Architetti
Fondato a Parma nel 2005, Marazzi Architetti è uno studio di architettura che opera in Italia e all'estero, noto per progetti come la riqualificazione del palasport Bruno Raschi di Parma, il masterplan per il Bosco dello Sport di Venezia e il nuovo palasport di Cagliari. Lo studio ha ricevuto riconoscimenti per la riqualificazione dello stadio centrale di Tennis al Foro Italico di Roma e il nuovo stadio del Nuoto per i Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
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Nuovo Stadio Roma: Gualtieri incontra i vertici della società
Un passo significativo verso la realizzazione del nuovo stadio della Roma è stato compiuto oggi. Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha incontrato in Campidoglio i vertici dell'AS Roma, rappresentati dal Vicepresidente Ryan...Nuovo Stadio Roma: Gualtieri incontra i vertici della societàAltro
Un passo significativo verso la realizzazione del nuovo stadio della Roma è stato compiuto oggi. Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha incontrato in Campidoglio i vertici dell'AS Roma, rappresentati dal Vicepresidente Ryan Friedkin e dalla Ceo Lina Souloukou, per discutere del progetto del nuovo stadio che sorgerà a Pietralata.
Durante l'incontro, la società ha presentato un video, ora disponibile sul sito e sui social istituzionali dell'AS Roma, che illustra il design innovativo del nuovo stadio. Il progetto mira a portare benefici non solo ai tifosi ma all'intera città, prevedendo la riqualificazione di un intero quadrante urbano nel segno della sostenibilità ambientale.
Il Sindaco Gualtieri ha commentato positivamente: “Abbiamo apprezzato il fatto che il progetto sia unico, non sia uguale a tutti gli altri ma sia stato molto pensato in relazione alle caratteristiche di Roma, alla sua eredità, alla sua storia. È un progetto che si integra rispetto alle caratteristiche monumentali e storiche della città, ispirato alla sostenibilità green ed è collegato a una riqualificazione dell'area con un parco molto grande e aree verdi molto importanti”.
Gualtieri ha inoltre sottolineato l'importanza della riunione come opportunità per esaminare il progetto architettonico e per discutere le modalità per accelerare le procedure di approvazione. "Ci saranno dei tavoli tecnici che approfondiranno tutti gli aspetti legati alle prescrizioni e alla mobilità. Abbiamo fissato anche un metodo e un calendario di lavoro per fare un salto di qualità ed entrare nella fase operativa di questa bellissima opportunità per la città, perché sarà un luogo da abitare e un pezzo della riqualificazione di un quadrante importante di Roma".
Ryan Friedkin ha espresso il suo entusiasmo per il progetto: “Con il suo design iconico ispirato all’architettura romana classica e strutture all’avanguardia, lo stadio offrirà un’esperienza di livello mondiale a tutti, dai tifosi di calcio alla comunità locale. Siamo impegnati a creare uno spazio che incarni lo spirito e la tradizione del nostro club, diventando al contempo un simbolo globale di innovazione ed eccellenza e un modello di responsabilità ambientale.”
L'incontro ha visto la partecipazione anche dell'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, che ha dichiarato: "L’incontro è stato molto costruttivo. Abbiamo concordato la ripresa dei tavoli di lavoro a partire da settembre e nel frattempo stanno andando avanti gli iter amministrativi per la liberazione delle aree detenute in modo precario oppure occupate abusivamente. Proseguono le indagini archeologiche e geognostiche che, peraltro, a oggi non hanno rilevato nulla di compromettente. Il lavoro dunque continua positivamente”.
Con questi sviluppi, il progetto del nuovo stadio della Roma si avvicina sempre più alla sua realizzazione, promettendo di essere non solo un nuovo punto di riferimento per i tifosi ma anche un simbolo di rinascita e innovazione per l'intera città di Roma.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Zaha Hadid Architects Vince il Concorso per il Nuovo Terminal dei Traghetti di Riga
Riga Ropax Ferry Terminal è destinato a diventare una fusione perfetta tra innovazione architettonica e sostenibilità, conferendo un nuovo volto a un magazzino per le spedizioni degli anni ’60 nella capitale...Zaha Hadid Architects Vince il Concorso per il Nuovo Terminal dei Traghetti di RigaAltro
Riga Ropax Ferry Terminal è destinato a diventare una fusione perfetta tra innovazione architettonica e sostenibilità, conferendo un nuovo volto a un magazzino per le spedizioni degli anni ’60 nella capitale lettone. Il celebre studio Zaha Hadid Architects (ZHA), in collaborazione con Sarma Norde Architects, Alps Landscape Architects e SWECO Finlandia, ha vinto il concorso per la realizzazione di un futuristico hub di trasporto che fungerà anche da accogliente piazza per la comunità locale.
Il progetto, che coprirà una superficie di 20.000 metri quadrati, offrirà un’ampia gamma di servizi per traghetti e navi da crociera, raddoppiando la capacità e l’efficienza dell’attuale porto di Riga. Basato sul concetto di riutilizzo adattivo, trasformerà il magazzino esistente in un terminal moderno, preservando il patrimonio architettonico e riducendo l’impatto ambientale.
