Egitto, ambasciatore Cantini visita impianto solare termodinamico con tecnologia ENEA

Egitto, ambasciatore Cantini visita impianto solare termodinamico con tecnologia ENEA

Utilizza la tecnologia del solare termodinamico sviluppata dall’ENEA l’impianto da 1 MW realizzato in Egitto con il progetto MATS[1] e visitato di recente dal nuovo ambasciatore italiano al Cairo Giampaolo Cantini. Ad accogliere Cantini nella “Città della Scienza e Tecnologia” di Alessandria d’Egitto, dove è stata costruita la centrale solare, i ricercatori ENEA del Dipartimento Tecnologie Energetiche Alberto Giaconia e Giampaolo Caputo che hanno illustrato le caratteristiche fondamentali dell’impianto basato sulla tecnologia del solare a concentrazione ideata dal Nobel Carlo Rubbia. Coordinato dall’ENEA e cofinanziato da Unione europea e dal governo egiziano[2], “il progetto MATS dimostra la validità della tecnologia sviluppata dall'ENEA - sottolinea Giaconia, responsabile del progetto - ma anche la capacità di cooperare con le realtà locali e di trasferire competenze tecnologiche nel settore della produzione di energia elettrica da fonte solare”. “L’obiettivo - conclude il ricercatore - è di replicare questa esperienza in altri luoghi del territorio egiziano e più in generale del Nord Africa e del Medio Oriente, per favorire e diffondere tecnologie innovative in una logica di cooperazione allo sviluppo”.

Le caratteristiche tecniche

Alla base del suo funzionamento c’è l’utilizzo di sali fusi alla temperatura massima di 550°C come fluido di processo e un sistema di accumulo termico che permette di distribuire energia anche in assenza della radiazione solare. Questo impianto solare di piccola taglia (1 MW) può lavorare sia off-grid che connesso alla rete elettrica; è costituto da 18 collettori solari, ciascuno lungo 100 metri, per una superficie totale di ‘captazione’ della radiazione solare di 10mila m2, come quasi due campi da calcio. Il sistema co-generativo è in grado di soddisfare i consumi elettrici di una comunità di oltre 1.000 abitanti e di produrre circa 250 m3 al giorno di acqua dissalata . Inoltre, può essere integrato con generatori alimentati con combustibili tradizionali e biomasse che garantiscono una maggiore continuità nella produzione di energia elettrica soprattutto di notte e nei periodi invernali.

A Roma il gotha del solare termico a concentrazione

A Roma il gotha del solare termico a concentrazione

Fino al 3 marzo a Roma si svolgerà l’evento ENEA's perspective on the development of Concentrating Solar Thermal (CST) technologies sui progressi e le novità più rilevanti nel campo del solare termico a concentrazione. Organizzato dall’ENEA nell’ambito del progetto NESTER (Networking for Excellence in Solar Thermal Energy Research) per una rete di eccellenze nella ricerca in questo settore, la manifestazione vede riuniti i maggiori esperti della ricerca internazionale, tra cui oltre a ENEA, Università di Aachen (Germania), Roma "La Sapienza" e Firenze, Ciemat-PSA (Spagna) Cyprus Institute (Cipro) e Fondazione Bruno Kessler, e rappresentanti dell’industria nazionale, come Archimede Solar Energy, Eni e Astroflex .

Il workshop si svolge tra la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Roma “La Sapienza” e il Centro Ricerche ENEA Casaccia, dove venerdì 3 marzo partecipanti e ospiti potranno visitare gli impianti sperimentali.

ENEA, leader mondiale nella ricerca sul solare termico a concentrazione, è da anni impegnata nella sfida per sfruttare la luce del sole per produrre energia pulita, su scala industriale e a costi competitivi: nei suoi laboratori hanno visto la luce numerosi brevetti, molte le competenze esclusive, le collaborazioni con l’industria, le iniziative nazionali e internazionali per il miglioramento e la diffusione di questa tecnologia.  Ed è proprio nei laboratori ENEA che nasce la tecnologia su cui si basa Archimede, la prima centrale elettrica  al mondo in grado di integrare la tecnologia solare termica a concentrazione con un impianto a ciclo combinato a gas naturale, realizzato dall’Enel presso la centrale di Priolo Gargallo (Siracusa).

In questo contesto l’impegno dell’ENEA va dalla progettazione, realizzazione e dimostrazione di impianti solari per la produzione di energia elettrica o per dissalazione dell’acqua, anche integrati con altre fonti rinnovabili, e di componenti innovativi come tubi ricevitori e collettori solari. Ma l’ENEA punta a sviluppare anche nuove applicazioni della tecnologia solare termodinamica, tra cui la produzione di idrogeno attraverso processi termochimici e l’utilizzazione industriale dell’energia termica ad alta temperatura da fonte solare.

Grazie a laboratori e impianti di ultima generazione e infrastrutture sperimentali specifiche presso i propri centri della Casaccia e di Portici, si avvale di una rete di collaborazioni industriali italiane e internazionali e di accordi con diversi Paesi per lo sviluppo della tecnologia, tra cui Egitto, Libia e Cina.

Solar Keymark: all’ENEA la "tre giorni" sul solare termico per fissare standard di certificazione dei prodotti

Solar Keymark: all’ENEA la "tre giorni" sul solare termico per fissare standard di certificazione dei prodotti

Certificare i pannelli e gli altri componenti del solare termico per garantire prodotti di qualità e favorire la crescita del settore: questo obiettivo dalla “tre giorni” all’ENEA del network Solar Keymark che ha visto riuniti operatori e rappresentanti di organismi di certificazione e di ricerca.

Il Solar Keymark è uno schema di certificazione europeo per impianti solari termici che permettono di catturare l’energia solare, immagazzinarla e usarla per produrre acqua calda sanitaria, in sostituzione delle caldaie alimentate a combustibili fossili. È riconosciuto anche al di fuori dell'Europa, con oltre 1800 prodotti solari termici già certificati da oltre 700 aziende in 40 paesi, di cui 27 europei e 13 del resto del mondo.

Durante le tre giornate presso la sede dell’ENEA a Roma, gli esperti si sono confrontati sull’aggiornamento delle regole per la certificazione di prodotto e sulle modalità di campionamento da parte degli ispettori presso le aziende produttrici. Inoltre sono stati affrontati i vari aspetti tecnici per introdurre l’etichettatura dei prodotti del solare termico con l’assegnazione della classe energetica nell’ambito della regolamentazione dell’Unione europea.

"Al fine di garantire una diffusione del mercato in controllo di qualità – sottolinea l’esperto dell’ENEAGiacobbe Braccio, responsabile dell’Unità Tecnica Trisaia - il marchio Solar Keymark è richiesto obbligatoriamente in vari paesi europei, soprattutto in Germania e Austria. Anche in Italia sta aumentando l’interesse da parte dell’industria italiana per l’ottenimento di tale marchio per applicazioni del solare termico sia a basse che a medie temperature".

L'introduzione del marchio Solar Keymark ha rivoluzionato l'industria del solare termico, rendendo disponibile uno schema di certificazione di prodotto che svolge un ruolo cruciale per abbattere le barriere commerciali e divenendo di fondamentale importanza per la crescita del settore. In Italia il Solar Keymark è un requisito tecnico obbligatorio per l’accesso agli incentivi statali di ogni natura.

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