L’analisi del rischio e nello specifico il piano di evacuazione, non deve tener conto solo delle persone che lavorano all’interno degli edifici, ma anche dei possibili visitatori disabili con handicap permanenti o temporanei. Il contesto di riferimento non può essere semplicemente quello derivante da un evento eccezionale. Particolare attenzione deve essere posta nell’individuazione di strumenti addizionali ed alternativi di pronta reperibilità e di facile uso così che chiunque, anche improvvisato soccorritore, possa intervenire laddove l’emergenza implichi l’inutilizzo di sistemi classici quali ascensori o servo scale. La sedia di evacuazione è uno strumento immediato per il trasporto dell’infortunato o disabile fino ad un peso di 150 kg. Il piano di analisi del rischio deve ovviamente tenere conto di tutti questi aspetti. Evacuare durante questo tipo di emergenze non significa limitarsi al solo aiuto ai disabili ma occuparsi della totalità delle situazioni in cui potrebbe diventare imprescindibile: infortuni che limitino la mobilità, menomazioni gravi, anzianità od anche stress mentale e fisico avanzato o anche solo garantire la mobilità di un disabile in casi di inoperatività di ascensori e/o scale mobili.