Il Bando di Gara per il Nuovo Terminal
Il concorso per il Riga Ropax Ferry Terminal ha sottolineato l'importanza strategica di questa infrastruttura per Riga. La vittoria di Zaha Hadid Architects è stata ottenuta superando i progetti di R-Konsult dell’Estonia e Berenblum Busch Architects dagli Stati Uniti, che si sono classificati rispettivamente al secondo e terzo posto. La giuria, composta da rappresentanti di vari enti locali e internazionali, ha premiato la proposta di ZHA con un totale di 35.000 euro distribuiti tra i vincitori.
Jūlija Bērziņa, direttrice del progetto, ha dichiarato: “Siamo lieti dei risultati del concorso architettonico del Riga Ropax Terminal. Quasi 60 studi di architettura hanno partecipato e 10 di loro hanno presentato la loro candidatura. Ora inizia il lavoro più responsabile: creare, in collaborazione con le istituzioni competenti, una soluzione di mobilità che genererà valore reale per la capitale e attirerà investitori, sviluppando l’economia di Riga e della Lettonia.”
Ridefinizione di una Parte Strategica della Città
Situato lungo il fiume Daugava, il nuovo terminal aggiungerà un quarto piano alla struttura esistente, con un tetto curvo e terrazze pubbliche che offriranno viste spettacolari sul fiume e sullo skyline di Riga. Il Terminal Ropax diventerà uno dei tre principali snodi di trasporto della città, offrendo strutture civiche, ricreative e commerciali di alta qualità.
Gianluca Racana, direttore di Zaha Hadid Architects, ha espresso entusiasmo per il progetto: “È un onore essere stati selezionati per un progetto che ridefinirà una parte strategica di Riga. Il Terminal Ropax sarà un punto di riferimento architettonico, rispettando la storia di Riga come importante città portuale. Utilizzeremo materiali locali riciclati e rinnovabili, riducendo la domanda di energia e le emissioni di carbonio. Con nuovi spazi pubblici, il progetto garantirà che l’area diventi una destinazione civica popolare per le generazioni future.”
Uso dei Materiali Locali
Il design del terminal integra elementi contemporanei con riferimenti alla tradizione lettone. La struttura in cemento armato esistente sarà abbinata a strutture in legno da foreste locali sostenibili, mentre la facciata sarà avvolta da alette in mattoni riciclati. Il tetto del terminal incorporerà piastrelle di ceramica locali e pannelli fotovoltaici, riflettendo la fluidità del fiume Daugava.
L’interno presenterà una sala a tripla altezza con ampie aperture per la luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale. Il nuovo piano superiore ospiterà caffè, ristoranti e terrazze con vista panoramica sullo skyline di Riga, creando un ambiente confortevole per i visitatori.
Impatto Economico e Sociale
Ansis Zeltiņš, CEO della Freeport of Riga, ha affermato: “Un nuovo terminal passeggeri rappresenta un’opportunità per Riga di aumentare il traffico di traghetti e navi da crociera, generando entrate a lungo termine per la capitale e l’economia nazionale. Questo progetto ha già suscitato interesse internazionale e inizieremo presto la ristrutturazione della diga ED e il dragaggio del bacino portuale.”
Il terminal accoglierà fino a 150 navi da crociera e 540 navi per il trasporto di passeggeri e merci ogni anno, per un totale di circa 800.000 passeggeri nel primo anno di operatività, previsto per il 2028. Il Riga Ropax Ferry Terminal non solo migliorerà il panorama costiero di Riga, ma diventerà anche un punto di riferimento per i viaggiatori marittimi e un simbolo di innovazione architettonica sostenibile.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Design, innovazione, sostenibilità: le soluzioni Ritmonio per Villa Noal, un edificio residenziale nZEB (Nearly Zero Energy Building) in provincia di Brescia.
Nome progetto: Villa Noal
Luogo: provincia di Brescia, Italia
Progetto: Arch. Andrea Benedetti – Panificio Architecture Workshop
Serie...Design, innovazione, sostenibilità: le soluzioni Ritmonio per Villa Noal, un edificio residenziale nZEB (Nearly Zero Energy Building) in provincia di Brescia.Altro
Nome progetto: Villa Noal
Luogo: provincia di Brescia, Italia
Progetto: Arch. Andrea Benedetti – Panificio Architecture Workshop
Serie di rubinetteria: Diametro35, Diametro35 Inox, DOT316
Foto credits: Enrico Dal Zotto - courtesy of Eclisse + Vanni Borghi - courtesy of Florim
Soluzioni innovative ed efficienti, per la progettazione di una residenza a energia quasi zero, che si adatta allo standard europeo nZEB (Nearly Zero Energy Building). Ecco il lavoro dell’Arch. Andrea Benedetti, founder di Panificio Architecture Workshop: una demolizione con ricostruzione nella provincia bresciana, che ha visto una cura certosina di tutte le fasi di progettazione per dare voce alle esigenze e ai desideri del committente.
Il committente ha scelto l’architetto Andrea Benedetti per la sua sensibilità verso le tematiche ambientali e l'innovazione. Il risultato è paragonabile a un abito cucito su misura: un’abitazione sostenibile, dalle linee contemporanee, con arredi di design e finiture di alta qualità.
Per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il fabbisogno della costruzione, è stata posta attenzione al suo orientamento e all’esposizione. Dal punto di vista degli impianti, la residenza è dotata di teleriscaldamento, sistemi geotermici e pannelli fotovoltaici con batterie di accumulo: sfruttando fonti energetiche rinnovabili, il regime energetico è autosufficiente. Per l’isolamento interno ed esterno sono stati utilizzati mattoni poroton a celle chiuse.
Da sempre sensibile alle tematiche ambientali e di innovazione, l’Arch. Benedetti ha istaurato una relazione proficua con i committenti, indispensabile per il successo del progetto. “La scelta dei materiali costruttivi è stata fondamentale in questo progetto – dichiara l’Arch. Ho ponderato la distribuzione degli spazi interni e la selezione di tutte le componenti, dall’involucro edilizio agli impianti alle finiture, per trasmettere il più possibile un senso di ordine e minimalismo, che possa coniugare sostenibilità e ricercatezza delle forme. Le pareti, per esempio, sono state dipinte con la tecnica dell'aerografo, che conferisce un effetto morbido e vellutato”.
Un esempio di modernità, nel quale si iscrivono perfettamente le soluzioni Ritmonio, che garantiscono design riconoscibile, elevati standard igienici e attenzione a un utilizzo ponderato delle risorse idriche in tutti e tre gli ambienti bagno. Ne è un esempio la collezione DOT316 in acciaio inox, scelto qui nella finitura black: sinonimo di semplicità ed eleganza, DOT316 rappresenta “un punto fermo”, che va ad intersecare le linee nette ed ortogonali del corpo del miscelatore. Le linee pure, rigorose e razionali della collezione, che pur si alternano a volumi tondi e morbidi, creano un gioco di incastri e sintetizzano perfettamente funzionalità e design inconfondibile.
Oltre alla bassissima ritentività batterica, l’acciaio inox è riciclabile al 100%. Il prodotto prende il nome proprio dal nobile acciaio AISI316 L in cui è realizzato, dove L indica la percentuale di carbonio presente, inferiore a quella del 316. Un fattore importante quando si parla di rubinetteria, perché determina un coefficiente maggiore di resistenza alla corrosione di agenti esterni. La collezione rientra nelle soluzioni Ritmonio a risparmio idrico, contraddistinte dalla portata d’acqua ECO, inferiore ai 9 l/m, per sensibilizzare ad un utilizzo responsabile delle risorse ambientali.
Sempre acciaio inox e sempre finitura black anche per Diametro35 Inox, la serie icona del brand, che così declinata arricchisce di grinta e personalità il bagno. Massima espressione di stile, soddisfa le esigenze della committenza che richiedeva un connubio particolare e versatile di estetica contemporanea e funzionalità;
A completare la gamma di soluzioni utilizzate Diametro35 in finitura verniciata black: un’ulteriore declinazione dal design essenziale ed elegante, che si distingue per l’attenzione e la cura di ogni dettaglio.
www.ritmonio.it
Arch. Andrea Benedetti – Panificio Architecture Workshop
Panificio Architecture Workshop nasce dalla volontà di Andrea Benedetti, Architetto laureato allo IUAV di Venezia nel 2010 con indirizzo specialistico in Architettura per la Sostenibilità, di recuperare l'originale Panificio Benedetti in Pompiano, attività che l'omonimo nonno con i suoi fratelli, ha avviato nel 1948. Prosegue il proprio percorso di formazione e specializzazione avvicinandosi alla "Lignius Associazione Nazionale Italiana Case Prefabbricate in Legno" acquisendo la qualifica di "Lignius Expert”. Completa la sua formazione divenendo Certificatore Energetico Cened Lombardia nel 2012. Andrea Benedetti è da sempre sensibile all'edilizia sostenibile, integrando criteri di funzionalità, contenimento dei costi ed estetica. Dal 2017 al 2021 è attivo nella Commissione Progettazione Sostenibile del Dipartimento Professione dell'Ordine degli Architetti di Brescia. È inoltre componente attivo della Commissione Giovani del Dipartimento promozione e diffusione dell'architettura. Dal 2021 diventa Consigliere dell’Ordine Architetti e PPC di Brescia e Referente della Commissione Iunior Giovani ed Accesso alla Formazione nel medesimo Ordine. Minimalismo raffinato e realizzazioni di pregio per dare voce alle esigenze e desideri del committente. Architettura che ricerca la proporzione e l'equilibrio. Interni esclusivi il cui risultato è un abito cucito a misura del cliente. Un prodotto di fatto Artigianale! Andrea Benedetti segue questi obiettivi e nella totalità, dalle fasi preliminari del progetto architettonico sino alla realizzazione in cantiere dell'opera, segue passo dopo passo il proprio cliente.
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Nell'affascinante borgo storico di Castelvetro, perla della provincia di Modena e bandiera arancione del Touring Club italiano, prende vita nell'agosto 2023 il sogno della famiglia Cremonini di far confluire la propria esperienza e la propria professionalità in un progetto di ristorazione che...Nell'affascinante borgo storico di Castelvetro, perla della provincia di Modena e bandiera arancione del Touring Club italiano, prende vita nell'agosto 2023 il sogno della famiglia Cremonini di far confluire la propria esperienza e la propria professionalità in un progetto di ristorazione che esprima anche orgoglio per le proprie radici e gratitudine verso una terra che regala emozioni e non smette mai di sorprendere; nasce, così "Il Castello", iconico ristorante sulla suggestiva piazza a scacchiera all'interno del borgo dagli echi rinascimentali, che ogni anno con i suoi eventi a tema rivive la magia di un'epoca che fu rivoluzionaria e, al tempo stesso, esalta gli itinerari presenti.Altro
Ed è proprio in questo contesto magico che trova la sua più consonante collocazione "Il Castello", il cui progetto architettonico è guidato da un approccio progettuale calibrato, in cui i nuovi inserimenti dialogano con l'esistente e allo stesso tempo volutamente se ne discostano in forma di rispetto, preservandone le geometrie e i materiali originari; l'intervento, infatti, parte dalla rigenerazione della "scatola architettonica", che viene messa in risalto attraverso un lavoro di pulizia e definizione del contenitore.
La luce, elemento focale del progetto, è sapientemente utilizzata per valorizzare l'ambiente, creando convergenze, definendo geometrie e mettendo in risalto i materiali esistenti e le caratteristiche (intrinseche) della struttura. In particolare, la luce radente sui mattoni a faccia vista ne enfatizza le pareti, gli archi e le pietre della cantina vini, crea atmosfere e scenari suggestivi dando vita ad un percorso fatto di accenti di luci ed ombre che accompagnano lo sguardo del cliente alla continua scoperta dello spazio.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Parco della Creatività di Modena: Uno Spazio Rinnovato Grazie all’Intreccio di Storia, Sviluppo e Cultura
by Politecnica
Un Nuovo Polo Culturale nel Cuore di Modena
La rigenerazione dell’area industriale ex-AMCM di Modena rappresenta un esempio emblematico di come storia e innovazione possano...Parco della Creatività di Modena: Uno Spazio Rinnovato Grazie all’Intreccio di Storia, Sviluppo e CulturaAltro
by Politecnica
Un Nuovo Polo Culturale nel Cuore di Modena
La rigenerazione dell’area industriale ex-AMCM di Modena rappresenta un esempio emblematico di come storia e innovazione possano intrecciarsi per creare un luogo unico e vibrante. Il Parco della Creatività è nato da questo intreccio, trasformando una zona di archeologia industriale in un nuovo polo urbano dedicato alla cultura, all’arte e all’innovazione. Situato nel cuore della città, a pochi passi da Piazza Grande, il Parco si affaccia sui viali di cintura, mettendo in risalto le testimonianze storiche dell’area.
Un Progetto di Rigenerazione Urbana Esemplare
Il progetto di rigenerazione urbana ha puntato non solo al recupero funzionale degli edifici storici, ma anche alla loro valorizzazione, creando un luogo di aggregazione polifunzionale. Questo spazio è stato pensato per favorire la promozione culturale e l’integrazione con la città contemporanea, offrendo un ambiente dinamico dove cittadini e turisti possono incontrarsi e sperimentare varie forme di espressione artistica e culturale.
Spazi Pubblici e Offerta Culturale
Il Parco della Creatività offre una vasta gamma di spazi pubblici dedicati alla cultura. Tra questi, un itinerario per le arti di strada, una piazza con arredi flessibili per mostre e spettacoli, laboratori creativi e un salotto per il cinema estivo. L’area è interamente pedonale, esaltando la bellezza degli edifici storici restaurati e creando un ambiente accogliente e stimolante.
Il Teatro delle Passioni
Un elemento centrale del Parco della Creatività è il Teatro delle Passioni. Questo spazio è stato progettato in collaborazione con ERT (Emilia Romagna Teatri) e il Comune di Modena, per creare un nuovo teatro nazionale. Il teatro dispone di due sale: una dedicata alle prove e agli spettacoli, e l’altra caratterizzata da un grande palco e una torre scenica. Gli spazi per le compagnie teatrali includono nuovi camerini e aree dedicate, rispettando al contempo il valore storico dell’edificio.
Sostenibilità e Innovazione
Il progetto di rigenerazione dell’area ex-AMCM ha posto grande attenzione alla sostenibilità ambientale. La scelta di pedonalizzare l’area, limitando i parcheggi a raso ai margini del lotto, e la progettazione di spazi verdi con aiuole, siepi e alberi, sono state pensate per ridurre l’impatto ambientale e promuovere la mobilità dolce. L’uso di sistemi fotovoltaici, geotermia e facciate verdi ha ulteriormente aumentato la sostenibilità del progetto, aprendo la strada a importanti certificazioni energetico-ambientali.
Il Parco della Creatività di Modena è un esempio di come la rigenerazione urbana possa trasformare spazi industriali dismessi in luoghi di grande valore culturale e sociale. Questo progetto, nato dalla collaborazione tra pubblico e privato, dimostra che è possibile creare un ambiente urbano innovativo e sostenibile, capace di coniugare la storia con le esigenze della vita contemporanea. Il Parco della Creatività non è solo un luogo da visitare, ma un vero e proprio simbolo della rinascita urbana e culturale di Modena.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Blusampieri decorazioni d'interni, trompe l'oeil, murales e restauri. Progettazione di arte ambiente: offre soluzioni creative per esprimere al meglio l'unione tra vivibilità ed estetica.
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Ferrero Technical Center: l’architettura slow di Frigerio Design Group
Il Ferrero Technical Center, recentemente completato e operativo, rappresenta un modello innovativo di architettura industriale, progettato da Frigerio Design Group. Questo centro di innovazione tecnica incarna i principi...Ferrero Technical Center: l’architettura slow di Frigerio Design GroupAltro
Il Ferrero Technical Center, recentemente completato e operativo, rappresenta un modello innovativo di architettura industriale, progettato da Frigerio Design Group. Questo centro di innovazione tecnica incarna i principi della manifattura 4.0 e risponde alle esigenze di produzione automatizzata e interconnessa, armonizzandosi con il suo ecosistema circostante.
Un Nuovo Concetto di Architettura Industriale
Il Ferrero Technical Center è frutto di un concorso a inviti indetto nel 2017, con l’obiettivo di creare un polo integrato per le attività di engineering della Ferrero, concentrando la progettazione e il pre-assemblaggio dei nuovi impianti di produzione. Situato ad Alba, città legata storicamente all’azienda, il centro riflette l'identità aziendale e il know-how del gruppo attraverso un’architettura riconoscibile ma non ostentata.
Architettura Slow
Frigerio Design Group ha applicato la filosofia della "slow architecture" per sviluppare un progetto che riduce l'impronta ecologica e vive in simbiosi con il contesto naturale. L’edificio, bioclimatico e nearly Zero Energy Building (nZEB), si estende su 12.700 metri quadrati e ospita oltre 200 dipendenti. La struttura è semplice e lineare, con un volume compatto che massimizza gli apporti passivi e minimizza le risorse necessarie per gestione e manutenzione.
Funzioni e Design
L’edificio combina funzioni operative e direzionali in un unico volume, con superfici cieche in basso per le aree di produzione e trasparenti in alto per gli uffici. La grande hall d’ingresso, interamente vetrata, accoglie dipendenti e visitatori, offrendo una vista panoramica sulle attività interne. Una scala metallica rossa attraversa il volume, collegando visivamente le diverse aree funzionali.
Comfort e Benessere
Gli uffici, situati all’ultimo piano, si estendono su un open space di 4.100 metri quadrati, con sale meeting, spazi privati e aree relax. Patios verdi, o "giardini volanti", migliorano la qualità sensoriale e l’illuminazione naturale, integrando momenti di relax nella vita lavorativa. I materiali e i colori riprendono la natura circostante, creando un "landscape in quota" che favorisce il benessere dei dipendenti.
Sostenibilità Ambientale
La progettazione del Ferrero Technical Center è guidata dai principi di flessibilità, modularità e sostenibilità. L’edificio utilizza un impianto fotovoltaico per produrre energia, e la sua forma compatta riduce la dispersione di calore. I materiali sono prefabbricati e assemblati a secco per minimizzare l’impatto ambientale.
Integrazione Tecnologica
La tecnologia è discretamente integrata in ogni aspetto dell’edificio. Gli impianti sono centralizzati per ottimizzare la gestione e ridurre i costi di manutenzione. Un sistema di supervisione BMS controlla e regola automaticamente gli impianti, garantendo comfort e efficienza energetica. L'illuminazione artificiale è gestita da sensori che ottimizzano la luminosità in base alle condizioni ambientali, mentre la climatizzazione avviene tramite sistemi radianti a soffitto e pavimento.
Frigerio Design Group
Enrico Frigerio, fondatore di Frigerio Design Group, promuove la filosofia della Slow Architecture, caratterizzata da un'architettura progressiva a ridotta impronta ecologica. Tra i progetti più significativi dello studio si annoverano la tribuna ecologica dell’Autodromo Ferrari di Imola, la sede Sambonet a Orfengo, le centrali elettriche del gruppo Axpo, il Centro sportivo Ferdeghini per lo Spezia Calcio, l’Headquarter Crèdit Agricole Green Life a Parma, e la nuova Stazione Elettrica Terna a Capri.
Scheda Progetto Ferrero Technical Center
- Località: Alba, Cuneo
- Committente: Gruppo Ferrero
- Progetto: Frigerio Design Group
- Progetto strutturale: Redesco Progetti
- Progetto impianti: Ariatta Ingegneria dei sistemi
- Progetto giardini: AG&P greenscape
- Direzioni lavori: Recchi Engineering
- General contractor: Co.Ge.Fa.
- Superficie area: 14.500 mq
- Superfici edificio: 12.700 mq
- Parcheggio esterno: 4.100 mq
- Rendering: Frigerio Design Group
- Fotografie: A. Positano e G. Cambiaggi | Studio Campo, E. Cano
Il Ferrero Technical Center è un esempio di come l’architettura industriale possa essere sostenibile, integrata nel contesto naturale e centrata sul benessere delle persone, confermando l’approccio innovativo e consapevole di Frigerio Design Group.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Cappella Granato: il dodecaedro sacro di Mario Botta
La Cappella Granato, situata nelle montagne austriache della Zillertal, rappresenta un nuovo capitolo nell’opera dell’architetto svizzero Mario Botta, già noto per la chiesa di Santa Maria degli Angeli sul Monte Tamaro. Costruita tra il 2011...Cappella Granato: il dodecaedro sacro di Mario BottaAltro
La Cappella Granato, situata nelle montagne austriache della Zillertal, rappresenta un nuovo capitolo nell’opera dell’architetto svizzero Mario Botta, già noto per la chiesa di Santa Maria degli Angeli sul Monte Tamaro. Costruita tra il 2011 e il 2013, la cappella si erge maestosamente su un monte che sovrasta la valle del fiume Ziller, nei pressi di Innsbruck. Questo progetto combina il rispetto per la natura circostante con una profonda riflessione sull’atto del costruire come atto sacro.
Il Granato e la Forma Primordiale
Botta si ispira alla pietra del granato, nota per la sua struttura dodecaedrica, e utilizza questo concetto come guida per il design dell’edificio. La Cappella Granato è infatti un dodecaedro rombico, un poliedro con dodici superfici romboidali, realizzato con granato locale. Questo elemento naturale non solo dà il nome alla cappella, ma diventa anche il simbolo della fusione tra natura e costruzione, montagna e luogo sacro.
La forma dodecaedrica non è solo una scelta estetica, ma una rappresentazione della semplicità primitiva che Botta considera intrinseca all’architettura sacra. La cappella è posizionata su un podio di cemento che funge da basamento, elevando l’edificio e conferendogli un senso di stabilità e permanenza.
Arcaico Gioiello Montano
Situata a duemila metri di altitudine e affacciata su un piccolo lago alpino, la Cappella Granato si presenta come un gioiello arcaico incastonato tra le montagne. La posizione elevata e il design evocano l’immagine di una sacra bandiera volta al vento, testimone di una connessione spirituale tra cielo e terra.
Botta, nonostante la distanza dalla sua Svizzera natale, trova nella Zillertal paesaggi familiari che evocano il Monte Tamaro, dove aveva realizzato una cappella per commemorare la moglie di un cliente. Questa affinità tra i due luoghi sottolinea l'importanza che Botta attribuisce alla memoria e alla continuità tra i suoi progetti.
Materiali e Tecniche Costruttive
La cappella è costruita con una struttura in legno lamellare incrociato (xlam), che conferisce resistenza e leggerezza. Questo materiale è protetto esternamente da lastre di acciaio corten, scelto per la sua capacità di resistere agli agenti atmosferici tipici dell’alta montagna. Il basamento in cemento solleva la struttura dal terreno, proteggendola dall’umidità e prolungandone la durata.
La scelta di una costruzione a secco, con pannelli prefabbricati assemblati sul posto, ha permesso una realizzazione rapida e efficace, essenziale data l’altitudine e le condizioni climatiche. L’uso del legno e dell’acciaio corten crea un contrasto tra l’esterno robusto e l’interno accogliente della cappella.
Interno: Calore e Intimità
All’interno della cappella, il legno domina l’ambiente, rivestendo pareti, pavimenti e arredi. Il larice e il noce utilizzati per l’altare e gli sgabelli contribuiscono a creare un’atmosfera calda e intima, in netto contrasto con il clima rigido dell’esterno. La luce zenitale che penetra dall’alto illumina le superfici regolari dei rombi, creando giochi di luce che variano con il passare delle ore, donando una sensazione di movimento e vita allo spazio sacro.
Scheda Progetto
- Progetto: 2011-2012
- Realizzazione: 2013
- Committenti: Josef Brindlinger, Christa e Georg Kroell-Brindlinger
- Progetto: Mario Botta
- Partner: Architetto Bernhard Stoehr, Besto zt gmbh
- Ingegneri: Ing. Konrad Merz, Merz Kley Partner zt gmbh
- Artista: Markus Thurner per l’icona di mosaico in legno del Beato Engelbert Kolland
- Area di costruzione: 600 m²
- Superficie utile: 40 m²
- Volume: 750 m³
- Foto: Mario Krupik / Enrico Cano
La Cappella Granato di Mario Botta è un’opera che riesce a fondere tradizione e innovazione, natura e architettura, confermando ancora una volta la maestria dell’architetto ticinese nel creare spazi sacri che dialogano con il paesaggio circostante.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
ArcelorMittal Mardyck: Creation of an Electrical Steel Production Unit
by Artelia Group
ArcelorMittal France, one of the world's leading steel groups, is embarking on an ambitious project to establish a 200 kt/year electrical steel production unit at its Mardyck site in northern France. This...ArcelorMittal Mardyck: Creation of an Electrical Steel Production UnitAltro
by Artelia Group
ArcelorMittal France, one of the world's leading steel groups, is embarking on an ambitious project to establish a 200 kt/year electrical steel production unit at its Mardyck site in northern France. This initiative aligns with the group's commitment to support the automotive industry's transition to electric mobility, contributing to the decarbonization of transport.
Project Overview
The Mardyck Site
Located in the Dunkirk conurbation, the Mardyck site is an extension of the Grande-Synthe site, one of Europe's largest steelworks. While the Grande-Synthe site focuses on steel production and hot rolling, Mardyck specializes in cold rolling high-end multi-products, including galvanized steel for automakers and thick pickled steel.
Electrical Steel Production Unit
The new electrical steel production unit at Mardyck aims to produce steels with specific electromagnetic properties required for manufacturing electric motors. This project is a significant step in supporting the automotive industry's shift towards electric vehicles, promoting sustainability and reducing carbon emissions.
Artelia's Role
Artelia has been a long-term partner of ArcelorMittal France, collaborating on various engineering and project management assignments for over 30 years. The current project at Mardyck involves Artelia's expertise in several key areas:
Design and Integration
Artelia's teams are actively involved in designing the new electrical steel unit. This includes the creation of fluid networks and steel structures that supply and support the various components of the installation, such as furnaces, shot-blasting cells, pickling units, and rolling mills.
Equipment Integration
The project encompasses the integration of a wide range of equipment, including furnace cabins, auxiliary equipment for rolling mills, sheet and strip metal production equipment, and presses for metal extrusion and sintering. Artelia's experience ensures seamless integration and optimal functionality of these complex systems.
Construction Coordination and Supervision
Artelia is responsible for the coordination and supervision of the entire construction process. This includes managing the construction of five separate production lines: annealing and pickling, reversible rolling mill, preparation, annealing and varnishing, and inspection. Some of these lines are housed in existing buildings, requiring careful planning and execution.
The creation of an electrical steel production unit at the Mardyck site is a testament to ArcelorMittal France's commitment to innovation and sustainability. With Artelia's extensive experience and expertise, this project is set to provide the automotive industry with the essential materials needed for the production of electric motors, driving forward the decarbonization of mobility and contributing to a greener future.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
ARTIFICIAL CLIFF: Olympic Swimming Stadium in Taranto, Italy
Overview
by ABCPlus
Location: Taranto, Italy
Client: Taranto Municipality
Program: International Design Competition for the new Olympic Swimming Stadium for the XX Mediterranean Games
Design & Landscape: ABCPLUS with...ARTIFICIAL CLIFF: Olympic Swimming Stadium in Taranto, ItalyAltro
Overview
by ABCPlus
Location: Taranto, Italy
Client: Taranto Municipality
Program: International Design Competition for the new Olympic Swimming Stadium for the XX Mediterranean Games
Design & Landscape: ABCPLUS with Studio 0SA, GRRIZ studio, Nicola Vesentini, Alessandro Parena
Visual: APP Visual Agency
The "Artificial Cliff" project in Taranto, Italy, represents a groundbreaking fusion of architecture, landscape, and water, aimed at creating an Olympic Swimming Stadium for the XX Mediterranean Games. This initiative, commissioned by the Taranto Municipality, seeks to redefine the city's relationship with its coastal environment through an innovative design competition.
Concept and Design
The project's core idea is to extend the landscape experience beyond the existing archaeological park area by introducing a new green platform. This platform aims to reconnect the city with the sea, offering residents and visitors an enhanced environmental and recreational experience. The design emphasizes total integration between the new building and its context, culminating in a roof garden that features an external Olympic swimming pool. This setup provides unobstructed and impressive views of both the historic Ayala Tower and the sea.
Design Philosophy
In Taranto, the project reimagines the threshold between the city and the sea. This transitional area is naturally predisposed to receive interventions that integrate with the urban fabric, creating a novel relationship between architecture, landscape, and water. The site's topography plays a crucial role in establishing visual connections between pre-existing and new structures, ensuring recognizability and balance within the district.
Architectural Features
The Taranto Olympic Swimming Complex's concept design aims to replicate the harmonious balance of its surroundings within its interior spaces. A transparent shell encases the building, offering continuous views of the sea and blending the indoor environment with the natural landscape. The internal covering incorporates recessed elements for lighting, heating, and ventilation, ensuring a comfortable and functional space for athletes and spectators alike.
Environmental Integration
The project’s standout feature is its roof garden, which seamlessly merges the new Olympic swimming pool with the surrounding environment. This green platform not only enhances the aesthetic appeal but also contributes to the ecological sustainability of the area. The integration of the building with its natural context is a testament to the design team's commitment to creating structures that respect and enhance their environments.
Visual Experience
The visual representation of the "Artificial Cliff" by APP Visual Agency brings to life the project's innovative concept. The visuals highlight the seamless connection between the city, the new building, and the sea, showcasing the project's potential to transform Taranto's coastal landscape.
The "Artificial Cliff" project for the Taranto Olympic Swimming Stadium exemplifies a forward-thinking approach to urban development. By blending architecture, landscape, and water, it not only provides a state-of-the-art facility for the XX Mediterranean Games but also enriches the city's connection to its natural surroundings. This project stands as a model for future developments that aim to harmonize human activities with the environment, offering a vision of sustainable and integrated urban growth.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream. -
Con Urban Oasis Stefano Boeri Architetti vince a Bratislava
by Stefano Boeri Architetti
Lo studio Stefano Boeri Architetti ha trionfato nel concorso internazionale per lo sviluppo di un’ex area industriale di tre ettari nel centro di Bratislava, precisamente a Chalupkova. Questa zona, per...Con Urban Oasis Stefano Boeri Architetti vince a BratislavaAltro
by Stefano Boeri Architetti
Lo studio Stefano Boeri Architetti ha trionfato nel concorso internazionale per lo sviluppo di un’ex area industriale di tre ettari nel centro di Bratislava, precisamente a Chalupkova. Questa zona, per decenni una delle più grandi aree dismesse della capitale slovacca, si trova in una posizione strategica vicino al centro storico e al Danubio e sta vivendo una trasformazione significativa con l'introduzione di architettura contemporanea e un nuovo paesaggio urbano.
Il Progetto Urban Oasis
Il masterplan Urban Oasis, presentato da Stefano Boeri Architetti e vincitore del concorso indetto da Penta Real Estate, propone la creazione di un nuovo polo centrale per Bratislava attraverso un intervento di rigenerazione urbana. Il cuore del progetto è un grande parco pubblico, circondato da una torre iconica e quattro edifici a media densità, che ospiteranno 1.300 appartamenti di varie dimensioni e destinati a diversi tipi di utenza.
Motivazioni della Vittoria
La giuria, che ha selezionato Urban Oasis tra le proposte di rinomati studi internazionali come Bjarke Ingels Group, Gensler, MAD Architects e MVRDV, ha apprezzato particolarmente la “matrice europea” del progetto. Questo elemento si riflette nella combinazione delle tradizionali facciate in pietra e mattoni con il verde circostante, integrato attorno a un grande giardino pubblico.
Landmark Urbano e Sostenibilità
La torre, posizionata in un punto strategico del masterplan, diventerà un nuovo landmark urbano con una vista panoramica sulla città. Gli edifici circostanti, di altezze diverse, sono progettati per massimizzare l'ingresso della luce naturale nel parco e offriranno terrazze e tetti verdi come spazi ricreativi per la comunità.
Le facciate degli edifici presentano geometrie irregolari e ondulate per ridurre la propagazione del suono, con logge protettive lungo le strade più trafficate e balconi verso il parco.
La Natura al Centro
Uno degli aspetti centrali del progetto è l'integrazione della natura, che contribuisce alla biodiversità locale e alla creazione di nuovi servizi ecosistemici. Le terrazze e i tetti verdi, insieme all’anello verde che circonda l’intervento, fungono da filtro tra le residenze e la strada, attenuando l'inquinamento acustico.
Il progetto promuove la mobilità sostenibile con aree pedonali e piste ciclabili all'interno del parco, e l’uso di pannelli solari su una superficie di circa 4.600 metri quadrati per soddisfare il fabbisogno energetico del quartiere.
Gestione delle Risorse Idriche
Sistemi di drenaggio urbano gestiranno il deflusso dell'acqua grazie ai tetti verdi, alle pavimentazioni permeabili e ai bacini di raccolta, affrontando le sfide del microclima urbano.
Tempistiche e Fasi del Progetto
L'inizio della costruzione della prima fase residenziale è previsto per il 2026. La realizzazione del progetto, suddiviso in quattro fasi, avrà uno sviluppo di circa dieci anni, seguendo il completamento della modifica del piano territoriale locale attualmente in corso.
Dichiarazioni dei Protagonisti
“Il progetto di Urban Oasis porta in una città dinamica e in un Paese che sta vincendo la sfida dell’integrazione in Europa, un nuovo e innovativo quartiere residenziale attorno a un grande giardino pubblico ad alta biodiversità vegetale. Un piano che offre a Bratislava una nuova centralità, aperta e permeabile ai flussi della vita quotidiana,” afferma Stefano Boeri.
Pietro Chiodi, partner di Stefano Boeri Architetti, sottolinea come il progetto miri a generare qualità architettonica ottimizzando la luce naturale, proteggendo dal vento e dall’inquinamento acustico, e valorizzando l’accessibilità del parco.
Juraj Nevolník, direttore esecutivo di Penta Real Estate, evidenzia l’importanza del concorso internazionale e la crescente rilevanza di Bratislava come capitale capace di attrarre partecipazioni di studi stranieri di alto calibro.
Urban Oasis rappresenta un significativo passo avanti per la rigenerazione urbana di Bratislava, combinando tradizione architettonica e innovazione sostenibile per creare un quartiere vitale e moderno.Post is under moderationStream item published successfully. Item will now be visible on your stream.
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